Ci sono tanti motivi per coltivare la Senape nell’orto o in vaso sul terrazzo. Anzitutto possiamo utilizzarla in cucina: sia i semi, noti per la famosa salsa piccante, sia le foglie. È anche una graziosa pianta ornamentale, grazie ai tanti fiorellini gialli che persistono sulla pianta da maggio a luglio. Inoltre il suo aroma svolge un’azione repellente contro alcuni insetti e nematodi. È infine molto facile da coltivare ed è tipica della zona mediterranea: già gli Egizi e i Babilonesi utilizzavano i suoi semi per aromatizzare i cibi.
La Senape (Sinapis) è una pianta officinale annuale appartenente alla famiglia delle Brassicaceae ed è quindi una “cugina” dei comuni Cavolfiori e dei Ravanelli con cui condivide il sapore piccante. Spesso viene coltivata insieme ad altre Brassicaceae per tenere lontani gli insetti parassiti. Tollera il freddo e ha una crescita rapida: le foglie spuntano all’inizio della primavera e con una forma lanceolata leggermente dentate. Verso il mese di maggio spuntano tanti piccoli fiori gialli, composti da quattro petali e riuniti in grappoli.
Le foglie più giovani e tenere possono essere utilizzate in cucina per sfruttare il delicato sapore piccante. Possiamo usarle sia crude nelle insalate oppure cotte per arricchire zuppe o minestre. Al termine della fioritura, da luglio a settembre, procediamo invece alla raccolta dei piccoli baccelli che contengono i dei semi. Possiamo macinarli per ottenere la salsa di Senape oppure usarli interi per aromatizzare salse, insalate o piatti di carne.
Quando i baccelli assumono un colore giallo paglierino e tendono a seccare, è il momento giusto per la loro raccolta. Tagliamo gli steli interi e lasciamoli essiccare all’ombra per 5/7 giorni; in seguito lavoriamoli per ottenere i semi. Questi ultimi vanno conservati in un barattolo di vetro chiuso in un luogo fresco e asciutto. Oltre che per la cucina, potremo anche usarli nella prossima primavera per coltivare altre piante.
Ci sono diverse specie di questa pianta. La più comune è la Senape bianca (Sinapis alba) caratterizzata da semi chiari utilizzati per la produzione della famosa salsa. La Senape nera (Sinapis nigra o Brassica nigra) produce semi scuri, caratterizzati da un sapore più piccante. C’è infine la Senape selvatica (Sinapis arvensis) che cresce spontaneamente: molto rustica e vigorosa viene utilizzata soprattutto per i suoi fiori ornamentali.






Dove coltivare la Senape
È una pianta molto rustica e tollera bene il caldo fino a 35°C e il gelo fino a -5°C. Possiamo quindi coltivarla facilmente in tutta Italia ma è bene evitare le temperature più critiche. Predilige un clima mite, con temperature comprese tra i 15°C e i 25°C; per questa ragione nelle regioni del nord Italia viene seminata in primavera mentre nelle zone più calde è preferibile una semina autunnale. Nelle regioni più fredde meglio puntare sulla Senape bianca e sulla Sinapis arvensis, più tolleranti al freddo. La Senape nera tollera invece meglio il caldo ed è indicata per le zone del sud Italia.
È una pianta eliofila e quindi richiede molte ore di sole diretto ogni giorno per potersi sviluppare in modo generoso e produrre tante infiorescenze. Nelle regioni con estati molto calde possiamo optare per una posizione semi-ombreggiata per proteggere la pianta dagli stress da calore.
Come seminare la Senape
Se coltiviamo la Senape nell’orto dovremo preparare il letto di semina con qualche settimana d’anticipo rispetto alla semina. Lavoriamo il terreno con zappa e rastrello per renderlo morbido e friabile e integriamo nel suolo una dose di concime organico, come lo Stallatico Pellettato, o di fertilizzante granulare biologico a lenta cessione. Questa concimazione sarà sufficiente per tutto il ciclo vegetativo.
In giardino la semina si effettua a spaglio nei mesi di marzo e aprile. Dopo la semina, ricopriamo i semi con leggero strato di terra (circa 1 cm).
Se invece preferiamo coltivare la Senape in vaso sul terrazzo, utilizziamo un terriccio biologico per piante orticole.
Come irrigare la Senape
Dopo la semina dovremo mantenere il terreno costantemente umido finché saranno spuntate le piantine.
In seguito irrighiamo periodicamente, specialmente nei periodi senza piogge e nelle fasi di germinazione e fioritura. Se coltiviamo la Senape in vaso, diluiamo nell’acqua dell’irrigazione una dose di fertilizzante liquido per sostenere la fioritura.
Evitiamo eccessi d’acqua e terreni poco drenanti. Un suolo troppo umido può stimolare marciumi radicali con la conseguente riduzione della fioritura e del raccolto.
Come difendere la Senape
Pur essendo una pianta rustica, anche la Senape può essere attaccata dai parassiti tipici delle Brassicacee, come l’Altica nera del Cavolo, le larve della Cavolaia (Pieris brassicae) e la Mosca del Cavolo (Delia radicum).
Per monitorare la presenza di questi temibili parassiti possiamo sfruttare delle trappole adesive colorate che permettono la cattura degli insetti adulti prima della deposizione delle uova. Per prevenire l’insediamento di questi insetti effettuiamo dei trattamenti periodici sulle foglie con un sapone molle di potassio e distribuiamo nel terreno il Neem in pellet. Possiamo inserirlo anche nelle buche di trapianto.