Archivi Mensili: Aprile 2018
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Aprile 27, 2018
Il ragnetto rosso è una delle più comuni minacce per i nostri orti e per i nostri giardini. Può attaccare sia piante da abbellimento, sia ortaggi, sia frutta. Si riproduce e si diffonde in tempi molto brevi e va combattuto non appena si identificano i suoi sintomi. Le sue dimensioni inferiori a un millimetro e si può riconoscere la sua azione per l’ingiallimento delle piante colpite, che tendono a rinsecchirsi per carenza di nutrimento, e dei bozzoli di ragnatela che raccolgono le uova degli insetti, e che se troppo numerose rischiano di coprire e soffocare la pianta.
Esistono tante specie di ragnetti rossi: la Panonychus ulmi predilige diffondersi sulla Vite, la Panonychus citri sugli Agrumi, mentre la Tetranychus urticae preferisce ortaggi e piante da frutto. Tutte le specie si nutrono della superficie delle piante fino a condurle alla morte.
ELIMINARE IL RAGNETTO ROSSO DALLE PIANTE DA FRUTTO
Il Tetranychus urticae in realtà non è un ragno ma un acaro. È di colore rosso e si sviluppa soprattuto sui giovani germoglio, sulla pagina inferiore delle foglie e lungo le nervature, dove compie più generazioni all’anno. Le sue punture provocano decolorazioni delle parti attaccate e un generale malessere della pianta.
Una delle prime informazioni utili per combattere i ragnetti rossi è sicuramente sapere che prosperano nei climi caldi e secchi, in terreni con piante che non vengono regolarmente innaffiate: più si sarà costanti nell’inumidire foglie e terreno, più è possibile scongiurare una loro diffusione.
In caso infestazione sulle piante da frutto possiamo utilizzare un acaricida specifico piante da frutto o orticole. Ha un rapido effetto abbattente e una marcata persistenza di azione. Si tratta di un prodotto da diluire seguendo le indicazioni riportate sulla confezione e da irrorare...
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Aprile 26, 2018
Eliminare le Mosche dalla casa è importante poiché sono portatrici di batteri e virus. Con l’avvicinarsi dei mesi caldi, si avvicina anche il timore dell’invasione delle Mosche, specie in quelle case che sono più vicine alla campagna, lontano dalla città e dal suo inquinamento. Questo tipo di infestazione può cominciare a manifestarsi dalla fine della primavera, quando le mosche completano il loro stato larvale e iniziano a volare per procacciarsi il cibo, fino all’autunno inoltrato, quando, incontrando i primi freddi, le Mosche cercano nelle stanze degli appartamenti il luogo ideale per difendersi dal gelo e nutrirsi per il resto della loro vita.
Le Mosche fanno parte dell’insieme onnivoro degli insetti decompositori e si nutrono generalmente di sostanze organiche che trovano negli avanzi del nostro cibo in putrefazione e talvolta negli escrementi degli animali con i quali interagiscono. L’ambiente caldo e umido delle carcasse e dei rifiuti organici è anche quello propizio nel quale le femmine possono deporre le loro uova, affinché le larve si possano a loro volta nutrire dell’ambiente nel quale crescono. Al fastidio provocato dal ronzio, si aggiunge quindi il rischio di malattie causate da batteri e virus di cui le mosche possono riempirsi nella loro ricerca di cibo. E questo ci dà molti motivi in più per combatterle.
ELIMINARE LE MOSCHE DALLA CASA: NON DIMENTICHIAMO LA PREVENZIONE
Possiamo prevenire l’invasione delle Mosche in casa: per esempio intensificando le pulizie degli ambienti, in modo tale da non lasciare in giro rifiuti organici, sacchetti dell’umido o briciole di vario tipo, di cui le Mosche si possano nutrire.
A volte può essere problematico, perché alcuni piccoli animali morti possono trovarsi in sottotetti, cantine e condotti di...
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Aprile 24, 2018
Usare il sapone molle in giardino è una soluzione per combattere le malattie fungine in modo completamente biologico. Specialmente nell'orto è importante poter contare su prodotti completamente naturali, visto che il frutto del nostro lavoro andrà a finire sulla nostra tavola. Il sapone molle di cui stiamo parlando non ha nulla a che fare con i saponi che usiamo per la nostra pulizia: si tratta di una soluzione ottenuta dalla saponificazione di oli vegetali e perciò è totalmente naturale.
In particolare il sapone molle è efficace contro le Fumaggini, che si evidenziano con le foglie annerite. Una malattia fungina che spesso compare in seguito all’attacco di Afidi o altri parassiti che rilasciano la melata sulla pianta: una sostanza appiccicosa, ideale per il propagarsi dei funghi.
L’applicazione del sapone molle sulla fumaggine, svolge un’azione detergente che elimina sia le Fumaggini sia la melata.
COME USARE IL SAPONE MOLLE IN GIARDINO
Esistono molti prodotti in commercio, ma vi consigliamo di acquistare un ...
