Non è difficile avere dei fiori in autunno sul balcone o nelle aiuole e bordure in giardino, nonostante il clima tenda a raffreddarsi e le giornate si accorciano. È sufficiente affidarsi a specie che prolungano la fioritura estiva anche nei primi mesi autunnali e a quelle che prediligono il freddo per fiorire.
Oltre ai colori dei fiori, all’atto della scelta dovremo distinguere le piante arbustive da quelle erbacee. Le prime sono indicate per il giardino o sul terrazzo in grandi vasi; le erbacee da fiore invece possono essere utilizzate nelle bordure o sulle balconette del terrazzo.
Possiamo coltivare un Anthurium Clarinervium se desideriamo una pianta con foglie particolarmente ornamentali. Il Clarinervium è infatti una specie del genere Anthurium caratterizzata da foglie affascinanti sia per la forma a cuore sia per le venature ornamentali chiare molto evidenti sul verde scuro della foglia. Il suo nome deriva dalla caratteristica delle foglie e significa “nervi chiari”, cioè bianchi e in evidenza. Le foglie sono morbide al tatto, simili al velluto e possono raggiungere fino a 15 cm.
Il Clarinervium proviene dalle foreste del Messico, dove vive come pianta epifita, quindi senza l’uso di terreno ma abbracciata alla corteccia dei grandi alberi.
In comune con il comune Anthurium condivide la produzione di un’infiorescenza composta da una spata, cioè una foglia modificata e uno spadice. Nel Clarinervium la spata è verde di appena 5/6 cm.
Attenzione alla presenza del Clarinervium in casa, poiché l’ossalato di calcio contenuto nelle sue foglie è una fonte di pericolo se viene ingerito da bambini o animali domestici, soprattutto i gatti.
L’autunno è una stagione importante per prevenire le malattie fungine sugli alberi da frutto e gli arbusti del giardino.
I funghi prosperano in presenza di piogge ed eccessi di umidità in concomitanza con temperature miti e vicine ai 20/25°C. Quando fa troppo caldo e il clima è secco rallentano o interrompono la loro attività, mentre non amano il gelo. Quindi le stagioni più esposte a questo pericolo sono la primavera e l’autunno. L’autunno è però più importante almeno per due motivi: le piante entrano in fase di dormienza perdendo spesso le foglie e allo stesso modo le spore batteriche si preparano all’inverno cercando riparo.
Gli alberi da frutto a fine ciclo entrano in una fase di riposo necessaria per prepararsi alla prossima stagione: è in questo periodo che creano le nuove gemme che germoglieranno in primavera. Contestualmente anche le spore fungine sono ancora attive in autunno e si preparano ad affrontare l’inverno. Come lo fanno? Propagando spore e organi svernanti, che si vanno a nascondere nella corteccia o nei residui vegetali, come le foglie o i rami secchi caduti a terra. Si comportano così malattie come la ticchiolatura, il colpo di fuoco batterico o la bolla del pesco.
In questa fase le spore svernanti sono particolarmente deboli ed esposte: i trattamenti fungicidi autunnali sono quindi utili per limitare al minimo la loro attività e prevenire la ricomparsa del problema nella prossima primavera.
È utile infine ricordare che i trattamenti autunnali sono più sicuri: le piante da frutto hanno terminato la produzione e non dovremo rispettare i tempi di carenza.
Malattie fungine sugli alberi da frutto: i trattamenti autunnali
Possiamo coltivare la Pachysandra terminalis per arricchire le zone ombreggiate del giardino, dove altre specie faticano a svilupparsi generosamente. Inoltre tollera bene il freddo e possiamo coltivarla facilmente in tutta Italia. La capacità di adattarsi a condizioni di scarsa luminosità e la resistenza al freddo la rendono una scelta eccellente per creare un sottobosco rigoglioso o per ricoprire le aiuole ai piedi di alberi e arbusti.
Può essere coltivata anche per creare bordure basse e compatte, per delimitare vialetti o aiuole, o nei giardini rocciosi. Naturalmente possiamo coltivarla anche in vaso, per donare un tocco di colore anche alle zone ombreggiate del terrazzo o del balcone.
La Pachysandra terminalis è una piccola pianta perenne sempreverde della famiglia delle Buxaceae ed è originaria del Giappone e della Cina. Produce steli corti sui quali spuntano delle rosette di foglie lucide, coriacee e dentellate: sono lunghe circa 10 cm e di colore verde scuro. In estate, da giugno, produce tanti piccoli fiori bianchi riuniti in spighe. In giardino viene spesso utilizzata come tappezzante: raggiunge un’altezza e una larghezza di circa 50 cm.
Nei vivai e nei garden center possiamo trovare diverse varietà e ibridi di Pachysandra terminalis, che si differenziano principalmente per la colorazione e la variegatura bianca del fogliame.
Dove coltivare la Pachysandra terminalis
Tollera bene il gelo fino a -15°C e il caldo entro i 30°C. Temperature inferiori o superiori possono provocare stress alla pianta.
Predilige una posizione ombreggiata o semi-ombreggiata.
