Archivi Mensili: Luglio 2023
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Luglio 28, 2023
Avete mai pensato che si potessero coltivare le Arachidi? La Arachis hypogaea, questo è il nome della pianta delle Arachidi, è un’interessante piantina con belle foglie decorative e una lunga fioritura, da giugno fino a settembre, con infiorescenze molto appariscenti gialle e arancioni.
Dà il suo meglio nell’orto: essendo una Leguminosa arricchisce di Azoto il terreno e l’anno prossimo nello stesso terreno potremo coltivare più facilmente le Solanacee o le Cucurbitacee, grandi consumatrici di nutrienti e di questo minerale.
Ma nessuno ci vieta di coltivare le Arachidi in vaso sul balcone. A partire dai primi caldi, in marzo/aprile, inizia la sua attività vegetativa che la porterà a fiorire in estate.
In autunno, verso ottobre, possiamo asportare le piante per raccogliere le Arachidi che sono frutti sotterranei come le Patate.
Dove coltivare le Arachidi
Si coltiva come pianta annuale poiché la raccolta delle Arachidi comporta l’asportazione...
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Luglio 25, 2023
Vi suggeriamo di coltivare la Craspedia globosa in giardino se state cercando delle fioriture originali e vi piace il giallo! È una pianta rustica, tollera anche brevi periodi di siccità e può essere usate per decorare bordure o aiuole fiorite. Spiccando per oltre 50 cm in altezza è ideale come sfondo per creare aiuole scenografie su più livelli d’altezza.
Craspedia globosa (Pycnosorus globosus) è una pianta erbacea perenne originaria dell'Australia. È facile da allevare e può essere coltivata sia in giardino sia in vaso.
Germoglia in primavera, da aprile, e fiorisce in estate da giugno a settembre con delle buffe infiorescenze rotonde di colore giallo vivo.
Dove coltivare la Craspedia globosa
Richiede una posizione soleggiata per fiorire generosamente. Almeno 5/6 ore di luce diretta.
Sopporta il freddo fino a -5°C e possiamo coltivarla in giardino un po’ in tutta Italia. Dove le temperature scendono di più possiamo coltivarla in vaso e spostarla in una serra fredda in inverno.
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Luglio 21, 2023
Chi cerca terricci ecoresponsabili dimostra una sensibilità non comune: la “terra” infatti è per sua natura un prodotto biologico e di origine naturale.
In realtà in un sacco di “terriccio”, meglio detto “substrato di coltivazione”, noi troviamo un cocktail di materie prime sapientemente miscelate, anche in funzione del tipo di pianta. Esistono infatti terricci per piante acidofile, grasse o biologici per le orticole.
Forse però non tutti sanno che il terriccio è un prodotto “vivo” e nella maggior parte dei casi è anche “fresco”. Cioè è stato prodotto pochi giorni prima di arrivare nel punto vendita, proprio per salvaguardare la naturalezza.
I terricci per le piante in vaso, inoltre, dovranno essere in grado di allevare le colture da un punto di vista chimico e fisico. Dovranno quindi avere un pH e una Conducibilità Elettrica (EC) ideale, ma anche una certa capacità di trattenere l’umidità senza creare ristagni e di fornire facilmente gli elementi nutritivi alle radici. Caratteristiche presenti all’atto dell’acquisto e che dovranno durare stabilmente nel tempo.
In particolare i substrati di coltivazione devono avere:
- un pH adatto per ogni tipo di pianta, per esempio le acidofile;
- una capacità di scambio cationico ideale affinché il terriccio possa cedere gli elementi nutritivi e i sali minerali alle radici nel tempo;...
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Luglio 20, 2023
Un buon motivo per coltivare la Batata nell’orto è che si tratta di uno degli alimenti più salutari. Quella con pasta arancione è ricca di betacarotene mentre quella viola è un condensato di antociani e vitamine.
Anche in cucina si prestano per un uso versatile. Possiamo mangiarle crude in insalata oppure cucinarle in sostituzione delle tradizionali Patate, cotte o arrosto. Si possono quindi anche realizzare purè, gnocchi e vellutate.
La Batata (Ipomoea batatas) o Patata dolce è una pianta erbacea perenne originaria dell’America centrale. Come avviene con la cugina Patata, si coltiva principalmente per la radice tuberosa che tende a ingrossarsi con la crescita della pianta.
Dove coltivare la Batata
Scegliamo una posizione soleggiata, specialmente se viviamo nel centro e nord Italia.
Nel sud il sole estivo troppo caldo può rappresentare un problema per la pianta della Batata. Il clima ideale dovrebbe essere compreso tra 20/27°C. Dove fa troppo caldo è preferibile una coltivazione in mezz’ombra o protetta nelle ore più calde della giornata.
Teme il freddo sotto i 10°C e quindi si trapianta nell’orto quando le minime hanno stabilmente superato i 15°C.