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Aprile 20, 2018
Coltivare gli Asparagi è una tradizione diffusa in tutto il Mediterraneo fin da tempi antichissimi, per il loro sapore delicato: tra Egitto e Medio Oriente erano presenti nei campi fin dal 2.000 a.C. e già dal 200 a.C. erano presenti sulle tavole degli antichi romani e sappiamo che gli imperatori, per un certo periodo, li considerarono una prelibatezza.
L’Asparago appartiene alla famiglia delle Liliacee, la stessa della Cipolla, dell’Aglio e dello Scalogno e con essi condivide le proprietà diuretiche.
COLTIVARE GLI ASPARAGI: INIZIAMO IN PRIMAVERA
Coltivare gli Asparagi non è un’operazione semplice: l’Asparago nasce da una rete di rizomi simili a quelli del bambù, che richiedono molto spazio relativamente alle dimensioni della pianta per crescere adeguatamente, quindi di fatto un piccolo campo a sé. Può essere piantato a partire dal seme o da una sezione del suo rizoma e impiega qualche anno prima che il fusto, o turione, cresca per essere raccolto.
Il periodo migliore per il trapianto o la semina va da marzo ad aprile. Se ben curato, un orto di Asparagi può fornire raccolti anche per vent’anni dopo la sua semina. È sufficiente, nel momento del raccolto, lasciare che una parte delle piante compia il suo ciclo attaccato alle radici per avere raccolti ancora più corposi l’anno dopo.
CONSIGLI PER LA COLTIVAZIONE
L’orto nel quale si coltivano gli Asparagi, o asparagiaia, necessita di un ambiente particolare: dev’essere soleggiato, ma non esposto né a un caldo intenso né a un freddo troppo rigido, né a un clima troppo ventoso.
Il terreno su cui far crescere gli Asparagi...
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Aprile 17, 2018
È possibile prevenire la crescita delle erbe infestanti? Una domanda che molti si pongono in questo periodo quando, al sole della primavera, comincia a germogliare nuovamente la vita sulla terra e sui rami degli alberi. Sui terreni dei nostri orti e dei nostri giardini però, oltre a vedere i primi piccoli germogli delle piante che abbiamo seminato o le prime nuove foglie e gemme di quelle che abbiamo trapiantato, possiamo osservare anche la crescita delle piante infestanti che possono rubare acqua, nutrimento e sole alle nostre amate piantine. Inoltre, con le loro fronde, possono oscurare i nostri piccoli germogli, creando un microclima umido che favorisce la crescita di malattie fungine.
PREVENIRE LA CRESCITA DELLE ERBE INFESTANTI
Solitamente le erbe infestanti vengono distinte in due categorie: quelle a foglia stretta, come i vari tipi di Graminacee, o a foglia larga, come il Trifoglio o il Tarassaco.
Per prevenire la crescita delle più importanti infestanti nel prato o nell’orto, possiamo utilizzare un diserbante totale residuale di pre emergenza. In questo modo inibiamo la germinazione dei semi e lo sviluppo dei germinelli di infestanti annuali, sia graminacee sia dicotiledoni. Il tutto naturalmente senza danneggiare le colture già germinate. Può essere utilizzato anche su prati di graminacee, a patto che siano ben affrancati e siano passati almeno due anni dal primo impianto: anche in questo caso colpisce solo i germogli, senza danneggiare l’erba già cresciuta.
Il diserbante viene venduto in dosi concentrate e deve essere diluito seguendo le indicazioni riportate sulla confezione. In seguito è sufficiente distribuirlo in modo omogeneo, evitando lacune o sovrapposizioni.
Dopo aver effettuato un trattamento con questo diserbante non potrete seminare per 6 mesi nuove colture.
Quindi quando vuoi evitare che le infestanti competano con le tue piante già...
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Aprile 13, 2018
Soprattutto in primavera, quando cominciano a spuntare buona parte dei primi germogli negli orticelli e nelle aiuole, è importante conoscere come combattere in giardino le infestazioni di formiche che, insieme alle lumache, sono tra i principali predatori delle piantine tenere appena spuntate o dei semi appena piantati.
Altre volte le formiche possono scavare gallerie vicino alle radici delle piante, interrompendo il flusso d’acqua delle radici e rischiando di farle seccare.
Una curiosità che in pochi sanno, è relativa allo "stretto legame" tra afidi e formiche. La melata, prodotta dagli afidi attira le api, le vespe e soprattutto le formiche.
