Coltivare il Prezzemolo nell’orto o in vaso è una peculiarità italiana, tant’è che abbiamo un detto popolare a proposito del suo esteso e consueto uso in cucina.
Con il sapore fresco e leggermente amaro delle sue foglie, riconoscibili per la tipica forma frastagliata, il Prezzemolo è una pianta biennale spontanea del nostro Mediterraneo. Viene coltivato per le sue virtù aromatiche in giardino ma anche nei vasi sul terrazzo ed è a prova dei pollici verdi più distratti e meno appassionati.
Il Prezzemolo è facile da seminare e coltivare e i suoi abbondanti germogli riescono a restituirci, in poco tempo, dei raccolti strepitosi, dall’inizio della primavera alla fine dell’autunno.
COLTIVARE IL PREZZEMOLO: E' BIENNALE E SE CURATO TORNERA' L'ANNO PROSSIMO
Il Prezzemolo cresce bene in ambienti soleggiati ma freschi e temperati e i germogli, spuntati dalla semina, danno il loro meglio a una temperatura tra i 15°C e i 25°C. Ha una buona resistenza al freddo e riesce a volte a resistere a temperature molto rigide. Questa peculiarità dà modo al Prezzemolo di crescere come pianta biennale: una volta spazzata via dal gelo la piantina appassita, le radici possono rimanere sane per un’altra fioritura la primavera successiva.
Per favorire la rinascita di nuove piantine di Prezzemolo l’anno successivo, due espedienti utili da mettere in pratica alla fine dell’autunno possono essere rincalzare il terreno e aggiungere un piccolo strato di pacciamatura per difenderlo dal freddo.
Controllare lo sviluppo ed eliminare le infestanti nel prato sono tra le attività che impegnano maggiormente i proprietari di un tappeto erboso. Spuntano malerbe di ogni tipo, in ogni luogo, in tutte le stagioni, comprese l’autunno e l’inverno. Possono essere annuali, biennali e perenni, sia a foglia larga che stretta. Se ne eliminiamo un tipo, molto presto altre prenderanno il suo posto.
Le infestanti devono essere tenute sotto controllo in quanto sono causa diretta e indiretta della riduzione della crescita, della qualità e della funzionalità del prato, oltre che risultare in generale antiestetiche.
Eliminare le infestanti nel prato: non è solo una questione estetica
Le infestanti competono direttamente con il prato accaparrandosi acqua, nutrienti e luce o semplicemente occupando lo spazio disponibile. Occorre agire rapidamente perché sono anche ospiti, principali o intermedi, di funghi, virus e insetti, fino a costituire un ostacolo fisico all’uso del prato.
In particolari condizioni inoltre riducono il movimento dell'aria determinando microzone in cui, permanendo la rugiada, si creano i primi focolai di malattie fogliari o danni da gelo.
Come pianificare la lotta alle infestanti
Generalmente si tende a intervenire con il diserbo quando le infestanti sono emerse. L’esperienza ci dice invece che è molto più facile ed economico prevenire la nascita delle infestanti che eliminarle quando sono nate.
Chiunque possieda un prato dovrebbe avere un programma di controllo delle infestanti. Questo offre il vantaggio di utilizzare in modo integrato ogni accorgimento utile ed economico per limitare al massimo la presenza delle malerbe.
Il programma di controllo delle infestanti in 12 passi
Il programma di controllo delle infestanti può prevedere diversi momenti e tecniche. Vediamo insieme le principali...
Coltivare un Issopo (Hyssopus officinalis) è semplice ed è un’ottima pianta per abbellire i nostri terrazzi, anche per i giardinieri meno esperti e più pasticcioni. Riconoscibile per le spighe di fiorellini blu o viola che compaiono durante l’estate, l’Issopo è una pianta spontanea che cresce in Europa e in Asia Orientale, usata come ingrediente per diversi tipi di medicinali grazie alle sue virtù anticongestionanti e per cucinare qualche piatto della cucina povera, per il sapore balsamico e pungente dei suoi fiori delle sue foglie. È una pianta che fa parte della storia dell’uomo ed è citata anche tra le pagine della Bibbia, nel Vecchio Testamento, come rimedio per la lebbra e per vari rituali di buon auspicio e di difesa dalle sventure.
