Coltivare il Biancospino è una bella soluzione per dare colore al giardino sia in primavera, grazie ai suoi fiori bianchi, sia in inverno, grazie alle sue bacche rosse.
Il Biancospino (Crataegus monogyna) è un arbusto molto diffuso in Europa e presente in tutta Italia, che può diventare un albero di 6 metri ed è molto longevo: ci sono piante anche ultracentenarie. Ha bellissimi fiori, di colore bianco-rosa, che spuntano da aprile e maggio. In seguito, in settembre-ottobre, perde le foglie e produce frutti ovali, che diventano rossi quando giungono a maturazione e rimangono sulla pianta per tutto l’inverno. Rendendola molto apprezzata e decorativa anche nei mesi più freddi.
I frutti sono commestibili, si raccolgono in settembre quando le bacche sono rosse, ma di solito non si mangiano crudi e si usano per marmellate o sciroppi.
Il suo nome deriva dai fiori bianchi e dalle spine presenti sui rami
COLTIVARE IL BIANCOSPINO: ATTENZIONE AI RISTAGNI IDRICI
Il Biancospino predilige una posizione in mezz’ombra e può essere trapiantato all’inizio della primavera. È sufficiente scavare una buca pari al doppio del pane di terra che contiene le radici. È sempre bene preparare la buca un paio di settimane prima del trapianto: in questo modo potremo verificare il corretto drenaggio e procedere a una concimazione con uno stallatico pellettato o un concime granulare a lenta cessione per piante da fiore. Durante questo periodo possiamo osservare la buca dopo aver irrigato, o dopo un temporale, per controllare che non l’acqua non ristagni sul fondo e venga facilmente assorbita dal terreno. In caso contrario dovremo migliorare il drenaggio, oppure scegliere un’altra posizione.
All’atto del trapianto, gettiamo un po’ di terra sul fondo della buca, per evitare il contatto diretto tra le radici e il fertilizzante, posizioniamo la pianta al centro e ricopriamo tutto con terra fertile. Premiamo leggermente per evitare bolle d’aria e annaffiamo.
L’irrigazione va effettuata con parsimonia poiché questa pianta soffre particolarmente i ristagni d’acqua, ch possono determinare marciumi e asfissia radicale. Bagniamo soltanto quando necessario, in particolare nei mesi più caldi e afosi e durante periodi di prolungata siccità. Le piante appena trapiantate e più giovani invece devono essere irrigate più frequentemente.