Archivi Mensili: Novembre 2016
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Novembre 29, 2016
IRRIGARE LE PIANTE IN VASO IN 10 MOSSE
1. Non esiste una regola fissa: il momento giusto per irrigare le piante è quando il terriccio risulta asciutto al tatto. Dipende dalla grandezza del vaso, dalla sua esposizione al vento e al sole e dal tipo di pianta.
2. Per le piante in grandi vasi è meglio bagnarle in abbondanza a distanza di tempo, piuttosto che poco tutti i giorni. È invece importante innaffiare frequentemente le piante coltivate in vasi piccoli, dove l’evaporazione è molto alta e la terra asciuga in poche ore, specialmente in estate e se esposte al sole, come succede con molte piante fiorite.
3. Ove possibile, innaffiate nel sottovaso: in questo modo il substrato rimarrà fradicio meno a lungo. In qualsiasi caso, attendete 20 minuti dopo aver irrigato ed eliminate l’acqua dai sottovasi: eviterete marciumi radicali e nidi di zanzare.
4. Se utilizzate un annaffiatoio, cercate di irrigare soltanto il terreno e non le foglie o i fiori. Molte piante non lo sopportano. Ci sono annaffiatoi con becco molto lungo appositamente per questo scopo. Le piante che amano l’umidità ambientale, potranno essere trattate con un vaporizzatore.
5. Conviene sempre annaffiare al mattino presto o la sera tardi: quando il clima è fresco e l’acqua evapora più lentamente. Mai bagnare le piante nelle ore centrali del giorno, perchè lo shock termico per le radici sarebbe eccessivo e la forte evaporazione provocherebbe la perdita rapida dell’umidità disponibile.
6. Molte piante mal tollerano il cloro presente nelle rete idrica. La soluzione migliore, economica e ambientalista, sarebbe la raccolta dell’acqua piovana; altrimenti possiamo lasciare decantare l’acqua del rubinetto durante la notte nell’annaffiatoio.
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Novembre 25, 2016
Gli arbusti sempreverdi costituiscono l’ossatura del giardino, creando delle strutture vegetali schermanti, segnando i confini e suddividendo gli spazi. Solitamente, devono rappresentare almeno la metà, o meglio ancora i due terzi, delle specie introdotte nel giardino e possono essere piantati soli o in piccoli gruppi dispari, nel caso di piccoli esemplari.
Le specie sempreverdi non possono mancare in un giardino, perché garantiscono la presenza del fogliame in tutte le stagioni, sopratutto in inverno, contribuendo a dare un’immagine più viva dello spazio esterno. Sono inoltre preziosi come piante da siepe e da bordura bassa: il mantenimento del fogliame assicura per tutto l’anno la protezione nei confronti degli sguardi estranei e dai venti freddi, a differenza di quanto accadrebbe scegliendo specie decidue.
SEMPREVERDI DA GIARDINO: NEGLI ABBINAMENTI ATTENZIONE AL PORTAMENTO E AL COLORE
Nell’associare i sempreverdi tenete presente portamento e colore: non abbinate due specie a foglia scura, associate invece i fogliami scuri ai chiari o ai variegati e quelli argentei ai porpora.
I sempreverdi a foglia grande come Lauroceraso e Aucuba, sono molto decorativi ma chiedono più lavoro, necessitando potature di routine con le cesoie per non rovinare le foglie, al contrario delle piante a foglia piccola come Bosso e Tasso che si tagliano con i tosasiepi.
Sempreverdi molto affidabili, robusti e perfetti per i giardini di città sono Viburno, Eleagno, Evonimo, Bosso, Photinia, Ligustro e Pittosforo.
Una volta creata l’ossatura sempreverde, si può inserire qualche accento stagionale, per esempio fiori...
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Novembre 22, 2016
Il balcone in inverno è una grande risorsa! Invece di abbandonare il terrazzo con vasi desolatamente vuoti, si può renderlo più bello con una varietà di piante stagionali, resistenti al gelo e alla neve. La scelta è davvero ampia: dai Cavoli ornamentali ai classici Ciclamini, ma anche piccoli arbusti sempreverdi come la Hebe e la Cineraria dalle foglie argentee.
Tra le piante adatte per il balcone in inverno possiamo ricordare la Skimmia con le sue bacche rosse che in primavera diventano tanti fiorellini bianchi, le Conifere nane e gli arbusti da bacca come la Piracanta (Pyracantha), l’Agrifoglio e la Pernettya.
Sbocciano proprio in questa stagione e hanno fiori profumatissimi Osmanto, Calicanto, Gelsomino giallo, Camelia...