In taluni casi il rapporto con gli afidi diventa simbiotico: le formiche ospitano e proteggono gli afidi in cambio della melata ed hanno l'abitudine di sorvegliare queste colonie e di "mungerle" di tanto in tanto delle loro secrezioni mielose, con piccoli colpi di antenne. Per fare questo, le formiche posizionano deliberatamente gli afidi sulle piante, distribuendoli nel giardino, prendendosene cura e persino difendendoli. La secrezione zuccherina si diffonde sulle piante infestate dagli afidi e viene quindi colonizzata dalla fumaggine, che la consuma. Aguzzate la vista: la presenza delle formiche è quindi strettamente connessa agli afidi, perciò è molto probabile che oltre alle formiche ci siano infestazioni di afidi stessi nel vostro giardino!Le formiche sono animali sociali che si muovono sempre in gruppi di diversi esemplari: raramente si trovano in un luogo da sole o molto lontane dal loro nido. Per individuare il loro formicaio, e colpirle in modo mirato, si segue la scia delle loro file. Per verificare la loro presenza e la densità dell’infestazione, possiamo lasciare dei cartoncini con...
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Aprile 11, 2018
Sapete usare il macerato di ortica? È un prodotto totalmente naturale ed è bene conoscerne le proprietà. Gli antiparassitari e i fungicidi infatti sono degli alleati importanti per sconfiggere le malattie che possono colpire le piante del nostro giardino e del nostro orto, ma nel limite del possibile possiamo adottare delle soluzioni totalmente naturali, specialmente per la cura dell’orto, delle aromatiche e delle piante da frutto.
L’uso del macerato di ortica è una pratica molto sfruttata in agricoltura biologica poiché permette una triplice azione benefica per le piante: è un ottimo fertilizzante, previene le malattie fungine (come Alternaria e Moniliosi) e allontana alcuni parassiti, come Afidi, Altiche, Tignole, Carpocapsa e Acari.
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Aprile 10, 2018
La coltivazione della Nemesia non è difficile. Con le sue nuvole di fiori colorati, è la pianta ideale per dare un tocco di vivacità ai nostri giardini, dove solitamente viene abbinata ad altre piante floreali come Primule, Viole, Gerani o Petunie. Dall’inizio della primavera alla fine dell’estate, la Nemesia può deliziarvi con la sua svariata gamma di colori intensi.
Originaria del Sudafrica, la Nemesia solitamente viene coltivata nelle bordure o distante da piante più grandi, in modo da essere esposta al sole ma allo stesso tempo con l’accortezza di offrirle riparo in caso di periodi di siccità.
La Nemesia resiste molto bene al caldo, ma può soffrire delle temperature sotto gli zero gradi. Nelle Regioni italiane più rigide, quindi, va coltivata come pianta annuale, oppure va coltivata in vaso e spostata in una serra fredda d'inverno.
LA COLTIVAZIONE DELLA NEMESIA: ATTENZIONE ALL'IRRIGAZIONE
Il terreno ideale per la coltivazione della Nemesia deve essere soffice e ben drenato. All’inizio della primavera, è bene arricchire il terreno con un concime granulare a lenta cessione, per fornire alla pianta i minerali utili per la fioritura.
Poiché la Nemesia non ama i climi troppo secchi, è importante che il substrato sia sempre mantenuto leggermente umido. L’annaffiatura della Nemesia...
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Aprile 06, 2018
Gli amanti di queste splendide piante negli ultimi anni hanno conosciuto un nuovo nemico: la farfalla del Geranio, meglio detta Cacyreus marshalli ma conosciuta anche come Licena del Geranio.
Figlia della globalizzazione e di un mondo lontano, la farfalla del Geranio è un invasore famigerato dei nostri giardini. Proveniente dall’Africa, quest’insetto è arrivato in Europa su varietà di Gerani tipiche del Sudafrica e della Spagna e si è diffuso a macchia d’olio in tutto il continente. Se nel luogo d’origine non è molto pericoloso, perché la sua crescita viene limitata grazie all'opera di alcuni predatori naturali, le condizioni favorevoli del nostro clima gli hanno permesso di moltiplicarsi fino a diventare una minaccia per uno dei fiori più diffusi sui nostri terrazzi. Ma come riconoscerlo e combatterlo?
ELIMINARE LA FARFALLA DEL GERANIO: PREVENIRE E' MEGLIO DI CURARE!
È possibile riconoscere una farfalla del Geranio per le ali grigie o marrone chiaro lunghe circa 30 mm, striate color crema nella loro forma adulta e per il verde chiaro delle larve grosse circa 10 mm. Le piante infestate dall’insetto hanno delle macchie scure sui petali dei fiori o dei buchi nelle foglie, lasciati dalle larve affamate. Si distingue dalle altre farfalle perché le ali posteriori terminano con una "codina" tipica.
Per capire come combatterla, dobbiamo capire il suo ciclo vitale, poiché soltanto allo stato larvale rappresenta un pericolo per le piante. La farfalla adulta, che non danneggia la pianta, depone le uova: puntini bianchi o giallini di circa un millimetro, sparsi sulle piante. Le uova si schiudono in tarda primavera, quando la temperatura arriva sui 20°C, liberando delle piccole larve che subito entrano in uno stelo scavandolo completamente...