Archivi Mensili: Aprile 2015
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Aprile 30, 2015
Originaria del Madagascar, la Kalanchoe è una pianta da fiore facilissima da coltivare, con un lungo periodo di fioritura e con un’ampia varietà di colori. Sono piante d’appartamento che possono crescere molto bene anche in terrazze riparate.
Sono disponibili in molte varietà: la più diffusa è forse la Kalanchoe blossfeldiana, ma esistono varietà a fiore doppio o con foglie variegate. Tra le più particolari, la Kalanchoe serrata che ha una fioritura a grappolo pendulo, la Kalanchoe luciae con larghe foglie carnose verdi e rosse e la Kalanchoe beharensis con foglie larghe ondulate e una fitta di morbida peluria.
I fiori compaiono a fine inverno e durano almeno 2 mesi: per indurre la fioritura servono 15°C costanti. Dopo qualche mese di riposo torna a fiorire nuovamente.
KALANCHOE: COME SI CURA
La Kalanchoe ama la luce ma non quella diretta: tollera i raggi del sole alla mattina presto o in inverno, ma quando fa molto caldo c’è il rischio di “bruciare” le foglie. Per questa ragione è molto utilizzata come pianta d’appartamento: la temperatura ideale è tra i 20-25°C e resiste fino a 35°C, ma perisce al di sotto dei 7°C. Dove la temperatura non scende sotto i 7°C può essere coltivata in piena terra anche in giardino in mezz’ombra. In caso contrario potete portare il vaso all’aperto durante l’estate, per poi proteggerlo in casa in inverno.
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Aprile 24, 2015
Gli Afidi sulle piante da frutto non sono così inusuali. Gli Afidi sono piccoli insetti di forma globulare che infestano moltissimi tipi di piante, sia quelle ornamentali sia le piante da frutto. Ne esistono diverse varietà, con o senza ali e con colore verde, nero o grigio. Quando aggrediscono una pianta, invadono i germogli e le foglie, succhiandone la linfa. Formano fitte colonie e causano l’avvizzimento delle parti colpite, che si ricoprono di una sostanza appiccicosa detta melata.
Sulle piante da frutto non è raro vedere delle formiche in caso di infestazioni di afidi, poiché sono ghiotte della melata.
Le piante da frutto più colpite sono i meli, i peri e i ciliegi.
AFIDI SULLE PIANTE DA FRUTTO: L'IMPORTANTE E' LA TEMPESTIVITA'
In caso di Afidi, la tempestività dell’intervento è molto importante: quando si tratta di pochi esemplari è semplice disfarsene, mentre di fronte a invasioni più importanti è necessario ripetere gli interventi con un aficida se necessario.
Potete utilizzare un aficida sistemico in polvere solubile, da diluire e irrorare sulle parti interessate.
Si tratta di un agro-farmaco: leggete le istruzioni, seguite le dosi indicate dal produttore e rispettate i tempi di carenza, cioè il periodo che deve intercorrere tra l’applicazione dell’aficida e la raccolta dei frutti.
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Aprile 22, 2015
La Bolla del Pesco (Taphrina deformans) è un fungo che colpisce le foglie e i germogli, che assumono una consistenza carnosa, si deformano e diventano di colore giallo-rossastro. Probabilmente è la malattia più importante per il Pesco e colpisce le piante in tutta Italia, ma soprattutto nelle regioni del nord in cui le condizioni climatico-ambientali sono più favorevoli.
BOLLA DEL PESCO: COME RICONOSCERLA
Il fungo entra in azione all’inizio della primavera, al momento dell’apertura delle gemme e con le condizioni ambientali idonee: una temperatura intorno agli 8°C e un alto tasso di umidità.
La Bolla del Pesco colpisce gli organi verdi della pianta, in particolare le foglie e i germogli: in seguito all’attacco, le foglie tendono a deformarsi a causa di bolle (da cui prende il nome il fungo) e diventano rossastre, fino a seccarsi e cadere. La ridotta capacità fotosintetica, indebolisce tutta la pianta e determina una minore produzione di frutti.
