Poter coltivare i Mirtilli nelle nostre aiuole e nei vasi dei nostri terrazzi significa appropriarci di veri piccoli tesori dei nostri boschi per i loro fiori delicati, di colore tra il bianco e il rosaceo, che sbocciano in primavera per dare alla luce le loro preziose bacche, amate per il loro sapore dolce e per le loro virtù terapeutiche.
Come succede per molte piante tipiche dei sottoboschi, i Mirtilli riescono a crescere al meglio in ambienti freschi, umidi e ombreggiati, soprattutto in regioni in cui l’estate è particolarmente calda. La resistenza del Mirtillo alle temperature dipende dalla specie: alcuni tipi di Mirtillo sono più indicati per i climi caldi, altri per quelli freddi. Tutte le specie però non amano né il vento né sbalzi di temperatura troppo bruschi.
Anche se usiamo il termine Mirtillo per indicare tutta la pianta, è interessante sapere che si chiama Vaccinium myrtillus e il termine Mirtillo si riferisce solo al frutto.
COLTIVARE I MIRTILLI: SEMINA E TRAPIANTO
Coltivare il Mirtillo comporta vari tipi di difficoltà. Una particolare attenzione va riservata alle radici, morbide e superficiali, che possono essere danneggiate da sarchiature troppo vigorose.
Possiamo iniziare la coltivazione dalla semina oppure da piantine già cresciute. La semina va compiuta in un semenzaio a inizio primavera: quando le piantine si irrobustiranno possiamo procedere al trapianto. Le piantine già sviluppate che si trovano nei centri giardinaggio possono essere messe a dimora, in vaso o in giardino, in primavera. Nelle regioni del sud, più calde, possono essere messe a dimora anche in autunno.
È una pianta a crescita lenta e inizia a produrre tanti Mirtilli dopo circa 3-4 anni...
Ci sono tanti buoni motivi per coltivare la Pyracantha. Detta anche Agazzino, è un arbusto sempreverde noto per la sua rusticità. Le dimensioni degli arbusti, che possono arrivare oltre a 2 metri di altezza e le spine che crescono sopra i suoi rami la rendono perfetta per comporre siepi di confine. Ma può anche essere coltivata in vaso come alberello per abbellire un terrazzo.
In primavera, in aprile-maggio, sui rami della Pyracantha sbocciano dei piccoli fiori bianchi profumati che abbelliscono la pianta. Da settembre a febbraio i fiori lasciano il posto a bacche (drupe) dai colori caldi e accesi, tra il rosso e l’arancio, che sono un cibo ghiotto per alcuni uccellini selvatici.
Coltivare il Nasturzio in vaso sul terrazzo è molto facile! Il Nasturzio o Tropeolo (Tropaeolum) è riconoscibile dal fiore con grandi petali dalla forma frastagliata, come della carta da regalo, e dalle diverse sfumature di colore, che possono variare dal rosso all’arancio al giallo fino al bianco.
Il Nasturzio, come i Gerani e la Azalee, è una delle piante più comuni che abbelliscono i nostri giardini e terrazzi per tutta l’estate fino a ottobre. La sua natura rampicante fa sì che si possa coltivare su un graticcio oppure con i rami cascanti.
Originario del sud America ma da tempo coltivata anche in Europa, il Nasturzio non viene coltivato solo per la sua bellezza: da secoli, le sue foglie e i suoi frutti, piccole bacche simili a capperi, vengono usati in cucina e possiamo trovare i fiori, anch’essi commestibili, sparsi sui nostri piatti per offrire il loro colore.
Le piante adatte alla salsedine sono l’ideale per abbellire un giardino o un terrazzo al mare. Nei giardini marini, anche più dell’eccesso di caldo, freddo, luce, ombra o acidità nel terreno, è infatti l’eccesso di sale a compromettere la crescita di molte piante. La salsedine può diffondersi e ristagnare nell’aria, come nel terreno, compromettendo l’osmosi cellulare, cioé la capacità delle cellule vegetali di assorbire l’acqua. Insieme all’eccesso di sodio, anche l’eccesso di cloro può provocare una carenza di alimentazione delle piante chiamata clorosi.
L’eccesso di salinità nel terreno e nell’aria è una delle prime cause di desertificazione nel mondo. Fortunatamente l’evoluzione delle piante cresciute in zone costiere o desertiche ci ha messo a disposizione una grande varietà di esemplari resistenti alla salsedine.
PIANTE ADATTE ALLA SALSEDINE: LE ALOFITE
Le piante alofite, cresciute in luoghi costieri e tipiche del nostro mediterraneo, hanno infatti la capacità di assimilare il sale all’interno delle cellule. Nel caso delle piante alofite, un terreno ricco di minerali e un clima caldo e secco, sono persino necessari per la crescita corretta della pianta. Alcune piante alofite, tipiche delle nostre regioni e facili da coltivare, sono la Salicornia detta anche Asparago di mare per la sua somiglianza all’ortaggio, l’Artemisia con le sue corone di foglie a forma di stella, la Barba di Frate (Salsola soda) oppure il Limonio o Statice (...