Archivi Mensili: Ottobre 2019
-
Ottobre 31, 2019
Coltivare i Cavoli è una attività che possiamo affrontare davvero tutto l’anno. Mentre l’arrivo dell’autunno e dei mesi freddi solitamente coincide con l’inizio del periodo di riposo vegetativo di molti tipi di piante, per il Cavolo inizia il momento ideale per la raccolta e la semina.
Abbiamo a disposizione una grande varietà di Cavoli (precoci, tardive, medio-tardive, ecc.), che ci permettono di coltivare questa pianta praticamente per tutto l’anno. Quelli da raccogliere in primavera si seminano a settembre-ottobre, quelli estivi da gennaio a maggio e quelli invernali da maggio a luglio. Possiamo anche anticipare i tempi di semina se utilizziamo un semenzaio da conservare in un ambiente protetto: dopo circa 40 giorni potremo trapiantare le piccole piantine nell’orto.
Va anche detto che spesso usiamo il termine Cavolo per indicare piante differenti, come il Cavolo Verza, il Cavolfiore (bianco e rosso), il Cavolfiore Romanesco con le sue forme geometriche incredibili, il Cavolo Cappuccio, il Cavolo Broccolo fino ai Cavoli nani di Bruxelles.
COME COLTIVARE I CAVOLI: ATTENZIONE ALLA CONCIMAZIONE
I Cavoli prediligono ambienti con temperature miti, né troppo caldi né troppo freddi. Possono crescere in ambienti riparati, sebbene prediligano l’esposizione al sole diretto. Amano ambienti umidi e sopportano molto poco la siccità.
... -
Ottobre 29, 2019
Se ci prendiamo cura della Chionodoxa in autunno, avremo delle bellissime fioriture nei primi giorni di primavera. Nel nostro immaginario, infatti, pensiamo che i primi fiori che salutano la fine dell'inverno siano le Primule. Invece esiste una pianta bulbacea, originaria della Turchia, i cui fiori appaiono nello stesso periodo o poco dopo, tra febbraio e aprile. Questa pianta è apprezzata non solo per la sua bellezza, ma anche per la grande resistenza al freddo, tanto che i greci la battezzarono Chionodoxa, dalla combinazione di chion, ossia “neve” e doxa, ossia “gloria”, ovvero la pianta che riesce a crescere sulla neve.
I diversi tipi di Chionodoxa si differenziano prima di tutto per le loro dimensioni: dai 30 cm della Chionodoxa forbesii si può passare ai 20 cm della Chionodoxa grandiflora, ai 15 della Chionodoxa Sardensis e della Chionodoxa cretica, ai 10 cm della Chionodoxa luciliae, la più piccola della famiglia.
Generalmente i colori dei fiori della Chionodoxa variano tra il bianco e un blu tenue, ad eccezione delle varietà Rosea e Pink Giant della Chionodoxa lucilia, che tendono al rosa.
CURA DELLA CHIONODOXA: COME COLTIVARLA IN GIARDINO
Una delle caratteristiche più peculiari della Chionodoxa è la sua capacità di crescere nelle condizioni di luminosità e di temperatura di ogni tipo di ambiente, da quelli più ombrosi a quelli più esposti al sole, come dai climi più caldi a quelli più freddi.
Predilige però posizioni riparate e a mezz’ombra, nelle quali possa ricevere almeno 3-4 ore di luce al giorno.
... -
Ottobre 25, 2019
Coltivare il Camedrio (Teucrium) è un’attività che l’uomo fa da molto tempo: basti ricordare che il suo nome deriva da Teucro, il re di Troia che secondo Plinio scoprì le proprietà curative di questa pianta.
Il Camedrio è una pianta arbustiva originaria delle coste del Mediterraneo Occidentale e apprezzata per la sua resistenza ai climi caldi e secchi e ai forti venti che impattano sulle scogliere, su cui possiamo trovarlo come specie spontanea.
Generalmente viene coltivato a scopo estetico, ma i nostri bisnonni lo usavano anche come ingrediente per liquori o come rimedio rudimentale per infiammazioni dentali o problemi digestivi. Oggi però sappiamo che è vietato usarne foglie, fiori o bacche perché tossiche per il fegato.
Esistono molte varietà di Camedrio, come il Teucrium chamaedrys e il Teucrium fruticans molto presente in Italia, in particolare nelle zone costiere e nelle Regioni del sud.
Apprezzato per le piccole foglie di un colore tenue e per i fiorellini azzurri che sbocciano in primavera, spesso il Camedrio viene coltivato in giardino. Crescendo, questa pianta può raggiungere i 2 metri di altezza e, affiancando più esemplari, è possibile creare delle siepi alte e fitte. È però possibile piantare anche un piccolo esemplare in vaso per abbellire un nostro terrazzo.