Fa parte della famiglia delle Lamiaceae ed è un “parente” della Lavanda, della Menta, del Timo, dell’Origanoe di altre piante aromatiche.
L’Issopo è una pianta perenne con forma cespugliosa. I fiori sono raccolti in spighe molto dense e compaiono in estate: normalmente sono blu-viola ma ci sono anche varietà bianche e rosa. Le foglie partono direttamente dal tronco e sono molto profumate come tutta la pianta.
Con l’arrivo del caldo tornerà inevitabilmente il problema delle zanzare. Eppure per limitarlo sarebbe sufficiente mettere in pratica delle semplici tecniche di prevenzione: è però importante che lo facciano tutti, privati e pubbliche amministrazioni, altrimenti corriamo il rischio di essere comunque punti dalle zanzare “allevate” dal vicino di casa.
Vediamo come intervenire per limitare lo sviluppo delle larve di zanzare e come limitare la presenza, in casa e in giardino, degli insetti adulti.
Coltivare un Ginepro ci permette di dare un tocco di originalità ai nostri giardini, con la sua bellezza semplice e rustica. Ciò che contraddistingue il Ginepro sono le sue tipiche bacche blu scuro, usate in cucina per insaporire le carni o come ingrediente fondamentale di liquori tipici come il Genepì, ma anche in erboristeria per le sue virtù medicamentose.
Diffuso nelle nostre Alpi e sulle vette un po’ di tutto il Mediterraneo, il Ginepro è facile da coltivare, non ha bisogno di particolari attenzioni, né di essere innaffiato costantemente, in quanto tipico di regioni aride. L’ideale per pollici verdi particolarmente sbadati!
Il problema delle Cocciniglie e della loro invasione è molto diffuso. Questi insetti si alimentano succhiando la linfa alla pianta pungendone i tessuti. A seconda della specie considerata e della pianta ospite, le possiamo trovare su foglie, rami, tronco, frutti o radici e provocano vistosi deperimenti e danni che si spingono sino alla perdita totale della pianta medesima. Esistono Cocciniglie specifiche per la quasi totalità delle piante ornamentali e da frutto.
Nelle fasi iniziali, le loro caratteristiche e il loro modo di riprodursi possono far passare inosservata la loro presenza pur raggiungendo spesso elevati livelli di gravità.
In esterno, nelle aree temperate, si susseguono in genere da 1 a 3 generazioni l'anno. Ma si adattano bene anche agli ambienti chiusi come le serre e gli appartamenti, dove i ritmi di riproduzione possono susseguirsi senza soluzione di continuità, poiché il clima è stabile e non scende sotto le zero.
IL PROBLEMA DELLE COCCINIGLIE: COME VERIFICARE LA LORO PRESENZA
Le Cocciniglie possono collocarsi su ogni organo della pianta in quanto sono in grado di perforare ogni tipo di tessuto con il loro robusto stiletto. Al pari degli Afidi sono estremamente prolifiche e producono una abbondante melata che imbratta la pianta. In seguito il liquido diventa preda di funghi saprofiti che sviluppano un feltro nerastro e crostoso, la Fumaggine, in grado di soffocare ulteriormente la pianta.
Le Cocciniglie sono insetti sedentari o scarsamente mobili. Nelle specie più diffuse nei nostri ambienti, il corpo delle femmine può presentarsi coperto di cera, piastre cerose, lanuggine, scudetti rigidi di varia forma oppure essere provviste di un ovisacco. Tutti questi elementi proteggono in modo molto efficace le uova e le larve...