È bene adottare la rotazione delle colture, evitando per esempio di coltivare la Batata dove abbiamo coltivato le Patate l’anno scorso. Per maggiori informazioni sulla rotazione delle colture, leggi questo articolo!...
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Luglio 18, 2023
Se cercate una pianta con una bella fioritura ricadente vi suggeriamo di coltivare lo Streptocarpus. Le sue infiorescenze persistono sulla pianta da aprile fino ai primi freddi autunnali!
Gli Streptocarpus sono originari dell’Africa e sono un genere di piante appartenenti alla famiglia delle Gesneriacee. Gli Streptocarpus destinati alla coltivazione come piante ornamentali, come lo Streptocarpus saxorum, sono generalmente perenni, sempreverdi e con portamento ricadente. Le fioriture sono abbondanti e molto accese ma anche le foglie sono decorative: sono morbide da toccare e di un verde molto intenso.
Nelle zone con clima mite possiamo coltivarlo in giardino, dove genera un cespuglio più largo che basso: circa 35 cm di larghezza e 25 cm in altezza. Oppure, specialmente nelle regioni con inverni freddi, possiamo coltivarlo in vaso sul terrazzo, lasciando ricadere i fiori.
Dove coltivare lo Streptocarpus
Ama il caldo, anche fino a 35°C, ma teme il freddo al di sotto dei 5°C.
In inverno la pianta entra in riposo vegetativo e il clima ideale in questa stagione deve essere compreso tra gli 8°C e 15°C. Al termine della fioritura spostiamola in una serra fredda o un locale luminoso ma non riscaldato.
Per fiorire generosamente lo Streptocarpus ha bisogno di molte ore di sole. I raggi solari diretti, specialmente nei mesi più caldi, possono però ustionare le foglie e i fiori.
Se lo coltiviamo in vaso, possiamo spostarlo in una zona in mezz’ombra in estate.
Se invece piantiamo lo Streptocarpus in giardino, sceglieremo una posizione in mezz’ombra, specialmente se abitiamo nel sud Italia. Nelle zone del nord, più fredde in estate, scegliamo invece una posizione soleggiata.
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Luglio 14, 2023
Possiamo coltivare il Geranium Rozanne in sostituzione dei classici Gerani per ottenere le stesse fioriture abbondanti da maggio fino novembre ma con grandi fiori sui toni dell’azzurro. Infatti è noto anche con il nome di Geranio Blu.
Il Geranium Rozanne è un ibrido e oltre al colore dei fiori presenta una maggiore resistenza ai parassiti e al freddo. In particolare ha una maggiore resistenza alla Farfalla del Geranio (Cacyreus marshalli), alla Ruggine e all’Odio.
È una pianta perenne, longeva e molto facile da coltivare in vaso sul terrazzo. Le foglie sono palmate di colore verde intenso. È una pianta con foglia caduta quindi in autunno tendono a cambiare colore, virando verso il rosso, prima della caduta. Al termine dell’autunno, con il ritorno della primavera spunteranno le foglie nuove.
Dove coltivare il Geranium Rozanne
Il Geranium Rozanne ama il sole, ma non tollera le alte temperature. Scegliamo quindi una posizione soleggiata e in estate spostiamo il vaso in una posizione più ombreggiata, per proteggerlo dai raggi solari diretti bollenti, specialmente se viviamo nel sud Italia. Quando i raggi solari superano i 30°C possono provocare ustioni sulle foglie.
In inverno tollera il gelo fino a -20°C e possiamo coltivarla facilmente in tutta Italia.
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Luglio 13, 2023
La rotazione delle colture è una pratica agronomica antica e figlia dell’osservazione del terreno e della crescita delle piante. Quando infatti non esisteva ancora la chimica e le conoscenze scientifiche erano limitate, gli agricoltori si resero conto che coltivando le colture sempre nello stesso posto ottenevano raccolti sempre meno soddisfacenti. Al contrario, ruotando le colture, i raccolti tornavano a crescere.
La nota pratica agricola detta maggese rientra nel concetto di rotazione delle colture. A turno un appezzamento viene fatto “riposare” per un anno, nel corso del quale vengono effettuate una serie di arature per smuovere la superficie ed eliminare le infestanti.
Rotazione delle colture nell’orto: i vantaggi
La ripetitività delle coltivazioni provoca diversi problemi. Anzitutto provoca il progressivo impoverimento della fertilità del terreno che risulterà non equilibrata. Ogni coltura ha esigenze nutrizionali diverse e assorbe quantità variabili di elementi nutritivi dal suolo. Per esempio le Cucurbitacee e le Solanacee richiedono maggiori elementi nutritivi rispetto ad altre colture, così come ci sono piante che assorbono in particolare un elemento, come le Patate col Potassio. Coltivando sempre gli stessi ortaggi otterremo un terreno ricco di alcuni elementi e povero di altri. Fra l’altro proprio quelli utili per la coltura ripetitiva: così dovremo concimare di più per ottenere piante sane e raccolti abbondanti. La rotazione delle colture permette invece di usare al meglio tutti i nutrienti presenti, mantenendo un equilibrio utile per la fertilità: avremo quindi raccolti più abbondanti e ridurremo l’uso di concimi.