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Novembre 18, 2016
Scegliere il concime giusto per le nostre piante è molto importante, soprattutto per le piante coltivate in vaso, le cui sostanze nutritive sono contenute nel piccolo pane di terreno e destinate a esaurirsi.
In un terreno ricco, le sostanze nutritive sono presenti nei tre elementi base, cioè azoto, fosforo e potassio. Accanto a questi, troviamo gli utili microelementi come magnesio, ferro e manganese, determinanti per la salute generale della pianta.
In particolare, l’azoto agisce sullo sviluppo di fusti e foglie, il fosforo rinforza le radici e la resistenza alle avversità climatiche e il potassio stimola la produzione di frutti e fiori.
SCEGLIERE IL CONCIME: ATTENZIONE ALLE ISTRUZIONI
Per mantenere la ricchezza del suolo, periodicamente occorre reintegrare le sostanze nutritive assorbite dalle radici o dilavate dalle piogge e dalle irrigazioni. Per questo motivo è consigliabile tenere sempre a portata di mano i vari tipi di concime, anche quelli per il tappeto erboso e quelli in coni o bastoncini, ideali per le piante in vaso.
È importante attenersi alle dosi suggerite sulla confezione senza mai eccedere, perchè un eccesso di concime può risultare dannoso per le piante: ma in generale possiamo considerare il concime come un buon alleato delle nostre colture.
QUALE CONCIME?
I concimi organici, come lo stallatico o letame, svolgono un’azione graduale per un lungo periodo e migliorano la struttura del terreno. Generalmente, i concimi organici e a lenta cessione si somministrano in autunno-inverno, per fornire alle piante come alberi, arbusti o siepi, una riserva disponibile al risveglio vegetativo. Questo tipo di concime, naturale e molto diffuso, si trova anche in...
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Novembre 15, 2016
Le Tentredini sono insetti pericolosi per le piante, in particolare allo stadio larvale quando si nutrono delle foglie con voracità. Questi imenotteri, da adulti sono simili a delle vespe nere lunghe qualche millimetro, mentre le larve sono di colore bianco/giallastro, di un centimetro circa di lunghezza.
TENTREDINI: DIVORATRICI DI FOGLIE
L'adulto depone le uova vicino alla base delle foglie e quando le larve nascono – a primavera avanzata - iniziano a divorare la pagina inferiore della foglia. Un attacco di Tentredini si può riconoscere dalle foglie scheletriche e consumate dall'azione divoratrice delle larve presenti sulla pianta.
L'infestazione è pericolosa perchè danneggia la pianta esteticamente e ne arresta la crescita, causando in casi gravi, la caduta e l'arresto di produzione di fiori.
Le larve, cibatesi delle foglie, si trasferiscono nel terreno dove crescono per poi deporre le uova la primavera successiva.
COME INTERVENIRE SULLE PIANTE ORNAMENTALI
Le piante più colpite dalle Tentredini sono le Rose e le rosacee in generale, i Salici e le Conifere, ma può danneggiare anche piante da frutto come il Melo, il Pero, il Susino, le Lattughe e i Cavoli.
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Novembre 11, 2016
Le piante filtrano l’aria e ci aiutano a migliorare l’ambiente in cui viviamo: non si tratta di un detto popolare ma di un dato di fatto dimostrato scientificamente. Quindi toglietevi dalla testa l’idea che tenere le piante in camera da letto sia pericoloso perché tolgono ossigeno: è vero il contrario e anzi contribuiscono a depurare l’aria ambientale.
LE PIANTE FILTRANO L’ARIA DAGLI INQUINANTI INDOOR: QUALI SPECIE?
Detersivi, vernici e colle dei mobili, inchiostro delle stampanti, fumo di sigaretta e materiali utilizzati in edilizia sono alcune delle fonti che rilasciano sostanze tossiche, inquinando l’aria che respiriamo.
Tra gli inquinanti ci sono formaldeide, benzene, toluene, xylene, anidride carbonica (CO2), monossido di carbonio e molti altri. L’inquinamento negli ambienti chiusi provoca la cosiddetta “sindrome dell’edificio malato” (dall’inglese Sick Building Syndrome coniata dall’Organizzazione Mondiale della Sanita nel 1986), causa di cefalee, affaticamento e fastidi alle vie respiratorie.
Ci vengono in aiuto alcune piante, in grado di assorbire gli inquinanti atmosferici negli ambienti chiusi come casa e ufficio.
Le più studiate appartengono alla famiglia delle Araceae e Liliaceae: tra le più efficaci lo Spatifillo, l’Anthurium, il Clorofito, il Ficus benjamina, il Filodendro, il ...
