Archivi Mensili: Marzo 2020
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Marzo 31, 2020
L’atto di concimare un orto è molto importante poiché garantisce raccolti maggiori e di miglior qualità. Se non lo abbiamo già fatto a febbraio, in quella che viene definita la rifinitura del letto di semina, possiamo effettuarla anche a marzo e comunque all’atto di preparare il terreno per la semina e i trapianti.
Con una vanga e un rastrello possiamo lavorare il terreno facendo in modo di rompere le zolle più coriacee e rendere il substrato più leggero e poroso. La rottura delle zolle createsi in inverno, permette alle piogge di penetrare più a fondo nel letto di semina regalandoci, quando verranno le belle giornate, un substrato più morbido, più fine e soffice. Cioè l’ideale per seminare e trapiantare le piantine e gli ortaggi.
CONCIMARE UN ORTO IN MODO NATURALE
Mentre si lavora il letto di semina è buona norma incorporare nel terreno una buona dose di concime organico, cioè naturale e consentito in agricoltura biologica, che sarà il fondamento nutritivo del nostro orto e aiuterà nello sviluppo i semi e stimolerà l’attecchimento delle radici delle...
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Marzo 27, 2020
Coltivare il Biancospino è una bella soluzione per dare colore al giardino sia in primavera, grazie ai suoi fiori bianchi, sia in inverno, grazie alle sue bacche rosse.
Il Biancospino (Crataegus monogyna) è un arbusto molto diffuso in Europa e presente in tutta Italia, che può diventare un albero di 6 metri ed è molto longevo: ci sono piante anche ultracentenarie. Ha bellissimi fiori, di colore bianco-rosa, che spuntano da aprile e maggio. In seguito, in settembre-ottobre, perde le foglie e produce frutti ovali, che diventano rossi quando giungono a maturazione e rimangono sulla pianta per tutto l’inverno. Rendendola molto apprezzata e decorativa anche nei mesi più freddi.
I frutti sono commestibili, si raccolgono in settembre quando le bacche sono rosse, ma di solito non si mangiano crudi e si usano per marmellate o sciroppi.
Il suo nome deriva dai fiori bianchi e dalle spine presenti sui rami
COLTIVARE IL BIANCOSPINO: ATTENZIONE AI RISTAGNI IDRICI
Il Biancospino predilige una posizione in mezz’ombra e può essere trapiantato all’inizio...
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Marzo 24, 2020
Coltivare la Diascia è una bella idea se volete un balcone con fioriture copiose e molto durature. La Diascia è una pianta erbacea di piccole dimensioni che dalla tarda primavera fino all’autunno dona delle fioriture molto abbondanti e generose. È perfetta per donare un tocco di colore alle aiuole e alle bordure, ma può essere coltivata anche in vaso sul terrazzo. Ci sono più di venti specie di Diascia che producono fiori di tanti colori: dal giallo all’arancione, dal bianco al viola.
COLTIVARE LA DIASCIA: ATTENZIONE AI RISTAGNI D'ACQUA
La Diascia preferisce posizioni soleggiate, dove dona fioriture più generose. Se la coltivate all’ombra non dà il meglio di sé.
Le piantine di Diascia possono essere trapiantate in cassette rettangolari oppure in ciotole da appendere. Riempiamo il vaso con un terriccio specifico per piante da fiore, avendo cura di stendere sul fondo del vaso uno strato di 5 cm di argilla espansa poiché questa pianta non ama i ristagni d’acqua e l’eccessiva umidità.
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Marzo 20, 2020
Realizzare un orto naturale è facile ed è un’ottima ed economica soluzione per ottenere ortaggi biologici da portare in tavola per la nostra famiglia. Vediamo tutti gli accorgimenti da adottare per ottenere un orto biologico!
REALIZZARE UN ORTO NATURALE: PROGETTIAMO LE AIUOLE RISPETTANDO LA CONSOCIAZIONE
All’atto della progettazione dell’orto, cioè quando decideremo cosa coltivare nelle varie aiuole, non dimentichiamo l’importanza della consociazione tra ortaggi.