Se vi piacciono le Orchidee ma non avete il "pollice verde" vi consigliamo di coltivare il Cymbidium. Eleganti e raffinati, ci colpiscono con i loro fiori dai petali lisci, spessi, tinti di tenui sfumature di colore dal crema al bordeaux, a seconda della specie. Le Orchidee della famiglia dei Cymbidium, originarie del sud-est asiatico e dell’Oceania, sono conosciute, oltre che per la loro bellezza, per la loro relativa facilità nell’essere coltivate in vaso o in appartamento. È un dettaglio inconsueto in una specie di piante note per la loro fragilità e per essere una dura sfida per ogni amante del verde.
Coltivare l'Aglio è facile e ci sono tanti buoni motivi per farlo! Usato cotto o crudo come ingrediente nelle nostre cucine o come erba medicinale per le sue proprietà benefiche, adattabile e facile da curare, l’Aglio (Allium sativum), originario dell’Asia centrale, è diffuso ormai in tutto il mondo.
Spesso viene coltivato come erba aromatica nei nostri terrazzi, o, nel caso di alcune specie come l’Allium Ursinum (detto Aglio orsino), l’Allium Vineale o l’Allium Moly (Aglio dorato), viene aggiunto anche alle bordure di qualche giardino per la bellezza dei fiorellini bianchi che genera verso gli inizi dell’estate.
Se viene coltivato accanto ad altre piante da fiore, l’Aglio ha la proprietà di difenderle dagli attacchi degli afidi perché è repellente per questo tipo di insetti.
COLTIVARE L'AGLIO: ATTENZIONE AL CLIMA
Versatile, rustico, in Italia l’Aglio può crescere spontaneo più o meno in ogni tipo di regione. Predilige ambienti soleggiati e freschi, e la temperatura ideale per la sua crescita va dai 15°C ai 20°C.
La saggezza popolare ricorda che la parte dell’aglio che si interra è lo spicchio del bulbo, con la punta verso la superficie, in un buco profondo come minimo 5 centimetri, che va coperto, oltre che con del terriccio, con uno strato di pacciamatura di foglie secche o cortecce. Gli spicchi devono essere messi almeno a 10 cm l’uno dall’altro, per permettere alla pianta di estendersi.
Nelle regioni più miti, lo spicchio può essere interrato nel periodo autunnale, mentre nel centro-nord è meglio piantarlo all’inizio della primavera...
Dobbiamo prestare attenzione quando vogliamo concimare le piante acidofile, poiché richiedono una “dieta” un po’ personalizzata. Sono dette piante acidofile quelle che preferiscono un substrato di coltivazione acido, cioè con un pH inferiore a 7.
L’analisi del pH del terreno di un giardino può essere affidata a un laboratorio specializzato, per ottenere la massima precisione, oppure possiamo farla da noi con un kit che troviamo facilmente nei centri giardinaggio. Il pH viene calcolato su una scala da 1 a 14: se il dato è inferiore a 7 il terreno è acido, intorno a 7 il substrato è neutro, al di sopra di questo valore viene detto alcalino o basico.
Il pH influenza la disponibilità di elementi nutritivi: per esempio il ferro e il manganese sono spesso carenti in suoli alcalini e anche quando sono presenti in quantità sufficiente, le radici di alcune piante, dette acidofile come i Rododendri e le Azalee, non riescono ad assorbirli. Se il pH è molto acido o molto alcalino, molti microorganismi utili per le piante non riescono a vivere e a riprodursi.
Se il suolo è troppo calcareo, le piante acidofile possono soffrire più facilmente di clorosi, una fisiopatia che fa sbiadire il fogliame. Gardenie e Ortensie, oltre al substrato con pH inferiore a 7 richiedono anche irrigazioni con acqua a pH neutro.
Le piante acidofile che possiamo coltivare in vaso sono molte, come Azaleea, Gardenia, Ortensia, Erica, Rododendro, Felce, Pieris, Camelia e Acero...