Coltivare le Primule è un bel modo per anticipare l’arrivo della primavera, visto che sono tra le prime piante a regalarci fiori colorati. La Primula è una delle piante più tipiche del sottobosco. Il suo nome deriva dal termine latino primus, proprio a indicare che è uno dei primi fiori a sbocciare subito dopo la fine dell’inverno.
La varietà più comune è conosciuta per i suoi fiori dai grandi petali di un color giallo pallido, che da marzo crescono i gruppi formando delle nuvole tenui ai piedi degli alberi. Con il tempo, però, le ibridazioni scoperte dall’uomo ci hanno messo a disposizione tanti tipi di fiori e di colori diversi, molto vivaci, che spesso coltiviamo per abbellire i terrazzi dei nostri appartamenti oltre agli angoli dei nostri giardini.
La Primula viene anche usata spesso come pianta commestibile: i fiori vengono usati per abbellire e dare un sapore in più a delle pietanze raffinate e se seccati, possono essere usati per un infuso.
COME COLTIVARE LE PRIMULE
Considerata una pianta perenne per la sua resistenza al freddo, la Primula va lasciata in pieno sole durante l’inverno e la primavera, e va riparata dal sole vivo dell’estate, che può far ingiallire e seccare le foglie. Il suo terreno ideale è fertile, umido e ben drenato, ricco di sostanze nutrienti, che vanno integrate con un concime liquido per piante da fiore da aggiungere all’acqua ogni dieci giorni nel periodo della fioritura. In maggio e in autunno, invece, la Primula preferisce un concime granulare, a lento rilascio.
Le Primule devono essere innaffiate regolarmente in primavera e abbondantemente in estate per mantenere umido il terreno e far sì che durante i periodi caldi e secchi la pianta continui a essere irrorata d’acqua in maniera costante. Evitando bruschi momenti di carenza che potrebbero danneggiarla.
La Primula non ha bisogno di una grande manutenzione, se non un controllo alla fine della primavera per asportare i fiori appassiti e uno un po’ più costante per togliere le foglie danneggiate.
Le sue foglie morbide possono essere attaccate da afidi, dalla muffa grigia e dai ragni rossi. In tutti questi casi, una delle condizioni favorevoli per il propagarsi delle malattie è l’eccessiva umidità dovuta ai ristagni d’acqua, a cui bisogna porre ulteriore attenzione prima di usare prodotti specifici per curare la pianta.