Febbraio 08, 2022
Quello di togliere le macchie del prato è un problema di molti possessori di giardini. In vista della primavera possiamo prevedere una serie di interventi, come la semina e l’infoltitura di zone rovinate e spelacchiate. Oltre al normale calpestio e alla comprensibile esuberanza di bambini e animali domestici, il prato si può danneggiare e “macchiare” anche a causa di malattie fungine.
In questo caso è bene intervenire tempestivamente, poiché il problema tenderà a ampliarsi, rovinando altre zone di prato.
Togliere le macchie del prato: le malattie fungine
Sono molte le malattie fungine che possono colpire un tappeto erboso, come il Pythium spp, la Phytophtora capsici ma soprattutto la Rhizoctonia solani.
Lo sviluppo di questi funghi è favorito da temperature alte associate a umidità elevata. Provano marciumi radicali che portano alla necrosi e all’avvizzimento dei fili d’erba. Si evidenziano con macchie di prato decolorate o addirittura spoglie.
Si annidano nel terreno e si propagano velocemente tramite il contatto diretto, l’acqua di irrigazione, gli insetti e persino le correnti d’aria. Sopravvivono a temperature comprese tra i 9° C e i 30° C, ma le temperature ottimali per il suo sviluppo sono tra i 20 e i 30°C, con temperature notturne superiori ai 16°C.
Conoscendo le caratteristiche della malattia, possiamo intervenire in modo preventivo adottando alcune regole colturali atte a prevenire l’arrivo di spore. Come per esempio un’irrigazione calibrata e non eccessiva e un’altezza di taglio non troppo bassa.
Come risolvere il problema in modo biologico: i funghi antagonisti
Se non vogliamo utilizzare un agrofarmaco specifico di origine chimica, possiamo contare su una nuova soluzione naturale, a base di Trichoderma asperellum, consentita in agricoltura biologica. Si tratta di un fungo, antagonista...