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Luglio 29, 2025
I marciumi apicali dei Pomodori e dei Peperoni sono un inconveniente frequente nei nostri orti. Durante lo sviluppo dei frutti il loro apice inizia diventare opaco, per poi assumere un colore bruno fino a diventare nero. Non è solo una questione estetica: il marciume apicale rende immangiabile non solo la parte danneggiata ma tutto il frutto.
È interessante sapere che non si tratta di una malattia fungina o di un parassita, ma di un nostro errore di coltivazione. Quindi, una volta capito il “trucco”, possiamo dire addio a questo fastidioso problema.
Marciumi apicali dei Pomodori e dei Peperoni: cosa li provoca?
Macchie scure su Pomodori e Peperoni possono essere causate anche da ferite causate dalla grandine, da insetti nel terreno o da malattie fungine. Ma la tipica formazione nerastra in prossimità dell’apice dei frutti è spesso causata dalla mancanza di Calcio (Ca).
La carenza di Calcio nel suolo può essere causata da una effettiva assenza di questo nutrimento nel terreno, ma anche da un’irrigazione insufficiente. Quando...
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Luglio 18, 2025
La rotazione delle colture rappresenta una delle pratiche agronomiche fondamentali per mantenere la fertilità del suolo, prevenire l’accumulo di parassiti e spore fungine e ottimizzare l’assorbimento dei nutrienti.
Alcune piante infatti tendono a “consumare” maggiormente alcuni nutrienti, impoverendo il suolo col passare del tempo. Inoltre alcuni parassiti e malattie fungine prediligono alcune colture, come per esempio la Mosca della Cipolla o la Dorifora della Patata. In inverno le uova e le spore rimangono dormienti nel terreno, pronte ad attaccare le giovani piantine in primavera: coltivando gli ortaggi sempre nello stesso posto stimoliamo lo sviluppo di parassiti.
La rotazione delle colture prevede invece l’avvicendamento di piante di famiglia botanica differenti nello stesso appezzamento.
Come effettuare la rotazione delle colture nell’orto
Una corretta rotazione prevede la suddivisione degli ortaggi in gruppi omogenei per esigenze nutritive e famiglia botanica. Possiamo distinguere le colture in molto esigenti, mediamente esigenti e poco esigenti.
Le piante molto esigenti richiedono suoli ricchi di sostanza organica e includono i Pomodori, Cavoli, Melanzane, Peperoni e Finocchi.
Le piante mediamente esigenti comprendono Carote, Cipolle, Porri e Barbabietole, mentre tra le poco esigenti troviamo Lattughe, Ravanelli, Spinaci e Valerianella.Un esempio di rotazione su quattro anni potrebbe seguire questo schema:
- 1° Anno: colture molto esigenti, per esempio i Pomodori
- 2° Anno: colture mediamente esigenti, per esempio le Carote
- 3° Anno: colture poco esigenti, per esempio gli Spinaci
- 4° Anno: leguminose miglioratrici (Fagioli o Piselli), seguite da una concimazione organica
Le piante leguminose svolgono una funzione strategica nella rotazione delle colture. Grazie alla simbiosi con alcuni batteri, hanno infatti la capacità di fissare l’Azoto atmosferico nel terreno. In pratica legumi come Piselli, Fagioli, Fave o Lenticchie arricchiscono il terreno di Azoto, rendendolo più fertile per le colture che seguiranno.
Nei cicli di 4 o 5 anni della rotazione colturale, possiamo usare le leguminose come colture miglioratrici, nell’anno precedente alla coltivazione di piante che richiedono elevate quantità di Azoto...
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Marzo 25, 2025
L’uso di oli bianchi minerali in un orto e nel frutteto è consentito in agricoltura biologica e rappresenta un valido strumento per limitare la presenza di Cocciniglie, Psille, Afidi, Metcalfa, Eriofidi e Acari.
Le recenti limitazioni nell’acquisto e uso di fitofarmaci, obbliga gli hobbisti a dirigersi verso soluzioni più sostenibili per l’ambiente e già sperimentate con successo nell’agricoltura biologica professionale. È il caso degli oli bianchi minerali, particolarmente utili per il controllo di parassiti su diversi tipi di colture: da quelle orticole fino agli alberi da frutto.
Gli oli bianchi minerali di alta qualità e di ultima generazione sono altamente selettivi e vengono considerati “oli quattro stagioni”, poiché possono essere utilizzati durante tutto il ciclo vegetativo, anche in periodi normalmente non adatti all’uso degli oli minerali.