I frutti vengono raramente colpiti, ma non è escluso nelle varietà più sensibili, come le Nettarine, o in primavere molto piovose e fredde.
BOLLA DEL PESCO: COME FARE
La lotta contro la Bolla del Pesco è di tipo preventivo, con due interventi fondamentali, con un fungicida endoterapico translaminare e di contatto con azione preventiva e curativa: uno alla fine dell’autunno, dopo la completa caduta delle foglie, e l’altro alla fine dell’inverno prima della ripresa vegetativa.
Potrebbe essere necessario un terzo intervento, durante la primavera, in caso di infestazioni particolarmente importanti, se la pianta è stata attaccata l’anno precedente o in caso di primavere piovose.
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Aprile 17, 2015
I nostri amati agrumi hanno un nemico naturale, che si chiama Mosca Bianca. È un piccolo insetto di colore bianco, che vive sulla pagina inferiore delle foglie, succhiandone la linfa.
La sottrazione di linfa, come è facile prevedere, genera in breve tempo un ingiallimento delle foglie, fino ad arrivare a parziali defogliazioni. Un altro segnale dell'attacco di una Mosca Bianca degli agrumi è la presenza di melata che imbratta la vegetazione, che viene prodotta in notevoli quantità da questo insetto.
MOSCA BIANCA DEGLI AGRUMI: INTERVENITE SUBITO
Come succede sempre in caso di parassiti, la tempestività con cui ne rileviamo la presenza è molto importante. In caso di piccole infestazioni, è sufficiente un trattamento con un insetticida polivalente specifico per colture frutticole. Se il problema dovesse sussistere, significa che l'infestazione è in uno stadio avanzato e sarà necessario ripetere il trattamento dopo 7 giorni.
Si tratta di agrofarmaci, cioè farmaci per le piante e in quanto tali devono essere utilizzati con buon senso. Vale il solito consiglio di consultare attentamente le istruzioni d'uso riportate sulla confezione, in particolare i dosaggi e il rispetto dei tempi di carenza.
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Aprile 14, 2015
Le piante coltivate in vaso hanno un maggior bisogno di elementi nutritivi rispetto alle piante coltivate in giardino, perché le radici si devono accontentare di una piccola porzione di terra, con risorse limitate e destinate a esaurirsi nel tempo. Concimare le piante in vaso non è difficile ed è sufficiente scegliere la soluzione più adatta alle vostre esigenze.
Il primo consiglio, quando acquistate una piantina in un garden center, è di trapiantarla il più presto possibile in un vaso più grande, utilizzando un terriccio già ricco di sostanze nutritive, atte ad aiutare la pianta durante le prime settimane. La scelta di un buon substrato di coltivazione è il primo passo per ottenere successo nella coltivazione di qualsiasi pianta.
CONCIMARE LE PIANTE IN VASO: QUALI FERTILIZZANTI?
La prima e importante distinzione è tra concimi organici, cioè di origine naturale, concimi minerali, frutto dell’intervento umano e concimi organo-minerali, con base naturale e l’aggiunta di nutrienti di sintesi
I fertilizzanti organici e autorizzati in agricoltura biologica sono adatti per la concimazione delle piante da orto, da frutto e le aromatiche. Cioè tutto ciò che potrebbe passare per la nostra cucina.
I fertilizzanti minerali sono concepiti per la concimazione delle piante ornamentali e spesso hanno composizioni specifiche, come i concimi per le acidofile o quelli a base di ferro per combattere la clorosi di alcune piante.
IN QUALE FORMA?
I concimi normalmente sono disponibili in commercio in quattro forme: liquidi, in polvere, a lenta cessione e a cessione programmata.
