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Giugno 06, 2025
Quella di coltivare i Peperoncini è una abitudine tipicamente degli italiani e non è raro trovare delle piante di questi frutti preziosi negli orti o sui terrazzi cittadini. Inoltre la grande varietà di Peperoncini a nostra disposizione, con forme, colori e piccantezza differenti, ci permette di creare un piccolo spazio variopinto dedicato a queste piante.
Per scegliere i Peperoncini in base alla piccantezza leggi questo articolo!
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Giugno 03, 2025
La presenza di Zanzare in giardino e sul terrazzo è spesso causa di disagio nelle cene organizzate all’aperto. Oltre al fastidio causato dalle punture, non va poi sottovalutata la pericolosità di questi insetti come vettori di pericolose malattie, come la Dengue. Vediamo insieme le soluzioni a nostra disposizione per prevenire e risolvere il problema, anche senza l’uso di insetticidi.
Zanzare in giardino e sul terrazzo: la prevenzione
Le Zanzare femmine ci pungono poiché dal nostro sangue traggono proteine necessarie al corretto sviluppo delle uova. Nella parte terminale della loro proboscide hanno degli stiletti seghettati che lacerano i tessuti per stimolare una maggiore confluenza di sangue. Le Zanzare-maschio si nutrono di zuccheri vegetali e non pungono: ma sono altrettanto pericolosi poiché necessari alla proliferazione della specie.
Nel ciclo vitale di una Zanzara il momento in cui è più facile da catturare ed eliminare è l’inizio: cioè lo stadio larvale, appena escono dalle uova. Le Zanzare-femmina depositano le uova negli specchi d’acqua stagnante: sono sufficienti 5/6 giorni dall’ovideposizione per giungere alla nascita delle larve.
Alcuni potenziali focolai, come l’acqua nei sottovasi o negli abbeveratoi per gli uccellini, hanno un riciclo d’acqua più frequente e possiamo svuotarli periodicamente, prima dei 5/6 giorni necessari per lo sviluppo delle larve. In altri casi è invece quasi impossibile intervenire: come per esempio nei tombini o nelle griglie per il deflusso delle acque, oppure nei contenitori utilizzati in giardino per raccogliere la pioggia.
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Mag 30, 2025
Possiamo coltivare gli Euonymus fortunei in vaso sul terrazzo per creare una “barriera” sempreverde, decorativa e poco esigente. Le sue foglie lucide e di colore verde bottiglia, spesso variegate in bianco crema, offrono un tocco ornamentale tutto l’anno, anche in inverno, quando il terrazzo tende ad apparire più spoglio.
Sul terrazzo possiamo coltivare più esemplari in grandi vasche, per creare una barriera alta fino a 2 metri.
Come molte varietà di Evonimo, è una pianta leggermente tossica per l’uomo e sconsigliata in presenza di animali domestici e bambini molto piccoli.
Nei vivai e nei centri giardinaggio possiamo trovare diverse varietà di Euonymus fortunei, come l’Emerald Gaiety con foglie verdi bordate di bianco e sfumature rosate in inverno, l‘Emerald’n Gold con margini fogliari giallo-oro e l’Harlequin più compatta con variegature bianco-crema.
Dove coltivare gli Euonymus fortunei
Cresce bene in climi miti, con temperature comprese tra 10°C e...
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Mag 26, 2025
Coltivare le insalate da taglio in vaso sul balcone è una scelta per chi desidera portare freschezza e gusto alla tavola grazie a un piccolo orto domestico. Su balconi e terrazzi gli spazi sono però esigui e non è semplice creare un piccolo orto. Le insalate da taglio offrono il vantaggio di occupare poco spazio e ricrescono diverse volte: assicurandoci così un raccolto costante per molti mesi, specie se programmiamo le semine.