... -
Ottobre 22, 2019
L'attività di coltivare i Piselli è seguita da tempi remotissimi per i suoi piccoli legumi dal sapore dolciastro. Si tratta di una pianta che si contraddistingue per la facilità di coltivazione e la crescita rapida: non a caso è la pianta spesso scelta nelle scuole elementari per spiegare ai più piccoli come crescono le piante. È noto che lo stesso Mendel, padre della genetica, condusse i primi esperimenti per scoprire l’alternanza dei caratteri genetici nelle generazioni proprio osservando le variazioni nei fiori delle piante di Pisello.
Facile dire “Piselli”: in realtà possiamo scegliere tra centinaia di varietà diverse tra le loro per le dimensioni, tra rampicanti, nane e semi-nane, o per la forma dei semi, lisci o rugosi. Il Pisello nano cresce fino a 40 cm mentre quello tradizionale fino a 2 metri.
COLTIVARE I PISELLI: ATTENZIONE AI RISTAGNI
Il periodo ideale per coltivare i Piselli può variare a seconda della parte d’Italia in cui ci troviamo: nel Mezzogiorno è possibile seminare i Piselli...
-
Ottobre 18, 2019
Se vogliamo creare una siepe compatta e facile da curare possiamo coltivare il Tasso. Originario di diverse zone d’Europa, dalle isole britanniche alle coste del Mediterraneo, il Tasso (Taxus) è conosciuto da secoli per alcune caratteristiche dolci e amare.
Il Tasso è apprezzato per le sue virtù estetiche: le sue fronde verdi e fitte, la caratteristica più evidente del Tasso, fanno di questa pianta un perfetto arbusto per comporre delle siepi, semplici da coltivare e capace di offrire uno schermo compatto e facile da potare. Ma le fronde e i rami dell’albero nascondono una tossina molto pericolosa, che può essere fatale per vari tipi di animali se ingerita. Il Tasso è la pianta più tossica presente in Italia. Venne adottata dagli antichi Greci come veleno per le loro frecce. Deriva da questa caratteristica il suo nome, Tasso, che in greco significa “freccia”, e il suo soprannome “albero della morte”.
Alla fine dell’Estate, tra i rami del Tasso si possono scorgere le bacche rosse, chiamate arilli: sono l’unica parte della pianta che non è tossica e ne vanno ghiotti diversi tipi di uccello, tra cui il Tordo.
... -
Ottobre 15, 2019
Coltivare i Gladioli ci permetterà di avere tante fioriture da giugno fino alla fine dell'estate. Le loro spighe di fiori dai larghi petali frastagliati hanno colori tenui che, a seconda della varietà, possono essere bianchi, giallo oro, lilla, azzurri o blu.
I Gladioli sono una pianta originaria del nostro Mediterraneo e dell’Africa, una delle più rinomate per la bellezza dei fiori che offrono al nostro giardino alla fine dell’estate, tanto da venire spesso coltivata intensivamente per rivenderli.
Coltivare i Gladioli: amano il caldo
Abituato a regioni calde con ambienti miti, tanto da crescere spontanea sulle coste del nostro Mezzogiorno, il Gladiolo ama ambienti molto soleggiati: più esposta sarà la pianta al sole, più possibilità ci saranno di vedere spighe piene di fiori.
Solitamente i bulbi del Gladiolo vengono messi a dimora alla fine dei mesi freddi, tra marzo e aprile, per evitare alla pianta di soffrire di gelate e bruschi cambi di temperatura. Soprattutto per proteggerla da venti intensi che possono turbare le lunghe foglie. Solo nelle nostre regioni nelle quali l’inverno è particolarmente mite è possibile lasciare i bulbi interrati anche d’inverno.
È consigliabile piantare i bulbi a distanza di intervalli di 2 settimane: in questo modo avremo una fioritura più lunga nel corso delle stagioni. Smettiamo di piantarli a giugno, per dare il tempo alle piante di crescere e fiorire.
Al momento della messa a dimora dei Gladioli, è bene ricordare di lasciare almeno 15-20 cm di distanza tra una piantina e l’altra, per evitare che crescano troppo...
-
Ottobre 11, 2019
L’autunno è il momento giusto per coltivare le Cipolle, che saranno pronte da portare in tavola verso marzo-aprile.
