ciliegio
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Febbraio 18, 2025
Le piante da orto innestate garantiscono piantine più resistenti e produttive, in grado di offrire raccolti abbondanti e di qualità superiore. Sebbene il costo iniziale possa essere leggermente più alto, i vantaggi a lungo termine compensano ampiamente la spesa.
Quella dell'innesto è una pratica agricola antica e consiste nell'unire due parti di piante diverse per farle crescere insieme come un unico organismo. Tradizionalmente si effettua per ottenere una nuova pianta capace di unire i vantaggi di due specie, per migliorare la resistenza alle malattie e al gelo e aumentare la produttività e la qualità dei raccolti. Per esempio possiamo sfruttare la robustezza delle radici di un portainnesto, così si chiama pianta ospitante, con la qualità dei frutti della marza, cioè la porzione di pianta ospitata.
Non tutte le piante possono essere innestate ed esistono tecniche differenti. Generalmente si stratta di creare una spaccatura nel fusto del portainnesto in cui inserire e far sviluppare la marza, che può essere una porzione di ramo o una gemma dormiente o vegetante.
Tra le piante da orto...
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Novembre 22, 2024
Vuoi coltivare delle piante da frutto in vaso ma non sai quali scegliere? In questo articolo ti aiuteremo a scegliere le piante più adatte al tuo territorio e all’esposizione solare del terrazzo: due fattori che ci garantiranno piante robuste rendendo più semplice la loro coltivazione.
Sono sempre di più gli italiani che coltivano piante da frutto sui terrazzi delle grandi città. Non deve stupire poiché si tratta di piante che associano alla bellezza dei loro colori nel corso delle stagioni un piccolo raccolto utile per il consumo familiare. Donano un tocco di verde agli spazi urbani, spesso limitati e portano nelle nostre case dei frutti freschi, coltivati biologicamente e a “metro zero”.
Non va infine sottovalutato che la presenza di piante da frutto nei centri urbani stimola la biodiversità e la presenza di impollinatori.
Non dobbiamo preoccuparci dello spazio poiché possiamo ricorrere a molte varietà nane, che ci permettono di creare un piccolo frutteto in miniatura ricco di colori e sapori.
Piante da frutto in vaso: come selezionare le varietà
Non tutte le piante da frutto si adattano alla coltivazione in vaso, ma molte specie e ibridi nani o semi-nani sono perfetti per questa pratica.
I Meli con portamento colonnare, come il Malus domestica che si sviluppa verticalmente, sono perfetti per la coltivazione in vaso e occupano poco spazio. Fiorisce in primavera, verso aprile e maggio, e possiamo raccogliere in frutti in autunno.
I Peri nani (Pyrus communis) sono il risultato di innesti e producono frutti di dimensioni standard, anche le piante sono più piccole. Sono perfetti per la coltivazione in vaso e fruttificano verso settembre. Possiamo facilmente reperire anche Peschi e Albicocchi nani....
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Ottobre 29, 2024
La Moniliosi è una malattia fungina causata dal genere di funghi Monilinia: comunemente nota anche come Monilia. Colpisce principalmente le Drupacee, come Albicocchi, Ciliegi, Peschi e Susini, ma anche Nespoli e Cotogni.
Si manifesta con il disseccamento dei fiori seguito dal marciume dei frutti e la necrosi dei rami. I frutti danneggiati appaiono molli, scuri e spesso ricoperti da muffa scura. Se non interveniamo tempestivamente in presenza della malattia, può portare alla perdita quasi totale del raccolto e seri danni alla pianta.
Le specie più comuni di Monilinia sono la Monilinia laxa e la Monilinia fructigena. La prima è più aggressiva, è attiva anche a basse temperature e colpisce i fiori e i giovani germogli, mentre la Monilinia fructigena aggredisce principalmente i frutti.
Le condizioni climatiche e alcune pratiche agronomiche scorrette possono influenzare notevolmente l'insorgenza della malattia.
Temperature comprese tra 15°C e 25°C associate a un alto tasso di umidità ambientale sono le condizioni ideali per la proliferazione del fungo. Le spore di Monilia possono germinare anche a temperature più basse (8°C), ma è l'umidità elevata che aumenta significativamente il rischio di infezione. I periodi di maggiore esposizione sono quindi le primavera e l’autunno, quando le piogge sono persistenti e le spore vengono facilmente trasportate dal vento e dalle intemperie.
L’umidità notturna elevata e le nebbie mattutine, tipiche delle zone collinari, sono ideali per lo sviluppo della malattia. Inoltre la grandine e i venti forti possono spezzare i rami: creando una...
