Possiamo coltivare il Cavolo Nero di Toscana per ottenere raccolti per tutto l’inverno di un prodotto che rappresenta un’eccellenza della terra di Dante. Il Cavolo Nero di Toscana è infatti il Cavolo da foglia più conosciuto e apprezzato.

A differenza di altri Cavoli, in questa varietà non abbiamo una “testa” ma la pianta è composta da lunghe foglie strette, con forma oblunga e ricche di protuberanze e increspature. Sono robuste e vigorose e possono raggiungere un’altezza di 30/40 cm. Le foglie hanno un colore verde molto scuro, tanto da valergli il soprannome di Cavolo nero.

Dove coltivare il Cavolo Nero di Toscana

È una pianta molto rustica e tollera bene il freddo invernale. Nelle zone più calde e con inverni miti possiamo lasciarle in coltura per più anni, per vederle crescere ulteriormente. Ma se vogliamo usare le foglie in cucina è meglio raccoglierle quando sono giovani e ancora tenere.

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Come coltivare il Cavolo Nero di Toscana

Possiamo iniziare la coltivazione del Cavola Nero di Toscana partendo dai semi o dalle piantine già coltivate.

Nel primo caso possiamo anticipare la semina già a maggio in una serra protetta: anche la nostra casa va benissimo. Ci serviranno una mini-serra con coperchio trasparente e dei vasi biodegradabili in cocco o in alternativa delle pastiglie di cocco nelle quale faremo crescere i semi. Dopo circa 40/50 giorni, quando le piantine avranno almeno 3/4 foglie e le temperature minime notturne esterne saranno stabilmente sopra i 10°C, potremo procedere al loro trapianto all’aperto nell’orto. In questo modo anticiperemo i tempi del raccolto. In alternativa possiamo effettuare la semina direttamente nell’orto in piena terra da maggio a luglio, quando le temperature minime lo consentono.

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Prima di seminare l’orto dovremo preparare il letto di semina con qualche settimana in anticipo. Lavoriamo il terreno con zappa e rastrello per rompere le zolle più dure e rendere il terreno soffice, omogeno e livellato. In questa fase incorporiamo nel suolo una dose di concime organico, come lo stallatico pellettato, o di fertilizzante granulare a lenta cessione consentito in agricoltura biologica. Dopo aver preparato il letto di semina e aver concimato la zona, irrighiamola: in pochi giorni spunteranno le eventuali piante infestanti nel seme e sarà più facile individuarle ed estirparle prima della semina o del trapianto.

Anche il trapianto si effettua da maggio a luglio, a seconda delle temperature minime e della zona climatica. In questo caso i fertilizzanti andranno inseriti nelle buche d’impianto che ospiteranno le piantine.

All’atto della semina e del trapianto scegliamo una posizione soleggiata e manteniamo una distanza di 60 cm tra ogni pianta e di 80 cm tra ogni fila. Si tratta di piante abbastanza “ingombranti”!

La raccolta si effettua in genere da ottobre e può proseguire fino all’inverno inoltrata, in funzione del periodo di semina. Di solito sono necessari circa 60 giorni dal trapianto prima della raccolta. Nei mesi invernali le foglie sono più saporite. Raccogliamo le singole foglie recidendole partendo dal basso e usiamole fresche in cucina, lessate o crude.

Come irrigare il Cavolo nero

Le irrigazioni devono essere costanti, al fine di mantenere il terreno sempre umido. Per coltivare il Cavolo Nero senza incorrere nelle temute malattie fungine è importante irrigare direttamente il terreno, avendo cura di non bagnare le foglie.