Archivi Mensili: Luglio 2021
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Luglio 30, 2021
L’utilizzo del Sangue di Bue in giardino è una tradizione molto antica ed è una soluzione naturale al 100%. Ovviamente è anche consentito in agricoltura biologica. Va detto che una volta utilizzavano davvero il sangue degli animali, mentre oggi si tratta di melasse di origine vegetale o sangue secco.
Il Sangue di Bue è un fertilizzante organico a base di Azoto (N) e ricco di Ferro. L’Azoto è un elemento nutritivo fondamentale per la crescita di tutte le piante, mentre il Ferro svolge anche un’azione rinverdente.
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Luglio 27, 2021
Coltivare la Meconopsis non è da tutti. Questa particolare pianta erbacea, conosciuta anche come Papavero blu dell’Himalaya, è ancora poco coltivata da noi ed è perfetta da utilizzare per personalizzare il proprio giardino con qualcosa di insolito.
Il suo aspetto è simile a quello del Papavero, con steli ricoperti da una leggera peluria, alti circa 100 cm e inflorescenze composte da 5 petali azzurri. Le Meconopsis sono adatte alla coltivazione in vaso o in piena terra, all’interno di giardini rocciosi o aiuole fiorite.
COLTIVARE LA MECONOPSIS: CLIMA E SOLE
Il clima ideale per la Meconopsis deve essere fresco, quindi è importante scegliere una posizione luminosa ma non a diretto contatto con i raggi solari. Questa pianta infatti teme molto il caldo afoso, mentre resiste bene alle basse temperature invernali. Perciò la sua coltivazione è consigliata in zone dal clima mite.
Come annaffiare la Meconopsis
Le annaffiature devono essere abbondanti durante tutto il periodo vegetativo, al fine di mantenere sempre il terreno umido ma mai fradicio. In autunno le irrigazioni vanno diradate fino a sospenderle completamente in inverno.
Non esageriamo con l’acqua: la Meconopsis teme i ristagni idrici.
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Luglio 23, 2021
Quali sono i più comuni parassiti e malattie del Cymbidium? Questa bellissima varietà di Orchidea, pur essendo molto resistente è soggetta come un po’ tutte le piante all’attacco di insetti fitofagi (che si cibano di piante) e spore di malattie fungine.
Talvolta alcuni problemi sono causati da noi stessi e da errori che compiano nella coltivazione. I Cymbidium sono comunque piante abbastanza delicate e richiedono alcune accortezze, sia nel luogo in cui posizioniamo il vaso sia nelle cure che prestiamo per il suo sano sviluppo.
PARASSITI E MALATTIE DEL CYMBIDIUM: INIZIAMO DALLA PREVENZIONE
Il vaso con i Cymbidium deve essere posizionato un posto luminoso e fresco. Molta luce è fondamentale per la crescita e la fioritura, ma i raggi solari non devono colpire direttamente la pianta poiché fiori e foglie potrebbero ustionarsi. Una finestra schermata da una tenda leggera è la soluzione migliore.
In estate potremmo spostare il Cymbidium sul terrazzo, a patto che le temperature siano inferiori ai 30°C e venga messo all’ombra. Ma noi ve lo sconsigliamo: il Cymbidium vive benissimo in appartamento e all’aperto aumentiamo il rischio di contatti con insetti parassiti. I due errori che dobbiamo evitare sono gli sbalzi bruschi di temperatura e la mancanza di luminosità.
Inoltre richiede una discreta umidità ambientale. Quindi in inverno va tenuto lontano dai caloriferi e dobbiamo vaporizzare periodicamente acqua non calcarea sulle foglie. C’è anche un piccolo trucco per aumentare l’umidità ambientale. Prendiamo un sottovaso, stendiamo uno strato di palline di argilla espansa e riempiamo di acqua; quindi posizioniamo il vaso di Cymbidium sopra l’argilla. Le palline eviteranno il contatto diretto delle radici con l’acqua, che in poco tempo evaporerà...
