Il bello di un orto domestico è che possiamo coltivare ortaggi esotici e insoliti, che difficilmente troveremmo nei supermercati. Realizzare un piccolo orto per il consumo familiare non è difficile e possiamo ottenere buoni risultati anche in vasi sul terrazzo e cassette rettangolari appese al balcone.
Se abbiamo spazio sul terrazzo possiamo utilizzare le vasche in plastica o legno, profonde e larghe 40/50 cm, in lunghezze a piacere. In questo modo la gamma di verdure coltivabili si amplia molto.
1. Il Gombo
Il Gombo, chiamato anche Okra (Abelmoschus esculentus), è una pianta interessante sia per la cucina sia per l’aspetto ornamentale. In estate dona infatti una bella fioritura con grandi infiorescenze simili a quelle della Malva, di cui è parente. Dai fiori nascono i baccelli commestibili, caratterizzati da una forma spigolosa. Vanno raccolti freschi a pochi giorni dalla loro formazione, altrimenti cambiano sapore. Nei baccelli troviamo tanti semi che possiamo coltivare il prossimo anno.
2. La Barba di Frate
LaBarba di Frate (Salsola soda) appartiene alla categoria degli ortaggi dimenticati. Noti anche con il nome di agretti o barrilla in Spagna, si consumano i fiori e fusti delle piante giovani.
3. Il Pak-Choi
Il Pak-Choi o Cavolo cinese (Brassica rapa Chinensis) è una cultivar di Rapa molto diffusa in estremo oriente. La pianta...
Coltivare un orto sul terrazzo può essere un’attività divertente e utile, adatta a tutti, indipendentemente dallo spazio e dal tempo che abbiamo da dedicargli. Anche chi ha poca pazienza può infatti trovare soluzioni per coltivare verdure a rapido sviluppo, riducendo al minimo l’impegno necessario.
COLTIVARE UN ORTO SUL TERRAZZO: LA PRIMA REGOLA
La prima regola è scegliere bene cosa piantare e coltivarlo nel modo adeguato: cioè piante robuste e di buona qualità e condizioni climatiche idonee.
In estate, sotto il sole, sono adatti Pomodori, Peperoni, Peperoncini, Lattughe, Bietolee Rucola. Attenzione però alla scelta delle varietà: ci sono tipi di Pomodori che richiedono regolari interventi per la cura e manutenzione e in particolare per la sfemminellatura, cioè l’eliminazione dei getti laterali, indispensabile nelle varietà a frutto grosso, ma ci sono anche varietà che risultano particolarmente facili e poco esigenti anche in vaso. Come i Ciliegini, i Datterini e i mini Perini. Per sapore e aspetto, non dimenticate il Pomodoro nero a grappoloIndigo Rose e quello di Crimea, color cacao!
Possiamo usare il Sangue di Bue in giardino se vogliamo aiutare lo sviluppo delle nostre piante con un prodotto totalmente naturale e ovviamente consentito in agricoltura biologica.
In particolare il Sangue di Bue è un concime organico a base di Azoto (N) e ricco di Ferro: ha un’azione rapida e duratura e favorisce la fioritura e lo sviluppo di un bel fogliame. Inoltre oltre a nutrire ha anche un effetto rinverdente. Una volta si utilizzava davvero sangue animale mentre oggi si utilizzano melasse ricavate dai vegetali oppure sangue secco.
L’Azoto è un elemento fondamentale per la crescita di tutte le piante e il Sangue di Bue si può utilizzare sulle colture dell’orto (come Pomodori, Patate, Carote, Zucchine, Agrumi, ecc.), sulle erbe aromatiche, sui cespugli ornamentali (come Rose, Ortensie, Oleandri, ecc.) e sui tappeti erbosi. In quest’ultimo caso si usa specialmente per la sua capacità di rinverdire i prati. È particolarmente indicato per i Pomodori, quando le foglie tendono a ingiallire, e per gli Agrumi che richiedono un alto fabbisogno di Azoto per crescere bene.
