Possiamo coltivare il Bergamotto in giardino soltanto nelle zone del sud Italia, poiché va in sofferenza sotto i 5°C. Nelle regioni del nord è meglio coltivarlo in vaso, per poi spostarlo in autunno in una serra fredda o un locale luminoso ma non riscaldato.
Il Bergamotto (Citrus bergamia) è un albero da frutto appartenente agli Agrumi e frutto dell’unione tra Limonee Arancio amaro. La buccia è liscia e di colore giallo intenso. Sia nei colori sia nel gusto amarognolo ricorda il Pompelmo ma il frutto è molto più piccolo.
Non è il massimo da consumare come frutto, ma viene molto utilizzato per realizzare marmellate, dolciumi, liquori, spremute o granite.
Il Bergamotto è una pianta sempreverde e fiorisce in primavera con infiorescenze bianche molto profumate che diventeranno frutti in autunno a partire da ottobre. Verso il mese di novembre inizia una seconda fioritura che porterà i frutti in primavera. Quindi la raccolta inizia a ottobre e finisce verso marzo.
Dove coltivare il Bergamotto
Come abbiamo visto il Bergamotto richiede un clima temperato e umido, con estati molto calde e primavere e autunni piovosi. Il sud Italia e in particolare la Calabria è una delle zone di maggiore produzione mondiale di questo frutto.
Nelle zone più fredde possiamo coltivarlo in vaso, ma la produzione dei frutti sarà meno abbondante.
Posizioniamo la pianta in una posizione soleggiata ed esposta ai raggi solari per ottenere più fiori e frutti.
Coltivare lo Zenzero in casa non è difficile e possiamo allevarlo anche in vaso sul terrazzo! Oltre alla sua preziosa radice, è anche una bella pianta ornamentale con una fioritura appariscente tipica delle piante bulbose.
Lo Zenzero o Ginger (Zingiber officinale) è infatti una pianta tuberosa erbacea che in primavera inizia a produrre molte foglie lunghe e lanceolate, da cui spuntano alti steli che sostengono le infiorescenze gialle o rosse.
Il bulbo sotterraneo è nodoso e carno e tende ad aumentare nel corso delle stagioni. Dopo la fioritura, in settembre dovremo estrarlo dal terreno poiché la pianta non tollera il freddo. Dopo averlo ripulito e asciugato, potremo tagliarlo: una parta la useremo in cucina e una parte la ripianteremo affinché torni a fiorire in primavera.
Ci sono molti motivi per coltivare la Luffa: per i suoi frutti molto particolari, per le sue belle fioriture ma anche perché è un rampicante che cresce rapidamente e in completa autonomia. Ottimo per coprire rapidamente un grigliato, anche sul terrazzo.
La Luffa (Luffa cylindrica) è una pianta rampicante della famiglia delle Cucurbitaceae ed è quindi un parente delle Zucchine e dei Cetrioli. Il frutto ha una forma cilindrica ed è lungo circa 40 cm: se consumato fresco ha un sapore simile alle Zucchine, se invece viene lasciato seccare la polpa assume una consistenza spugnosa. Viene infatti usato come spugna vegetale esfoliante.
Da un punto di vista ornamentale offre almeno due vantaggi. È una pianta annuale e quindi, un po’ come avviene con le Zucchine o i Fagioli, ha una crescita molto veloce e in pochi mesi può coprire un grigliato o un gazebo. Dai fusti cilindrici sputano tanti viticci arricciati che si aggrappano autonomamente: dobbiamo solo fornire un supporto. Le foglie sono grandi, di un colore verde brillante e persistono sulla pianta da aprile a ottobre. A giugno e luglio produce grandi fiori gialli campanulati, da cui nasceranno i frutti che si raccolgono fino a novembre e ai primi freddi.
Per coltivare il Fico d’India in giardino è necessario un clima mite in inverno: ma possiamo coltivarlo facilmente in vaso in tutta Italia!
