La fine del 2022 porterà molti divieti per gli appassionati di giardinaggio in fatto ai agrofarmaci; perciò saper usare le Sostanze di Base per la cura del verde diventa una necessità per molti.
Perché usare le Sostanze di Base per la cura del verde
Le Sostanze di Base sono una categoria di sostanze ben identificate nel Regolamento della Comunità Europea nr 1107/2009 (all’art. 23). Il quale spiega che si tratta di sostanze attive che:
non sono potenzialmente pericolose;
sono utili alla salute della pianta ma non svolgono direttamente un’azione fitosanitaria;
non sono immesse sul mercato come prodotti fitosanitari.
Si tratta quindi di sostanze naturali, di origine vegetale o minerale, che aiutano le piante a prevenire e affrontare attacchi di insetti e malattie fungine, pur non agendo come insetticidi o fungicidi. Per esempio gli estratti di Ortica(Urtica) svolgono un’azione urticante contro gli insetti pungitori-succhiatori (come Afidi, Acari, Cocciniglie, ecc.) che sono così indotti a non depositare le uova sulla nostra pianta. Allo stesso modo l’estratto di Equiseto(Equisetum arvense) previene la formazione e lo sviluppo di malattie fungine.
Ma accanto alle Sostanze di Base di origine vegetale troviamo anche elementi di origine minerale, come l’...
Per avere tanti bei fiori dalla fine dell’estate fino al tardo autunno, possiamo coltivare gli Astri per donare colore in un periodo dell’anno povero di fioriture.
L’Astro (Aster) è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Asteracee. Possiamo scegliere fra tantissime varietà e ibridi con fioriture anche molto differenti fra loro: i fiori possono essere semplici, doppi, a pompon o a piuma di struzzo mentre le piante sono disponibili nelle varietà giganti e nane, più adatte alla coltivazione in vaso. Anche la tavolozza di colori è molto ampia.
Sono anche alleati importanti per la biodiversità. Gli Astri sono amati dalle api e dalle farfalle, che a settembre trovano poche fioriture a disposizione prima del riposo invernale.
Gli appassionati amano coltivare la Phlomis per le sue belle fioriture di color giallo oro che adornano la pianta da maggio fino ad agosto.
La Phlomis fruticosa, detto anche Flomide o Salvione giallo o Salvia di Gerusalemme, è un arbusto perenne originario del bacino del Mediterraneo. Ha un portamento eretto e produce foglie simili a quelle della Salvia.
In giardino viene coltivato per decorare le aiuole e le bordure fiorite, ma cresce bene anche nei giardini rocciosi e marini.
Coltivare l’Aneto è facile e offre grandi soddisfazioni. Non solo per le foglie aromatiche simili al Finocchio da usare in cucina, ma anche per le belle fioriture gialle a forma di ombrello. Dai fiori nasceranno i semi, utili per aromatizzare sottaceti.
La forma a ombrello dei fiori tradisce la sua famiglia: le Ombrellifere (Apiaceae) hanno spesso fioriture simili, come il Sedano, il Prezzemolo o il Coriandolo. L’Aneto (Anethum graveolens) è una erbacea annuale caratterizzata da foglie finemente frastagliate e molto aromatiche. Il suo nome deriva dal greco anethon (anice) e graveolens (molto odoroso) e allude al pungente profumo di questa pianta.
Dove coltivare l’Aneto
L’Aneto viene spesso coltivato come pianta annuale quindi può essere facilmente coltivato in tutte le zone climatiche.
Scegliamo una posizione soleggiata per ottenere una ricca fioritura.
La Fatsia japonica è un bellissimo arbusto sempreverde che possiamo coltivare sia in casa come pianta d’appartamento sia in giardino come pianta da siepe o per arricchire una aiuola. La prima cosa che colpisce sono le sue grandi foglie palmate, lunghe fino a 40 cm, con profonde venature e di colore verde bottiglia e verde più chiaro nella pagina inferiore. Ci sono varietà, come la Marginata, la Variegata e la Aurea con foglie variegate o con margini bianchi.
In autunno la Fatsia produce tanti piccoli fiorellini bianchi riuniti in ombrelle che poi diventeranno delle bacche nere molto decorative.
Dove coltivare la Fatsia japonica
La temperatura ideale è compresa tra i 10°C e i 20°C. Non ama il caldo intenso e neppure il freddo al di sotto dei 5°C. Potremo quindi coltivarla in giardino se abitiamo in una zona caratterizzata da inverni miti, altrimenti possiamo allevarla in grandi vasi.
Se viene coltivata in giardino scegliamo una posizione in mezz’ombra per evitare che i raggi solari estivi danneggino il fogliame.
In casa vanno evitati gli ambienti troppo caldi, al di sopra dei 20°C. Evitiamo le stanze troppo calde. Se coltiviamo la Fatsia japonica in appartamento sarà più difficile ottenere una fioritura.
Il compito di irrigare le piante da appartamento è particolarmente importante per uno sviluppo corretto delle nostre amiche verdi. Mentre le piante del giardino possono giovarsi dell’acqua piovana e hanno la possibilità di trovare umidità in profondità grazie alle radici, quelle coltivate in vaso sono limitate ai pochi etti di terriccio. Dobbiamo essere noi, quindi, a mantenere un costante livello di umidità del poco substrato di coltivazione contenuto nel vaso.
Irrigare le piante da appartamento: prima regola, non ci sono regole!
Bagnare le piante una volta alla settimana, semplicemente perché solo nel week end abbiamo il tempo per farlo, può essere una buona soluzione: meglio di niente. Ma in molti casi questa “regola” non regge e porterà a fisiopatie nelle piante, cioè alterazioni determinate da nostri errori di coltivazione e non da parassiti o spore.