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Ottobre 18, 2024
Possiamo coltivare un Pruno sul terrazzo per godere delle sue delicate fioriture primaverili e i succulenti frutti estivi: è infatti un albero da frutto che può regalare grandi soddisfazioni anche a chi dispone di poco spazio.
I Prunus sono un genere di piante della famiglia delle Rosabcee molto ampia e comprende specie molto diverse fra loro, come i Susini (Prunus domestica), i Ciliegi (Prunus avium) e i Peschi (Prunus persica).
Nei vivai e nei garden center è possibile trovare un’ampia gamma di varietà di Pruni, selezionate per la loro adattabilità alla coltivazione in vaso e per le dimensioni contenute. Tra le più diffuse troviamo: i Susini autofertili che non necessitano di altre piante per l'impollinazione, le varietà nane ideali per vasi di piccole dimensioni e con frutti di ottima qualità oppure le Prugne giapponesi, caratterizzate da frutti colorati e dal sapore dolce.
Dove coltivare un Pruno
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Agosto 26, 2022
Chi sceglie di coltivare un Ciliegio lo fa sicuramente per i suoi frutti, ma anche per l’imperiosità di questa pianta, che può superare i 15 metri in altezza, e le sue spettacolari fioriture primaverili. A seconda delle varietà, più o meno tardive, in primavera si riempie di tantissimi fiorellini sui toni del bianco e del rosa, davvero incatevoli. In giapponese esiste il termine hanami che indica proprio lo stupore di fronte alla bellezza di un Ciliegio in fiore.
I Ciliegi infatti possono essere “acidi” (Prunus cerasus) come le amarene, le visciole e le marasche, oppure i più conosciuti “dolci” (Prunus avium). I Ciliegi dolci si distinguono a loro volta in duracini e tenerini.
I frutti maturano da metà maggio a metà luglio a seconda della varietà. Il Durone nero di Vignola e il Durone di Cesena maturano dalla seconda decade di giugno, mentre la Moretta di Vignola e le Ferrovia maturano nella prima metà di luglio.
Dove coltivare un Ciliegio
In genere i Ciliegi tollerano bene il freddo invernale mentre non amano gli ambienti troppo caldi e umidi. Cresce bene in zone soleggiate in collina e montagna e nelle zone fresche in pianura.
Il freddo può rappresentare un problema per le gelate tardive. Fiorendo in primavera, il rischio che una gelata possa danneggiare i boccioli è molto alto nelle regioni del nord Italia più fredde. In questo caso si tendono a privilegiare varietà tardive, che fioriscono dopo.
Anche le piogge violente e persistenti possono danneggiare la fioritura. Inoltre un alto tasso di umidità stimola l’insorgenza di patologie fungine, come...
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Novembre 29, 2019
La lotta alle Cocciniglie impegna molti appassionati di giardinaggio poiché sono insetti molto diffusi e dannosi. Si alimentano succhiando la linfa dalla pianta e, a prescindere dagli organi che attaccano (foglie, rami, tronco, frutti o radici), provocano vistosi deperimenti. I danni si spingono fino alla perdita totale del raccolto o della pianta stessa. Praticamente nessuna pianta ornamentale o da frutto ne è indenne.
I danni sono in genere visibili a partire dalla tarda primavera, ma in quella fase l’invasione è in atto e l’unica via controllo è quella di utilizzare degli insetticidi sistemici. In autunno invece possiamo colpire le Cocciniglie nel momento in cui sono più esposte, anche con prodotti naturali e consentiti in agricoltura biologica.
PREVENIRE E’ MEGLIO CHE CURARE
Se consideriamo il ciclo biologico di molte Cocciniglie, scopriamo infatti che le neanidi, cioè le forme giovanili dell’insetto che daranno origine ai nuovi adulti e alla infestazione primaverile, sono già presenti e particolarmente vulnerabili in autunno.
In questo periodo infatti il trattamento oltre a raggiungere meglio l’insetto, in quanto la vegetazione che lo protegge è assente o assai minore, risulta molto più efficace in quanto le strutture di difesa del parassita non si sono ancora sviluppate o quasi assenti.
QUANDO TRATTARE
Specialmente nelle piante a foglia caduca, il momento ideale è quello compreso tra l’inizio e la fine caduta foglie (in genere ottobre/novembre): periodo in cui i ricoveri naturali dell’insetto come gli anfratti della corteccia sono più esposti e quindi facilmente raggiungibili dal trattamento.
