Un buon motivo per coltivare il Cotinus coggygria è il suo alto valore ornamentale, grazie alla stranissima fioritura estiva composta da infiorescenze a pannocchia soffici e piumose, che spiccano sul colore cangiante delle foglie, verde nei mesi caldi e rosso intenso in autunno.
Il Cotinus coggygria, noto come Scotano o Albero della Nebbia, è un albero deciduo e può superare i 5 metri d’altezza. È una pianta rustica, resistente alla siccità e adatta anche agli hobbisti meno esperti.
Nei centri giardinaggio possiamo trovare diverse varietà con fogliame color porpora scuro, rosso rame e con foglie gialle che diventano arancioni prima di cadere.






Dove coltivare il Cotinus coggygria
È una pianta rustica e cresce bene con temperature comprese tra i 5°C e i 30°C.
Tollera il gelo fino a -10°C e per brevi periodi fino a -15°C. Nelle zone inverni molto freddi, scegliamo una posizione soleggiata e in inverno proteggiamo la base della pianta con uno strato di pacciamatura. Se coltiviamo il Cotinus coggygria possiamo spostarlo in un locale riparato dal gelo, come una serra fredda o una veranda non riscaldata. In alternativa stendiamo uno strato di pacciamatura e avvogliamo il fogliame con un velo traspirante di tessuto-non-tessuto (tnt).
Anche i raggi solari diretti oltre i 35°C sono un problema, specialmente in assenza di adeguate irrigazioni. Nelle zone molto calde in estati, scegliamo una posizione semi-ombreggiata per difendere la pianta durante le ore più calde.
Una posizione assolata stimola fioriture più abbondanti e colori più intensi delle foglie.
Come coltivare il Cotinus coggygria
Il trapianto dei giovani esemplari di Cotinus coggygria si può effettuare in autunno, tra ottobre e novembre, o in primavera, verso marzo e aprile, quando il terreno è lavorabile e non eccessivamente caldo o gelido.
Scaviamo una buca con dimensioni doppie rispetto al vaso in cui è contenuta la pianta e integriamo sul fondo una dose di concime naturale, come lo stallatico pellettato, o di fertilizzante granulare a lenta cessione per piante da fiore.
Come irrigare il Cotinus coggygria
Le piante adulte e ben radicate di Cotinus sono rustiche e resistenti alla siccità e sono quasi autosufficienti. Sfruttano le piogge e dovremo intervenire solo in estate o in caso di lunghi periodi siccitosi.
Nel primo anno dopo il trapianto dovremo invece fornire un’irrigazione regolare, soprattutto in estate.
Come concimare il Cotinus coggygria
In primavera somministriamo un concime granulare a lenta cessione per piante da fiore, ricco in Fosforo e Potassio per stimolare la fioritura e il colore del fogliame. Nei terreni poveri possiamo integrare un ammendante xxx in autunno, lavorandolo superficialmente attorno alla pianta.
Come potare il Cotinus coggygria
Il Cotinus può essere potato alla fine dell’inverno, verso febbraio e marzo a seconda della fascia climatica, prima della ripresa vegetativa.
Le potature leggere servono per contenere la forma e stimolare la fioritura.
Potature più drastiche, fino a 20/30 cm da terra, favoriscono invece lo sviluppo di nuove vegetazioni vigorose con foglie più grandi e colorate, a scapito però della fioritura. I fiori compaiono infatti su rami dell’anno precedente.
Naturalmente dobbiamo potare i rami secchi o danneggiati, utilizzando sempre cesoie affilate e disinfettate.
Come curare il Cotinus coggygria
Per essendo una pianta rustica e resistente alle insidie esterne, è possibile che venga attaccata parassiti come Afidi e Cocciniglie farinose.
Per prevenire l’attacco di questi parassiti dalla primavera effettuiamo trattamenti con prodotti a base di Neem, nebulizzati sul fogliame e inseriti nel terreno. In presenza dei insetti possiamo intervenire con ripetuti trattamenti con Sapone Potassico ottenuto da acidi grassi.
In particolare in primavera e in autunno, ristagni idrici e umidità eccessiva possono stimolare malattie fungine come l’Oidio (Mal Bianco) e la Puccinia cotini, tipica di questa pianta. Si manifesta con macchie gialle e arancio sulle foglie che possono diventare pustole piene di spore pronte a diffondersi. In presenza di muffe effettuiamo trattamenti con prodotti contatticidi, come l’Idrogenocarbonato di Sodio e l’ Estratto di Equiseto.