Possiamo coltivare il Clerodendrum trichotomum se vogliamo stupire i nostri amici con le sue bacche metallizzate, che sembrano venute da un altro mondo!
Il Clerodendrum trichotomum, detto anche Clerodendro, è un arbusto originario della Cina e del Giappone e appartiene alla famiglia delle Lamiaceae. In giardino può superare i 3 metri in altezza ed è caratterizzato da una chioma tondeggiante, con grandi foglie di colore verde scuro. In estate la pianta si riempi di piccoli fiori bianchi, molto profumati in particolare nelle ore serali, riuniti in cime, che in seguito si trasformano in frutti tondeggianti di colore azzurro blu/metallizzato circondati da un calice di color rosso vivo. Il risultato è una bacca estremamente colorata e mai vista prima!
È un alberello deciduo: verso novembre perde le foglie che torneranno in aprile con il ritorno del caldo.
I fiori della pianta sono particolarmente attrattivi per le farfalle e altri impollinatori, rendendola una scelta eccellente per i giardini attenti alla biodiversità.
Il Clerodendrum trichotomum è una pianta relativamente resistente e tollera bene le temperature italiane. Le temperature ideali di coltivazione sono comprese tra 15°C e 30°C, con una resistenza al gelo fino a -10°C.
Nelle zone con estati molto calde, oltre i 30°C, scegliamo una posizione semi-ombreggiata. Nel resto d’Italia meglio optare per una posizione esposta al sole per almeno 6 ore al giorno.
Nelle zone con inverni rigidi è bene proteggere le radici con uno strato di pacciamatura e il fogliame con un velo traspirante di tessuto-non-tessuto (tnt). In caso coltivazione in vaso, spostiamolo in un ambiente protetto dal freddo ma luminoso.
Come coltivare il Clerodendrum
In giardino scegliamo una posizione assolata o in ombra parziale e verifichiamo che la pianta abbia lo spazio sufficiente per crescere. Quando sarà adulta crescerà in altezza ma anche in larghezza: prevediamo circa 4/6 metri.
Il trapianto si effettua in primavera, quando le temperature sono miti e il rischio di gelate è passato. Scaviamo una buca di dimensioni doppie rispetto al vaso in cui si trova la piantina e inseriamo nella buca una dose di fertilizzante granulare a lenta cessione per piante da fiore. Ripeteremo questa operazione ogni anno, all’inizio della primavera, dell’estate e dell’autunno. Quando riempiamo la buca, pressiamo delicatamente il terreno e assicuriamoci che il colletto della pianta sia a livello del suolo. Annaffiare abbondantemente dopo la piantumazione per favorire l'assestamento del terreno e l’attecchimento delle radici.
Il Clerodendrum trichotomum necessita di irrigazioni regolari, soprattutto in estate e nei lunghi periodi senza pioggia. Il terreno deve risultare umido, ma non inzuppato, per evitare ristagni idrici che possono causare marciumi radicali.
Come potare il Clerodendrum
La pianta non ha bisogno di potature per crescere o fiorire meglio: possiamo quindi lasciarla libera di crescere naturalmente.
Talvolta è però necessario un intervento di potatura per rimuovere i rami secchi, danneggiati o più deboli. In altri casi è necessaria una potatura per contenere la forma della pianta. Le potature si effettuano all’inizio della primavera con lame affilate e disinfettate. In caso di tagli importanti usiamo un Mastice cicatrizzante per curare le ferite: per potature più “leggere” può andare bene anche un trattamento con la Propoli, un antisettico naturale.