La Cipolla è uno degli ortaggi poveri alla base della cucina mediterranea ed europea fin dai tempi più antichi ed è a tutt’oggi amata. Sia sulle nostre tavole, sia dai contadini perché è una pianta rustica, adattabile e semplice da coltivare. Inoltre, tra le diverse varietà di Cipolla esistenti, alcune cultivar si possono piantare all’inizio della primavera per raccoglierle in estate, altre invece vanno piantate in autunno per garantire raccolti dall’inizio della primavera, così da poterci permettere di godere dei bulbi delle cipolle per buona parte dell’anno.
Tra le varietà di Cipolla che è possibile coltivare in autunno possiamo trovare la cipolla rosata Savonese, le cipolle rossa e bianca di Lucca e le famose cipolle di Tropea.
COLTIVARE LE CIPOLLE: PARTIAMO DA SEME, BULBO O PIANTINA?
Potendo crescere nei mesi invernali, le Cipolle hanno un’ottima tolleranza al freddo, ma prediligono gli ambienti soleggiati e i climi temperati, né troppo caldi né troppo freddi, e odiano venti gelidi e bruschi cambi di clima.
La Cipolla si coltiva nell’orto e non in vaso poiché ha bisogno di molto spazio.
Abbiamo tre possibilità di scelta per la coltivazione: partendo dal seme, interrando il bulbo (detto bulbillo) oppure trapiantando delle piantine già cresciute acquistate in un centro giardinaggio.
... -
Ottobre 08, 2019
Usare i pacciamanti in giardino è un trucco che costa poco e porta molti vantaggi. Con il termine “pacciamatura” si intende la copertura del terreno attorno alle piantine con uno strato di materiale naturale o sintetico. Il primo vantaggio è la protezione del terreno sottostante da eccessi di freddo o di calore. Non solo: mantiene costante l’umidità del terreno e impedisce che la luce filtri alla base impedendo la crescita di infestanti.
Se la pacciamatura viene eseguita con materiali organici, come la corteccia, il materiale di copertura, una volta degradati si trasformano in fertile humus, che contribuirà ad arricchire il terreno delle piantine.
USARE I PACCIAMANTI: QUANDO SI USANO E QUANDO E' MEGLIO EVITARE
A seconda del tipo di pianta che si vuole coltivare, il periodo in cui pacciamare può essere diverso. Possiamo usare la pacciamatura in primavera, per esempio per le Fragole, per evitare la crescita di infestanti. Ma anche all’inizio dell’estate, per garantire l’umidità alle piante più sensibili alla siccità. Normalmente si utilizza però dalla fine dell’autunno per proteggere le radici delle piante più sensibili al gelo.
Altre piante che amano la pacciamatura sono le Angurie, le Melanzane, le Zucchine e tutte quelle piante i cui frutti toccano terra e possono essere compromessi dall’umidità del terreno.
Ortaggi invece non indicati per la pacciamatura sono le Patate, i Finocchi e le piante come Aglio e Cipolla, che richiedono invece rincalzi frequenti. Infatti il loro terreno deve essere sarchiato costantemente per compensare il vantaggio che una pacciamatura potrebbe offrire contro le infestanti.
... -
Ottobre 04, 2019
Per coltivare il Narciso dobbiamo piantarlo in autunno: si tratta infatti di una pianta bulbosa, cioè nasce da un bulbo. Originario del Mediterraneo, fin dal tempo degli antichi Egizi e degli antichi Greci il Narciso (Narcissus) viene apprezzato per la sua bellezza. Storicamente è una delle prime piante usate per decorare ambienti, oppure come fiore reciso come dono e segno di apprezzamento.
Esistono molte specie di Narciso, che hanno più di 30.000 varianti: quindi la scelta è molto ampia e personalizzabile ai nostri gusti. Le varietà si differenziano per le dimensioni della pianta, che può variare dai 10 ai 30 cm di altezza, oppure per la forma e il colore dei fiori, che possono variare dal bianco al rosa, dal giallo all’arancio.
La variante più nota è il Narcissus tazetta, con i tre grandi petali bianchi che circondano una seconda corona giallo scuro attorno agli stami. Altre due specie note sono il Narcissus jonquilla (detto anche Narciso giunchiglia) con sei petali spesso gialli, e il Narcissus poeticus, con una banda rossa a fare da contorno della paracorolla gialla.
COLTIVARE IL NARCISO IN GIARDINO E IN VASO
Il Narciso è una pianta rustica che può adattarsi a una grande varietà di ambienti. Pur prediligendo ambienti soleggiati, che ne aiutano la fioritura, possono essere coltivati anche in mezz’ombra.
Pur resistendo a una grande gamma di temperature, dal caldo più secco al freddo più rigido, il Narciso cresce al meglio in giardino con un clima temperato, dai 15°C ai 18°C. Possiamo coltivarlo in vaso, spostandolo in casa durante i mesi più freddi.
...