Coltivare i Peperoni in vaso sul terrazzo è facile e ci permette di ottenere ortaggi freschi e saporiti con una pianta che ha tante qualità anche decorative. I Peperoni si adattano bene alla coltivazione in vaso e possiamo coltivare facilmente anche sui terrazzi delle grandi città.
I Peperoni (Capsicum annuum) sono originarie delle Americhe, quindi erano sconosciuti agli antichi romani e greci e sono arrivati in Europa solo nel 1493. Oggi i “frutti in scatola” (Capsicum deriva dal latino capsa che significa scatola) fanno parte a pieno titolo della cucina italiana e sono protagonisti di molte ricette tradizionali. Peperoneè un termine popolare utilizzato in Italia e deriva dal sapore piccante simile al Pepe (Piper nigrum); ma non c’è alcuna parentela fra queste due piante.
Possiamo coltivare la Kochia in giardino per donare in poco tempo delle macchie di colore al nostro spazio verde.
La Bassia scoparia, nota come Kochia o Cipressino annuale, è una pianta annuale della famiglia delle Amaranthaceaecoltivata per le straordinarie qualità ornamentali: cresce rapidamente assumendo un aspetto tondeggiante e il fogliame vara dal verde brillante estivo al rosso acceso autunnale. Al massimo della crescita arrivata a 80/100 cm in altezza e 50/70 cm di larghezza.
È facile da coltivare ed è ideale per valorizzare le bordure e le aiuole o per creare siepi temporanee a bassa manutenzione.
Coltivare la Brugmansia in vaso sulle nostre terrazze è un’esperienza appagante per le sue eccezionali fioriture. Produce infatti grandi fiori campanulati bianchi lunghi fino a 30 cm, che sbocciano di notte diffondendo un profumo intenso.
La Brugmansia, nota anche come Tromba d’Angelo, Datura o Stramonio, è un genere di piante originarie del sud America appartenenti alla famiglia delle Solanacee. Ha uno sviluppo arbustivo con tronco eretto e le foglie sono di colore verde chiaro e appaiono sulla pianta verso aprile per cadere in autunno. Per la coltivazione in vaso sono preferibili le varietà arbustive che crescono fino a 100/150 cm, ma c’è anche la Brugmansia arborea: un vero e proprio albero che può raggiugere i 3 metri e produce decine di fiori imbutiformi giganti. Ci sono anche varietà con fiori gialli o rosa.
La Brugmansia era considerata sacra nelle culture indigene centramericane e utilizzate nei rituali religiosi e sciamanici. I fiori e le foglie della pianta contengono infatti alcaloidi con effetti psicoattivi: evitiamo la coltivazione di questa pianta in presenza di animali domestici e bambini piccoli.
I marciumi apicali dei Pomodori e dei Peperoni sono un inconveniente frequente nei nostri orti. Durante lo sviluppo dei frutti il loro apice inizia diventare opaco, per poi assumere un colore bruno fino a diventare nero. Non è solo una questione estetica: il marciume apicale rende immangiabile non solo la parte danneggiata ma tutto il frutto.
È interessante sapere che non si tratta di una malattia fungina o di un parassita, ma di un nostro errore di coltivazione. Quindi, una volta capito il “trucco”, possiamo dire addio a questo fastidioso problema.
Marciumi apicali dei Pomodori e dei Peperoni: cosa li provoca?
Macchie scure su Pomodori e Peperoni possono essere causate anche da ferite causate dalla grandine, da insetti nel terreno o da malattie fungine. Ma la tipica formazione nerastra in prossimità dell’apice dei frutti è spesso causata dalla mancanza di Calcio (Ca).
La carenza di Calcio nel suolo può essere causata da una effettiva assenza di questo nutrimento nel terreno, ma anche da un’irrigazione insufficiente. Quando...
Un buon motivo per coltivare il Cotinus coggygria è il suo alto valore ornamentale, grazie alla stranissima fioritura estiva composta da infiorescenze a pannocchia soffici e piumose, che spiccano sul colore cangiante delle foglie, verde nei mesi caldi e rosso intenso in autunno.
Il Cotinus coggygria, noto come Scotano o Albero dellaNebbia, è un albero deciduo e può superare i 5 metri d’altezza. È una pianta rustica, resistente alla siccità e adatta anche agli hobbisti meno esperti.
Nei centri giardinaggio possiamo trovare diverse varietà con fogliame color porpora scuro, rosso rame e con foglie gialle che diventano arancioni prima di cadere.
Coltivare la Azalea mollis sul terrazzo è molto gratificante poiché è una delle piante ornamentali più apprezzate per la spettacolare fioritura.
Le Azalee, o meglio Rhododendron, sono un genere di piante della famiglia delle Ericaceee comprende varietà adatte alla coltivazione in giardino e altre più indicate per la casa. Possiamo distinguere le Azalee in tre gruppi: quelle non rustiche, usate anche come piante da interni; quelle rustiche a foglia perenne come l’Azaleajaponica e quelle rustiche a foglia caduca, come l’Azaleamollis. Le Azalee rustiche sono piante da esterni e fioriscono in primavera da aprile a maggio.
L’Azaleamollis è apprezzata per l’appariscente fioritura imbutiforme primaverile, sui rami ancora spogli delle foglie. Il fogliame compare da aprile e cade verso novembre. Possiamo scegliere tra molti ibridi con fiori rossi, rosa, gialli e arancioni.