La consociazione è una pratica biologica che tende a sfruttare appieno la fertilità del terreno e l’interazione tra le diverse piante, sia per migliorarne il gusto e le dimensioni dei frutti sia per migliorare la protezione dai parassiti. Sostanzialmente si tratta di coltivare piante diverse nelle stesse aiuole.
Per fare un esempio, i Ravanelli saranno più delicati se coltivati vicino al Crescione e più piccanti vicino al Cerfoglio. Ma non è solo una questione di gusto: alcune consociazioni riducono o annullano la presenza dei parassiti, permettendoci quindi di evitare l’uso di agrofarmaci. Un esempio classico sono le Cipolle e le Carote che si difendono a vicenda: la Cipolla infatti tiene lontana la Psila rosae (detta mosca della Carota) poiché le sue larve ne detestano l’odore e allo stesso modo la Delia antiqua (detta mosca della Cipolla) non sopporta la presenza delle Carote.
LA ROTAZIONE...
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Marzo 19, 2020
Quella di coltivare il Fico è una tradizione molto antica poiché non richiede particolari cure, conoscenze tecniche o impiego di mezzi tecnologicamente sofisticati. È una pianta resistente alle malattie e agli attacchi parassitari che porterebbero alla distruzione e alla perdita del raccolto e al tempo stesso è capace di offrire frutti in abbondanza e per un lungo periodo.
COLTIVARE IL FICO: LA DIFFERENZA TRA FIORONI E FICHI
Il Fico (Ficus carica) della famiglia delle Moracee è un albero non molto alto: arriva intorno ai 7-8 metri di altezza e forma una chioma molto espansa, avendo spazio e luce, con i rami contorti ricchi di lattice.
Le foglie sono formate da 3-5 lobi, i fiori sono piccoli e racchiusi dentro un ricettacolo carnoso della forma simile a una pera cava e per vederli bisogna aprire il ricettacolo ancora giovane e verde. I fiori, unisessuali, vengono impollinati mediante l'intervento di un piccolo imenottero, la Blastophaga psenes, che compie il suo ciclo in stretta relazione con l'evoluzione delle diverse fioriture.
Il ricettacolo, maturando, diventa molle e sugoso e costituisce il Fico, mentre i veri frutti sono richiusi nel ricettacolo e sono dei piccoli acheni immersi in una polpa formata dalla trasformazione dei tessuti del fiore. Il frutto (falso frutto) può formarsi attraverso la fecondazione oppure per partenocarpia (senza fecondazione), diventando in entrambi i casi commestibile.
Avremo due epoche di fruttificazione: nella tarda primavera i Fichi fioroni, che si formano su un ramo dell'anno precedente e nella tarda estate (agosto-settembre) i Fichi propriamente detti, prodotti dalle gemme dell'annata.
Le varietà si suddividono principalmente in due gruppi per il colore della buccia...
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Marzo 17, 2020
Se nelle piante d’appartamento le foglie ingialliscono non è mai un bellissimo segnale. Potrebbe essere determinato dalla mancanza di luce, ma molto più spesso si tratta di Clorosi, specialmente se si tratta di un ingiallimento internervale. Oltre alle foglie sbiadite, la Clorosi si manifesta anche sulla dimensione delle foglie, che non crescono e rimangono più piccole e tendono a cadere anticipatamente.
LE FOGLIE INGIALLISCONO: I PROBLEMI A MONTE
La Clorosi può avere molte cause, ma nella maggior parte dei casi si tratta di una fisiopatia dovuta a una carenza nutrizionale. Nei terreni troppo calcarei, per esempio, si può manifestare più facilmente la Clorosi Ferrica perché un pH troppo alto rende il Ferro (Fe) in forma non solubile e quindi non assimilabile dalle radici. E il Ferro è fondamentale per lo sviluppo corretto delle piante poiché regola funzioni vitali come la respirazione e la fotosintesi clorofilliana.
L’aggressività della Clorosi dipende anche dal tipo di pianta: alcune sono meno sensibili, mentre altre sono più esposte come le Ortensie, le Azalee, le Camelie, le Rose, i Rododendri, ma anche il tappeto erboso.
