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Febbraio 11, 2025
Usare i concimi biologici nel giardino e nell’orto sta diventando sempre più popolare tra gli appassionati di giardinaggio e orticoltura domestica. I fertilizzanti sono realizzati con materie prime naturali, ma non di origine animale e permettono di nutrire il terreno e le radici migliorando la qualità del suolo. Senza dimenticare che l’impiego di fertilizzanti di origine naturale è essenziale per ottenere prodotti ortofrutticoli più sani e gustosi, privi di residui chimici dannosi. Le soluzioni biologiche sono particolarmente indicate per chi pratica agricoltura biologica, ma sono altrettanto utili per i giardinieri domestici che desiderano un approccio più naturale alla cura delle piante.
Perché usare i concimi biologici
L’uso di concimi biologici offre numerosi benefici rispetto ai fertilizzanti chimici:
- migliorano la qualità del suolo: i fertilizzanti naturali arricchiscono il terreno di sostanza organica, migliorandone la struttura e favorendo la ritenzione idrica;
- aumentano la biodiversità del suolo: promuovono lo sviluppo di microrganismi utili, come batteri e funghi benefici, che aiutano le piante ad assorbire meglio i nutrienti;
- rilascio graduale dei nutrienti: mentre i concimi chimici sono efficaci nell’immediato, i fertilizzanti biologici granulari rilasciano le sostanze nutritive in modo progressivo;
- riduzione del rischio di inquinamento: non contengono sostanze chimiche che possono disperdersi nei terreni, nelle acque sotterranee o nei corsi d’acqua;
- minore rischio di sovradosaggio: l’uso eccessivo di concimi chimici può bruciare le radici delle piante, mentre i fertilizzanti biologici sono generalmente più delicati e provocano danni limitati in caso di sovraddosaggio;
- migliore sapore e qualità dei prodotti agricoli: frutta e ortaggi coltivati con concimi...
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Marzo 13, 2024
Difendere le nostre colture dalla Peronospora in modo biologico è importante per ottenere frutta e verdura coltivate in modo naturale e senza il ricorso agli antiparassitari.
Mentre gli agrofarmaci di sintesi hanno un effetto immediato contro parassiti e spore fungine, la “difesa biologica” prevede l’uso congiunto di una serie di soluzioni naturali e di buone pratiche colturali, volte a prevenire e limitare l’insorgere di attacchi da parte di parassiti.
Basandoci sulla conoscenza delle caratteristiche dei vari nemici dei nostri raccolti, la “difesa biologica” opera anzitutto in forma preventiva, per creare le condizioni affinché insetti e malattie fungine non possano svilupparsi sulle nostre piante.
Prevenire la Peronospora in modo biologico
Le Peronosporacee sono una famiglia di funghi che comprende molti generi differenti. Usiamo il termine Peronospora in senso generale, ma esistono generi diversi di spore legate al tipo di coltura preferita. Come la Peronospora della Lattuga (Bremia lactucae), quella delle Crucifere che attacca i Cavoli (Peronospora brassicae) o quella della Vite (Plasmopara viticola).
Tutte le Peronospore provocano però gli stessi danni. Sulle foglie appaiono delle macchie brune o grigie, la pianta smette di fiorire e tende a seccare. Nei cespi di insalata colpisce le foglie esterne ma può estendersi all’interno e nelle Cucurbitacee arriva a distruggere la pianta.
Un altro problema è la facile volatilità delle spore: in presenza di ambienti umidi o piovosi, possono facilmente contaminare le piante vicine.
Come tutti i funghi prolifera con l’umidità, quando le piogge sono frequenti, accompagnata a temperature miti, comprese...
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Febbraio 09, 2024
L’ultima novità per gli hobbisti sono i prodotti addizionati con micorrize e batteri della rizosfera. Ma di cosa si tratta? E in che modo agiscono positivamente sulle nostre piante in giardino e in vaso?
Micorrize e batteri della rizosfera: perché sono utili
La terra, sia quella del giardino sia quella che acquistiamo per coltivare le piante in vaso, serve per garantire stabilità e una serie di caratteristiche chimiche e fisiche utili per lo sviluppo corretto delle radici. Come la capacità di trattenere l’umidità, la giusta aerazione, la salinità, ecc. I terricci non hanno quindi l’obiettivo di fornire elementi nutritivi alla pianta: non sono concimi.
Siamo noi che forniamo il nutrimento alle piante in giardino e in casa, sotto forma di concimi minerali o organici, cioè di origine naturale, come i biostimolanti o lo stallatico.
In natura, cioè nei boschi, c’è un altro attore fondamentale per arricchire il suolo di sostanze nutritive: sono i microorganismi. Come i lombrichi che “mangiano” il terreno e le sostanze nutritive in esso contenute e lo restituiscono in una forma più microscopica e facilmente assimilabile per le radici. Accanto ai lombrichi, che sono animali grandicelli e facilmente individuabili, svolgono la stessa attività anche altri microorganismi, invisibili all’occhio umano, come lo spore dei funghi micorrizici. Tutto quello che un bosco offre, come foglie secche, piante cadute, corpi e deiezioni di altri animali, viene ridotto ai minimi termini da parte dei microorganismi del suolo.
