Coltivare un Issopo (Hyssopus officinalis) è semplice ed è un’ottima pianta per abbellire i nostri terrazzi, anche per i giardinieri meno esperti e più pasticcioni. Riconoscibile per le spighe di fiorellini blu o viola che compaiono durante l’estate, l’Issopo è una pianta spontanea che cresce in Europa e in Asia Orientale, usata come ingrediente per diversi tipi di medicinali grazie alle sue virtù anticongestionanti e per cucinare qualche piatto della cucina povera, per il sapore balsamico e pungente dei suoi fiori delle sue foglie. È una pianta che fa parte della storia dell’uomo ed è citata anche tra le pagine della Bibbia, nel Vecchio Testamento, come rimedio per la lebbra e per vari rituali di buon auspicio e di difesa dalle sventure.

Fa parte della famiglia delle Lamiaceae ed è un “parente” della Lavanda, della Menta, del Timo, dell’Origano e di altre piante aromatiche.

L’Issopo è una pianta perenne con forma cespugliosa. I fiori sono raccolti in spighe molto dense e compaiono in estate: normalmente sono blu-viola ma ci sono anche varietà bianche e rosa. Le foglie partono direttamente dal tronco e sono molto profumate come tutta la pianta.

COLTIVARE UN ISSOPO: ATTENZIONE ALL’IRRIGAZIONE

Rigoglioso sia sulle vette montane sia in pianura, l’Issopo è molto versatile ai più diversi tipi di clima. Predilige comunque ambienti caldi e ben esposti al sole.

Abituato ai terreni aridi della montagna, l’Issopo ama terreni asciutti e ben drenati. Se viene coltivato in vaso, è consigliabile utilizzare un terriccio per orto e piante aromatiche, avendo cura di disporre sul fondo del contenitore uno strato di biglie di argilla espansa. Se viene coltivato in giardino possiamo aggiungere al terreno un po’ di sabbia per migliorare il drenaggio dell’acqua ed evitare ristagni.

L’Issopo non ha bisogno di concimazioni frequenti: all’atto del trapianto possiamo aggiungere al terreno un fertilizzante a lenta cessione, che fornirà gli elementi nutritivi per i primi mesi. Se viene coltivato in giardino possiamo evitare altri interventi. Se invece viene coltivato in vaso è bene apportare gli elementi nutritivi, con un fertilizzante liquido biologico da aggiungere all’acqua per l’irrigazione ogni settimana durante il periodo della fioritura.

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La versatilità dell’Issopo gli permette anche di non aver bisogno di grandi quantità d’acqua per crescere. Generalmente sono sufficienti le precipitazioni stagionali per inumidire il terreno e va innaffiata di tanto in tanto solo in casi di siccità o di scarsità di piogge. Se viene coltivato in vaso, poiché si tratta di un contenitore limitato e soggetto a evaporazione, vi consigliamo di bagnare il terreno ogni volta che lo trovate troppo secco. In ogni modo, con l’Issopo è sempre meglio essere parchi: è più facile incontrare problemi per un eccesso di irrigazione che per una mancanza.

Alla fine dell’inverno è tempo di offrire all’Issopo una potatura vigorosa, tagliando il fusto della pianta a 15 centimetri dalla base, per permettere ai nuovi germogli di svilupparsi.

Grazie alla sua rusticità, l’Issopo non teme l’attacco di molti parassiti, ad eccezione di funghi come l’oidio o la ruggine che possono svilupparsi a causa di un eccesso di umidità, o dell’attacco di qualche coleottero che ne può danneggiare le foglie.