Le malattie fungine in autunno rappresentano un problema tipico nei nostri giardini. L’autunno infatti è una stagione particolarmente insidiosa per le piante poiché ritroviamo tutti i fattori che stimolano lo sviluppo delle spore e delle malattie fungine. Le piogge frequenti, l’umidità persistente e le temperature più miti creano un ambiente ideale per lo sviluppo dei funghi patogeni, capaci di compromettere rapidamente la salute di ortaggi, alberi da frutto e piante ornamentali.
In autunno le spore fungine trovano le condizioni ideali per svilupparsi: il terreno resta umido per molte ore, le notti si allungano e la ventilazione naturale si riduce. Se aggiungiamo a ciò la presenza di residui vegetali non rimossi o un’eccessiva densità di piante, il microclima diventa perfetto per l’insediamento dei patogeni. Anche la primavera è un periodo critico, per la presenza di piogge e temperature miti, ma l’autunno è spesso il momento in cui i funghi iniziano a colonizzare le parti più deboli delle piante e svernano nel suolo per superare l’inverno.






Le malattie fungine in autunno nell’orto
La Peronospora è una delle malattie più diffuse e può colpire i tipici ortaggi autunnali, come Cavoli, Lattughe, Spinaci e Porri. Si riconosce per le macchie giallastre sulla pagina superiore delle foglie e la tipica muffa grigio/violacea su quella inferiore. Il fungo si sviluppa rapidamente in presenza di rugiada e scarsa ventilazione, causando la necrosi del tessuto fogliare. In caso di infezione in un orto o in un frutteto i danni provocati dalla Peronospora sono ingenti, con la perdita dei frutti e delle stesse piante nel caso di quelle erbacee. Le piante da frutto tendono a seccare, nei cespi di insalata colpisce le foglie esterne ma può estendersi all’interno e nelle Cucurbitacee arriva a distruggere la pianta. Inoltre le spore di propagano facilmente tramite il vento e in condizioni favorevoli, cioè in presenza di ambienti umidi o piovosi, possono facilmente contaminare le piante vicine.
Alcune tecniche agronomiche ci aiutano a limitare questo rischio, specialmente se abbiamo già avuto problemi in passato. Anzitutto scegliamo una zona ben soleggiata per coltivare l’orto: le zone in ombra limitano l’evaporazione dell’acqua e facilitano la formazione di ristagni. Inoltre, quando irrighiamo, cerchiamo di bagnare soltanto il terreno e non le foglie. Le gocce d’acqua presenti per troppo tempo sulle foglie sono un’ottima base di coltura per le spore della Peronospora.
Un’altra malattia fungina tipica dell’autunno è l’Oidio o Mal Bianco. Predilige le giornate miti seguite da notti umide e si manifesta con una patina biancastra farinosa sulle foglie e sui fusti. Le piante colpite risultano indebolite, interrompono l’attività vegetativa, i frutti si rompono e se, non curate, perdono le foglie e possono morire.
Il clima autunnale può stimolare anche i marciumi radicali e del colletto, causati da funghi come la Rhizoctonia, il Pythium e il Fusarium. Questi patogeni colpiscono il sistema radicale, determinando avvizzimento e collasso improvviso delle piantine, soprattutto in terreni costantemente bagnati e mal drenati.
Le malattie fungine del frutteto
Con la caduta delle foglie le malattie fungine degli alberi da frutto diventano più evidenti. Nei frutteti possiamo dover affrontare anche altri tipi di malattie fungine, come la Ticchiolatura e la Monilia.
La Ticchiolatura può comparire sia sulle piante ornamentali (Diplocarpon o Marssonina) sia sulle piante da frutto (Venturia inaequalis). Colpisce piante come il Melo e il Pero e si manifesta con macchie scure sulle foglie e sui frutti, che tendono a screpolarsi e rompersi. In autunno le spore svernano tra le foglie cadute e negli anfratti della corteccia, pronte a tornare attivo al termine dell’inverno.
La Monilia colpisce in particolare le Drupacee e le Pomacee. In autunno i frutti rimasti sui rami si ricoprono di muffe grigie o marroncine, diventando fonte di inoculo per la primavera successiva.
Cosa aggredisce le piante ornamentali
Le piante ornamentali del giardino oltre alla Ticchiolatura possono essere colpite dalla Ruggine e dalla Botrite.
Le Ruggini si riconoscono per i puntini arancioni o bruni sulla pagina inferiore delle foglie, che in breve tempo seccano e cadono. Le Rose, i Crisantemi e le piante perenni possono manifestare delle maculature fogliari, causate da diversi funghi, come l’Alternaria, la Septoria o la Phyllosticta, riducendo l’effetto decorativo e indebolendo la vegetazione in vista dell’inverno.
Un’altra malattia comune è la Botrite (Botrytis cinerea) o Muffa Grigia, che prospera su tessuti danneggiati e residui organici. Può attaccare fiori, foglie e frutti, ricoprendoli con un muffe grigiastre.
Come prevenire le malattie fungine in autunno
La prima regola per evitare la diffusione dei funghi in autunno è la pulizia. Rimuoviamo dal terreno le foglie cadute, i frutti marci e i residui vegetali per ridurre la presenza di spore svernanti. Sulle piante da frutto è utile anche la spazzolatura: una antica tecnica colturale che prevede l’uso di spazzole per pulire il tronco degli alberi con l’obiettivo di rimuovere le spore nascoste nella corteccia.
Anche il controllo dell’irrigazione è fondamentale per limitare il tasso di umidità del terreno. Cerchiamo di assicurare un buon drenaggio del suolo ed evitiamo le irrigazioni serali che lasciano a lungo bagnato il fogliame.
Se effettuiamo delle potature autunnali, usiamo sempre attrezzi affilati e disinfettati e trattiamo le ferite con cicatrizzanti o prodotti rameici. I rami più piccoli possono essere trattati con la Propoli, un disinfettante naturale. Le spore e i virus possono infatti insinuarsi nelle ferite fresche, causando danni difficili da recuperare.
Per prevenire le malattie fungine effettuiamo trattamenti periodici sul fogliame e sui fusti con polveri di roccia. Le Zeolite è un minerale che ha la capacità di assorbire rapidamente l’umidità ambientale, consentendo così di prevenire e limitare fortemente lo sviluppo e diffusione delle spore fungine. Anche il Caolino è utile contro le malattie fungine: crea un film di colore lattiginoso sulle foglie che impedisce la formazione di spore. Possiamo anche ricorrere a integratori a base di Zeolite e Rame per potenziarne l’efficacia antifungina.
Se le spore sono già presenti e le malattie fungine sono conclamate, interveniamo con trattamenti ripetuti con l’Estratto d’Equiseto e l’Idrogeno carbonato di sodio: due soluzioni di origine naturale e consentite in agricoltura biologica. L’Estratto d’Equiseto è ricco di Silice: potenzia le pareti cellulari e previene l’Oidio e la Peronospora. L’Idrogeno Carbonato di Sodio è una polvere cristallina bianca che crea sulla pianta un habitat sfavorevole alla proliferazione delle spore e la protegge dall’attacco di Oidio e Ticchiolattura. È utile anche in presenza delle spore: innalza il pH e agisce per contatto, facendo collassare le pareti delle cellule fungine e disidratando le spore.