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Novembre 08, 2016
Le maculature fogliari si presentano come macchie di diverse forme e colori che colpiscono alcune piante ornamentali come la Dracena, il Ficus, l'Edera, il Gelsomino, la Magnolia, l'Ortensia, la Peonia e molte altre.
La causa è una malattia fungina che attacca foglie, steli e rami delle piante, portandole a riempirsi di maculature nerastre e marroni sulla pagina superiore delle foglie, accompagnate da aloni molto vistosi. Questa infestazione causa un notevole danno estetico nella pianta, oltre ad indebolirla pericolosamente. Questi funghi infatti, tendono ad espandersi causando buchi nelle foglie e nei rami colpiti, fino a portarli all'intero dissecamento e alla caduta.
I funghi colpevoli sono quelli appartenenti al genere Coccomyces e colpiscono durante la fase vegetativa della pianta, principalmente esemplari giovani.
MACULATURE FOGLIARI: COME RISOLVERE IL PROBLEMA
Il modo migliore per prevenire questa pericolosa malattia dalla rapida espansione è eliminare sempre le foglie cadute ai piedi delle piante, sopratutto nel caso di precedenti infestazioni.
Questi funghi, infatti, svernano sulle foglie e sui rami infetti, caduti ai piedi della pianta, per poi tornare attivi in primavera.
Come tutte le malattie fungine, anche le maculature fogliari si possono evitare lasciando spazio tra le piante, coltivate evitando un'eccessiva umidità e monitorando costantemente la salute delle piante.
In caso di infestazione, si può intervenire sulle foglie colpite irrorando con cura un antifungino specifico a lunga durata, fino a che i sintomi non spariscono, nei periodi climatici umidi. In caso di infestazioni persistenti, ripetere il trattamento dopo due settimane.
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Novembre 04, 2016
La Vite americana e la Vite canadese sono molto simili tra loro. Entrambe sono piante rampicanti da foglia vigorose e coprono in modo rapido muri, recinzioni o pergole, grazie ai viticci che le permettono di salire in verticale. Sono di grande utilità perché capaci di crescere anche all’ombra e di nascondere strutture poco piacevoli grazie alla vegetazione folta.
Sono specie decidue e in autunno assumono magnifici colori accesi che vanno dal rosso al giallo. La Vite canadese si riconosce perché ha le foglie in gruppi di cinque sullo stesso picciolo; mentre la Vite americana ha foglie trilobate.
Le piccole bacche blu che si formano in estate, rimangono sulla pianta anche quando perde tutte le foglie e sono molto amate dagli uccellini.
VITE AMERICANA E CANADESE: SIA IN GIARDINO SIA IN VASO
Sono piante che crescono principalmente al sole, ma tollerano il gelo fino a -15° C, il caldo e gli ambienti salmastri.
Facili e poco esigenti, queste Viti crescono bene sia in piena terra, in terreno fresco e ben drenato, sia in contenitori ampi e profondi. Molto importante è innaffiare abbondantemente d’estate, mantenendo sempre un ottimo drenaggio.
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Novembre 01, 2016
Allestire un mini frutteto in vaso sul terrazzo è possibile, scegliendo le giuste varietà di piante e procurandosi vasi molto capienti. Alcuni agrumi vivono bene in vaso, per esempio i Limoni e i Mandarini nani, mentre alcune piante come l'Olivo, accettano piccoli vasi da giovani ma poi esigono contenitori profondi.
Peschi, Pruni e Ciliegi nani offrono belle fioriture primaverili e un generoso raccolto, come anche il Fico con i suoi frutti settembrini.
Le Viti per uva da tavola di sviluppo contenuto, crescono bene in terrazzo, grazie al loro portamento rampicante. Anche il Kiwi può essere coltivato vicino a pergolati, che ricopre di foglie e frutti autunnali, ma deve essere piantato in vasche grandi e profonde a causa delle sue fitte radici.
FRUTTETO IN VASO: ATTENZIONE AL CLIMA
Alcune piante temono il gelo e sono adatte solo alla coltivazione in clima mite o in serra fredda, come gli agrumi e le piante subtropicali.
In generale, gli alberi da frutto, soprattutto se coltivati in vaso, hanno bisogno di molto sole per far maturare i frutti, insieme a una buona circolazione d’aria e di protezione dai venti forti che possono ostacolare l’impollinazione.
I Meli su portainnesti nanizzanti offrono un raccolto generoso, sia in forma colonnare come nella varietà “Ballerina”, sia con chioma allargata.
Melograno, Nespolo giapponese e agrumi come il Kumquat richiedono poche cure e al nord vanno trasferiti in serra da novembre a marzo.
Il Pero è decorativo se allevato a spalliera contro un muro soleggiato, specie nelle zone con inverno rigido.
Importante è ricordarsi...