Le insalate da cespo richiedono grandi vasi per potersi sviluppare al meglio. Le insalate da taglio invece possono essere coltivate nelle tradizionali balconette rettangolari: avendo una crescita limitata in altezza, possiamo sfruttare le pareti verticalmente, per posizionare, su mensole o ganci, 3 o 4 vasi uno sopra l’altro. Così da moltiplicare il raccolto.
Tra le insalate da taglio possiamo scegliere tra le Lattughe, verdi e rosse, la Rucola dal gusto piccante e deciso e la Valerianella, detta Soncino o Songino. Ma ci sono anche varietà di Cicorie e Radicchi da taglio.
Dove coltivare le insalate da...
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Mag 23, 2025
Il Cornus alba Sibirica è una particolare varietà di Corniolo caratterizzata dai rami rossicci: in estate offre anche una bella fioritura bianca, ma il suo meglio lo dà in inverno quando, dopo aver perso il fogliame, i rami passano dal colore arancione al rosso vivo. Sembrano cespugli composti da coralli.
È quindi una pianta interessante tutto l’anno: in primavera e in estate è decorativa per il fogliame rigoglioso e la fioritura e nei mesi freddi è impossibile non notarla!
Inoltre, ma non meno importante, è un arbusto rustico, richiede poche cure e si adatta bene a diversi contesti climatici.
La famiglia dei Cornioli (Cornus) e composta da molte specie e altrettante cultivar. Abbiamo già parlato del Corniolo da fiore (Cornus florida) con infiorescenze eleganti con grandi petali, simile al Cornus kousa per il tipo di fioritura. Anche il Cornus alba, caratterizzato da fiori bianchi, offre diverse varietà: il Sibirica con rami rosso corallo, l’Elegantissima con foglie variegate di bianco e verde o la Kesselringii con fogliame rosso e rami quasi neri.
Dove coltivare il Cornus alba Sibirica
Come si intuisce dal nome scientifico, questa varietà proviene dalla Siberia e quindi tollera bene il gelo, anche fino a -30°C. Al contrario non ama il caldo intenso e va in sofferenza oltre i 35°C.
È una pianta più adatta per le zone alpine e collinari del centro-nord Italia. Nelle zone con estati molto calde meglio coltivarla in vaso, per poterla spostare in un luogo fresco e ombreggiato in agosto.
In primavera inizia a germogliare e a produrre il fogliame quando le temperature superano i 10°C, indicativamente verso aprile. Per ottenere una abbondante fioritura scegliamo una zona soleggiata, per almeno 6 ore al giorno. La fioritura arriva in estate in luglio e agosto.
Verso ottobre inizia a perdere le foglie e i rami assumo il caratteristico colore rosso.
Come coltivare il Cornus alba Sibirica
Il trapianto in giardino si effettua all’inizio della primavera o in autunno. Possiamo coltivare il Cornus Sibirica come esemplare singolo oppure in gruppo, per creare una macchia di colore in inverno. Se lasciata sviluppare in libertà, l’arbusto può raggiungere un’altezza di 2 metri e una larghezza di 150 cm. Se vogliamo creare una siepe compatta manteniamo una distanza di circa 80/100 cm tra ogni piantina; se invece viene coltivata in composizione con specie differenti meglio una distanza di 120/150 cm.
Creiamo le buche d’impianto con una dimensione e profondità doppia rispetto al vaso in cui è contenuta la piantina. Distribuiamo sul fondo della buca una dose di fertilizzante granulare per piante da fiore. In seguito ripeteremo questo tipo di concimazione ogni 3 mesi, all’inizio di ogni stagione.
Come irrigare il Cornus alba Sibirica
Le piante giovani, appena trapiantate, richiedono irrigazioni regolari, finché la pianta non sarà ben radicata.
Gli esemplari adulti si possono giovare delle piogge e dovremo irrigare solo in estate e in caso di lunghi periodi senza precipitazioni.
Le cure invernali
Dopo la perdita delle foglie il Cornus alba Sibirica entra in riposo vegetativo e non richiede attenzioni particolari. Solo le piante appena trapiantate richiedono qualche attenzione in più: in inverno stendiamo uno strato di pacciamatura con paglia o cortecce per proteggere le radici superficiali dal gelo e dalla brina.
