Un aspetto interessante è che possiamo coltivare e raccogliere il Pak Choi per quasi tutto l’anno, dall’inizio di febbraio fino all’inizio dell’inverno. È così che questo cavolo cinese sta entrando lentamente anche negli orti italiani, perché ha un gusto delicato e possiamo consumarlo sia crudo sia cotto.
Il Pak Choi (Brassica rapa spp. Chinensis) è un cavolo di origine cinese e consumato in tutto l’Asia e oggi sempre più diffuso anche in Europa e in Italia. È ricco di vitamine e di sali minerali ed è simile alle Bietole, con una costolatura bianca spessa e tenere foglie di colore verde chiaro. Le foglie più giovani sono tenere e si possono mangiare crude in insalata. I cespi e le costolature più grandi si consumano cotti.
Come coltivare il Pak Choi
Al contrario dei Cavoli, che si coltivano soprattutto in inverno, il Pak Choi può essere seminato e raccolto anche in primavera e in estate. Quando il caldo è intenso la crescita risulta rallentata ma possiamo programmare tanti raccolti nel corso dell’anno se effettuare delle semine o trapianti scalari. Ha una crescita rapida e dopo 15 giorni le foglie possono già essere raccolte e consumate in insalata; per i cespi dovremo attendere 30/40 dalla semina.
Possiamo iniziare le semine e i trapianti già a fine inverno per ottenere un raccolto primaverile, ripeterle in primavera per il raccolto estivo e ancora in autunno per avere Pak Choi fino all’inverno. Indicativamente possiamo prevedere semine scalari ogni 20/30 giorni, a seconda dei consumi, da marzo a settembre. In inverno, se fa freddo, possiamo proseguire la coltivazione sotto serre o teli di tessuto-non-tessuto.
A seconda del clima, la semina può essere anticipata già a febbraio in un semenzaio da conservare in un luogo caldo e luminoso. Il trapianto delle piantine già spuntate nell’orto presenta dei vantaggi rispetto alla semina in campo. Con la semina le piantine possono crescere troppo vicine, ostacolandosi a vicenda: con il risultato che dovremo tagliarne alcune appena spunteranno. Con le piantine possiamo invece facilmente mantenere una distanza di almeno 30/40 cm tra le varie piante e senza sprechi. Per produrre cespi grandi le piante hanno bisogno di spazio!
Come seminare il Pak Choi
Prima della semina e del trapianto dovremo preparare il letto di semina. Lavoriamo il terreno con una zappa e un rastrello per rompere le zolle più coriacee, rendere il terreno uniforme e togliere sassi e parti di altre piante.
Per evitare di togliere le erbe infestanti in seguito, quando avremo le piantine di Pak Choi da difendere, possiamo effettuare una “falsa semina”. Dopo aver concimato è sufficiente irrigare il letto di semina: se ci sono piante infestanti nel terreno spunteranno dopo pochi giorni e sarà più facile per noi individuarle ed estirparle.
Appartenendo alla famiglia dei Cavoli, anche il PakChoi non va coltivato sempre nella stessa aiuola. Dopo 3 cicli alterniamo con un altro ortaggio.
Come irrigare il Pak Choi
La tecnica di coltivazione non è molto diversa da quella dei Cavoli. Anche il Pak Choi richiede irrigazioni regolari, avendo cura di evitare i ristagni d’acqua portatori di malattie fungine.
Per ridurre le irrigazioni ed evitare lo sviluppo delle erbe infestanti possiamo ricorrere alla pacciamatura, con teli plastici da posizionare prima del trapianto o con materiali naturali, come paglia o corteccia, da distribuire ai piedi delle piantine.
I nemici naturali
Nell’orto il Pak Choi può essere attaccato da Afidi e Acari. Possiamo usare a scopo preventivo e curativo un prodotto a base di semi di Neem da nebulizzare sulle piante. È un fago-repellente naturale e terrà lontani i parassiti. Contro gli Acari possiamo usare anche l’Estatto di Ortica.