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Luglio 20, 2021
Coltivare la Indivia è una attività molto comune in Italia, basti pensare che siamo il primo produttore mondiale di questo tipo di insalata. Le condizioni climatiche del nostro paese, in particolare quelle del sud, sono perfette per coltivare questo ortaggio gustoso e versatile.
L'Indivia può essere riccia, quindi caratterizzata da un cespo di foglie arricciate, oppure scarola, con foglie allungate di colore bianco-giallo.
L'Indivia, Riccia e Scarola, fa parte della famiglia delle Cicorie ed è un ortaggio prettamente invernale.
Ricca di sali minerali e vitamine, può essere consumata sia cruda sia cotta per attenuarne il lieve gusto amaro.
COME COLTIVARE LA INDIVIA
Coltivabile nell’orto e anche in vaso sul balcone, resiste bene alle basse temperature ma non gradisce molto l’umidità.
Per la coltivazione in vaso scegliamo un terriccio consentito...
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Luglio 16, 2021
Possiamo coltivare la Digitale per molti motivi. Questa pianta dalle potenti proprietà medicinali è stata usata in passato per curare diverse malattie ed è diventata protagonista di opere d’arte e poemi, come il famoso Digitale Purpurea di Giovanni Pascoli. Gli amanti del giardinaggio la amano invece per le sue bellissime fioriture colorate.
La sua elevata tossicità hanno reso la Digitale un simbolo del proibito, di ciò che è sensuale ma è anche pericoloso. Le sue foglie se ingerite sono tossiche sia per gli umani sia per gli animali, che infatti evitano di mangiarle anche perché inducono immediatamente il vomito.
Se non avete animali domestici e cercate una fioritura appariscente potete ricorrere alla Digitale. È una pianta perenne che cresce spontaneamente nelle zone boschive di tutto il continente europeo.
Il suo fusto è semplice e misura circa un metro in altezza. I numerosi fori a forma di calice sbocciano sulla pianta in sequenza, creando delle bellissime spighe fiorite. I colori dei fiori variano dal classico rosa-porpora maculato all’interno, al bianco, al giallo nelle diverse varietà.
La Digitale fiorisce tra giugno e agosto mentre per il resto dell’anno la pianta presenta solo i lunghi steli senza inflorescenze.
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Luglio 13, 2021
La Cacyreus marshalli, detta anche farfalla o Licena del Geranio, è il più temibile nemico della pianta più amata dagli italiani ed è figlio della globalizzazione. I nostri nonni infatti non dovevano combattere questo parassita, poiché non esisteva. È arrivato in Italia qualche anno fa con l’importazione Gerani dal Sudafrica e dalla Spagna. Da allora si è diffuso velocemente, grazie all’assenza di nemici naturali, ed è un problema in tutta Europa.
COME RICONOSCERE LA CACYREUS MARSHALLI
La Cacyreus marshalli è una farfalla con ali lunghe circa 30 mm di colore grigio o marrone chiaro con striature color crema. Si distingue dalle altre farfalle per le ali posteriori che terminano con una “coda” molto particolare. Le farfalle adulte non danneggiano le piante. Ma rappresentano un problema perché depongono le uova. Nel clima italiano la Cacyreus marshalli può sviluppare dalle 2 alle 5 generazioni in un anno. È chiaro che contenerne lo sviluppo è importante per difendere i nostri Gerani.
Le uova sono millimetriche, di colore bianco o giallo e vengono depositate sulle foglie. Quando le temperature minime superano i 20°C, le uova si schiudono e liberano delle piccole larve. Le larve entrano subito nello stelo, scavando un buco, e si nutriranno all’interno della pianta fino a rendere cavo il tronco. Quando le larve sono piuttosto grandi, escono dagli steli e iniziano a cibarsi di foglie e fiori. In seguito diventeranno pupe per poi diventare farfalle e ricominciare il ciclo.
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Le piante infestate dall’insetto hanno delle macchie scure sui petali dei fiori o dei buchi nelle foglie e nel tronco.
