L’uso di piante utili contro i parassiti fitofagi e molto affermato nel mondo dell’agricoltura biologica professionale. Alcune specie vegetali infatti sono in grado di influenzare la presenza di insetti grazie alla produzione di sostanze volatili aromatiche, che disturbano l’orientamento olfattivo dei fitofagi o ne compromettono il ciclo vitale. Questa capacità, unita alla tecnica della consociazione degli ortaggi, permette di proteggere le colture riducendo il ricorso a pesticidi di sintesi. Si tratta di repellenti naturali, che tengono lontani i parassiti rispettando l’ambiente e l’equilibrio ecologico dell’orto.
Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che alcuni metaboliti secondari emessi dalle piante aromatiche o ornamentali (come terpeni, alcaloidi, esteri, ecc.) possono confondere o respingere parassiti come Afidi, Acari, Tripidi e Coleotteri.
Non solo: le piante del giardino possono collaborare anche in altri modi. Alcune piante vengono usate come trappole, poiché attirano su di loro gli insetti dannosi risparmiando le piante più preziose. Pensiamo per esempio alla tradizione di coltivare le Rose nei vigneti: attirano gli Afidi e rappresentano un segnale d’allarme quando vengono invase.
Altre piante, invece, vengono coltivate perché attirano gli “insetti utili”, come Coccinelle, Sirfidi e Crisopidi che si cibano di uova e larve di Acari e Afidi.
Ecco una breve guida dedicata alle piante da inserire nell’orto per migliorare la difesa della coltura in modo biologico!
Guida alle piante utili contro i parassiti dell’orto
In primavera molti appassionati di orticoltura domestica si trovano a dover combattere contro un nemico insidioso, chiamato Peronospora. Ecco un decalogo utile per prevenire e combattere questa malattia.
1. Cosa è la Peronospora
La Peronospora non è “una” malattia, ma una famiglia di funghi, le Peronosporacee, che comprende molti generi differenti, spesso “specializzati” contro un coltura specifica. Come la Peronospora della Lattuga (Bremia lactucae), dei Cavoli (Peronospora brassicae) o della Vite (Plasmopara viticola). Anche se i danni sono simili, è importante distinguere poiché ogni coltura richiede specifiche attenzioni: a partire dai dosaggi degli antifungini e dai tempi di carenza se previsti.
2. Quali danni provoca
Si manifesta inizialmente con macchie scure o grigie sulle foglie. Col progredire del tempo la malattia si diffonde, le parti colpite tendono a seccare e la pianta smette di crescere.
I sintomi e i danni possono variare a seconda della coltura. Nei Cavoli può far morire tutta la pianta, mentre nei cespi di insalata aggredisce inizialmente le foglie esterne.
3. Contaminazioni
Una caratteristica delle spore delle Peronosporacee è l’estrema volatilità: sono particelle microscopiche e basta un colpo di vento per spostarle da una pianta all’altra. Anche la pioggia e gli eccessi di umidità stimolano la diffusione della malattia.
Le foglie colpite dalla malattia, se possibile vanno asportate e bruciate.
4. Quando compare
In inverno, quando le temperature sono vicine agli 0°C, le spore non sono attive, anche se possono essere già presenti. Come un po’ tutte le malattie fungine dell’orto, entrano in azione con la combinazione di un elevato tasso di umidità e temperature miti, comprese tra 15°C...
Possiamo continuare a coltivare un orto in inverno nonostante le basse temperature. Quando inizia la stagione più fredda si pensa che le coltivazioni degli ortaggi si debbano interrompere. È invece possibile continuare la produzione pur avendo a disposizione una scelta più limitata di ortaggi da seminare e coltivare.
Le temperature più rigide, specialmente le minime notturne, rappresentano un problema per quasi tutti gli ortaggi, che al contrario crescono rigogliosamente quando le temperature si avvicinano ai 20°C.
Un primo suggerimento è quello di prendere in considerazione le serre fredde. Nell’orto possiamo facilmente costruire dei tunnel composti da stecche da piantare ad arco nel terreno e coprire con un telo trasparente: sono un utile mezzo per aumentare la temperatura interna. Se collochiamo un tunnel in una posizione assolata, noteremo che la temperatura minima al suo interno potrà aumentare fino a 5°C rispetto a quella esterna. Naturalmente dovremo anche verificare la temperatura minima tollerata da ogni singola coltura!
Le serre fredde possono essere anche a forma di “casetta” o di “armadio”, da appoggiare contro un muro. In questo caso sfrutteremo una serie di ripiani per poggiare i semenzai e i vasetti utilizzati per le semine in ambiente protetto. Le piantine germogliate nella serra fredda potranno essere trapiantate nell’orto con l’aumento delle temperature.
L’autunno è una stagione spesso trascurata dagli appassionati di orticoltura, ma in realtà offre molte opportunità per coltivare un orto rigoglioso e produttivo. Ottobre, novembre e dicembre, nonostante il progressivo calo delle temperature, possono essere mesi ideali per seminare e trapiantare ortaggi resistenti al freddo. Coltivare l’orto in questi mesi permette di garantire una produzione continua, sfruttando le condizioni climatiche fresche che sono favorevoli a molte specie e riducendo anche la competizione con infestanti e parassiti.
Orto in autunno: cosa seminare e trapiantare
Durante l’autunno è possibile coltivare una vasta gamma di ortaggi che si adattano perfettamente alle temperature più fresche. Tra questi troviamo verdure a foglia come ...