Il Fico d’India (Opuntia ficus-indica) appartiene alla famiglia dei Cactus e, contrariamente a quanto asserisce il suo nome, è originario del Messico e non dell’India. Gli archeologi hanno trovato tracce nei reperti di epoca azteca che testimoniano la sua importanza nei commerci. Si è diffuso nel Mediterraneo soltanto dopo la scoperta di Cristoforo Colombo e oggi, dopo 500 anni, possiamo dire che è una pianta “tipica” delle zone marine di molte regioni del sud Italia e della Sardegna.
È una cactacea di taglia medio-grande composta da fusti ovali e appiattiti, detti pale, ricoperti di spine. In estate spuntano tanti bei fiori rossi e gialli che in seguito diventano i frutti commestibili che tutti conosciamo.
Se viviamo in una zona con clima mite possiamo piantarla in giardino in piena terra, altrimenti possiamo allevarla in vaso.
Nonostante si tratti di una pianta mediterranea, ci sono Agrumi resistenti al freddo che si possono coltivare facilmente anche nel nord Italia o sui terrazzi delle grandi città.
Tutti noi sappiamo quanto sia importante per la coltivazione dei Limoni una buona esposizione solare per molte ore al giorno associata a temperature miti. Ma la ricerca genetica degli ibridatori ha prodotto delle varietà con una maggiore resistenza al gelo pur rimanendo belle e produttive.
Le piante adulte e ben coltivate di Thomasville Citrangequat, un ibrido di Lime, e di Clem Yurz (Citrus reticulata x Yuzu), un ibrido che produce Lime a ottobre e che diventano Mandarini a dicembre a completa maturazione, tollerano fino a -12°C e crescono bene anche con periodi prolungati sottozero e sotto la neve.
Altre varietà tollerano invece dei picchi di gelo, anche fino a -6°C, ma per brevi periodi. È il caso dell’Eustis (Limequat Eustis), un ibrido tra Kumquat e Lime, che produce un frutto molto succoso in settembre e ottobre, oppure il Limone Meyer (Citrus meyeri), un incrocio con un Arancio che in autunno produce un frutto più dolce dei Limoni comuni.
Agrumi resistenti al freddo: quali varietà
Se vogliamo un frutto simile al Limone, oltre al citato Meyer, possiamo ricorrere all’Ichang lemon (Citrus maxima x C. junos) che ha un sapore tra il Limone e il Pompelmo, oppure allo Yuzu (Citrus junos). Entrambi tollerano fino -10°C.
Oltre alla preziosa spezia, un buon motivo per coltivare la Curcuma in casa sono le sue bellissime fioriture che sbocciano in autunno.
Tutti conosciamo la Curcuma, nota spezia tipica della cucina indiana che si ricava dalla radice, utilizzata anche come colorante naturale arancione nell’industria alimentare. Non tutti invece sanno che la pianta della Curcuma, la Curcuma longa, detta Zafferano delle Indie, è una bellissima pianta tuberosa da fiore, che produce delle appariscenti infiorescenze sorrette da lunghi steli, che perdurano sulla pianta da agosto fino a novembre.
L’infiorescenza è composta da una serie di brattee intrecciate: si tratta di foglie che hanno modificato il proprio colore dal verde fino al viola. I veri fiori sono piccoli, hanno un colore giallo-arancione e sono contenuti nelle sacche formate dalle brattee.
Coltivare il Cren è davvero facile e possiamo farlo anche in vaso sul terrazzo!
La grande passione per la cucina che ha coinvolto molte famiglie italiane, ha portato dei nostri orti anche radici e ortaggi che non usavamo in passato. Come lo Zenzero, la Curcuma, il Gombo, il Pak Choi o il Cren.