Possiamo coltivare la Begonia rex per decorare la nostra casa grazie alle sue meravigliose e particolari foglie. Sono grandi, rotonde o cuoriformi e assumono una particolare tonalità tra il rosso e il viola con riflessi argentei che persistono tutto l’anno sulla pianta.
Verso il termine dell’estate sbocciano dei piccoli fiori, bianchi e rosa, ma è principalmente coltivata per il fogliame; al punto che i coltivatori esperti preferiscono tagliare i boccioli appena compaiono per non togliere risorse alle foglie.
Sono molte le varietà, o cultivar, di Begonia rex, perciò possiamo trovarne con foglie variegate con colori caldi, tra il rosso, il viola e il rosa, oppure glaciali e argentee.
Dove coltivare la Begonia rex
Le nostre case sono l’ambiente ideale per coltivare la Begonia rex: l’habitat ideale è compreso tra i 18°C e i 25°C e dobbiamo evitare che la temperatura minima scenda sotto i 5°C.
Collochiamo il vaso in una zona luminosa e soleggiata, ma in estate evitiamo che venga colpito direttamente dai raggi solari. Possono provocare ustioni sulle...
Possiamo coltivare i Ravanelli per quasi tutto l’anno nel nostro orto, a patto di programmare una serie di semine nel corso dei mesi e dopo un’attenta scelta della varietà giusta.
Coltivazione molto diffusa nelle aree del Mediterraneo, il Ravanello (Raphanus raphanistrum sativus) appartiene alla famiglia delle Crucifere o Brassicaceae ed è quindi un lontano parente di Cavoli e Rape, ma anche della Senape e della Rucola.
Il Ravanello è una pianta annuale e la parte commestibile è la radice fittonante, carnosa e con polpa bianca, che crescendo assume forme e colori diversi in funzione della varietà. Il più noto è il frutto rotondo croccante, rosso esternamente e bianco all’interno, ma esistono anche varietà a forma di Carota, e altre completamente bianche.
Se desiderate donare un tocco di colore al giardino in autunno, vi suggeriamo di coltivare il Solidago. Noto anche come Verga d'Oro, offre infatti una generosa fioritura di colore giallo d’orato da agosto fino a ottobre. Oltre alla sua bellezza estetica, il Solidago è anche molto apprezzato per la sua resistenza e facilità di coltivazione.
Il Solidago è un genere di piante erbacee perenni e appartiene alla famiglia delle Asteraceae. In commercio possiamo trovare diverse specie di questa pianta: sono tutte molto simili e differiscono per la forma dei fiori.
Le più comuni sono il Solidago canadensis con piccoli fiori gialli riuniti in pannocchie, il Solidago brachystachys con fiori più piccoli riuniti in spighe (stachys significa spiga) e il Solidago sempervirens.
In giardino possiamo usare il Solidago sia nelle aiuole sia nelle bordure. I fiori possono essere facilmente recisi e coltivati in casa.
Dove coltivare il Solidago
Il Solidago è una pianta estremamente resistente e può tollerare il gelo fino a oltre -20°C. Alcune specie, come il Solidago brachystachys sono meno resistenti ma tollerano fino a -15°C.
Il clima ideale di coltivazione è compreso tra i 15°C e i 25°C, tuttavia la pianta può sopportare temperature anche più alte, fino a 35°C.
È una pianta caducifoglia e perde la parte aerea verso novembre, quando arrivano i primi freddi. Tornerà a germogliare in aprile col ritorno del caldo.
Possiamo facilmente coltivarlo in tutta Italia in una posizione soleggiata. Nelle zone del sud Italia, con estati che possono superare facilmente i 35°C, scegliamo una posizione semi ombreggiata o forniamo la...
Gli Odontoglossum sono un genere di Orchidee originarie dell'America centro-meridionale caratterizzate da fiori appariscenti con diverse forme e colori. Possiamo infatti scegliere tra molte varietà e ibridi.
In natura crescono in zone montane e richiedono temperature fresche ed umidità elevata. La difficoltà di coltivazione consta nel replicare queste condizioni nelle nostre case. Ma è un problema tipico di molte Orchidee.
Il nome Odontoglossum deriva dall’unione delle parole greche odonto (dente) e glossa (lingua): il riferimento è alle strutture dentate presenti al centro del fiore.
Coltivare un Mandorlo nel proprio giardino rappresenta un'interessante sfida e ripagherà con un albero dalla fioritura strepitosa! Senza dimenticare i suoi semi, le Mandorle, molto nutrienti.
Il Mandorlo (Prunus dulcis) è un albero da frutto originario del Medio Oriente e coltivato da millenni in tutto il mar Mediterraneo. Fa parte della famiglia delle Rosaceae e in giardino può raggiungere un'altezza di 8 metri. Le sue foglie sono lanceolate e il suo frutto è una drupa che contiene il seme, comunemente noto come Mandorla. I fiori del Mandorlo sono tra i primi a comparire in primavera, solitamente tra febbraio e marzo, e sono noti per la loro bellezza delicata.