La Psilla (Cacopsylla pyri) è un parassita fitofago che colpisce le piante da frutto, sopratutto il Pero. Si presentano come piccoli insetti, lunghi appena 2-3 mm, di colore bruno e dotati di alette attraverso cui si spostano da una pianta all'altra. Presenti su germogli, foglie e rami giovani, questi insetto, durante i mesi invernali, si nascondono sotto la corteccia della pianta, per poi rispuntare in primavera (le forme giovanili si chiamano neanidi) per deporre le uova.
La colonia della Psilla è facile da notare, a causa dell'abbondante produzione di un liquido viscoso chiamato melata, che danneggia i tessuti e favorisce la proliferazione di malattie fungine. Le foglie di accortocciano e la pianta va in arresto vegetativo.
Inoltre, questi piccoli insetti ghiotti di linfa, infliggono alla pianta delle punture che causano la necrosi di germogli e foglie e l' indebolimento della pianta, rendendola soggetta ad altre malattie, come la temuta Moria del Pero.
PSILLA DEL PERO: COME INTERVENIRE
Le infestazioni di Psille sono pericolose e in rapida espansione, perchè a oggi i suoi antagonisti naturali sono sempre meno e quindi proliferano incontrastate. Per salvaguardare le nostre piante, la prima cosa da fare è evitare i ristagni idrici, mantenendo la pianta in salute e ordinata tramite regolari potature. Appena notate sulla pianta le uova o la melata, diventa necessario intervenire con un antiparassitario a ristretto spettro d'azione, per evitare di eliminare altri insetti innocui e utili.
I trattamenti devono essere sospesi qualche giorno prima del raccolto della frutta, per salvaguardare la qualità dei prodotti (leggere con attenzione il foglietto illustrativo dei prodotti). La melata può essere lavata via tramite lavaggi settimanali con un concime fogliare a base di azoto...
Il Lillà (Syringa vulgaris) è un delizioso arbusto o alberello a foglie decidue, caratterizzato da una fioritura incantevole e romantica. Le vaporose pannocchie prodotte da questa pianta, oltre al classico viola-rosa chiaro, possono essere candide, viola-blu, rosso porpora e anche screziate.
La sua abbondante fioritura, spunta sui rami tra maggio e giugno, rendendo belle siepi e giardini e inondandoli di profumo.
IL LILLÀ: CONSIGLI PER LA COLTIVAZIONE
Durevole e rustico, il Lillà è facile da coltivare ed è poco esigente. In pieno sole dà il meglio di sé e produce più fiori ma accetta anche la mezz’ombra, con almeno 4-5 ore di luce al giorno. Resiste bene sia al caldo intenso sia al gelo fino a -15° C, ed è perfetta per arredare cortili e terrazzi, come esemplare singolo in grandi vasi, oppure come siepe informale.
Esige irrigazioni regolari, abbondanti in estate e moderate in inverno, anche se resiste a brevi periodi di siccità. Apprezza i suoli umidi ma non tollera i ristagni di acqua nel terreno, che facilitano le malattie.
Il Lillà richiede un terriccio fertile, con una componente argillosa e con pH neutro o basico. Nei suoli molto poveri o poco profondi è bene fornire ogni anno, a fine inverno, una concimazione con fertilizzante organico e una pacciamatura protettiva.
Per formare le siepi, le piante si mettono a dimora a distanza di 1,5-3 metri tra loro, secondo la varietà. Potature regolari, dopo la fioritura, evitano che il Lillà diventi troppo alto e ne migliorano la forma.
Le Rose rampicanti e sarmentose sono particolarmente indicate per coprire, da aprile a ottobre, recinzioni, pergolati e muri. La differenza tra le due sta nel fatto che le rampicanti sono in grado di aggrapparsi da sole ai sostegni, mentre le sarmentose vanno indirizzate e legate ai supporti.
Entrambe questi tipi di Rose producono rami che possono arrivare fino a 6 m di lunghezza, formando così una fitta rete ombreggiante, utile durante tutta la bella stagione. Molti rosai sarmentosi e rampicanti sono anche rosai da bacca, cioè hanno fiori che in estate sviluppano interessanti frutti colorati, molto decorativi.
