Possiamo coltivare la Lattuga romana anche in autunno e, con i dovuti accorgimenti, per quasi tutto l’anno! Anche su un terrazzo possiamo avere sempre a disposizione verdura fresca, di buona qualità e coltivata biologicamente.
La Lattuga romana (Lactuca sativa) è apprezzata non solo per il suo sapore croccante e leggermente dolce, ma anche per la sua versatilità in cucina. Coltivarla in vaso sul terrazzo o direttamente nell'orto è alla portata di tutti, anche per chi ha poco spazio o è alle prime armi nel giardinaggio!
Possiamo coltivare il Miscanthus per decorare un giardino o un’area verde creando zone a bassa manutenzione e una forte resistenza al caldo e al freddo. Le graminacee, come il Miscanthus, stanno guadagnando sempre più popolarità nei giardini proprio grazie alla loro versatilità e bassa richiesta di cure. Inoltre producono un fogliame slanciato e spettacolari infiorescenze piumose, rivelandosi un elemento decorativo per tutto l'anno.
Il Miscanthus sinensis è una varietà molto utilizzata nei giardini e nei vivai e nei centri specializzati possiamo trovare moltissimi ibridi, con foglie di colore verde o rosso e striature zebrate o bicolori.
Crea dei cespugli composti da fusti eretti e formano un cuscino di foglie. Le spighe sono flessuose, lunghe fino a 40 cm e sbocciano dall’estate fino all’autunno.
Con l’arrivo dei primi freddi dobbiamo pensare alla manutenzione autunnale delle piante del terrazzo e del balcone. Le temperature iniziano a scendere, le giornate si accorciano e l’umidità aumenta: tutti fattori che influenzano il ciclo vitale delle piante, molte delle quali iniziano a prepararsi per il riposo vegetativo invernale. Con l’arrivo del mese di ottobre dobbiamo perciò prevedere una serie di buone pratiche agronomiche per proteggere le nostre piante dal gelo e per metterle in condizioni di ripartire con forza nella prossima primavera.
La manutenzione autunnale delle piante del terrazzo: iniziamo dalla potatura
Dopo gli stress estivi e il grande caldo probabilmente molto piante avranno qualche ramo secco o malandato. In autunno limitiamoci a rimuovere i rami secchi, malati o troppo lunghi rispetto alla forma della pianta.
Sulle piante arbustive e rampicanti, come le Rose, il Gelsomino, i Glicini e i Caprifogli dovremo invece intervenire con una potatura di formazione, tagliando i rami che hanno fiorito durante l’estate. In questo modo stimoleremo la pianta a produrre i nuovi...
L’autunno è una stagione spesso trascurata dagli appassionati di orticoltura, ma in realtà offre molte opportunità per coltivare un orto rigoglioso e produttivo. Ottobre, novembre e dicembre, nonostante il progressivo calo delle temperature, possono essere mesi ideali per seminare e trapiantare ortaggi resistenti al freddo. Coltivare l’orto in questi mesi permette di garantire una produzione continua, sfruttando le condizioni climatiche fresche che sono favorevoli a molte specie e riducendo anche la competizione con infestanti e parassiti.
Non è difficile avere dei fiori in autunno sul balcone o nelle aiuole e bordure in giardino, nonostante il clima tenda a raffreddarsi e le giornate si accorciano. È sufficiente affidarsi a specie che prolungano la fioritura estiva anche nei primi mesi autunnali e a quelle che prediligono il freddo per fiorire.
Oltre ai colori dei fiori, all’atto della scelta dovremo distinguere le piante arbustive da quelle erbacee. Le prime sono indicate per il giardino o sul terrazzo in grandi vasi; le erbacee da fiore invece possono essere utilizzate nelle bordure o sulle balconette del terrazzo.
Possiamo coltivare un Anthurium Clarinervium se desideriamo una pianta con foglie particolarmente ornamentali. Il Clarinervium è infatti una specie del genere Anthurium caratterizzata da foglie affascinanti sia per la forma a cuore sia per le venature ornamentali chiare molto evidenti sul verde scuro della foglia. Il suo nome deriva dalla caratteristica delle foglie e significa “nervi chiari”, cioè bianchi e in evidenza. Le foglie sono morbide al tatto, simili al velluto e possono raggiungere fino a 15 cm.
Il Clarinervium proviene dalle foreste del Messico, dove vive come pianta epifita, quindi senza l’uso di terreno ma abbracciata alla corteccia dei grandi alberi.
In comune con il comune Anthurium condivide la produzione di un’infiorescenza composta da una spata, cioè una foglia modificata e uno spadice. Nel Clarinervium la spata è verde di appena 5/6 cm.
