È vietato coglierla durante le nostre passeggiate in montagna, ma possiamo ugualmente coltivare la Stella Alpina nel nostro giardino o in vaso sul terrazzo. Si tratta infatti di una specie protetta e in natura è vietata la raccolta di ogni sua parte, non solo il fiore. Attenzione anche all’estero: rischiamo multe molto salate. Nei centri giardinaggio possiamo però acquistare una bustina di sementi o una piantina già sviluppata per cimentarci nella sua coltivazione.
La Stella Alpina, conosciuta in Europa come Edelweiss, si chiama Leontopodium nivale ed è una pianta simbolo dei giardini montani, sulle Alpi e gli Appennini, dove non è difficile vederla crescere anche spontaneamente. Pur essendo una pianta alpina, possiamo coltivarla un po’ in tutta Italia, adottando alcune accortezze.
All’atto dell’acquisto possiamo scegliere tra diverse specie di Stella Alpina: differiscono per la grandezza del fiore, come il Leontopodium alpinum, e ci sono anche varietà nane, più adatte per la coltivazione in vaso.
È una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Asteraceae e fiorisce con l’arrivo dell’estate, verso maggio/giugno. Le foglie sono riunite in rosette e sono ricoperte di una leggera peluria, utile per proteggerle dai raggi solari intensi. Il vero fiore sono i capolini centrali e sono circondati da brattee riunite a forma di stella, cioè foglie che si sono modificate. Succede in molte piante: talvolta le brattee sono utili per proteggere il fiore oppure per attirare gli impollinatori con i loro colori vivaci.
Con l’arrivo dell’autunno i fiori appassiscono e le foglie tendono a seccarsi. Non preoccupiamoci: è il normale ciclo di vita di questa pianta e le radici rimangono “vive”. Tagliamo le parti secche e proteggiamo il terreno dal gelo con uno strato di pacciamatura. Nella prossima primavera tornerà a germogliare e fiorire.