Oli bianchi minerali in un orto e nel frutteto: come agiscono
L’olio, opportunamente diluito e nebulizzato sul fogliame, crea una patina biancastra, inadatta all’ovideposizione...
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Febbraio 18, 2025
Le piante da orto innestate garantiscono piantine più resistenti e produttive, in grado di offrire raccolti abbondanti e di qualità superiore. Sebbene il costo iniziale possa essere leggermente più alto, i vantaggi a lungo termine compensano ampiamente la spesa.
Quella dell'innesto è una pratica agricola antica e consiste nell'unire due parti di piante diverse per farle crescere insieme come un unico organismo. Tradizionalmente si effettua per ottenere una nuova pianta capace di unire i vantaggi di due specie, per migliorare la resistenza alle malattie e al gelo e aumentare la produttività e la qualità dei raccolti. Per esempio possiamo sfruttare la robustezza delle radici di un portainnesto, così si chiama pianta ospitante, con la qualità dei frutti della marza, cioè la porzione di pianta ospitata.
Non tutte le piante possono essere innestate ed esistono tecniche differenti. Generalmente si stratta di creare una spaccatura nel fusto del portainnesto in cui inserire e far sviluppare la marza, che può essere una porzione di ramo o una gemma dormiente o vegetante.
Tra le piante da orto...
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Dicembre 13, 2024
Possiamo continuare a coltivare un orto in inverno nonostante le basse temperature. Quando inizia la stagione più fredda si pensa che le coltivazioni degli ortaggi si debbano interrompere. È invece possibile continuare la produzione pur avendo a disposizione una scelta più limitata di ortaggi da seminare e coltivare.
Le temperature più rigide, specialmente le minime notturne, rappresentano un problema per quasi tutti gli ortaggi, che al contrario crescono rigogliosamente quando le temperature si avvicinano ai 20°C.
Un primo suggerimento è quello di prendere in considerazione le serre fredde. Nell’orto possiamo facilmente costruire dei tunnel composti da stecche da piantare ad arco nel terreno e coprire con un telo trasparente: sono un utile mezzo per aumentare la temperatura interna. Se collochiamo un tunnel in una posizione assolata, noteremo che la temperatura minima al suo interno potrà aumentare fino a 5°C rispetto a quella esterna. Naturalmente dovremo anche verificare la temperatura minima tollerata da ogni singola coltura!
Le serre fredde possono essere anche a forma di “casetta” o di “armadio”, da appoggiare contro un muro. In questo caso sfrutteremo una serie di ripiani per poggiare i semenzai e i vasetti utilizzati per le semine in ambiente protetto. Le piantine germogliate nella serra fredda potranno essere trapiantate nell’orto con l’aumento delle temperature.
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Settembre 02, 2021
Tutte le piante ci mantengono in salute ma alcuni frutti e ortaggi sono particolarmente ricchi di proprietà nutritive, tanto da essere suggeriti dagli specialisti come integratori alimentari. Non è un caso se oggi è facile trovare in commercio frutti come le bacche di Goji o la Quinoa, i semi di Chia o ortaggi come il Rafano indiano (Moringa).
La “nutraceutica”, nata dalla fusione di nutrizione e farmaceutica, studia gli alimenti per individuare principi attivi e componenti utili alla salute umana, per la prevenzione e il trattamento di malattie. Anche in questo caso ne troviamo traccia sui prodotti alimentari in commercio, su cui sono spuntati termini come “superfood”, “superfruit” o “supergrain”.
Se poi li coltiviamo personalmente, sul terrazzo in vaso o in giardino, utilizzando fertilizzanti e regole di coltivazione dell’agricoltura biologica, otterremo frutti e ortaggi ancora più salubri per il nostro organismo.
PIANTE CHE CI MANTENGONO IN SALUTE. QUALI SCEGLIERE
Iniziamo dal “verde” cioè dalle piante da foglia
Bietole, Broccoli, Cavolo cinese, Crescione, Lattughe, Rucola e Spinaci hanno un alto contenuto di fibre, vitamine e altri elementi utili per la nostra salute, cui si aggiunge la presenza di clorofilla.
Alcuni ortaggi verdi, a partire dalla Bietola da costa, hanno valori nutrizionali di gran lunga superiori rispetto ad altri ortaggi “colorati”.