Attenzione alla presenza del Clarinervium in casa, poiché l’ossalato di calcio contenuto nelle sue foglie è una fonte di pericolo se viene ingerito da bambini o animali domestici, soprattutto i gatti.
L’autunno è una stagione importante per prevenire le malattie fungine sugli alberi da frutto e gli arbusti del giardino.
I funghi prosperano in presenza di piogge ed eccessi di umidità in concomitanza con temperature miti e vicine ai 20/25°C. Quando fa troppo caldo e il clima è secco rallentano o interrompono la loro attività, mentre non amano il gelo. Quindi le stagioni più esposte a questo pericolo sono la primavera e l’autunno. L’autunno è però più importante almeno per due motivi: le piante entrano in fase di dormienza perdendo spesso le foglie e allo stesso modo le spore batteriche si preparano all’inverno cercando riparo.
Gli alberi da frutto a fine ciclo entrano in una fase di riposo necessaria per prepararsi alla prossima stagione: è in questo periodo che creano le nuove gemme che germoglieranno in primavera. Contestualmente anche le spore fungine sono ancora attive in autunno e si preparano ad affrontare l’inverno. Come lo fanno? Propagando spore e organi svernanti, che si vanno a nascondere nella corteccia o nei residui vegetali, come le foglie o i rami secchi caduti a terra. Si comportano così malattie come la ticchiolatura, il colpo di fuoco batterico o la bolla del pesco.
In questa fase le spore svernanti sono particolarmente deboli ed esposte: i trattamenti fungicidi autunnali sono quindi utili per limitare al minimo la loro attività e prevenire la ricomparsa del problema nella prossima primavera.
È utile infine ricordare che i trattamenti autunnali sono più sicuri: le piante da frutto hanno terminato la produzione e non dovremo rispettare i tempi di carenza.
Malattie fungine sugli alberi da frutto: i trattamenti autunnali
Possiamo coltivare la Pachysandra terminalis per arricchire le zone ombreggiate del giardino, dove altre specie faticano a svilupparsi generosamente. Inoltre tollera bene il freddo e possiamo coltivarla facilmente in tutta Italia. La capacità di adattarsi a condizioni di scarsa luminosità e la resistenza al freddo la rendono una scelta eccellente per creare un sottobosco rigoglioso o per ricoprire le aiuole ai piedi di alberi e arbusti.
Può essere coltivata anche per creare bordure basse e compatte, per delimitare vialetti o aiuole, o nei giardini rocciosi. Naturalmente possiamo coltivarla anche in vaso, per donare un tocco di colore anche alle zone ombreggiate del terrazzo o del balcone.
La Pachysandra terminalis è una piccola pianta perenne sempreverde della famiglia delle Buxaceae ed è originaria del Giappone e della Cina. Produce steli corti sui quali spuntano delle rosette di foglie lucide, coriacee e dentellate: sono lunghe circa 10 cm e di colore verde scuro. In estate, da giugno, produce tanti piccoli fiori bianchi riuniti in spighe. In giardino viene spesso utilizzata come tappezzante: raggiunge un’altezza e una larghezza di circa 50 cm.
Nei vivai e nei garden center possiamo trovare diverse varietà e ibridi di Pachysandra terminalis, che si differenziano principalmente per la colorazione e la variegatura bianca del fogliame.
Dove coltivare la Pachysandra terminalis
Tollera bene il gelo fino a -15°C e il caldo entro i 30°C. Temperature inferiori o superiori possono provocare stress alla pianta.
Predilige una posizione ombreggiata o semi-ombreggiata.
Possiamo coltivare la Begonia rex per decorare la nostra casa grazie alle sue meravigliose e particolari foglie. Sono grandi, rotonde o cuoriformi e assumono una particolare tonalità tra il rosso e il viola con riflessi argentei che persistono tutto l’anno sulla pianta.
Verso il termine dell’estate sbocciano dei piccoli fiori, bianchi e rosa, ma è principalmente coltivata per il fogliame; al punto che i coltivatori esperti preferiscono tagliare i boccioli appena compaiono per non togliere risorse alle foglie.
Sono molte le varietà, o cultivar, di Begonia rex, perciò possiamo trovarne con foglie variegate con colori caldi, tra il rosso, il viola e il rosa, oppure glaciali e argentee.
Dove coltivare la Begonia rex
Le nostre case sono l’ambiente ideale per coltivare la Begonia rex: l’habitat ideale è compreso tra i 18°C e i 25°C e dobbiamo evitare che la temperatura minima scenda sotto i 5°C.
Collochiamo il vaso in una zona luminosa e soleggiata, ma in estate evitiamo che venga colpito direttamente dai raggi solari. Possono provocare ustioni sulle...