Coltivare il Ribes significa avere a che fare con un piccolo arbusto rustico che, come spesso accade con i frutti di bosco, cresce spontaneamente in aree montane e prospera in ambienti simili. Le bacche lucide del Ribes sono uno dei tesori che il bosco può riservarci, che conosciamo insieme al Lampone, alle More, ai Mirtillie al Sambuco. Da secoli usiamo le sue bacche per sciroppi e marmellate.
I frutti più noti del Ribes sono le perle rosse, vivaci e lucide del Ribes Alpinum; in realtà, altre specie di Ribes generano bacche di colori diversi: il nero intenso delle bacche del Ribes Nigrum, il crema del Ribes Bianco (Ribes rubrum White Grape). Esiste anche una varietà, detta anche Uva Spina (Ribes uva-crispa), le cui bacche diafane assomigliano a piccoli acini di uva bianca.
Tutte le varietà di Ribes generano grappoli di fiorellini di colori tenui in primavera, che offrono i loro frutti da giugno a settembre.
È iniziato l’autunno ed è ora di piantare i bulbi che fioriranno nel periodo invernale. Settembre è il momento di predisporre la messa a dimora delle diverse specie di bulbi, tuberi e rizomi a fioritura invernale o in precoce primavera. In funzione della loro dimensione, potranno essere convenientemente collocati in un’aiuola in pieno campo oppure in un vaso.
Allium, Anemoni, Arum, Calochortus, Chionodoxa, Crocus, Ciclamini, Dichelostemma, Eranthis, Eremurus, Fresia, Fritillaria, Galanthus, Gladioli, Giacinti, Iris, Lilium, Oxalis, Ranuncoli, Scilla sono solo alcune delle specie a disposizione. Consultando i cataloghi dei fornitori è possibile allestire bellissime aiuole o vasi da balcone combinando colori e forme diverse.
Eliminare le Cimici dal giardino è importante poiché sono insetti fitofagi, ossia che si nutrono delle nostre piante e della loro linfa in particolare, rovinando sia le ornamentali sia quelle da orto. Si nutre attraverso l’apparato boccale, succhiando la linfa e i liquidi interni della pianta o del frutto oppure attraverso l’asportazione di porzioni della pianta stessa. Inoltre è un insetto polifago, cioè si nutre ai danni di un numero indefinito di specie vegetali, e non di una sola tipologia di piante.
Infine le Cimici sono molto prolifiche e, deponendo fino a 400 uova per adulto, possono nel breve creare una vera e propria infestazione.
I danni alle colture sono provocati sia dalle neanidi che dagli adulti. Sul Pomodoro, in particolare, le punture di nutrizione causano delle tipiche punteggiature clorotiche, di estensione variabile. Altro danno diretto provocato dalle Cimici sui Pomodori, e in generale sui frutti, è il conferimento di un sapore sgradevole. Un gusto amaro e acido allo stesso tempo, che rende la bacca di Pomodoro non più commestibile. Ciò avviene in seguito alla puntura, attraverso la secrezione di un liquido ripugnante.
ELIMINARE LE CIMICI: IMPARIAMO A CONOSCERLE
In effetti in Italia tendiamo ad attribuire il nome “Cimice” a molti animali differenti: le Cimici dei letti, le Cimici dell’Olmo, le Cimici verdi e le Cimici asiatiche sono in realtà insetti molto diversi.
Le Cimici fitofaghe e polifaghe maggiormente diffuse sono la Cimice verde (la Palomena prasina e la Nezaraviridula) e la Cimice asiatica (Halyomorphahalys).
Scegliere correttamente le piante rampicanti per il terrazzo è importante per avere la garanzia di una perfetta copertura dei supporti. In un ambiente aperto bisogna tener conto delle sfide che le piante esposte all’esterno dovranno affrontare: come per esempio l’esposizione solare o l’impatto con le temperature rigide e i venti gelidi e intensi. Conoscere quali piante rampicanti si possono coltivare nel nostro clima è importante per garantire per tutto l’anno colore e bellezza ai nostri terrazzi.
RAMPICANTI PER IL TERRAZZO: LA VITE CANADESE
Il Parthenocissus Tricuspidata, detta Vite Canadese, è una di quelle rampicanti resistenti al freddo che offre la sua bellezza in modi diversi per varie parti dell’anno: in primavera, sbocciano i suoi fiorellini gialli; in estate, le bacche blu scuro spuntano tra il verde smeraldo delle foglie, in autunno, le foglie caduche cambiano colore, diventando di un rosso acceso. Pur avendo fronde decidue, la vite canadese può resistere anche a temperature fino a -20°C e a periodi di siccità intensa, non avendo bisogno di molta acqua per crescere.
