Coltivare la Azalea mollis sul terrazzo è molto gratificante poiché è una delle piante ornamentali più apprezzate per la spettacolare fioritura.
Le Azalee, o meglio Rhododendron, sono un genere di piante della famiglia delle Ericaceee comprende varietà adatte alla coltivazione in giardino e altre più indicate per la casa. Possiamo distinguere le Azalee in tre gruppi: quelle non rustiche, usate anche come piante da interni; quelle rustiche a foglia perenne come l’Azaleajaponica e quelle rustiche a foglia caduca, come l’Azaleamollis. Le Azalee rustiche sono piante da esterni e fioriscono in primavera da aprile a maggio.
L’Azaleamollis è apprezzata per l’appariscente fioritura imbutiforme primaverile, sui rami ancora spogli delle foglie. Il fogliame compare da aprile e cade verso novembre. Possiamo scegliere tra molti ibridi con fiori rossi, rosa, gialli e arancioni.
La presenza di una Vespa in casa non rappresenta un problema: può essere entrata da una finestra e sarà facile farla usciere senza ucciderla. Sono animali pacifici ed evitano di entrare in contatto con gli esseri umani: hanno un pungiglione e possono attaccare se si sentono in pericolo, ma il poco veleno contenuto nel pungiglione è pericoloso solo per i soggetti allergici. Sono invece degli insetti utili per il giardino, dove svolgono un ruolo importante sia come impollinatrici sia nel controllo di parassiti, come Afidi e larve.
Se la presenza delle Vespe in casa si ripete nel corso dei giorni o notiamo un gruppo numeroso di questi insetti deve scattare un campanello d’allarme perché potrebbero aver creato un nido. È vero che il veleno delle Vespe è meno tossico, ma le punture fanno male e questi insetti sanno attaccare in gruppo se si tratta di difendere il nido. In presenza di bambini e di animali domestici è bene prestare attenzione a questi segnali d’allarme.
Va anche detto che la globalizzazione e l’aumento delle temperature stanno portando in Italia anche specie di Vespe prima sconosciute. Accanto alle tradizionali e innocue Vespe tradizionali, come la Vespula vulgaris e la Vespula germanica, stiamo registrando un aumento della presenza di Vespe orientali (Vespaorientalis) e di Vespavelutina. Le prime sono simili al Calabroneeuropeo (Vespacrabro) ma sono rossicce con una banda gialla sull’addome, mentre la Vespavelutina, detta Calabroneasiatico, è più grande del Calabrone e contiene una maggiore dose di veleno e perciò...
Un buon motivo per coltivare la Gaultheria mucronata sono i tanti colori che ci dona nel corso delle stagioni. Le foglie piccole e coriacee sono di colore verde scuro nella bella stagione e virano verso il rosso in autunno. A metà primavera, verso maggio, produce una ricca fioritura bianca che nei mesi freddi e fino alla primavera si trasformano in bacche colorate. Tradizionalmente sono rosse, ma ci sono ibridi con bacche bianche e rosa intenso o pallido. Le bacche sono grandi e molto decorative: spesso i garden center propongono questa pianta in autunno, quando è piena di bacche.
La Gaultheria mucronata, detta Pernettya, è originaria delle regioni subantartiche del sud America e si adatta benissimo ai climi del centro-nord Italia. Nel sud è meglio coltivarla in vaso, per proteggerla dal caldo estivo e dai raggi solari diretti.
Dove coltivare la Gaultheria mucronata
Il clima ideale per la crescita della Gaultheria mucronata è compreso tra i 10°C e i 20°C. Soffre il caldo oltre i 30°C, specie in assenza di nebulizzazioni e irrigazioni abbondanti: lo choc termico associato a...
Avere un terrazzo fiorito in estate non è difficile poiché è la stagione in cui la maggior parte delle piante è in pieno vigore e fioritura. La performance è però spesso vanificata da errori di coltivazione tipici di questa stagione: che è “generosa” di preziosa luce solare ma è anche più impegnativa.
Consigli per un terrazzo fiorito in estate
Pensiamo anzitutto all’aumento delle temperature, ai venti più forti e ai raggi solari diretti più caldi e intensi. Tutti fattori spesso correlati alla siccità e alla limitata capacità dei vasi di trattenere l’umidità. Le piante possono più facilmente entrare in stress idrico, con conseguente avvizzimento e caduta di foglie e interruzione della fioritura. In estate l’irrigazione non deve mai mancare e deve essere abbondante, anche sul fogliame, possibilmente al mattino o alla sera. Anche uno strato di pacciamatura con corteccia è utile per limitare l’evaporazione dell’umidità del terriccio.
L’irradiazione solare diretta troppo calda sulle foglie può provocare ustioni e parti scolorite. Anche i vasi, specialmente quelli in plastica nera, tendono a surriscaldarsi sotto i raggi solari: danneggiando le radici delle piante a diretto contatto con le pareti del contenitore. Nelle settimane più calde spostiamo le piante più delicate in zone meno esposte o proteggiamo con reti ombreggianti. Per aiutare le piante a sopportare gli eccessi di calore, sono molto utili i biostimolantie in particolare la lecitina.
Infine l’estate è il periodo di massima diffusione degli insetti parassiti...
Un buon motivo per coltivare la Aristolochia gigantea sul terrazzo è il suo portamento e la sua fioritura che ne fanno una delle piante rampicanti più interessanti e scenografiche. La Aristolochia gigantea è caratterizzata dalla bellezza dei suoi fiori, dalle foglie a forma di cuore e dalla crescita rapida, che la rende la soluzione per coprire rapidamente grigliati o strutture.
Nei vivai specializzati e nei garden center è relativamente facile reperire la Aristolochia gigantea e i suoi ibridi più comuni, con fiori più grandi e di colore più intenso.