Le micorrize crescono in prossimità delle radici e vivono in simbiosi con le piante. Le spore ottengono il Carbonio dalla pianta e in cambio le forniscono delle sostanze nutritive e gli elementi minerali in una dimensione ideale per l’assimilazione delle radici...
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Settembre 29, 2023
Possiamo progettare facilmente la rotazione delle colture per un orto autunnale, in modo da renderlo produttivo anche nei mesi meno caldi. Le temperature minime sono ancora moderate, tra i 10/15°C, e sono ancora molte le varietà di ortaggi che possiamo coltivare. In presenza di temperature minime inferiori o per allungare i tempi di produzione, possiamo ricorrere a una serra (per la coltivazione in vaso o semenzaio) o a un tunnel con un film di plastica (nell’orto).
Scopriamo alcune piante che possiamo coltivare in un orto autunnale!
Orto autunnale: piante da seminare da settembre a novembre
Le Fave da orto (Vicia faba) prosperano anche nei climi più freschi e possiamo effettuare due semine all’anno. In primavera e in autunno per una raccolta precoce la prossima primavera. Nel centro e sud Italia, in presenza di inverni miti, possiamo seminare le Fave da orto all’aperto a ottobre e novembre.
Gli Spinaci (Spinacia oleracea) crescono in modo ottimale sia in primavera sia in autunno, ma ci sono varietà che resistono anche a -5°C e possono essere coltivate anche in inverno, magari proteggendo l’aiuola con un piccolo tunnel in polietilene. La semina autunnale li rende pronti per la raccolta durante l'inverno e l’inizio della primavera.
I Cavolfiori (Brassica oleracea) possono essere coltivati praticamente per tutto l’anno! Le varietà tardive si raccolgono da marzo a maggio, quelle invernali a gennaio e febbraio, quelle precoci a novembre e...
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Settembre 19, 2023
La presenza di Aleurodidi in un orto deve far suonare un campanello d’allarme. All’apparenza sembrano mosche bianche ma sono un temibile parassita fitofago che può colpire sia le piante da orto sia quelle ornamentali. Ma mentre sulle piante decorative possiamo usare insetticidi come il piretro, su quelle orticole, da frutto o gli agrumi dovremo ricorrere a sistemi di controllo biologici.
Perché sono un problema gli Aleurodidi in un orto
Le Mosche bianche sono sempre pericolose perché si cibano delle piante sia allo stato larvale sia da adulte. Hanno apparato boccale pungente-succhiante, come gli Afidi o le Cocciniglie, con il quale aspirano la linfa e infettano le tante micro-ferite provocate alla pianta. Le foglie attaccate appaiono piene di macchioline simili a bruciature e a lungo andare tendono a seccare e cadere fino alla defogliazione della pianta. Negli agrumi le foglie colpite tendono ad accartocciarsi.
Inoltre producono un’abbondante melata: gli zuccheri in eccesso vengono espulsi e creano una sostanza appiccicosa, bianca come lanugine, che imbratta la pianta, riduce la fotosintesi ed è una base di sviluppo per malattie fungine come la fumaggine.
Riesce a riprodurci fino a 5 generazioni in un anno, specialmente nelle zone più calde. Se non interveniamo alla prima comparsa rischiamo di andare incontro a una vera e propria invasione.
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Settembre 05, 2023
Chi coltiva le aromatiche sa che, dopo la grande produzione estiva, con l’arrivo dei primi freddi dobbiamo raccogliere e conservare le erbe aromatiche in modo da averle a disposizione in cucina per tutto l’anno.
Basilico, Camomilla, Cerfoglio, Coriandolo, Aneto, Melissa, Maggiorana, Timo, Menta e molte altre erbe aromatiche possono essere infatti essiccati e conservati in polvere. Ma non si tratta solo di erbe aromatiche: possiamo infatti seccare anche i fiori di Malva, Passiflora o Calendula, utili per realizzare tisane e infusi terapeutici.
Come conservare le erbe aromatiche: quando si tagliano
Non tagliamo le erbe e i fiori alla mattina: la rugiada le avrà bagnate nel corso della notte e saranno troppo umide. Meglio aspettare il tardo pomeriggio di una bella giornata assolata, quando i raggi avranno fatto evaporare tutta l’acqua...
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Luglio 28, 2023
Avete mai pensato che si potessero coltivare le Arachidi? La Arachis hypogaea, questo è il nome della pianta delle Arachidi, è un’interessante piantina con belle foglie decorative e una lunga fioritura, da giugno fino a settembre, con infiorescenze molto appariscenti gialle e arancioni.
Dà il suo meglio nell’orto: essendo una Leguminosa arricchisce di Azoto il terreno e l’anno prossimo nello stesso terreno potremo coltivare più facilmente le Solanacee o le Cucurbitacee, grandi consumatrici di nutrienti e di questo minerale.