Frutti amici della nostra salute
Non è necessario avventurarsi nella coltivazione di piante esotiche sconosciute. L’italianissima Mela renetta contiene moltissimi polifenoli:...
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Marzo 02, 2021
Coltivare un orto sul terrazzo può essere un’attività divertente e utile, adatta a tutti, indipendentemente dallo spazio e dal tempo che abbiamo da dedicargli. Anche chi ha poca pazienza può infatti trovare soluzioni per coltivare verdure a rapido sviluppo, riducendo al minimo l’impegno necessario.
COLTIVARE UN ORTO SUL TERRAZZO: LA PRIMA REGOLA
La prima regola è scegliere bene cosa piantare e coltivarlo nel modo adeguato: cioè piante robuste e di buona qualità e condizioni climatiche idonee.
In estate, sotto il sole, sono adatti Pomodori, Peperoni, Peperoncini, Lattughe, Bietole e Rucola. Attenzione però alla scelta delle varietà: ci sono tipi di Pomodori che richiedono regolari interventi per la cura e manutenzione e in particolare per la sfemminellatura, cioè l’eliminazione dei getti laterali, indispensabile nelle varietà a frutto grosso, ma ci sono anche varietà che risultano particolarmente facili e poco esigenti anche in vaso. Come i Ciliegini, i Datterini e i mini Perini. Per sapore e aspetto, non dimenticate il Pomodoro nero a grappolo Indigo Rose e quello di Crimea, color cacao!
Più esigenti...
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Settembre 13, 2019
Usare i correttori di carenza è importante per riequilibrare un suolo con una sbilanciata presenza degli elementi nutritivi necessari. Le carenze di Ferro o di Calcio si manifestano nelle piante con clorosi, deformazioni fogliari, sbiadimento del colore delle foglie oppure con necrosi e annerimento delle foglie.
L’utilizzo dei correttori di carenza ci permette di quindi di integrare nel suolo gli elementi nutritivi assenti ma necessari.
COME USARE I CORRETTORI DI CARENZA DI CALCIO
Il marciume apicale del Pomodoro, la maculatura del Peperone, il seccume delle foglie del Melone e altri problemi di sviluppo possono essere ricondotti a una carenza di Calcio. In questo caso possiamo utilizzare un correttore liquido a base di Calcio chelato, cioè in una forma altamente disponibile per le piante.
Il Calcio chelato previene e riduce le alterazioni dello sviluppo, della fioritura o della fruttificazione. Inoltre migliora il vigore generale della pianta e la durezza degli steli e influenza...
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Luglio 30, 2019
Eliminare la Dorifora tempestivamente è importante perché si riproduce molto velocemente e le sue larve sono molto voraci. La Patata è una delle piante più coltivate negli orti familiari. Purtroppo, assieme ad altre Solanacee, come per esempio il Pomodoro e il Peperone, costituisce la fonte di cibo ideale per un coleottero dall’aspetto simpatico ma voracissimo: la Dorifora (Leptinotarsa decemlineata).
L’adulto, lungo 10-12 mm, è di colore giallo con capo e corsaletto macchiati di nero e cinque linee regolari longitudinali nere sulle elitre. La larva è di colore rosso-arancione, con due fila di puntini neri sui lati. L’insetto, originario degli Stati Uniti, si è introdotto in Europa negli anni Venti provocando da subito, nelle zone invase, gravissimi danni alle coltivazioni e tali carestie da indurre i Governi (in Francia e Inghilterra) a emanare apposite leggi per la lotta obbligatoria e limitazioni al commercio delle derrate. A causa dell’inadeguatezza dei mezzi di lotta a disposizione a quel tempo e alle conseguenze della successiva guerra mondiale, in breve tempo, si è diffuso in tutta Europa.
ELIMINARE LA DORIFORA: I PRIMI SINTOMI SULLA PIANTA
La Dorifora sverna come adulto nel terreno da cui fuoriesce a tarda primavera all’innalzarsi della temperatura (verso maggio) per compiere lunghi voli in cerca delle piante ospiti. Arrivata a destinazione, depone sulle foglie da 700 a 2.000 uova che originano altrettante voraci larve. Nell’arco di 20-25 giorni si completa una nuova generazione di adulti in grado di deporre nuove uova e dare inizio a un nuovo ciclo. Tra giugno e settembre si hanno così 2-3 generazioni l’anno in grado di provocare danni ingenti anche alle varietà a raccolta tardiva.
La Dorifora è facile da individuare: gli adulti e le larve sono in genere presenti in colonie...