Un secondo trattamento sarà...
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Settembre 05, 2017
La ruggine sulle piante da frutto è una malattia fungina che colpisce svariate fruttifere fra cui Susino, Fico, Albicocco, Mandorlo, Pesco e Ciliegio.
Nelle zone particolarmente umide si possono verificare infezioni precoci con danni di una certa gravità, che si manifestano sulle foglie con la formazione di piccole pustole colorate, localizzate prevalentemente nella pagina inferiore. Le foglie tendono poi a ingiallire e a cadere, causando un generale indebolimento della pianta e in alcuni casi la perdita della stessa.
RUGGINE SULLE PIANTE DA FRUTTO: TEMPESTIVITA’ E PREVENZIONE
Lo sviluppo di questa malattia si può notare in primavera quando l’umidità del terreno è più elevata e le temperature ancora basse. La ruggine, si diffonde velocemente e tende ad attaccare le piante vicine: per questo motivo è necessario intervenire alla prima comparsa dei sintomi.
Sarà necessario irrorare il fogliame ogni 10-15 giorni fino alla scomparsa dei sintomi.
In caso di malattia pregressa, si può prevenire la ruggine avendo cura di sfoltire le piante ed effettuare le periodiche potature, eliminando ogni residuo infetto e trattando in via preventiva con anticrittogamici ogni sei mesi.
Si tratta di un agrofarmaci ed è quindi importante seguire i dosaggio e i consigli d’uso indicati sulla confezione, così come è importante rispettare i tempi di carenza.
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Luglio 07, 2017
Curare la Monilia è importante poiché si tratta di un fungo che colpisce alcune piante da frutto come il Pesco, il Ciliegio, il Pero, il Melo e il Nespolo. Durante il periodo primaverile e estivo, attacca principalmente i frutti che marciscono precocemente: si ricoprono di muffa di colore grigio o nocciola e in seguito cadono dai rami. Anche i fiori e le foglie si seccano, invece i rami si fessurano lasciando colare emissioni gommose e la parte apicale si necrotizza.
Spesso questo fungo è già presente sulla pianta in inverno, soprattutto se è già stata malata. Alla comparsa delle prime piogge, favorita dall’elevata umidità, la Monilia tende a ripresentarsi in primavera e in autunno.
CURARE LA MONILIA: ATTENZIONE ALLA PREVENZIONE
Per prevenire questa fastidiosa malattia, si devono eliminare subito i rami che presentano cancri, e in generale effettuare periodiche potature al fine di alleggerire la chioma e areare la pianta. Molto importante è anche garantire un buon drenaggio, in modo da non creare ristagni d’acqua e non aumentare pericolosamente l’umidità del terreno.
A scopo preventivo, è bene effettuare dei controlli all’interno dei frutteti a primavera e prima della fioritura, in modo cogliere i primissimi segnali della malattia e intervenire tempestivamente.
In presenza della malattia, possiamo intervenire con un fungicida endoterapico translaminare e di contatto, ripetendo il trattamento finché la malattia non sarà debellata. È molto importante rispettare le indicazioni d’uso indicate nella confezione e rispettare i tempi di carenza prima di consumare i frutti.
Se la pianta è già stata colpita dalla Monilia è consigliabile un trattamento preventivo in primavera, prima e dopo la fioritura, per proteggere le infiorescenze prima della comparsa del fungo...
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Gennaio 27, 2017
L'Ifantria americana è un lepidottero molto diffuso, solitamente presente su Gelsi, Noci, Salici, Tigli, Aceri e Ciliegi. Le larve si nutrono delle foglie delle piante causando evidenti danni estetici oltre a indebolirle e comprometterne la salute. Frequentemente, a causa della intensa attività trofica, la defogliazione è completa.
Le farfalle sono lunghe alcuni centimetri e sono di colore bianco mentre le uova sono giallastre come anche le larve, che però presentano una riga nera sul dorso.
In inverno l'Ifantria si nasconde per tornare verso aprile a deporre le sue uova nella pagina inferiore delle foglie: in estate le infestazioni massicce si riconoscono a causa dei nidi sericei tessuti tra i rami, simili a ragnatele bianche. L’insetto adulto compie due generazioni all’anno, con presenza di larve in giugno-luglio e agosto-settembre.
IFANTRIA AMERICANA: COME INTERVENIRE
È molto importante monitorare frequentemente le piante colpite, soprattutto verso giugno-luglio, cioè il periodo in cui le infestazioni si presentano con...