Quella di coltivare il Cavolo Verza è una tradizione del nord Italia. Il Cavolo Verza (Brassica oleracea sabauda), detto anche Cavolo sabaudo o Cavolo lombardo, è una cultivar del Cavolo Cappuccio differente per le foglie increspate e grinzose.
Il Cavolo Verza fa parte della grande famiglia dei Cavoli, un termine che noi utilizziamo per indicare piante anche molto differenti tra loro: come il Cavolfiore(bianco e rosso), il Cavolfiore Romanesco con le sue forme geometriche incredibili, il Cavolo Cappuccio, il Cavolo Broccolo fino ai Cavoli nani di Bruxelles.
Inoltre possiamo scegliere tra differenti varietà di Cavolo Verza. Con ciclo vegetativo tardivo o medio, con un periodo di raccolta che può iniziare a giugno e arrivare fino al gennaio.
Dove coltivare il Cavolo Verza
Il Cavolo Verza cresce davvero ovunque in Italia ed è una coltivazione tipica delle zone più fredde. Si adatta a diversi climi, ma la temperatura ideale è compresa tra i 18°C e i 20°C. Teme il freddo sotto i 7°C.
Scegliamo una posizione soleggiata. La consociazione degli ortaggi suggerisce la vicinanza con Cipolle e Finocchi. Meglio invece allontanarlo da Lattuga, Cetrioli e Pomodori.
Quella di coltivare la Camomilla è una tradizione che affonda le sue radici fin nell’antichità. Più che per la bellezza dei suoi fiorellini, qualche millennio fa veniva apprezzata e coltivata soprattutto per le proprietà sedative e antinfiammatorie. Ne abbiamo una testimonianza anche nel nome scientifico della Camomilla: Matricaria chamomilla. Matricaria deriva infatti da matrix che in latino significa matrice ma anche utero: proprio perché era un rimedio molto utilizzato contro i dolori mestruali. Il nome Camomilla invece deriva dal greco chamaimelon e significa mela di terra, da chamai “terra” e melon “mela”. Un nome attribuito per la vaga somiglianza con il profumo delle mele. Nella lingua spagnola è ancora più marcata questa origine: la manzana è la mela mentre la Camomilla si chiama manzanilla.
Dove coltivare la Camomilla
La Camomilla è una pianta erbacea annuale che fiorisce a partire dalla tarda primavera, da maggio a settembre. In seguito non servirà riseminarla poiché si riprodurrà spontaneamente. Anche se raccoglierete i fiori inevitabilmente qualcuno riuscirà a disseminare il terreno.
Possiamo coltivare la Camomilla sia in vaso sul terrazzo sia in giardino, nell’orto oppure come pianta decorativa nelle bordure e aiuole fiorite. L’importante è che sia un luogo ben soleggiato per garantire ricche fioriture.
Possiamo coltivare la Malva per le sue proprietà curative ma anche per i suoi grandi fiori che durano da giugno fino a settembre e per il portamento cespuglioso.
La Malva selvatica (Malva sylvestris) è una pianta perenne con un portamento eretto o prostrato. Dal fusto, alto fino a 80 cm, spuntano le foglie con margine dentato e ricoperte di un fitta peluria.
I fiori sbocciano in tarda primavera e sono di colore rosa o viola con striature più scure.
I fiori e in particolare le foglie sono ricche di mucillagini che conferiscono alla pianta proprietà antinfiammatorie ed emollienti. Una caratteristica nota fin dai tempi antichi: Malva in latino significa “molle” proprio per le proprietà emollienti.
La Malva si usa contro la tosse, per idratare le vie aeree e per sfiammare l’intestino. È un lassativo non irritante e non violento ed è indicato in gravidanza, per bambini e anziani.
Se cercate delle fioriture particolari vi suggeriamo di coltivare la Salvia splendens. Tutti conosciamo la tradizionale Salvia (Salvia officinalis), pianta aromatica presente in quasi tutti i giardini, ma non tutti conoscono la Salvia splendens che produce delle spettacolari infiorescenze color rosso brillante.
La Salvia splendens è una pianta erbacea perenne e non tollera in freddo sotto gli 8°C. Possiamo quindi coltivarla in vaso, spostandola in una serra durante i mesi più freddi, oppure possiamo coltivarla in giardino come pianta annuale.
Anche la pianta è elegante, con le sue foglie allungate e dentellate di color verde scuro e vellutate al tatto. Da giugno e fino a ottobre la pianta produce lunghi fusti eretti che portano molti fiori. Il colore tipico è il rosso brillante, ma ci sono varietà bianche, rosa, arancioni e viola.
Dove coltivare la Salvia splendens
Per ottenere fioriture rigogliose scegliamo una posizione soleggiata. Non tollera il freddo sotto gli 8°C: in caso di coltivazione in vaso dobbiamo spostarla in una serra fredda durante l’inverno.
Come seminare la Salvia splendens
Possiamo acquistare dei semi oppure dalle piantine già sviluppate.
Un buon motivo per coltivare il Cavolo broccolo è di ottenere ricchi raccolti da dicembre a febbraio, un periodo di cui l’orto non è particolarmente florido.
Il Cavolo brocollo, chiamato anche semplicemente Broccolo, è una cultivar di Cavolo (Brassica oleracea) della varietà Italica.