Ma nessuno ci vieta di coltivare le Arachidi in vaso sul balcone. A partire dai primi caldi, in marzo/aprile, inizia la sua attività vegetativa che la porterà a fiorire in estate.
In autunno, verso ottobre, possiamo asportare le piante per raccogliere le Arachidi che sono frutti sotterranei come le Patate.
Dove coltivare le Arachidi
Si coltiva come pianta annuale poiché la raccolta delle Arachidi comporta l’asportazione...
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Luglio 20, 2023
Un buon motivo per coltivare la Batata nell’orto è che si tratta di uno degli alimenti più salutari. Quella con pasta arancione è ricca di betacarotene mentre quella viola è un condensato di antociani e vitamine.
Anche in cucina si prestano per un uso versatile. Possiamo mangiarle crude in insalata oppure cucinarle in sostituzione delle tradizionali Patate, cotte o arrosto. Si possono quindi anche realizzare purè, gnocchi e vellutate.
La Batata (Ipomoea batatas) o Patata dolce è una pianta erbacea perenne originaria dell’America centrale. Come avviene con la cugina Patata, si coltiva principalmente per la radice tuberosa che tende a ingrossarsi con la crescita della pianta.
Dove coltivare la Batata
Scegliamo una posizione soleggiata, specialmente se viviamo nel centro e nord Italia.
Nel sud il sole estivo troppo caldo può rappresentare un problema per la pianta della Batata. Il clima ideale dovrebbe essere compreso tra 20/27°C. Dove fa troppo caldo è preferibile una coltivazione in mezz’ombra o protetta nelle ore più calde della giornata.
Teme il freddo sotto i 10°C e quindi si trapianta nell’orto quando le minime hanno stabilmente superato i 15°C.
È bene adottare la rotazione delle colture, evitando per esempio di coltivare la Batata dove abbiamo coltivato le Patate l’anno scorso. Per maggiori informazioni sulla rotazione delle colture, leggi questo articolo!...
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Luglio 13, 2023
La rotazione delle colture è una pratica agronomica antica e figlia dell’osservazione del terreno e della crescita delle piante. Quando infatti non esisteva ancora la chimica e le conoscenze scientifiche erano limitate, gli agricoltori si resero conto che coltivando le colture sempre nello stesso posto ottenevano raccolti sempre meno soddisfacenti. Al contrario, ruotando le colture, i raccolti tornavano a crescere.
La nota pratica agricola detta maggese rientra nel concetto di rotazione delle colture. A turno un appezzamento viene fatto “riposare” per un anno, nel corso del quale vengono effettuate una serie di arature per smuovere la superficie ed eliminare le infestanti.
Rotazione delle colture nell’orto: i vantaggi
La ripetitività delle coltivazioni provoca diversi problemi. Anzitutto provoca il progressivo impoverimento della fertilità del terreno che risulterà non equilibrata. Ogni coltura ha esigenze nutrizionali diverse e assorbe quantità variabili di elementi nutritivi dal suolo. Per esempio le Cucurbitacee e le Solanacee richiedono maggiori elementi nutritivi rispetto ad altre colture, così come ci sono piante che assorbono in particolare un elemento, come le Patate col Potassio. Coltivando sempre gli stessi ortaggi otterremo un terreno ricco di alcuni elementi e povero di altri. Fra l’altro proprio quelli utili per la coltura ripetitiva: così dovremo concimare di più per ottenere piante sane e raccolti abbondanti. La rotazione delle colture permette invece di usare al meglio tutti i nutrienti presenti, mantenendo un equilibrio utile per la fertilità: avremo quindi raccolti più abbondanti e ridurremo l’uso di concimi.
Oggi inoltre sappiamo che le Leguminose (Fabaceae) hanno la particolarità di arricchire il suolo di Azoto. Una sorta di concime naturale, che non serve alle Leguminose che ne hanno in eccesso ma è utilissimo per le altre colture.
C’è un’altra importante ragione per scegliere di adottare la rotazione delle colture nell’orto e riguarda la lotta agli insetti fitofagi e alle malattie fungine. Alcune colture hanno infatti dei “nemici naturali” tipici, come per esempio la Dorifora della Patata (Leptinotarsa decemlineata) o la Mosca della Carota (Psila rosae).
Se coltiviamo sempre la stessa coltura in un terreno, stimoliamo l’accumulo degli organismi dannosi, specifici per quella coltura. Che di anno in anno si riproporranno sempre più numerosi poiché danno per scontata la presenza della coltura.
La rotazione delle colture invece interrompe il ciclo vitale di questi parassiti, riducendo la loro presenza e la necessità di trattamenti chimici.
L’attività dei micro-organismi utili del terreno non deve essere sottovalutata. Prima abbiamo scritto che le Leguminose arricchiscono di Azoto il suolo in cui vengono coltivate. Ciò avviene perché le radici di queste piante creano una particolare simbiosi con i micro-organismi utili presenti nel suolo, che hanno la capacità di fissare l’Azoto nel terreno. L’Azoto è largamente presente nell’aria ma le radici non riescono ad assorbirlo: i micro-organismi...