Il Ceanothus thyrsiflorus repens, noto come Lillà della California, è un interessante arbusto sempreverde e la varietà repens ha un portamento prostrato e tappezzante. La pianta raggiunge infatti un’altezza massima di 50/70 cm ma si espande in larghezza fino a 4 metri. È quindi un’ottima soluzione per le aiuole fiorite ma anche per quelle aree del giardino che richiedono una pianta con portamento quasi prostrato.
Come lascia intuire il soprannome, è una varietà di origine statunitense, particolarmente diffusa in California e nel nord America. Il soprannome “Lillà” non deve trarre in inganno: il Ceanothus appartiene a un altro genere di piante e comprende oltre 50 specie, tra cui anche alberi veri e propri che superano i 3 metri d’altezza.
Il Ceanothus thyrsiflorus repens è decisamente più contenuto ed è apprezzato per sua fioritura in tarda primavera, a partire da maggio.
Un buon motivo per coltivare la Cuphea hyssopifolia sul terrazzo è il lungo periodo di fioritura, che inizia in primavera e prosegue fino all’autunno inoltrato. Poiché non ama il gelo, la coltivazione in vaso è utile anche nelle zone con inverni freddi poiché ci permette di portare al riparo la pianta quando le temperature scendono troppo. Nei giardini viene utilizzata per ornare bordure e aiuole, ma anche nei giardini rocciosi grazie alla sua buona resistenza alla siccità.
La Cuphea hyssopifolia è una pianta sempreverde originaria dell’America centrale e ha un portamento compatto e cespuglioso: da adulta non supera i 60/70 cm d’altezza ed è quindi adatta per una coltivazione su terrazzi e balconi. Possiamo scegliere tra diverse varietà di Cuphea hyssopifolia, con petali bianchi, rosa o viola e fioriture più abbondanti.
Dove coltivare la Cuphea hyssopifolia
È una pianta originaria del Messico e quindi ama i climi miti e teme il gelo. Le temperature ideali di coltivazione sono comprese tra i 15°C e i 30°C: teme il freddo sotto i 5°C e anche...
L’esigenza di eliminare la Bolla del Pesco è comune a molti hobbisti poiché si tratta di una malattia fungina molto temibile. La Taphrina deformans, comunemente nota come Bolla del Pesco, colpisce in realtà molte piante da frutto della famiglia delle Drupacee, come Mandorli (Prunus dulcis), Albicocchi (Prunus armeniaca) e talvolta il Susino (Prunus domestica). Le piante più vulnerabili sono però tradizionalmente i Peschi (Prunus persica) e la frequenza della malattia è più presenti su questo tipo di pianta.
La Taphrina deformans si manifesta con sintomi evidenti e inconfondibili: le foglie si contorcono, si ispessiscono e presentano delle bolle, spesso arrossate. Se trascurata, influendo negativamente sulla fotosintesi, può portare a una progressiva defogliazione della pianta, con problemi per la formazione dei frutti e la salute generale dell'albero.
Come eliminare la Bolla del Pesco: conosciamo la Taphrina deformans...
Chi sceglie di coltivare la Caryopteris × clandonensis lo fa per il colore blu elettrico della sua bella fioritura. Inoltre è una pianta robusta e ha una buona tolleranza al gelo.
La Caryopteris × clandonensis ha un portamento arbustivo ma perde le foglie in inverno. Il fogliame compare in primavera, verso aprile, e tende a cadere in ottobre, quando la pianta entra in riposo vegetativo. La fioritura avviene al culmine dello sviluppo, da luglio a settembre in funzione della fascia climatica. Forma un cespuglio alto e largo 100/150 cm e si usa per decorare le bordure o in gruppo insieme ad altre piante sempreverdi.
Le foglie e fiori sono profumati e sono molto graditi da api, farfalle e altri impollinatori: in quest’ottica la Caryopteris × clandonensis è una risorsa preziosa per un giardino naturale.
Nei centri giardinaggio possiamo trovare diversi ibridi di questa pianta, con portamento più compatto e con fiori azzurri, lavanda e blu scuro.
Abbiamo notato dei piccoli bruchi sulle foglie, di solito di colore verde e di piccole dimensioni? Si tratta di larve di lepidotteri, cioè di farfalle o falene.
Le farfalle adulte sono innocue per le nostre piante e anzi sono animali impollinatori utili. Alcune specie però depongono le uova sulle foglie, da cui si schiudono decine di larve molto voraci. Possiamo distinguere due tipi di larve: le defogliatrici e le minatrici. Le defogliatrici hanno un apparato boccale mordente e rosicchiano letteralmente le foglie, lasciando solo le nervature. Le larve minatrici invece scavano gallerie all’interno delle foglie e dei fusti.
