Le piante da orto innestate garantiscono piantine più resistenti e produttive, in grado di offrire raccolti abbondanti e di qualità superiore. Sebbene il costo iniziale possa essere leggermente più alto, i vantaggi a lungo termine compensano ampiamente la spesa.
Quella dell'innesto è una pratica agricola antica e consiste nell'unire due parti di piante diverse per farle crescere insieme come un unico organismo. Tradizionalmente si effettua per ottenere una nuova pianta capace di unire i vantaggi di due specie, per migliorare la resistenza alle malattie e al gelo e aumentare la produttività e la qualità dei raccolti. Per esempio possiamo sfruttare la robustezza delle radici di un portainnesto, così si chiama pianta ospitante, con la qualità dei frutti della marza, cioè la porzione di pianta ospitata.
Non tutte le piante possono essere innestate ed esistono tecniche differenti. Generalmente si stratta di creare una spaccatura nel fusto del portainnesto in cui inserire e far sviluppare la marza, che può essere una porzione di ramo o una gemma dormiente o vegetante.
Possiamo continuare a coltivare un orto in inverno nonostante le basse temperature. Quando inizia la stagione più fredda si pensa che le coltivazioni degli ortaggi si debbano interrompere. È invece possibile continuare la produzione pur avendo a disposizione una scelta più limitata di ortaggi da seminare e coltivare.
Le temperature più rigide, specialmente le minime notturne, rappresentano un problema per quasi tutti gli ortaggi, che al contrario crescono rigogliosamente quando le temperature si avvicinano ai 20°C.
Un primo suggerimento è quello di prendere in considerazione le serre fredde. Nell’orto possiamo facilmente costruire dei tunnel composti da stecche da piantare ad arco nel terreno e coprire con un telo trasparente: sono un utile mezzo per aumentare la temperatura interna. Se collochiamo un tunnel in una posizione assolata, noteremo che la temperatura minima al suo interno potrà aumentare fino a 5°C rispetto a quella esterna. Naturalmente dovremo anche verificare la temperatura minima tollerata da ogni singola coltura!
Le serre fredde possono essere anche a forma di “casetta” o di “armadio”, da appoggiare contro un muro. In questo caso sfrutteremo una serie di ripiani per poggiare i semenzai e i vasetti utilizzati per le semine in ambiente protetto. Le piantine germogliate nella serra fredda potranno essere trapiantate nell’orto con l’aumento delle temperature.
Anche se può sembrare strano, coltivare le Angurie non è così difficile come si potrebbe pensare. L’Anguria o Comomero (Citrullus lanatus) è una protagonista dell’estate ed è molto apprezzata per la polpa del suo frutto, dolce e gustosa. Come il Melonefa parte della famiglia delle Cucurbitacee e richiede molto sole e irrigazioni abbondanti per maturare correttamente.
Esistono più di 1.000 varietà di Angurie anche molto diverse tra loro: tradizionalmente la polpa è rossa ma ci sono anche varietà gialle, arancioni e bianche. I semi di solito sono neri, ma ci sono varietà con semi bianchi o gialli. Anche il peso e la forma del frutto possono variare. Ci sono Angurie perfettamente rotonde e altre con forma ovale oblunga. Il peso, a seconda della varietà, può spaziare dai 2 ai 20 kg.
La scelta delle varietà è in realtà interessante per il periodo di maturazione. Esistono infatti Angurie con un ciclo vegetativo tardivo che impiegano 80/90 giorni dalla semina per maturare e altre precoci che maturano in soli 60/70 giorni.