Dove coltivare la Aristolochia
Ama il caldo e cresce bene in climi compresi tra i 18 e i 30°C.
Teme il freddo sotto i 10°C e sotto i 5°C può perire. Anche il caldo estremo, sopra i 38°C, può risultare dannoso: se abitiamo in zone molto calde in estate è meglio coltivarla in mezz’ombra e irrigare spesso il terreno e il fogliame. Nelle regioni del nord Italia possiamo coltivarla al sole anche se non necessita di molte ore quotidiane.
Se in inverno le temperature scendono sotto i 10°C...
L’uso metodico di fertilizzanti per le piante in vaso è il vero segreto di ogni giardino florido! La scarsità di terreno nel quale sviluppare le radici e trarre nutrienti, ridotta a qualche litro di terriccio compresso in un vaso, richiede un importante attività di sostegno da parte nostra per aiutare le piantine a crescere al meglio.
I fertilizzanti per le piante in vaso: contenuto, forma e destinazione d’uso
CONTENUTO
Una prima distinzione riguarda le materie prime con cui è stato realizzato il fertilizzante e possiamo distinguere:
concimi organici, cioè di origine naturale,
concimi minerali, frutto dell’intervento umano
e concimi organo-minerali, con base naturale e l’aggiunta di nutrienti di sintesi
I fertilizzanti organici e autorizzati in agricoltura biologica sono adatti per la concimazione delle piante da orto, da frutto e le aromatiche. Cioè tutto ciò che potrebbe passare per la nostra tavola.
I fertilizzanti minerali sono concepiti per la concimazione delle piante ornamentali e spesso hanno composizioni specifiche: per esempio i concimi per acidofile o quelli a base di ferro per combattere la clorosi di alcune piante.
Possiamo coltivare gli Euonymus fortunei in vaso sul terrazzo per creare una “barriera” sempreverde, decorativa e poco esigente. Le sue foglie lucide e di colore verde bottiglia, spesso variegate in bianco crema, offrono un tocco ornamentale tutto l’anno, anche in inverno, quando il terrazzo tende ad apparire più spoglio.
Sul terrazzo possiamo coltivare più esemplari in grandi vasche, per creare una barriera alta fino a 2 metri.
Come molte varietà di Evonimo, è una pianta leggermente tossica per l’uomo e sconsigliata in presenza di animali domestici e bambini molto piccoli.
Nei vivai e nei centri giardinaggio possiamo trovare diverse varietà di Euonymus fortunei, come l’Emerald Gaietycon foglie verdi bordate di bianco e sfumature rosate in inverno, l‘Emerald’n Goldcon margini fogliari giallo-oro e l’Harlequinpiù compatta con variegature bianco-crema.
Dove coltivare gli Euonymus fortunei
Cresce bene in climi miti, con temperature comprese tra 10°C e...
Coltivare il Cytisus sul terrazzo è un’ottima scelta per chi desidera una pianta rustica, fiorifera e decorativa, capace di regalare abbondanti fioriture primaverili. Oltre alla sua estetica luminosa e all’elevata rusticità, si distingue per la sua capacità di adattarsi a contenitori e spazi ristretti, rendendola perfetta per balconi e terrazze anche in città.
Con il nome popolare “Ginestra” indichiamo un gruppo di piante appartenenti alla famiglia delle Fabacee, appartenenti a diversi generi come Calicotome, Genista, Spartium, Ulex e Cytisus, detto Citiso, la pianta di cui parliamo oggi!
Possiamo scegliere tra diverse varietà di Citiso, caratterizzate da colori e periodi di fioritura differenti. Il Cytisus racemosus fiorisce già a febbraio con infiorescenze gialle che perdurano sulla pianta fino ad aprile. Il Cytisus praecox è disponibile in molti ibridi con fiori gialli, rosa, arancioni e gialli e bianco crema. Il Cytisus scoparius comprende molte cultivar sui toni del rosso, viola e porpora, oltre al classico giallo e fiorisce in piena primavera, da maggio a giugno.
Dove coltivare il Cytisus
Per fiorire generosamente ha bisogno di almeno 6 ore di sole diretto al giorno. Germoglia anche in ombra ma la fioritura sarà scarsa.
Cresce bene con temperature comprese tra i 10°C e i 24°C. Va protetta dai raggi solari diretti estivi quando le temperature superano i 32°C: nelle zone molto calde è bene spostare il vaso in ombra in estate.
Il Cytisus racemosus non ama il gelo sotto i 5°C e va protetto in inverno in una serra fredda. Mentre il Cytisus praecox e Cytisus scoparius tollerano il gelo fino a -10°C. Proteggendo il terreno con uno...
Se osservando le piante d’appartamento notiamo che alcune foglie ingialliscono o tendono a farlo, probabilmente siamo in presenza di una clorosi fogliare. Un problema che può essere causato da molteplici cause.
La clorofilla conferisce il caratteristico colore verde alle foglie: quando le foglie tendono a ingiallire significa che questo processo è stato interrotto e la pianta non effettua la fotosintesi. Il disequilibrio nel processo può essere causato da tanti fattori legati alla luce, ai nutrienti, all’acqua e alle temperature ambientali. Comprendere rapidamente la causa scatenante dell’ingiallimento è utile per intervenire in modo mirato e restituire benessere alla pianta.
Perché le foglie ingialliscono? Iniziamo dall’irrigazione
Spesso le foglie delle piante d’appartamento perdono colore a causa di un’irrigazione eccessiva. Le foglie perdono di tonalità, si afflosciano e diventano gialle. Anche la mancanza d’acqua fa diventare gialle le foglie, prima di seccarsi.