Possiamo coltivare il Cavolo Nero di Toscana per ottenere raccolti per tutto l’inverno di un prodotto che rappresenta un’eccellenza della terra di Dante. Il Cavolo Nero di Toscana è infatti il Cavolo da foglia più conosciuto e apprezzato.
A differenza di altri Cavoli, in questa varietà non abbiamo una “testa” ma la pianta è composta da lunghe foglie strette, con forma oblunga e ricche di protuberanze e increspature. Sono robuste e vigorose e possono raggiungere un’altezza di 30/40 cm. Le foglie hanno un colore verde molto scuro, tanto da valergli il soprannome di Cavolo nero.
Dove coltivare il Cavolo Nero di Toscana
È una pianta molto rustica e tollera bene il freddo invernale. Nelle zone più calde e con inverni miti possiamo lasciarle in coltura per più anni, per vederle crescere ulteriormente. Ma se vogliamo usare le foglie in cucina è meglio raccoglierle quando sono giovani e ancora tenere.
Coltivare i Cavoli di Bruxelles è facile e ci permette di ottenere raccolti fino a dicembre!
I Cavoli di Bruxelles (Brassica oleracea var. gemmifera) sono una varietà di Cavoli, molto apprezzata per i suoi germogli che conosciamo con il nome di Cavolini o Cavoletti di Bruxelles. Della pianta si mangiano infatti soltanto i germogli costituiti da foglioline intrecciate: hanno una forma rotonda e crescono alla base delle foglie principali.
Quella di coltivare il Cavolo Verza è una tradizione del nord Italia. Il Cavolo Verza (Brassica oleracea sabauda), detto anche Cavolo sabaudo o Cavolo lombardo, è una cultivar del Cavolo Cappuccio differente per le foglie increspate e grinzose.
Il Cavolo Verza fa parte della grande famiglia dei Cavoli, un termine che noi utilizziamo per indicare piante anche molto differenti tra loro: come il Cavolfiore(bianco e rosso), il Cavolfiore Romanesco con le sue forme geometriche incredibili, il Cavolo Cappuccio, il Cavolo Broccolo fino ai Cavoli nani di Bruxelles.
Inoltre possiamo scegliere tra differenti varietà di Cavolo Verza. Con ciclo vegetativo tardivo o medio, con un periodo di raccolta che può iniziare a giugno e arrivare fino al gennaio.
Dove coltivare il Cavolo Verza
Il Cavolo Verza cresce davvero ovunque in Italia ed è una coltivazione tipica delle zone più fredde. Si adatta a diversi climi, ma la temperatura ideale è compresa tra i 18°C e i 20°C. Teme il freddo sotto i 7°C.
Scegliamo una posizione soleggiata. La consociazione degli ortaggi suggerisce la vicinanza con Cipolle e Finocchi. Meglio invece allontanarlo da Lattuga, Cetrioli e Pomodori.
Un buon motivo per coltivare il Cavolo broccolo è di ottenere ricchi raccolti da dicembre a febbraio, un periodo di cui l’orto non è particolarmente florido.
Il Cavolo brocollo, chiamato anche semplicemente Broccolo, è una cultivar di Cavolo (Brassica oleracea) della varietà Italica.
È una pianta rustica e molto vigorosa che si può coltivare per tutto l’anno in Italia, tranne nelle zone caratterizzate da inverni con geli prolungati. Produce numerose foglie costolute e frastagliate, ma la parte commestibile sono le infiorescenze non ancora mature.
Tra le varietà di Cavolo broccolo troviamo ortaggi anche molto differenti fra loro. Come il Broccolo romanesco e il Broccolo calabrese.
Tutte le piante ci mantengono in salute ma alcuni frutti e ortaggi sono particolarmente ricchi di proprietà nutritive, tanto da essere suggeriti dagli specialisti come integratori alimentari. Non è un caso se oggi è facile trovare in commercio frutti come le bacche di Goji o la Quinoa, i semi di Chia o ortaggi come il Rafano indiano (Moringa).
La “nutraceutica”, nata dalla fusione di nutrizione e farmaceutica, studia gli alimenti per individuare principi attivi e componenti utili alla salute umana, per la prevenzione e il trattamento di malattie. Anche in questo caso ne troviamo traccia sui prodotti alimentari in commercio, su cui sono spuntati termini come “superfood”, “superfruit” o “supergrain”.
Se poi li coltiviamo personalmente, sul terrazzo in vaso o in giardino, utilizzando fertilizzanti e regole di coltivazione dell’agricoltura biologica, otterremo frutti e ortaggi ancora più salubri per il nostro organismo.
PIANTE CHE CI MANTENGONO IN SALUTE. QUALI SCEGLIERE
Iniziamo dal “verde” cioè dalle piante da foglia
Bietole, Broccoli, Cavolo cinese, Crescione, Lattughe, Rucola e Spinaci hanno un alto contenuto di fibre, vitamine e altri elementi utili per la nostra salute, cui si aggiunge la presenza di clorofilla.
Alcuni ortaggi verdi, a partire dalla Bietola da costa, hanno valori nutrizionali di gran lunga superiori rispetto ad altri ortaggi “colorati”.
Frutti amici della nostra salute
Non è necessario avventurarsi nella coltivazione di piante esotiche sconosciute. L’italianissima Mela renetta contiene moltissimi polifenoli:...