Il Sangue di Bue è anche indicato per le piante acidofile per correggere la presenza di Azoto nei terreni troppo calcarei e quindi non adatti per coltivare queste particolare piante.
Forse è un effetto del successo dei format televisivi dedicati alla cucina, ma oggi molti conoscono meglio ortaggi insoliti e dimenticati, come la Curcumao l’Anice stellato, rispetto alle aromatiche mediterranee. Questa tendenza si riflette anche negli orti moderni, che iniziano a popolarsi di verdure, erbe e frutti strani e curiosi. Merito anche degli appassionati più giovani, abituati a viaggiare e amanti della cucina fusion, che combina creativamente i cibi e tradizioni di luoghi diversi per ottenere piatti affascinanti e sapori sconosciuti.
Accanto alle piante esotiche e in arrivo dagli altri continenti, stanno trovando nuova vita anche molte varietà appartenenti al passato dell’agricoltura italiana, in seguito abbandonati a favore di specie più “redditizie”. Come la Melanzana rossa della Basilicata o il Cocomero giallo siciliano, ma anche le Patate viola piemontesi o la Patata di Mombarcaro con la polpa rosata.
ORTAGGI INSOLITI E DIMENTICATI: LA NOSTRA SELEZIONE
In alcuni casi sono nuove varietà ma ci sono anche tanti ortaggi dimenticati della tradizione italiana. Siamo andati alla ricerca di ortaggi dalle forme e dai colori particolari, capaci di stimolare un “effetto wow” dai vostri ospiti, per chi vuole sperimentare nuove coltivazioni nell’orto!
Le Caroteviola e le carote gialle sono disponibili anche in Italia. Hanno un bel colore che si associa a una polpa dolce e croccante. La coltivazione non difficile se il terreno è sufficientemente sciolto e ben drenante.
I Cavolfiori offrono molti stimoli. Sia per i colori, per esempio quelli viola, sia per le forme, con gli ipnotici...
Usare i pacciamanti in giardino è un trucco che costa poco e porta molti vantaggi. Con il termine “pacciamatura” si intende la copertura del terreno attorno alle piantine con uno strato di materiale naturale o sintetico. Il primo vantaggio è la protezione del terreno sottostante da eccessi di freddo o di calore. Non solo: mantiene costante l’umidità del terreno e impedisce che la luce filtri alla base impedendo la crescita di infestanti.
Se la pacciamatura viene eseguita con materiali organici, come la corteccia, il materiale di copertura, una volta degradati si trasformano in fertile humus, che contribuirà ad arricchire il terreno delle piantine.
USARE I PACCIAMANTI: QUANDO SI USANO E QUANDO E' MEGLIO EVITARE
A seconda del tipo di pianta che si vuole coltivare, il periodo in cui pacciamare può essere diverso. Possiamo usare la pacciamatura in primavera, per esempio per le Fragole, per evitare la crescita di infestanti. Ma anche all’inizio dell’estate, per garantire l’umidità alle piante più sensibili alla siccità. Normalmente si utilizza però dalla fine dell’autunno per proteggere le radici delle piante più sensibili al gelo.
Altre piante che amano la pacciamatura sono le Angurie, le Melanzane, le Zucchine e tutte quelle piante i cui frutti toccano terra e possono essere compromessi dall’umidità del terreno.
Ortaggi invece non indicati per la pacciamatura sono le Patate, i Finocchi e le piante come Aglio e Cipolla, che richiedono invece rincalzi frequenti. Infatti il loro terreno deve essere sarchiato costantemente per compensare il vantaggio che una pacciamatura potrebbe offrire contro le infestanti.
Coltivare un orto nei mesi freddi è possibile. Naturalmente con qualche piccolo accorgimento nella scelta degli ortaggi e nelle protezioni da attuare.
Anche in autunno e in inverno ci sono piante che continuano a donare i loro tesori e fortunatamente, è possibile coltivare anche piante che fruttificano nei mesi freddi, in modo tale da avere soddisfazione dal nostro orto tutto l’anno. Altre piante si piantano in autunno affinché possano affrontare il loro sviluppo vegetativo all’inizio della prossima primavera.