Alcune larve sono molto comuni e note agli amanti di giardinaggio. Come la Farfalla del Geranio (Cacyreus marshalli), la Piralide del Bosso (Cydalima perspectalis) o la Processionaria del Pino (Thaumetopoea pityocampa). Ma sono molte piante ornamentali che possono diventare un luogo ospitale per la ovideposizione di molte specie di farfalle con larve fitofaghe.
Se state cercando una pianta rampicante con una crescita rapida e vigorosa per il terrazzo, vi suggeriamo di coltivare le Zucchine. Sì, le banalissime Zucchine sono infatti una soluzione alternativa molto interessante per ricoprire rapidamente un grigliato sul balcone. Oltre al ciclo vitale molto veloce, non dimentichiamo il valore ornamentale dei fiori della Zucchina: sono grandi, con i colori brillanti del giallo e dell’arancione e sono anche buonissimi da mangiare, se fritti in pastella! Infine la pianta ci donerà in estate anche il frutto delle Zucchine, sempre gradite sulle tavole degli italiani.
Quella di potare in primavera è una delle pratiche fondamentali per la gestione di un giardino sano e produttivo. Non è solo per l’estetica: in alcune piante la potatura favorisce la crescita, stimola la fioritura o la fruttificazione ed è utile anche per prevenire l’insorgenza di malattie. Pensiamo per esempio alle potature di sfoltimento per migliorare l’aerazione nella chioma e prevenire le malattie fungine.
La potatura primaverile, rispetto a quella autunnale, offre diversi vantaggi. Le temperature più miti e l’attività linfatica in ripresa consentono alle piante di reagire prontamente ai tagli, cicatrizzando meglio le ferite e riducendo il rischio di infezioni fungine o batteriche. È anche più facile distinguere i rami danneggiati dall’inverno e secchi. Infine, in autunno le piante si preparano all’inverno e “richiamano” le sostanze linfatiche dai rami e dalle foglie, che infatti seccano a cadono. Se tagliamo i rami prima dell’inverno rischiamo di togliere riserve nutritive alla pianta e la obblighiamo a cicatrizzare una ferita nel momento in cui è più debole.
Se cerchiamo una pianta per il terrazzo con una lunga fioritura vi suggeriamo di coltivare la Phygelius capensis. È una pianta arbustiva perenne di piccola taglia, raggiunge circa 50 cm a maturità, apprezzata per la produzione di infiorescenze che inizia da giugno e prosegue ininterrottamente fino a ottobre e all’arrivo del freddo. I suoi fiori a forma di trombetta ricordano quelli della Fucsiae sono apprezzati da farfalle e api.
Nei vivai possiamo trovare diversi ibridi di Phygelius capensis differenti per la compattezza del cespuglio e il colore dei fiori: gialli, rosa, rossi e bicolori.
Dove coltivare la Phygelius capensis
Proviene dalle zone montuose del Sudafrica e il clima ideale di coltivazione è compreso tra i 10°C e i 25°C. Sopporta facilmente il caldo fino a 30°C e ci sono varietà che tollerano il gelo non oltre i -10°C.
Sul terrazzo scegliamo una posizione soleggiata per ottenere una fioritura più abbondante. Quando in estate le temperature si avvicinano...
Chi sceglie di coltivare il Nocciolo contorto di solito lo fa per lo strano portamento di questa pianta e la sua fioritura primaverile davvero unica.
Il Nocciolocontorto (Corylus avellana contorta) è una varietà di Nocciolo (Corylus avellana) e presente le stesse caratteristiche di resistenza e adattabilità di questa pianta. Differisce per la forma dei rami leggermente ondulati, come suggerisce il nome contorto, e le infiorescenze gialle e arancioni che ricadono sulla pianta come fossero tanti orecchini luccicanti. Perciò il Nocciolo contorno viene spesso utilizzato come esemplare singolo in giardino, per esaltarne le doti ornamentali. È bello anche in inverno, quando l’albero è senza foglie e si evidenzia maggiormente la forma contorta delle ramificazioni.
Le foglie compaiono da marzo e cadono verso novembre, mentre la fioritura compare in primavera, verso marzo e aprile. Le nocciole invece si raccolgono in vista dell’autunno, a settembre: quelle del Nocciolo contorto sono è commestibili ma leggermente più piccole.