Un vaso grande e quindi molto terreno tratterrà maggiormente l’umidità al centro rispetto a un piccolo vasetto. Una volta alla settimana in estate per alcune piante è troppo poco e in inverno è anche troppo. Oltre alle dimensioni del vaso e alla temperatura, dobbiamo anche considerare il posizionamento della pianta: è esposta ai raggi solari o è in casa? Per esempio una volta alla settimana nelle calde giornate estive non sarà sufficiente per un piccolo vaso di Basilico esposto ai raggi solari.
Infine non dobbiamo dimenticare che alcune piante hanno un grande bisogno di acqua, mentre altre sopportano tranquillamente lunghi periodi siccità, come le piante grasse e succulente. Ci poi piante, come le Orchidee, che hanno esigenze ancora più particolari.
Quanta acqua e quando?
La quantità di acqua dipende dalle dimensioni del vaso. Se irrighiamo con un annaffiatoio cerchiamo di bagnare tutto il terriccio, per poi lasciar scolare bene l’acqua in eccesso prima di riporre la pianta sul sottovaso o nel cachepot...
Possiamo scegliere di coltivare il Mais sia per motivi ornamentali scegliendo le varietà multicolori, sia per i suoi gustosi chicchi scegliendo gli ibridi da tavola.
Il Mais (Zea Mais) è disponibile in differenti varietà ed ibridi. Il Mais dolce da tavola si usa per le insalate oppure alla brace e si raccoglie ancora immaturo affinché i chicchi rimangano turgidi e saporiti. Il Mais per pop corn invece si lascia seccare sulla pianta finchè i chicchi non saranno scuri e secchi. Dopo il raccolto i chicchi vanno lasciati asciugare in un posto caldo e ventilato prima di diventare deliziosi pop corn.
Infine il Mais ornamentale dà luogo a pannocchie con chicchi multicolori, molto decorativi e utilizzati nelle composizioni di fiori freschi o secchi.
Dove coltivare il Mais
La temperatura ideale per la coltivazione del Mais è intorno ai 20°C, ma tollera il caldo fino a 30°C e il freddo fino a 8°C. Scegliamo quindi una posizione soleggiata per ottenere un raccolto più generoso.
Le piante si seminano quando le temperature minime superano regolarmente i 10°C. Germogliano intorno ai 12°C, fioriscono a 18°C e fruttificano quando il termometro supera i 20°C.
Quando ci accingiamo a coltivare una pianta acidofila dobbiamo considerare le particolari esigenze di queste piante. Sono infatti dette acidofile perché prediligono substrati di coltivazione con un pH inferiore a 7, cioè acido. Se il terreno non è abbastanza acido, queste piante non riescono ad assorbire alcuni elementi nutritivi, come il Ferro o il Manganese, e vanno in crisi e possono soffrire, per esempio, di clorosi. Una fisiopatia tipica delle Acidofile che fa ingiallire il fogliame ed è causata da una carenza di Ferro.
Come coltivare una pianta acidofile: cosa è il pH del terreno?
Il substrato di coltivazione in cui cresce la pianta, sia in vaso sia in giardino, ha un pH, cioè un certo grado di acidità o alcalinità. Si misura su una sala da 1 a 14 e un terriccio neutro è pari a 7. Al di sotto di 7 siamo in presenza di un terriccio acido, al contrario se è superiore a 7 si tratta di un terriccio basico o alcalino.
Il pH è importante perché influenza le condizioni di crescita delle piante. Se il pH è molto acido o molto alcalino, molti microorganismi utili per le piante non riescono a vivere e a riprodursi.
Nei terreni alcalini, per esempio, la disponibilità di alcuni elementi nutritivi, come Ferro e Manganese, è spesso carente o non in quantità sufficienti per essere assorbiti dalle radici delle piante Acidofile.
Al contrario un terreno troppo acido non adatto per coltivare Iris, Rose e Tulipani che richiedono un substrato alcalino.
L’analisi del pH del terreno di un giardino può essere affidata a un laboratorio specializzato per ottenere la massima precisione, oppure possiamo ricorrere a un kit fai da te facilmente...
Pur essendo una Orchidea, per coltivare la Ludisia discolor non sarà necessario utilizzare i terricci per Orchidee composti da cortecce ma possiamo usare un normale terriccio. Non tutte le Orchideeinfatti sono epifite, cioè con radici aeree e la Ludisia ne è un esempio.
È apprezzata per la appariscente fioritura. Dalle rosette di foglie spiccano degli steli che portano una infiorescenza a spighe composta da tanti piccoli fiori bianchi. La fioritura avviene in inverno e dura sulla pianta per molti mesi.
Dopo la fioritura la Ludisia discolor continua però a esprimere un valore ornamentale, grazie alle foglie particolarmente decorate. Sono morbide e carnose e sono caratterizzate da venature argentee che tracciano dei disegni geometrici sulle foglie verde scuro. La pagina inferiore delle foglie invece è rossa.
Dove coltivare la Ludisia discolor
La temperatura di coltivazione ottimale è tra 18°C e 25°C, quindi le nostre case sono l’habitat ideale.
Ha bisogno di un ambiente luminoso ma va protetta dai raggi solari diretti che possono ustionare foglie e fiori. Naturalmente dovremo prestare maggiore attenzione nelle regioni con clima più caldo e sole torrido in estate. Nel nord Italia il sole è meno cocente e dovremo prestare attenzione ai suoi raggi solo in estate.
La pianta va protetta dai venti forti, specialmente quando è in fioritura, poiché potrebbero piegare gli alti steli.
In estate possiamo spostare il vaso sul terrazzo in una zona ombreggiata. Ma all’inizio dell’autunno dobbiamo riportarla in casa perché va in sofferenza sotto i 15°C.