Coltivare le Patate in Italia è una tradizione ormai da 300 anni. Originaria delle Americhe e scoperta dagli europei a metà Cinquecento, ma usata come ingrediente e come alimento solo nell’Ottocento, la Patata è diventata in tutto l’Occidente il cibo dei poveri e uno degli ingredienti più diffusi specialmente nella cucina mitteleuropea. Sia per il suo alto valore nutritivo, sia per la facilità di adattamento che rende possibile coltivarla quasi ovunque. Coltivare le Patate, però, non è un’operazione semplice e ci sono diversi piccoli accorgimenti di cui è bene tener presente per riuscire ad ottenere un buon raccolto.
COLTIVARE LE PATATE: QUANDO SI SEMINANO
Nonostante le buone qualità di adattamento, la patata cresce bene in luoghi non troppo soleggiati, esposti ad una temperatura tra i 12°C e i 18°C. Gli ambienti migliori per coltivare le patate sono per questo motivo quelli montani, dove non fa mai troppo caldo e c’è una buona frequenza di piogge per tenere il terreno umido.
Anche la messa a dimora delle patate è favorita dalla temperatura tiepida, oltre i 10°C, dei primi giorni di primavera. Nelle regioni italiane più calde, è possibile anche seminare i tuberi tra settembre e ottobre, per una germinazione invernale e per avere le Patate novelle per Natale. I tuberi che vengono interrati devono avere almeno una gemma cresciuta sulla loro buccia e vanno interrate in buche di 10 cm di profondità, in file distanti 60 cm l’una dall’altra, e ogni tubero deve distare dall’altro circa 30 cm.
Usare i correttori di carenza è importante per riequilibrare un suolo con una sbilanciata presenza degli elementi nutritivi necessari. Le carenze di Ferro o di Calcio si manifestano nelle piante con clorosi, deformazioni fogliari, sbiadimento del colore delle foglie oppure con necrosi e annerimento delle foglie.
L’utilizzo dei correttori di carenza ci permette di quindi di integrare nel suolo gli elementi nutritivi assenti ma necessari.
COME USARE I CORRETTORI DI CARENZA DI CALCIO
Il marciume apicale del Pomodoro, la maculatura del Peperone, il seccume delle foglie del Melone e altri problemi di sviluppo possono essere ricondotti a una carenza di Calcio. In questo caso possiamo utilizzare un correttore liquidoa base di Calcio chelato, cioè in una forma altamente disponibile per le piante.
Il Calcio chelato previene e riduce le alterazioni dello sviluppo, della fioritura o della fruttificazione. Inoltre migliora il vigore generale della pianta e la durezza degli steli e influenza...
Molti hanno iniziato a coltivare la Phlox come alternativa alle classiche Ortensie. Ma questa pianta originaria del Nord America, diffusa in molti paesi d’Europa più che in Italia, offre soprattutto le sue nuvole di fiori delicati, di colore rosa fucsia, bianchi, rossi o violetti, presenti sulla pianta da giugno a settembre.
In Italia, la Phlox è diffusa principalmente nelle varietà della Phlox Paniculata, piante perenni solitamente coltivate in aiuole, che possono raggiungere tra i 50-60 cm di altezza. Ma esistono anche varietà nane, come la Phlox subulata e la Phlox sibirica, che crescono tra i 25 e i 30 cm. Le loro fioriture sono talmente copiose che vengono usate per tappezzare completamente l’aiuola con il loro colore.
Apprezzato per il sapore amaro e deciso delle sue foglie, protagoniste di tante ricette italiane, coltivare il Radicchio significa scoprire un vero e proprio tesoro dei campi del Mediterraneo. La regione d’Italia più nota per il suo Radicchio è il Veneto, dove ogni città di questa regione ci dona una varietà diversa: dalle più famose, il Radicchio di Treviso e il Radicchio di Chioggia, al Radicchio di Verona, quello di Castelfranco e quello di Lusia, vicino a Rovigo. Valide eccezioni sono il Radicchio di Gorizia, con la tipica forma di rosa, e il Radicchio canarino di colore verde tendente al giallo e proveniente dalla stessa zona.
Se la livrea più comune del Radicchio è quella delle foglie di un rosso scuro lucido con le coste bianche, alcune varietà hanno grandi foglie verde screziate di macchie bordeaux. Anche la forma può cambiare: le foglie riunite nel cespo possono infatti sia allungate sia tondeggianti.
Infine è bene sapere che il Radicchio è una particolare varietà di Cicoria: sulle bustine di sementi è con questo nome che viene indicata.
Benché vengano molto utilizzati in giardino, possiamo coltivare i Crocus anche in vaso. Il Crocus è una pianta erbacea perenne caratterizzata per i fiori con i petali a forma di coppa di colori appariscenti.
Esistono diverse specie di Crocus, anche molto differenti fra loro, specialmente nei colori. Le sfumature delle diverse specie sono infatti molto particolari e possono variare dal giallo intenso e uniforme del Crocus chrysanthus, il viola tenue che schiarisce fino a diventare bianco al lembo del Crocus Vernus, il bianco candido del Crocus Albiclorus, l’azzurro delicato del Crocus Sieberi, oppure il lilla con striature scure del Crocus Sativus, dai cui pistilli è possibile ottenere il rarissimo e preziosissimo Zafferano.