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Marzo 13, 2020
Molto facile da coltivare, la Valerianella è un’insalata con una grande produzione e offre il vantaggio di poter effettuare raccolti anche nei mesi più freddi.
La Valerianella (Valerianella locusta) conosciuta anche come Soncino (dal greco sonchus, cioè delicato) o Dolcinella o Gallinella, non va confusa con la Valeriana (Valeriana officinalis) che è una pianta da fiore usata in fitoterapia e farmacia.
COLTIVARE LA VALERIANELLA: UNA PIANTA CHE AMA IL FREDDO
La Valerianella resiste molto bene al freddo: la temperatura ottimale di coltivazione è compresa tra 10-15°C e può essere seminata quando le temperature salgono sopra i 5°C. Quindi può essere seminata nell’orto già a marzo-aprile per avere raccolti tra maggio e giugno, ma anche tra luglio e ottobre per avere un raccolto tra settembre e febbraio.
Non amando i climi troppo caldi, è meglio coltivare la Valerianella in zone...
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Marzo 10, 2020
Marzo è il momento giusto per preparare il prato alla primavera. Quando le temperature iniziano a salire e stabilizzarsi durante il giorno intorno ai 10°C di media, il prato inizia a riprendere la sua attività fisiologica. Saremo così nella condizione di correggere ed eliminare in modo tempestivo eventuali problematiche che potrebbero influire negativamente sulla crescita primaverile.
In particolare sono tre i controlli da effettuare
PREPARARE IL PRATO ALLA PRIMAVERA: IL DRENAGGIO
Il primo controllo consiste nella valutazione della efficienza del drenaggio del prato, cioè verificare se si siano create delle zone di ristagno di acqua. In caso positivo, è necessario adottare degli accorgimenti per ristabilire le condizioni per un efficiente smaltimento dell’acqua in eccesso.
È opportuno quindi ristabilire l'efficienza dei dreni ostruiti o crearne di nuovi nel caso sia necessario. Nei casi più lievi basterà eseguire delle semplici forature con un forcale o altro attrezzo idoneo.
In presenza di avvallamenti, creati in seguito al naturale abbassamento del terreno, è bene aggiungere in...
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Marzo 06, 2020
Quella di coltivare i Gerani sui terrazzi è una tradizione per molte famiglie italiane e fanno bene perché sono facili da coltivare e offrono fioriture abbondanti e durature, dalla primavera fino all’autunno.
COLTIVARE I GERANI: ZONALI, RICADENTI E IMPERIALI
Disponibili in molte varietà e ibridi con colorazioni che vanno dal bianco al rosa e dall’arancio al rosso, i Gerani (Pelargonium) più diffusi sono quelli zonali, quelli ricadenti e quelli imperiali.
Il Geranio zonale (Pelargonium zonale) ha un portamento cespuglioso, con foglie tondeggianti verde chiaro zonate di bronzo o marrone (da cui prende il nome). Fiorisce da aprile a ottobre e può essere coltivato in cassette da balcone. Può essere coltivato in piena terra solo nelle zone del sud, poiché soffre sotto i 5°C.
Il Geranio ricadente (Pelargonium peltatum) noto anche come Geranio edera o Parigino è molto amato per le due doti decorative: il portamento ricadente crea ricche cascate fiorite da maggio a ottobre, in tanti colori (bianco, rosa, rosso, lilla, bicolori, ecc.). Ha fusti lunghi anche fino a 2 metri, con foglie simili all’Edera e fiori riuniti in ombrelle. Per la sua fioritura caratteristica si coltiva in cassette sul balcone.
Il Geranio Imperiale (Pelargonium grandiflorum) o Macranta (dal greco “grande fiore”) ha fiori molto grandi, con centro scuro, sui toni del bianco, rosa, rosso, porpora e marrone. Le foglie sono diverse dal Geranio Zonale: sono solcate da visibili nervature e dentellate ai margini.
I NEMICI DEI GERANI: LA FARFALLA
I Gerani hanno due nemici...