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Luglio 09, 2021
Coltivare il Cavolo cappuccio autunnale è un’operazione che va programmata per tempo. Da aprile a luglio infatti possiamo seminare questa varietà di Cavolo per poter avere un raccolto scalare da agosto e per tutto l’inverno, fino a febbraio.
Il Cavolo cappuccio ci consente di utilizzare l’orto anche in inverno, quando sono poche le varietà di ortaggi su cui possiamo contare. Alimento tipico delle zone fredde, il Cavolo cappuccio si può consumare sia crudo in insalata, sia cotto, oppure fermentato per ottenere i famosi Crauti.
In commercio troviamo diverse varietà dalle foglie rosse, viola, verdi o bianche, tutte di forma sferica e caratterizzate da un sapore deciso.
COME COLTIVARE IL CAVOLO CAPPUCCIO
Il Cavolo Cappuccio (Brassica oleracea capitata) è semplice da coltivare, come molte piante appartenenti alla famiglia delle Crucifere.
Si adatta molto bene a climi temperati, resiste al freddo fino a 6°C, ma non sopporta il caldo eccessivo e i lunghi periodi di...
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Luglio 08, 2021
Ci possiamo trovare nella condizione di dover togliere un nido di Vespe in giardino, quando la sua presenza può diventare un problema per l’incolumità della nostra famiglia.
Le Vespe sono insetti utili e non vanno uccise inutilmente. Talvolta però il rapporto diretto con l’uomo può comportare problemi, specialmente in presenza di bambini piccoli, poiché le Vespe femmine attaccano e pungono quando si sentono in pericolo. Quando, per esempio, creano i nidi nei sottotetti, nelle verande e sui camini o quando vengono in massa ad abbeverarsi dagli irrigatori automatici o dalla piscina, il nodo arriva al pettine. Vi ricordiamo che le Vespe non muoiono dopo la puntura, come avviene con le Api: il pungiglione della Vespa rimane al suo posto e può anzi colpire più volte la vittima.
Tra le varie specie di Vespa presenti in Italia, troviamo anche esemplari più grandi e aggressivi, come la Vespa crabo (Calabrone), che arrivano fino a 4 cm di lunghezza. Il veleno del suo pungiglione può provocare shock anafilattico specialmente in presenza di più punture.
Se poi consideriamo che un nido di Vespe può arrivare a contenere fino a 10.000 esemplari, è facile capire che è bene evitare la convivenza con un nido di Vespe nel nostro giardino.
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Luglio 06, 2021
Coltivare la Calibrachoa in giardino è molto comune nel nostro paese, grazie alla sua bellezza ed estrema adattabilità. Gli steli erbacei crescono in fretta, superando i 20 cm, mentre i fiori sono grandi, a forma di campanule, dai colori vivaci.
Pianta molto resistente, regala fioriture abbondanti per tutta la stagione estiva, nei toni del rosso, del bianco, del viola, anche variegati e bicolore.
La Calibrachoa, detta anche Petunia nana, è una pianta facente parte della famiglia delle Solanacee, ed è caratterizzata da una fioritura a forma sferica, che crea allegri cuscini di fiori colorati. Perfetta da coltivare in vaso, è adatta soprattutto alla coltivazione in vasi appesi e balconette, per creare maestose cascate di fiori nei gazebi e sui terrazzi. Ma possiamo utilizzarla anche in giardino per decorare le aiuole, poichè una pianta a bassa manutenzione e con una lunga fioritura.
COME COLTIVARE LA CALIBRACHOA IN GIARDINO
Il clima ideale per coltivare questa pianta è mite e temperato. Ama il sole e tollera la mezz’ombra, ma ha bisogno di caldo per fiorire: nelle Regioni del sud la fioritura si protrae fino in autunno.
La Calibrachoa non tollera temperature inferiori ai 5°C. Possiamo quindi coltivarla in giardino come pianta perenne soltanto nelle zone con clima temperato in inverno. Nel nord Italia può essere coltivata come pianta annuale.
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