Quando potare il Cornus alba Sibirica
La potatura non si effettua in inverno. I rami rossi sono una caratteristica estetica di questa pianta; inoltre è in riposo vegetativo e ha necessità di tutte le risorse e non certo di ferite.
La potatura ha due funzioni in questa pianta: è utile sia per controllare la forma e le dimensioni, sia per mantenere vivo il colore rosso dei suoi rami. Quelli più vecchi, infatti, tendono a perdere d’intensità e hanno tonalità più spente. La potatura regolare serve per stimolare la produzione di nuovi getti che, crescendo durante la stagione primaverile ed estiva, offriranno il massimo impatto visivo nell’inverno successivo.
Il momento migliore per potare il Cornus alba Sibirica è la fine dell’inverno, verso inizio marzo, prima che la pianta inizi la ripresa vegetativa, ma dopo le gelate più intense. Nel sud possiamo farlo già a febbraio, nelle zone alpine meglio aspettare metà marzo.
Potiamo alla base soltanto i rami più vecchi, che hanno perso vivacità cromatica e non tocchiamo quelli più giovani. In questo modo la pianta sarà sempre in forma e miglioreremo le sue caratteristiche estetiche.
I giardinieri più esperti effettuano anche potature più drastiche di ringiovanimento, ogni due anni, tagliando tutti rami a circa 10 cm dal suolo. Ha il difetto di far sparire la pianta per qualche mese, ma i rami torneranno di colore rosso brillante. Alcune varietà, come la Kesselringii e la Elegantissima, reagiscono meglio alle potature drastiche.
Nemici naturali
Il Cornus alba può essere attaccato da Afidi, soprattutto in primavera, che causano arricciamenti fogliari e rallentano la crescita. La Cocciniglia è un altro parassita comune, soprattutto in ambienti troppo secchi. Anche il ragnetto rosso può comparire in caso di prolungata siccità e temperature elevate.
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Mag 20, 2025
Coltivare il Cytisus sul terrazzo è un’ottima scelta per chi desidera una pianta rustica, fiorifera e decorativa, capace di regalare abbondanti fioriture primaverili. Oltre alla sua estetica luminosa e all’elevata rusticità, si distingue per la sua capacità di adattarsi a contenitori e spazi ristretti, rendendola perfetta per balconi e terrazze anche in città.
Con il nome popolare “Ginestra” indichiamo un gruppo di piante appartenenti alla famiglia delle Fabacee, appartenenti a diversi generi come Calicotome, Genista, Spartium, Ulex e Cytisus, detto Citiso, la pianta di cui parliamo oggi!
Possiamo scegliere tra diverse varietà di Citiso, caratterizzate da colori e periodi di fioritura differenti. Il Cytisus racemosus fiorisce già a febbraio con infiorescenze gialle che perdurano sulla pianta fino ad aprile. Il Cytisus praecox è disponibile in molti ibridi con fiori gialli, rosa, arancioni e gialli e bianco crema. Il Cytisus scoparius comprende molte cultivar sui toni del rosso, viola e porpora, oltre al classico giallo e fiorisce in piena primavera, da maggio a giugno.
Dove coltivare il Cytisus
Per fiorire generosamente ha bisogno di almeno 6 ore di sole diretto al giorno. Germoglia anche in ombra ma la fioritura sarà scarsa.
Cresce bene con temperature comprese tra i 10°C e i 24°C. Va protetta dai raggi solari diretti estivi quando le temperature superano i 32°C: nelle zone molto calde è bene spostare il vaso in ombra in estate.
Il Cytisus racemosus non ama il gelo sotto i 5°C e va protetto in inverno in una serra fredda. Mentre il Cytisus praecox e Cytisus scoparius tollerano il gelo fino a -10°C. Proteggendo il terreno con uno...