La rotazione delle colture rappresenta una delle pratiche agronomiche fondamentali per mantenere la fertilità del suolo, prevenire l’accumulo di parassiti e spore fungine e ottimizzare l’assorbimento dei nutrienti.
Alcune piante infatti tendono a “consumare” maggiormente alcuni nutrienti, impoverendo il suolo col passare del tempo. Inoltre alcuni parassiti e malattie fungine prediligono alcune colture, come per esempio la Mosca della Cipolla o la Dorifora della Patata. In inverno le uova e le spore rimangono dormienti nel terreno, pronte ad attaccare le giovani piantine in primavera: coltivando gli ortaggi sempre nello stesso posto stimoliamo lo sviluppo di parassiti.
La rotazione delle colture prevede invece l’avvicendamento di piante di famiglia botanica differenti nello stesso appezzamento.
Come effettuare la rotazione delle colture nell’orto
Una corretta rotazione prevede la suddivisione degli ortaggi in gruppi omogenei per esigenze nutritive e famiglia botanica. Possiamo distinguere le colture in molto esigenti, mediamente esigenti e poco esigenti. Le piante molto esigenti richiedono suoli ricchi di sostanza organica e includono i Pomodori, Cavoli, Melanzane, Peperoni e Finocchi. Le piante mediamente esigenti comprendono Carote, Cipolle, Porri e Barbabietole, mentre tra le poco esigenti troviamo Lattughe, Ravanelli, Spinaci e Valerianella.
Un esempio di rotazione su quattro anni potrebbe seguire questo schema:
1° Anno: colture molto esigenti, per esempio i Pomodori
2° Anno: colture mediamente esigenti, per esempio le Carote
3° Anno: colture poco esigenti, per esempio gli Spinaci
4° Anno: leguminose miglioratrici (Fagioli o Piselli), seguite da una concimazione organica
Le piante leguminose svolgono una funzione strategica nella rotazione delle colture. Grazie alla simbiosi con alcuni batteri, hanno infatti la capacità di fissare l’Azoto atmosferico nel terreno. In pratica legumi come Piselli, Fagioli, Fave o Lenticchie arricchiscono il terreno di Azoto, rendendolo più fertile per le colture che seguiranno.
Nei cicli di 4 o 5 anni della rotazione colturale, possiamo usare le leguminose come colture miglioratrici, nell’anno precedente alla coltivazione di piante che richiedono elevate quantità di Azoto...
Possiamo coltivare il Leptospermo in giardino sia come esemplare isolato, sia in gruppo per creare una siepe profumata. Le foglie allungate sono aromatiche e da maggio a ottobre produce tantissime infiorescenze, simili a piccoli fiori di ciliegio, di colore rosa, bianco e rosso. Possiamo infatti scegliere tra diversi ibridi con colori differenti; ci sono anche cultivar con fiori doppi.
Il Leptospermo (Leptospermum scoparium) è un arbusto sempreverde, caratterizzato da una crescita veloce: può raggiungere i 250 metri in altezza e in larghezza.
Dove coltivare il Leptospermo
Proviene dal continente australiano e cresce bene con temperature comprese tra i 10°C e i 30°C.
Teme il gelo prolungato sotto i -5°C e temperature inferiori portano alla morte della pianta. Nel nord Italia coltiviamo il Leptospermo in una posizione soleggiata e in inverno proteggiamo le radici con uno strato di pacciamatura e il fogliame con un velo traspirante di tnt (tessuto-non-tessuto).
Anche il caldo eccessivo, sopra i 38°C, può danneggiare la pianta, se accompagnato da irrigazioni scarse e forte insolazione, causando il disseccamento degli apici. Se abitiamo in una zona con estati molto calde, meglio optare per una posizione semi-ombreggiata, per proteggere la pianta dai raggi solari diretti nei mesi più afosi.
La presenza di una Vespa in casa non rappresenta un problema: può essere entrata da una finestra e sarà facile farla usciere senza ucciderla. Sono animali pacifici ed evitano di entrare in contatto con gli esseri umani: hanno un pungiglione e possono attaccare se si sentono in pericolo, ma il poco veleno contenuto nel pungiglione è pericoloso solo per i soggetti allergici. Sono invece degli insetti utili per il giardino, dove svolgono un ruolo importante sia come impollinatrici sia nel controllo di parassiti, come Afidi e larve.
Se la presenza delle Vespe in casa si ripete nel corso dei giorni o notiamo un gruppo numeroso di questi insetti deve scattare un campanello d’allarme perché potrebbero aver creato un nido. È vero che il veleno delle Vespe è meno tossico, ma le punture fanno male e questi insetti sanno attaccare in gruppo se si tratta di difendere il nido. In presenza di bambini e di animali domestici è bene prestare attenzione a questi segnali d’allarme.
Va anche detto che la globalizzazione e l’aumento delle temperature stanno portando in Italia anche specie di Vespe prima sconosciute. Accanto alle tradizionali e innocue Vespe tradizionali, come la Vespula vulgaris e la Vespula germanica, stiamo registrando un aumento della presenza di Vespe orientali (Vespaorientalis) e di Vespavelutina. Le prime sono simili al Calabroneeuropeo (Vespacrabro) ma sono rossicce con una banda gialla sull’addome, mentre la Vespavelutina, detta Calabroneasiatico, è più grande del Calabrone e contiene una maggiore dose di veleno e perciò...