Oggi inoltre sappiamo che le Leguminose (Fabaceae) hanno la particolarità di arricchire il suolo di Azoto. Una sorta di concime naturale, che non serve alle Leguminose che ne hanno in eccesso ma è utilissimo per le altre colture.
C’è un’altra importante ragione per scegliere di adottare la rotazione delle colture nell’orto e riguarda la lotta agli insetti fitofagi e alle malattie fungine. Alcune colture hanno infatti dei “nemici naturali” tipici, come per esempio la Dorifora della Patata (Leptinotarsa decemlineata) o la Mosca della Carota (Psila rosae).
Se coltiviamo sempre la stessa coltura in un terreno, stimoliamo l’accumulo degli organismi dannosi, specifici per quella coltura. Che di anno in anno si riproporranno sempre più numerosi poiché danno per scontata la presenza della coltura.
La rotazione delle colture invece interrompe il ciclo vitale di questi parassiti, riducendo la loro presenza e la necessità di trattamenti chimici.
L’attività dei micro-organismi utili del terreno non deve essere sottovalutata. Prima abbiamo scritto che le Leguminose arricchiscono di Azoto il suolo in cui vengono coltivate. Ciò avviene perché le radici di queste piante creano una particolare simbiosi con i micro-organismi utili presenti nel suolo, che hanno la capacità di fissare l’Azoto nel terreno. L’Azoto è largamente presente nell’aria ma le radici non riescono ad assorbirlo: i micro-organismi...
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Luglio 11, 2023
Possiamo coltivare la Corydalis sia in giardino sia in vaso. In giardino è adatta per decorare le bordure o i giardini rocciosi. È caratterizzata da una fioritura primaverile spettacolare con infiorescenze di grandi dimensioni, delicate e con colori brillanti. Si tratta di piante erbacee perenni o annuali che non crescono molto in altezza (meno di 50 cm) e sono dotate di radici bulbose o rizomatose.
Possiamo scegliere tra tante specie di Corydalis, ma per il giardino vi suggeriamo quelle perenni. Come la Corydalis pumila con fiori più piccoli o la Corydalis solida con racemi grandi composti da 10/20 fiori. La Corydalis solida è caratterizzata da fiori con tonalità vivaci, che vanno dal rosa al rosso al bianco e sbocciano in primavera da marzo a maggio.
Dove coltivare la Corydalis solida
Predilige i climi temperati e non ama il caldo troppo afoso. In giardino coltiviamola in una posizione semi ombreggiata per proteggerla dai raggi solari diretti in estate.
Se coltiviamo la Corydalis in vaso possiamo scegliere una posizione soleggiata da febbraio a giugno, per poi spostarla all’ombra nei mesi più caldi.
In inverno la pianta entra in riposo vegetativo e perde la parte aerea. La radice resiste fino 0°C e possiamo lasciarla in giardino soltanto nelle zone con inverni miti. Stenderemo uno strato di pacciamatura per proteggere le radici dal gelo. Nelle zone con inverni rigidi è meglio coltivarla in vaso.
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Luglio 07, 2023
Se volete approcciare il mondo delle piante carnivore vi suggeriamo di iniziare a coltivare la Dionea muscipula, che con le sue fauci spalancate è la carnivora per eccellenza nell’immaginario di tutti. Se viviamo con bambini piccoli rimarranno sicuramente incantati da questa stranissima pianta!
Le piante carnivore non sono una “famiglia” di piante, ma è un tipo di comportamento a cui rispondono circa 600 specie di piante differenti appartenenti a 12 generi. Le più note sono la Drosera, la Nepenthes e, naturalmente, la Dionea. Si tratta di piante che, nei millenni, si sono evolute per far fronte a carenze nutritive dei terreni in cui nascono spontaneamente: per esempio suoli troppo acidi o scarichi di Azoto, Calcio e Potassio. Hanno così affinato tecniche per catturare gli insetti e recuperare da loro i minerali mancanti.
La Dionea muscipula (Dionaea muscipula) è caratterizzata da foglie carnose dentate che si chiudono a scatto se sollecitate: una caratteristica quasi unica nel mondo vegetale. Le foglie sono verdi all’esterno mentre all’interno sono leggermente rossicce: per attirare gli insetti nella “tagliola”, la parte interna si riempie di una sostanza zuccherina prodotta dalle ghiandole nettarifere della pianta. Gli insetti malcapitati, attirati dal colore e dal dolce, toccano inavvertitamente la microscopica peluria e fanno scattare la trappola. A questo punto la Dionea produce acidi che decompongono l’insetto per rendere disponibili alle foglie gli elementi nutritivi.
La Dionea muscipula produce anche dei fiori bianchi riuniti in corimbi. La pianta li fa spuntare su steli lunghi fino a 30 cm d’altezza per evitare gli impollinatori finiscano nelle “trappole” sottostanti...