Il Timo (Thymus vulgaris) è una pianta aromatica molto coltivata in Italia e molto utilizzata: sia in cucina, dove può essere usato fresco o essiccato, sia per fini curativi: con le foglie e i fiori si possono preparare tisane contro la tosse e per facilitare la digestione.
Si tratta di un arbusto nano, molto aromatico, con piccole foglie sempreverdi, argentate, marginate di bianco, di giallo o di rosso e minuscoli fiori riuniti in spighe che vanno dal bianco al rosa e al lilla.
Esistono tante varietà, anche con aromi differenti: come il Timo citriodorus che sa di limone e il Timo fragrantissimus al profumo d'arancio.
TIMO: COME SI COLTIVA
Il Timo tollera il grande caldo ma anche il freddo, quindi può essere coltivato in giardino in gran parte dell’Italia, sia nell’orto sia come bordura, sfruttando i decorativi fiorellini in primavera. Nei climi più rigidi, meglio la coltivazione in vaso poiché non sopporta periodi di gelo prolungato.
Ama i terreni asciutti e ben drenati: in piena terra va irrigato dopo la semina o l’impianto, in seguito solo se la siccità supera i due mesi. In vaso occorre innaffiare, ma sempre con parsimonia: il drenaggio deve essere ottimale perché il Timo non tollera i ristagni idrici e l’eccessiva umidità.
Per una coltivazione in giardino, è sufficiente una dose di concime granulare organico a lenta cessione specifico per piante da orto all’inizio della primavera. Se invece viene coltivato in vaso, è più pratico usare un concime liquido bio da diluire nell’acqua per irrigazione una volta ogni 15 giorni.
In primavera, quando la pianta lo richiede, cioè quando le radici escono dai fori in fondo al vaso, potrete rinvasare il Timo in un contenitore più grande.
Sempre all’inizio della primavera, potate di un terzo i rami per favorire lo sviluppo di nuovi germogli.