È una pianta rustica e molto vigorosa che si può coltivare per tutto l’anno in Italia, tranne nelle zone caratterizzate da inverni con geli prolungati. Produce numerose foglie costolute e frastagliate, ma la parte commestibile sono le infiorescenze non ancora mature.
Tra le varietà di Cavolo broccolo troviamo ortaggi anche molto differenti fra loro. Come il Broccolo romanesco e il Broccolo calabrese.
Il Sambuco (Sambucus nigra) è un arbusto legnoso perenne molto diffuso in tutt’Italia e viene coltivato fino a 1.500 metri di altitudine. In giardino viene coltivato per le vistose infiorescenze bianche, larghe fino a 20 cm e molto profumate. Il loro aroma attira le farfalle e le api, ghiotte del loro nettare. In seguito compaiono i frutti composti da bacche nere.
Le bacche e fiori di Sambuco hanno proprietà medicali ed erboristiche.
Quella di coltivare il Kiwi è una tradizione che proviene dalla Cina ed è arrivata in Europa all’inizio dell’Ottocento. In Italia ha trovato le condizioni migliori per svilupparsi e oggi siamo il primo produttore europeo di questo gustosissimo frutto.
Forse non tutti sanno però che l’albero di Kiwi è disponibile anche in versione ornamentale. Le piante che ci donano frutti sono la Actinidia deliciosa (o Actinidia chinensis) che produce il classico Kiwi marrone, con buccia pelosa e polpa verde, e l'Actinidia arguta che produce i mini Kiwi con buccia liscia. La Actinidia kolomikta invece è un rampicante con grandi foglie cuoriformi di colore verde che col passare dei mesi diventano rosa e rosse a partire dall’apice. Il bello della Actinidia kolomikta è proprio l’effetto cromatico offerto dal fogliame che assume tre colori differenti.
Dove coltivare il Kiwi
La pianta del Kiwi si trapianta in primavera avanzata o all’inizio dell’autunno, quando le gelate notturne sono scongiurate. Il raccolto invece avviene in autunno quando la pianta inizia a perdere le foglie.
Il Kiwi preferisci i climi miti e soffre le gelate che possono bloccare la fioritura. Nelle zone del sud Italia meglio scegliere una posizione in mezz’ombra, nelle regioni più fredde del nord invece possiamo coltivarlo anche in una posizione soleggiata.
Il Kiwi teme invece i forti venti che possono rompere i fragili rami. Se il giardino è particolarmente esposto al vento è consigliabile l’uso di reti frangivento...
La lotta a malattie funginee parassiti delle piante da frutto inizia con la prevenzione. È infatti più efficace e meno dispendioso limitare e bloccare sul nascere i problemi, piuttosto che dover intervenire troppo tardi quando le piante sono invase da parassiti.
MALATTIE FUNGINE E PARASSITI DELLE PIANTE DA FRUTTO: PERCHÈ INIZIARE IN AUTUNNO
L’autunno è un periodo molto importante. Gli alberi a fine ciclo entrano in una fase di riposo, detta dormienza, utile alle piante per prepararsi all’anno venturo, a partire dalla creazione delle nuove gemme che matureranno in primavera. In questa fase numerosi parassiti, sia insetti sia funghi, sono ancora attivi e a loro volta si preparano ad affrontare l’inverno sviluppando le progenie che nasceranno in primavera.
In questo periodo sono particolarmente sensibili e indifesi ed è quindi più facile colpirli. Nelle piante con foglie cadente è anche più facile individuarli.
Malattie fungine come la ticchiolatura, il colpo di fuoco batterico o la bolla del pesco, in autunno propagano spore e organi svernanti, che vanno a collocarsi tra gli interstizi della corteccia oppure tra i residui vegetali ai piedi dell’albero, come le foglie cadute o rami secchi. Un intervento ben eseguito in autunno con un fungicida, come la Poltiglia Bordolese consentita in agricoltura biologica, va a colpire gli organi di conservazione dei funghi patogeni, andando a ridurre il potenziale di inoculo e quindi ad aumentare la possibilità che la pianta non venga infettata nell’anno successivo. Il trattamento autunnale è anche più sicuro: non essendo un periodo di raccolta, non avremo il problema di rispettare i tempi di carenza.
Lo stesso concetto vale per gli insetti: i trattamenti post raccolta contro la Cocciniglia o contro le forme svernanti di alcuni...
Possiamo coltivare le Fave da orto se vogliamo sperimentare una leguminosa molto produttiva e facile da curare anche in autunno. Le Fave da orto infatti si seminano in vari periodi dell’anno, anche in funzione della zona climatica. Nel centro e sud Italia nelle zone contraddistinte da un inverno mite le Fave da orto si possono seminare all’aperto a ottobre e novembre. Nelle regioni del nord è invece consigliabile una semina alla fine dell’inverno, in febbraio o marzo.
DOVE COLTIVARE LE FAVE
Prediligono un terreno poco acido e una posizione soleggiata. Adorano il clima mite mediterraneo e tollerano poco le gelate.
Come seminare le Fave da orto
Per coltivare le Fave dobbiamo preparare il letto di semina con qualche settimana di anticipo. Lavoriamo il terreno con vanga e rastrello in profondità (30 cm) e incorporate nel suolo un concime organico, come lo stallatico pellettato, o un concime...