Prevenire la Clorosi Ferrica è importante per evitare che le piante deperiscano. Il Ferro (Fe) nelle piante svolge un ruolo insostituibile. Entra come costitutivo in molti enzimi che regolano funzioni vitali, come la respirazione, la fotosintesi e l’assorbimento di nitrati e solfati. Se manca il Ferro non si forma la clorofilla.
Il sintomo più evidente della sua mancanza è la Clorosi delle foglie, cioè l’ingiallimento internervale, di sovente accompagnata o seguita da minor crescita e scarse fioritura e fruttificazione.
Il Ferro è un elemento molto diffuso nella crosta terrestre e, salvo poche eccezioni, viene assorbito dalle radici delle piante. Tuttavia la sua reale disponibilità, a causa della sua chimica sfavorevole, è spesso ridotta e problematica.
PREVENIRE LA CLOROSI FERRICA CON UN CONCIME SPECIFICO
In teoria, per risolvere il problema, sarebbe sufficiente modificare la reazione del suolo, acidificandolo; questa pratica è però economicamente non conveniente per l’elevato costo. Di conseguenza gli interventi attuabili sono rappresentati dall'uso...
Quali sono gli ortaggi da coltivare in primavera nell’orto? La primavera è la stagione del risveglio della natura: dopo le piogge e i freddi dell’inverno, le giornate cominciano ad allungarsi, a scaldarsi e sugli alberi dei nostri parchi e dei nostri giardini le gemme sui rami si schiudono nei primi fiori dell’anno, aprendo ai nostri occhi una prima ondata di colori. Per i nostri orti, la primavera è la stagione di piante dal sapore dolce e delicato.
ORTAGGI DA COLTIVARE IN PRIMAVERA: QUALI SCEGLIERE?
Da marzo è possibile seminare ortaggi come Spinaci, Bietolee raccogliere i primi Cavolfiori. Ad aprile si inizia la semina dei Cavolfiori e si cominciano a raccogliere piante squisite come Carciofi, Asparagie Finocchi.
Spuntano le foglie larghe e croccanti di Insalate come Lattuga, Rucolae Scarola, legumi gustosi come Fave, Taccole e Fagiolini, ma anche alcune varietà di Fagioli, Ceci e Lenticchie e le prime bulbacee come Porri, Aglio e Cipolle.
A questi tesori dell’orto, a maggio si aggiungono le Fragole, spuntano i fiori gialli delle Zucchine...e
La consociazione degli ortaggi è una pratica biologica che tende a sfruttare appieno la fertilità del terreno e l’interazione tra le diverse piante, sia per migliorarne il gusto e le dimensioni dei frutti sia per migliorare la protezione dai parassiti. Sostanzialmente si tratta di coltivare piante diverse nelle stesse aiuole. Il trucco è di scegliere ortaggi che abbiamo apparati radicali che non si ostacolino (per esempio le carote crescono sottoterra e l’insalata sopra) e con esigenze analoghe, per rendere più facile la loro coltivazione e irrigazione.
Può sembrare strano, ma alcuni ortaggi modificano il gusto in funzione delle piante che crescono loro vicine. Per esempio i Ravanelli saranno più piccanti se coltivati vicino al Cerfoglioe saranno più delicati se coltivati vicino al Crescione.
Non solo: alcuni ortaggi si difendono a vicenda. È noto infatti che la Cipolla tiene lontana la Psila rosae (detta mosca della Carota) poiché le sue larve ne detestano l’odore e allo stesso modo la Delia antiqua (detta mosca della Cipolla) non sopporta la presenza delle Carote. La consociazione tra questi due ortaggi riduce quindi la presenza di parassiti e quindi l’uso di antiparassitari. Un altro esempio di questo tipo riguarda le Favee le Patate: le Patate svolgono un’azione repellente contro il Bruchus rufimanus(detto Tonchio della fava) e le Fave tengono lontane la Leptinotarsa decemlineata(detta Dorifora della patata...