Il Cren (Armoracia rusticana) viene chiamato anche Barbaforte oRafano orientale e non va confuso con il Raphanus sativus detto Remolaccio. È una radice con un particolare gusto piccante e viene utilizzata sia cruda, grattugiata sulle pietanze, sia cotta. Per esempio per realizzare la famosa salsa al rafano.
Pochi sanno che anche le foglie si possono mangiare, come ingrediente di insalate miste. Usiamo però solo quelle più giovani: sono più morbide e facili da masticare.
Si tratta di una pianta rizomatosa che non produce semi. Quindi per coltivarlo dovremo semplicemente interrare un pezzo di radice, come si fa con le patate. Quando raccogliamo la radice, conserviamone una parte per continuare la produzione.
Il Cren è una pianta erbacea che produce un bel ciuffo di foglie molto grandi e seghettate, di un colore verde vivo, dal quale spuntano steli che in estate portano tanti piccoli fiorellini bianchi. Possiamo coltivarla anche in vaso sul terrazzo e avremo una bella pianta con crescita...
Se state cercando degli ortaggi originali vi suggeriamo di coltivare il Cucamelon. Produce infatti un frutto molto particolare, poiché assomiglia a un’Anguria ma è piccolo come un acino d’Uva e ha un sapore simile al Cetriolo. La buccia ha un retrogusto amarognolo.
Il Cucamelon (Melothria scabra), detto anche Cetriolo messicano, è una pianta rampicante appartenente alla famiglia delle Cucurbitacee e originaria del Sud America e del Messico in particolare.
Dove coltivare il Cucamelon
Il Cucamelon può essere coltivato in giardino o in vaso sul terrazzo, a patto di avere lo spazio per farlo sviluppare. È una pianta rampicante e necessita di una struttura o un tutore e cresce circa 1 metro in altezza e 30 cm in larghezza.
Di solito la coltivazione si inizia da seme poiché non è facile trovare piantine di Cucamelon già sviluppate in primavera. Avendo una crescita molto lenta, suggeriamo l’inizio della coltivazione in un semenzaio custodito in un luogo protetto e luminoso o in una serra.
Ha bisogno di molte ore di sole al giorno, quindi scegliamo una posizione molto assolata per ottenere raccolti più ricchi.
Quella di coltivare il Finocchietto selvatico o di raccoglierlo quando cresce spontaneo è una tradizione che risale alle origini degli uomini. Oltre alle tante proprietà benefiche di questa pianta, già conosciute in antichità, nel periodo buio del Medioevo è stato ammantato anche di magia e veniva usato per scacciare gli spiriti maligni.
Testimonianze dell’uso di questa pianta nell’antichità arrivano anche dal nostro linguaggio, quando usiamo il termine “infinocchiare” per indicare una truffa. Pare derivi all’antica tradizione degli osti di aggiungere semi di Finocchietto selvatico nel vino, servito con antipasti a base di Finocchio: il tutto per sfruttare l’intenso sapore di questa ombrellifera e mascherare la cattiva qualità del vino.
Il suo sapore simile al Finocchio lo ha reso poi un ingrediente fondamentale di molti piatti della cucina mediterranea, come la pasta con le sarde siciliana.
Come coltivare il Finocchietto selvatico
Il Finocchietto Selvatico (Foeniculum officinale) si distingue dalla pianta del Finocchio (Foeniculum vulgare): è una pianta erbacea perenne caratterizzata da un fusto eretto ramificato, da foglie molto sottili quasi filiformi e piccoli fiori gialli riuniti in ombrelli di 5/6 raggi. I frutti veri e propri sono verdognoli e crescono all’apice dei fiori; sono tanto piccoli che erroneamente vengono scambiati per “semi”. Tutta la pianta si può utilizzare in cucina ma i frutti sono particolarmente aromatici.
Possiamo raccogliere quello spontaneo oppure coltivarlo nell’orto. Scegliamo un luogo assolato e seminiamo da luglio a settembre per ottenere un raccolto da ottobre a dicembre.