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Mag 16, 2025
In primavera molti appassionati di orticoltura domestica si trovano a dover combattere contro un nemico insidioso, chiamato Peronospora. Ecco un decalogo utile per prevenire e combattere questa malattia.
1. Cosa è la Peronospora
La Peronospora non è “una” malattia, ma una famiglia di funghi, le Peronosporacee, che comprende molti generi differenti, spesso “specializzati” contro un coltura specifica. Come la Peronospora della Lattuga (Bremia lactucae), dei Cavoli (Peronospora brassicae) o della Vite (Plasmopara viticola). Anche se i danni sono simili, è importante distinguere poiché ogni coltura richiede specifiche attenzioni: a partire dai dosaggi degli antifungini e dai tempi di carenza se previsti.
2. Quali danni provoca
Si manifesta inizialmente con macchie scure o grigie sulle foglie. Col progredire del tempo la malattia si diffonde, le parti colpite tendono a seccare e la pianta smette di crescere.
I sintomi e i danni possono variare a seconda della coltura. Nei Cavoli può far morire tutta la pianta, mentre nei cespi di insalata aggredisce inizialmente le foglie esterne.
3. Contaminazioni
Una caratteristica delle spore delle Peronosporacee è l’estrema volatilità: sono particelle microscopiche e basta un colpo di vento per spostarle da una pianta all’altra. Anche la pioggia e gli eccessi di umidità stimolano la diffusione della malattia.
Le foglie colpite dalla malattia, se possibile vanno asportate e bruciate.
4. Quando compare
In inverno, quando le temperature sono vicine agli 0°C, le spore non sono attive, anche se possono essere già presenti. Come un po’ tutte le malattie fungine dell’orto, entrano in azione con la combinazione di un elevato tasso di umidità e temperature miti, comprese tra 15°C...
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Mag 13, 2025
Un buon motivo per coltivare la Corydalis calycosa è la lunga e caratteristiche fioritura: dura da aprile a luglio ed è composta da grappoli di fiori tubulari di colore blu elettrico.
Si tratta di una pianta erbacea perenne sempreverde della famiglia delle Papaveraceae e in altezza non supera i 50 cm. Possiamo quindi coltivarla con successo anche in vaso o in giardini rocciosi.
I fiori tubulari sono profumati e hanno 4 petali di colore blu con gola bianca. Ha radici bulbose o rizomatose.
Anche il fogliame è decorativo e ricorda le Felci.
Oltre alla Corydalis calycosa possiamo tra altre specie adatte per il giardino: come la Corydalis pumila con fiori più piccoli e la Corydalis solida con racemi grandi composti da 10/20 fiori.
Dove coltivare la Corydalis calycosa
Non ama i climi troppo caldi e i raggi solari diretti in estate, specie nelle regioni del sud Italia. Nelle zone più fredde possiamo scegliere una posizione soleggiata; nelle aree con estati molto calde meglio una posizione semi ombreggiata.
Se la coltiviamo in vaso possiamo lasciarla...
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Mag 09, 2025
Se osservando le piante d’appartamento notiamo che alcune foglie ingialliscono o tendono a farlo, probabilmente siamo in presenza di una clorosi fogliare. Un problema che può essere causato da molteplici cause.
La clorofilla conferisce il caratteristico colore verde alle foglie: quando le foglie tendono a ingiallire significa che questo processo è stato interrotto e la pianta non effettua la fotosintesi. Il disequilibrio nel processo può essere causato da tanti fattori legati alla luce, ai nutrienti, all’acqua e alle temperature ambientali. Comprendere rapidamente la causa scatenante dell’ingiallimento è utile per intervenire in modo mirato e restituire benessere alla pianta.
Perché le foglie ingialliscono? Iniziamo dall’irrigazione
Spesso le foglie delle piante d’appartamento perdono colore a causa di un’irrigazione eccessiva. Le foglie perdono di tonalità, si afflosciano e diventano gialle. Anche la mancanza d’acqua fa diventare gialle le foglie, prima di seccarsi.