Ci sono tanti buoni motivi per coltivare la Beaucarnea guatemalensis, a partire dalla sua alta resistenza alla siccità e la bassa manutenzione.
Le Beucarnee sono un genere di piante appartenenti alla famiglia delle Asparagacee e comprende diverse specie originarie dell’America centrale. In natura possono diventare alberi alti fino a 10 metri, ma noi le conosciamo come piante d’appartamento. La più nota è la Beaucarnea recurvata, nota anche come Nolinao pianta mangia-fumo. La Beaucarnea guatemalensis è simile ma ha un aspetto più elegante grazie alle sue foglie molto lunghe e sottili che ricadono verso il basso. Inoltre ha una maggiore resistenza alle basse temperature rispetto ad altre Beucarnee.
Anche la Beaucarnea guatemalensis è caratterizzata da un tronco rigido con una forma simile a un fiasco. La parte carnosa del tronco rappresenta una sorta di riserva d’acqua: l’evoluzione ha permesso ha sviluppato nella Beaucarnea la capacità di trattenere e conservare liquidi e di utilizzarli in caso di siccità prolungata. Un’abilità che gli ha permesso di sopravvivere anche in clima “difficili”.
Il ruolo decorativo è lasciato alle lunghe foglie lanceolate di colore verde brillante. Possono raggiungere fino a 80 cm di lunghezza e ricadono elegantemente sulla pianta.
Possiamo coltivare le Rape anche se non abitiamo nei paesi nordici, di cui sono un tipico ortaggio prescelto proprio per la loro estrema resistenza al clima rigido. Possiamo perciò arricchire il nostro orto invernale con questo vegetale che si presta a essere consumato in molti modi nella nostra cucina.
Un vantaggio certo della coltivazione della Rapa (Brassica Rapa) è la richiesta di cure minimali; inoltre è completamente edibile, dalle foglie alla radice.
Dove coltivare le Rape
Scegliamo nel nostro orto una posizione ben soleggiata, oppure anche in mezz’ombra purchè riceva molta luce.
In alcune varietà, le piante adulte possono tollerare fino a 0/-5°C ma non amano le gelate più intense o prolungate per molti giorni.
La semina si effettua però quando le temperature minime sono saldamente superiori ai 15°C. A seconda della zona climatica, la semina può avvenire in diversi periodi dell’anno. Non amano neanche il caldo eccessivo: generalmente si effettua in primavera o in autunno. La semina autunnale si effettua in modo scalare dal termine del caldo estivo fino a ottobre per ottenere raccolti da ottobre a gennaio. Nelle zone con inverni rigidi, meglio puntare su varietà precoci, per essere certi della maturazione prima delle gelate.
In presenza di gelate o temperature vicino alla zero, meglio proteggere le Rape con telo traspirante di tessuto-non-tessuto o una serra ad arco.
Attenzione però alle varietà. Alcune hanno esigenze differenti: per esempio la Rapa bianca Lodigiana, si semina in marzo-aprile per raccolti verso maggio.
Possiamo coltivare il Clerodendrum thomsoniae per gratificare i nostri sensi con la bellezza e il profumo dei suoi fiori bianchi e rossi che durano sulla pianta da aprile fino a ottobre.
Anche noto come Clerodendro, è un arbusto sempreverde rampicante appartenente alla famiglia delle Lamiaceae. È un parente del Clerodendrum trichotomum, apprezzato per le bacche di colore blu metallizzato.
Dove coltivare il Clerodendrum thomsoniae
Non tollera il freddo sotto i 10°C e la temperatura ideale di coltivazione è compresa tra 15°C e 30°C. Possiamo quindi coltivarlo in giardino soltanto nelle zone con clima invernale mite; altrimenti meglio la coltivazione in vaso, per spostare la pianta in un luogo protetto in inverno. Possiamo anche coltivarla in casa, a patto di scegliere un luogo illuminato, ma senza raggi solari diretti in estate.
Se abitiamo in aree climatiche con estati particolarmente calde, in cui si superano i 30°C, preferiamo una posizione semi-ombreggiata. Nel resto d’Italia meglio optare per una posizione esposta al sole per almeno 6 ore al giorno.
Se coltiviamo il Clerodendro in giardino, in inverno proteggiamo le radici con uno strato di pacciamatura e il fogliame con un velo traspirante di tessuto-non-tessuto (tnt).
Possiamo coltivare la Pteris argyraea per donare un tocco di colore anche gli angoli della casa poco illuminati. Si tratta infatti di una Felce sempreverde, facile da coltivare e capace di arredare con eleganza.
Appartiene al genere di piante della famiglia delle Pteridaceae e comprende più di 300 specie di esemplari differenti. Sono Felci, ma alcune varietà, come la Pteris argyraea o la Pteris cretica, hanno foglie variegate che si prestano molto bene come piante d’appartamento, dove sono facilmente collocabili anche in mezz’ombra.
Molto apprezzata per le lunghe foglie di colore verde chiaro e con i bordi più scuri, la Pteris produce fronde ricche di foglie di diversa altezza e gli esemplari adulti hanno una bellezza statuaria.