ROSE RAMPICANTI E SARMENTOSE: CONSIGLI PER LA COLTIVAZIONE
Sia le Rose rampicanti sia le Rose sarmentose amano il pieno sole, ma tollerano anche qualche ora giornaliera di ombra; non hanno problemi alle alte temperature, né a quelle basse, infatti resistono fino a -25° C.
Ideali in giardino e in grandi vasi, queste Rose richiedono poche cure e regalano una lunga fioritura che va dalla primavera all'autunno. In grandi vasche si possono coltivare le varietà di minori dimensioni, con rami di 3-4 m di lunghezza, con un terriccio universale e un buon drenaggio sul fondo della vasca.
L'Eleagno (Elaeagnus) è un arbusto molto adatto per formare siepi e barriere frangivento, coltivato anche in grandi vasi come alberello singolo. Molto ornamentale, vigoroso e versatile, è adatto a risolvere situazioni difficili, poichè cresce in esposizioni ombreggiate e zone ventose, anche in riva al mare.
Esistono specie sempreverdi e altre decidue, tutte con bellissime foglie, anche variegate, e fiori minuscoli, dolcemente profumati, seguiti da piccoli frutti. Alcune specie sono originarie del nostro territorio, come l’Olivello (Eleagno angustifolia), deciduo, che dà frutti commestibili in autunno. Tra le varietà sempreverdi, l'Eleagno x ebbingeiè molto rustico, con foglie grigio argentee e crescita rapida, mentre è molto adatto per siepi l'Eleagno pungens, sempreverde, vigoroso, con fusti talvolta spinosi e belle foglie verdi o variegate in giallo.
ELEAGNO: CONSIGLI PER LA COLTIVAZIONE
Le specie decidue crescono bene al sole, mentre le sempreverdi si adattano meglio alla mezz’ombra; in generale l'Eleagno ama i climi...
L'Elicriso (o Bracteantha bracteata), è un arbusto perenne o annuale, di cui esistono diversi ibridi, alti dai 30 a 100 cm, talvolta a portamento tappezzante. Il nome Bracteantha significa "fiore con brattee", per via della presenza di petali cartacei, che hanno valso alla pianta anche l'appellativo di "fiore di carta".
Molto usato nelle composizioni floreali fresche e secche, il fiore viene anche fissato sulle piantine grasse per adornarle, in quanto mantiene il colore vivo dei petali anche quando è essiccato.
La fioritura è ricca e lunga, dalla primavera alla fine dell’estate, caratterizzata da capolini dai petali cartacei e lucidi, semplici o doppi, bianchi, gialli, arancio o rossi. Si coltiva in bordure, oppure in vaso, per ottenere fiori recisi adatti nelle composizioni essiccati.
ELICRISO: CONSIGLI PER LA COLTIVAZIONE
La posizione più adatta per coltivare l'Elicriso è in pieno sole, dove fiorisce meglio, ma si adatta anche alla mezz’ombra. Ama i climi miti, tollera il caldo, ma non resiste al freddo sotto gli 0° C, per questo le specie perenni vanno protette durante l'inverno...
Possiamo coltivare la Lavanda (Lavandula angustifolia) perchè è una delle piante fiorite più amate e diffuse, grazie alla sua inconfondibile fragranza e alla bellezza del suo fogliame sempreverde. I fiori viola a forma di spighe, spuntano sulla pianta ininterrottamente tra maggio e luglio, mentre le foglioline grigio-verdi rimangono sulla pianta per tutto l'anno.
Il profumo della Lavanda, utilizzato da sempre in cosmesi e per profumare la biancheria, serve anche per scacciare le zanzare. I fiori e le foglie giovani della Lavanda, si possono utilizzare in cucina, per dare un aroma particolare a gelati, torte e liquori, mentre sotto forma di tisana o essenza, vanta proprietà antidepressive e rilassanti, aiuta la digestione e stimola la circolazione.
