Le piante da orto innestate garantiscono piantine più resistenti e produttive, in grado di offrire raccolti abbondanti e di qualità superiore. Sebbene il costo iniziale possa essere leggermente più alto, i vantaggi a lungo termine compensano ampiamente la spesa.

Quella dell'innesto è una pratica agricola antica e consiste nell'unire due parti di piante diverse per farle crescere insieme come un unico organismo. Tradizionalmente si effettua per ottenere una nuova pianta capace di unire i vantaggi di due specie, per migliorare la resistenza alle malattie e al gelo e aumentare la produttività e la qualità dei raccolti. Per esempio possiamo sfruttare la robustezza delle radici di un portainnesto, così si chiama pianta ospitante, con la qualità dei frutti della marza, cioè la porzione di pianta ospitata.

Non tutte le piante possono essere innestate ed esistono tecniche differenti. Generalmente si stratta di creare una spaccatura nel fusto del portainnesto in cui inserire e far sviluppare la marza, che può essere una porzione di ramo o una gemma dormiente o vegetante.

Tra le piante da orto quelle maggiormente innestate sono le Solanaceae, come Pomodori, Melanzane e Peperoni e le Cucurbitaceae, come Angurie, Meloni e Cetrioli. Tra le piante da frutto segnaliamo le Rosaceae, come Meli, Peri e Ciliegi.

Piante da orto innestate: i vantaggi

Le piante da orto innestate offrono numerosi vantaggi. Vediamo i principali:

  • una maggiore resistenza alle malattie. I portainnesti vengono scelti proprio per la loro robustezza e resistenza all’attacco di funghi, batteri e nematodi. Le piante innestate di Melanzana migliorano la resistenza alla verticillosi, aumentando la produttività e la qualità dei frutti. Allo stesso modo, le piante innestate di Peperone migliorano la resistenza ai nematodi e alla Phytophthora Capsici (cancrena pedale del Peperone);
  • ampliamento delle possibilità di coltivazione. La robustezza delle radici e del portainnesto garantisce una maggiore resistenza anche alle condizioni di stress. Causate da siccità, temperature estreme o terreni poveri. Ampliando così la possibilità di coltivare in tutte le zone climatiche e in condizioni particolari. Le piante di Pomodoro con portainnesti resistenti alle malattie e agli stress ci permettono di coltivare con successo queste piante anche su terreni poveri o infetti;
  • aumento della produttività. Le parti innestate, al contrario, vengono scelte tra quelle con la maggiore produzione di fiori e frutti, con conseguente aumento del raccolto;
  • miglioramento della qualità dei frutti. Allo stesso modo l'innesto può influenzare positivamente le caratteristiche organolettiche dei frutti, come sapore, colore e consistenza. Le Angurie innestate producono frutti di maggiore pezzatura;
  • prolungamento del ciclo produttivo. Le piante innestate continuano a produrre per un periodo più lungo rispetto alle piante non innestate, allungando la stagione di raccolta. Le piante innestate di Cetriolo e Melone permettono di ottenere raccolti prolungati e più abbondanti;
  • riduzione dei trattamenti chimici. Grazie alla maggiore resistenza agli stress e alle malattie, le piante innestate richiedono meno interventi con insetticidi e fungicidi.

Come coltivare le piante innestate

Le piante innestate non richiedono cure particolari rispetto a quelle “normali”. All’atto del trapianto dovremo solo maneggiare la piantina con maggiore cura per non danneggiare il punto di innesto. Proprio per tutelare l’innesto, sosteniamo bene le piantine con dei tutori. All’atto del trapianto, il punto di innesto dovrà rimanere al di sopra del livello del terreno.

In presenza di polloni basali, provenienti dal portainnesto, dovremo eliminarli il prima possibile per evitare che prendano il sopravvento impedendo all’innesto di crescere.