Un aspetto forse poco noto è che alcune specie di Pteris sono scelte per bonificare i terreni inquinati da metalli pesanti. Sono definite iperaccumulatori, cioè piante che hanno la capacità di germogliare su suoli inquinati e di accumulare quantità di un determinato metallo molto maggiori rispetto alla norma. Si contano più di 400 specie conosciute come iperaccumulatori: alberi, arbusti o piante erbacee, catalogate in base al tipo di sostanza che riescono ad assorbire cioè monossido di carbonio (Co), Rame (Cu), Nichel (Ni), ecc.
Dove coltivare la Pteris argyraea
Cerchiamo di mantenere una temperatura che sia compresa tra i 18°C e i 25°C, tipica delle nostre case, e collochiamo la Pteris possibilmente in una stanza luminosa ma senza esporla ai raggi solari diretti. Così come non tollera il freddo sotto i 10°C, altrettanto non sopporta il sole diretto. Proteggiamola inoltre da eventuali fonti di calore dirette e dagli spifferi invernali...
Un buon motivo per coltivare la Ardisia crenata in casa sono le sue bacche molto particolari, simili a tante piccole palline di corallo, che riempiono la pianta in inverno.
Viene dalle zone tropicali dell’Asia e del centro America e teme il freddo sotto i 10°C: è una perfetta pianta d’appartamento che ci donerà delle belle fioriture bianche a forma di stella verso giugno. In seguito si trasformeranno in bacche lucide di colore rosso vivo, che rimarranno sulla pianta per tutto l’inverno. Ci sono anche varietà con bacche bianche.
Le foglie sono di colore verde scuro e appaiono lucide e coriacee.
Possiamo coltivare la Ajuga reptans non solo per il colore blu che la contraddistingue e dona un senso di pace e tranquillità, ma anche per il suo portamento tappezzante con rapida espansione.
Molti garden designer sfruttano queste caratteristiche della Ajuga reptans: cresce rapidamente e ha la capacità di formare stoloni che radicano facilmente. Il suo fogliame decorativo forma un “tappeto” denso e a bassa manutenzione: oltre all’aspetto decorativo, è utile prevenire l'erosione del suolo e limitare la crescita di erbacce.
Nei grandi giardini può sostituire il tradizionale tappeto erboso, in aree in cui si desidera una minore manutenzione e non è previsto un calpestio intenso. Per esempio nei terreni scoscesi. Inoltre cresce bene anche in zone ombreggiate, dove l’erba spesso stenta.
Avere un terrazzo fiorito in inverno non è così difficile perché la natura ci offre molti spunti, anche se si tratta di una stagione di riposo per molte piante. Anche in inverno possiamo circondarci di profumi e colori nonostante la minore biodiversità stagionale, puntando su una selezione di specie che sfidano il gelo con le loro fioriture, nonostante le basse temperature, la scarsità di insetti impollinatori e la ridotta quantità di luce solare a causa delle giornate più corte e la minore intensità dei raggi.
Terrazzo fiorito in inverno con le piante da bulbo
Possiamo continuare a coltivare un orto in inverno nonostante le basse temperature. Quando inizia la stagione più fredda si pensa che le coltivazioni degli ortaggi si debbano interrompere. È invece possibile continuare la produzione pur avendo a disposizione una scelta più limitata di ortaggi da seminare e coltivare.
Le temperature più rigide, specialmente le minime notturne, rappresentano un problema per quasi tutti gli ortaggi, che al contrario crescono rigogliosamente quando le temperature si avvicinano ai 20°C.
Un primo suggerimento è quello di prendere in considerazione le serre fredde. Nell’orto possiamo facilmente costruire dei tunnel composti da stecche da piantare ad arco nel terreno e coprire con un telo trasparente: sono un utile mezzo per aumentare la temperatura interna. Se collochiamo un tunnel in una posizione assolata, noteremo che la temperatura minima al suo interno potrà aumentare fino a 5°C rispetto a quella esterna. Naturalmente dovremo anche verificare la temperatura minima tollerata da ogni singola coltura!
Le serre fredde possono essere anche a forma di “casetta” o di “armadio”, da appoggiare contro un muro. In questo caso sfrutteremo una serie di ripiani per poggiare i semenzai e i vasetti utilizzati per le semine in ambiente protetto. Le piantine germogliate nella serra fredda potranno essere trapiantate nell’orto con l’aumento delle temperature.
Possiamo coltivare la Jatropha integerrima in uno spazio del nostro giardino per la bellezza di questo arbusto sempreverde, ravvivato in estate dai fiori di un rosso brillante.
Troviamo la Jatropha integerrima allo stato spontaneo ai margini dei campi e delle zone umide tropicali, infatti proviene dall’area di Cuba e della Repubblica Dominicana dove è nota come flor roja (fiore rosso) o peregrina.
Se coltivata in un giardino può raggiungere un’altezza di 2/3 metri. Nelle zone più fredde meglio coltivarlo in vaso, per poterlo spostare al riparo in inverno e non supera i 150/200 cm. Si presenta come un cespuglio di foglie sempreverdi, lucide, lanceolate, a margine intero, dall’aspetto elegante.
È nei mesi estivi che dà il meglio di sé, quando agli apici sbocciano fiori a 5 petali di color rosso corallo, numerosi e raccolti in piccoli corimbi.
Il nostro giardino si può così arricchire di un angolo elegante. Inoltre, è una pianta amica dei api e farfalle!