I concimi liquidi sono i più pratici da utilizzare ed è sufficiente aggiungere pochi millilitri di fertilizzante all’acqua per l’irrigazione...
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Aprile 10, 2015
La Dipladenia (Dipladenia splendens) è una pianta rampicante e sempreverde, molto apprezzata per il rapido sviluppo e la bellezza dei suoi fiori. Produce tralci fino a 1,5 metri e da maggio a ottobre sviluppa tantissimi grandi fiori a forma di imbuto, di colore rosso, bianco o rosa. I fiori durano solo 2-3 giorni, ma la pianta ne produce in continuazione per tutta l’estate.
Teme il freddo: quindi può essere coltivata in giardino soltanto nelle Regioni più a sud dell’Italia. Nel nord si può coltivare all’aperto durante la bella stagione, ma quando la temperatura scende sotto i 10°C deve essere protetta in una veranda o in una serra. Pur essendo una pianta perenne, in molti casi viene utilizzata come annuale.
Un’altra particolarità: la Dipladenia si arrampica facilmente sui tralicci, ma non sui muri come l’Edera. In questo caso dovremo tendere delle corde o dei fili sui quali la pianta si possa sviluppare.
DIPLADENIA: GUIDA ALLA COLTIVAZIONE
La Dipladenia predilige una posizione assolata o a mezz’ombra. Ha la particolarità di tollerare l’aria...
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Aprile 03, 2015
Coltivare il Peperoncino è facile e molti lo apprezzano per i suoi mitici frutti, ma può essere utilizzato anche in giardino o sul terrazzo per alternare le piante da fiore e dare un ulteriore tocco di colore al nostro verde.
Il Peperoncino (Capsicum annuum) è una pianta annuale originaria del Messico, appartenente alla famiglia delle Solanacee (come i Pomodori e le Melanzane), e può essere coltivata in vaso oppure in piena terra in giardino.
Coltivare il Peperoncino
Per la coltivazione possiamo partire da seme o da piantina: il primo è più economico, la seconda più “comoda”. La semina va effettuata in semenzaio da metà marzo a metà aprile, a seconda del clima, per poi trapiantare le piantine ottenute un mese dopo. Le piantine già pronte, possono essere trapiantate in giardino da metà aprile oppure coltivate in vaso: rinvasatele subito dopo l’acquisto in un contenitore più ampio, aggiungendo un terriccio specifico per ortaggi. Stendete sul fondo del vaso uno strato d’argilla, per migliorare il drenaggio.
Come tutte le Solanacee dà il suo meglio in posizioni molto soleggiate, soprattutto quello del mattino. La temperatura ideale è compresa tra 10°C e 20°C e può essere coltivato con successo anche in casa, a patto di dedicargli una posizione molto soleggiata.
Soprattutto nel momento del trapianto e della fioritura richiede molta acqua: fate attenzione soprattutto alle piante in vaso, in cui l’umidità evapora più velocemente, perché nelle giornate di maggiore calura tendono ad appassire facilmente se non vengono bagnate adeguatamente.
Non tollera i ristagni d’acqua: nella coltivazione in vaso, svuotare i sottovasi dopo l’irrigazione.
Da aprile ad agosto dobbiamo aiutare la fioritura con un concime liquido organico, cioè bio, da aggiungere all’acqua per l’irrigazione. La fertilizzazione è importante soprattutto per le piante in vaso, in cui le sostanze nutritive a disposizione delle radici sono limitate e tendono a esaurirsi. Sospendete la concimazione quando compaiono i primi frutti. Dopo aver prodotto piccoli fiori bianchi, da agosto a novembre compaiono i frutti.
Come abbiamo detto è una pianta annuale: al termine della stagione potete tagliare i fusti alla base e far seccare tutti i frutti tenendo i rami appesi capovolti.
Come sceglierli
Esistono molte varietà e si distinguono per forma (a ciliegia, lanterna, turbante, ecc.), colore...