Possiamo coltivare il Clerodendrum thomsoniae per gratificare i nostri sensi con la bellezza e il profumo dei suoi fiori bianchi e rossi che durano sulla pianta da aprile fino a ottobre.
Anche noto come Clerodendro, è un arbusto sempreverde rampicante appartenente alla famiglia delle Lamiaceae. È un parente del Clerodendrum trichotomum, apprezzato per le bacche di colore blu metallizzato.
Dove coltivare il Clerodendrum thomsoniae
Non tollera il freddo sotto i 10°C e la temperatura ideale di coltivazione è compresa tra 15°C e 30°C. Possiamo quindi coltivarlo in giardino soltanto nelle zone con clima invernale mite; altrimenti meglio la coltivazione in vaso, per spostare la pianta in un luogo protetto in inverno. Possiamo anche coltivarla in casa, a patto di scegliere un luogo illuminato, ma senza raggi solari diretti in estate.
Se abitiamo in aree climatiche con estati particolarmente calde, in cui si superano i 30°C, preferiamo una posizione semi-ombreggiata. Nel resto d’Italia meglio optare per una posizione esposta al sole per almeno 6 ore al giorno.
Se coltiviamo il Clerodendro in giardino, in inverno proteggiamo le radici con uno strato di pacciamatura e il fogliame con un velo traspirante di tessuto-non-tessuto (tnt).
In giardino scegliamo una posizione assolata o in ombra parziale e verifichiamo che la pianta abbia lo spazio sufficiente per crescere e un supporto sul quale rampicare. La pianta adulta può raggiungere i 4 metri.
Effettuiamo il trapianto in primavera, quando le temperature sono miti e il rischio di gelate è scongiurato. Scaviamo una buca di dimensioni doppie rispetto al vaso in cui si trova la piantina e inseriamo nella buca una dose di fertilizzante granulare a lenta cessione per piante da fiore.
Ripeteremo l’intervento di concimazione a lenta cessione periodicamente: all’inizio della primavera, dell’estate e dell’autunno. Quando riempiamo la buca, pressiamo delicatamente il terreno e assicuriamoci che il colletto della pianta sia a livello del suolo.
Proseguiamo con una abbondante innaffiatura dopo la piantumazione, per favorire l'assestamento del terreno e l’attecchimento delle radici.
Se coltiviamo il Clerodendo in vaso usiamo un terriccio piante da fiore e provvediamo alla concimazione con un fertilizzante liquidoda diluire nell’acqua dell’irrigazione. Sarà sufficiente ogni 15 giorni durante il periodo vegetativo, quindi in primavera e in estate, e 1 volta al mese in autunno e in inverno. In alternativa possiamo usare un concime granulare a lenta cessione per piante in vaso: sarà sufficiente una distribuzione ogni 6 mesi.
Come irrigare il Clerodendrum
Innaffiamo la pianta regolarmente, in particolare in estate e nei lunghi periodi in cui non piove. Verifichiamo che il terreno sia umido ma non zuppo ed eviteremo così eventuali ristagni idrici con i conseguenti marciumi radicali.
Nel caso del Clerodendrum la potatura non è obbligatoria per una buona crescita, se non per contenere la forma della pianta all’inizio della primavera.
Procuriamoci delle lame affilate e disinfettate. In caso di tagli importanti usiamo un Mastice cicatrizzante per curare le ferite: per potature più “leggere” può andare bene anche un trattamento con la Propoli, un antisettico naturale.
È sempre consigliato comunque eliminare i rami secchi, danneggiati o più deboli.