Il Cornus da fiore (Cornus florida) è un arbusto o un alberello spogliante di piccola taglia, dalla bella chioma tondeggiante e con foglie cuoriformi verde bottiglia che virano al rosso in autunno. In maggio, compaiono le brattee color crema o rosa, che rimangono a lungo sulla pianta, mentre in settembre maturano piccoli frutti rossi.
Originario del Nord America, il Cornus da fiore è considerato una pianta che porta fortuna e felicità in famiglia, e lo si trova spesso in giardino, coltivato come esemplare singolo, o in gruppi, in dimensioni contenute. Si coltiva con successo anche in terrazzo, se il clima è fresco e ventilato, all'interno di vasi grandi e profondi.
CORNUS DA FIORE: CONSIGLI PER LA COLTIVAZIONE
Per ottener una fioritura abbondante e dai colori brillanti, è necessario collocare il Cornus in pieno sole, mentre d'estate è bene posizionalo in luoghi lievemente ombreggiati perchè soffre il caldo intenso.
Tollera bene il freddo fino a -10° C e sopporta brevi periodi di siccità; in primavera e in estate bisogna fornire abbondanti innaffiature, lasciando...
Il Crisantemo (Chrysanthemum) è un fiore di rara bellezza, caratterizzato da grandi capolini ricchi di petali che sbocciano nei mesi invernali. Il Crisantemo, per noi associato al ricordo dei defunti, è invece simbolo di gioia e festa in Giappone, dove è molto diffuso e utilizzato. Disponibile in numerosi ibridi e varietà, ci sono Crisantemi con fiori più o meno grandi, sferici o a pompon, singoli o doppi, a forma di anemone o di stelle, nei toni del rosso, del rosa, del bianco, del cremisi, alcuni anche con petali bicolore. Ci sono poi i Crisantemi coreani, ideali in vaso o per bordure, la cui fitta produzione di boccioli copre la vegetazione.
CRISANTEMO: CONSIGLI PER LA COLTIVAZIONE
Pianta resistente, si trova bene al sole, in posizione riparata a 15/16°C; fiorisce tra settembre e dicembre, quando le giornate si accorciano e con meno di 14 ore di luce al giorno. Non esige cure particolari, predilige un clima fresco ma non sopravvive a temperature sotto i 3° C.
Le innaffiature devono essere regolari, sopratutto durante i mesi di fioritura, ma moderate perchè teme molto i ristagni idrici che provocano marciumi. Si deve irrigare solo quando il terriccio è già asciutto, evitando di bagnare le foglie per non favorire l'insorgenza di malattie fungine come la Ruggine.
Il Crisantemo si adatta a qualsiasi tipo di terriccio, purché bene drenato e fertile, da concimare regolarmente nel periodo tra giugno e fine novembre con un prodotto organico, e passare a un prodotto per piante da fiore ad agosto, quando si formano i boccioli.
Le specie annuali durano solo una stagione e si utilizzano per i fiori recisi, mentre le perenni si possono rinvasare alla ripresa vegetativa. Non esige potatura, ma a fine autunno o in primavera si possono spuntare i rami per ottenere...
Ecco i nostri consigli per coltivare il Berberis! Si tratta di un arbusto spinoso, apprezzato per creare siepi difensive anti intrusione, ma coltivato anche per le graziose foglie lucide dagli splendidi colori autunnali e le sontuose fioriture primaverili. Dotato anche di frutti, in molte specie sono commestibili e utilizzati per marmellate, bevande e sciroppi, mentre in altre rimangono solo bacche decorative, colorate di rosso, blu o nero.
Alcune specie sono sempreverdi, come il Berberis darwinii e il Berberis x stenophylla, altri decidui come il Berberis thunbergii, robusto e compatto, amato per le sue foglie rosse autunnali, i fiori gialli e le bacche scarlatte. Alcune specie nane, come il Berberis darwinii Nana, basso e compatto, sia adattano ai piccoli spazi, come vasi profondi e giardini rocciosi.