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Giugno 12, 2020
Eliminare il Grillotalpa in modo tempestivo dal giardino è molto importante poichè è molto vorace: è considerato uno degli insetti più dannosi per le coltivazioni e l’agricoltura.
Il Grillotalpa (Gryllotalpa gryllotalpa) è un insetto molto pericoloso per i nostri orti, soprattutto perché passa le giornate nascosto nella sua tana sottoterra dove mangia le radici delle piante e i tuberi. Il suo nome deriva proprio dalla sua capacità di scavare galleria sottoterra, come fanno le talpe. La sua presenza è meno evidente rispetto ai parassiti fitofagi, che mangiano le foglie: operando nel sottosuolo spesso ci si accorge del problema soltanto quando l’invasione è iniziata.
Quindi gli attacchi alle nostre piante non vengono solo dagli insetti fitofagi o dalle malattie fungine che possiamo vedere a occhio nudo, ma anche dal sottosuolo che può nascondere i cosiddetti insetti del terreno. Piccole larve che attaccano voracemente le radici e il colletto delle giovani piantine, sino a reciderle.
In maggio e giugno il Grillotalpa depone le uova in ampie camere sotterranee che ospitano fino a 400 uova, che verranno presidiate dagli esemplari femmina. Dopo circa un mese le uova si schiudono. In autunno scendono in profondità per svernare in inverno per poi ritornare nella prossima primavera.
ELIMINARE IL GRILLO TALPA
Per eliminare il Grillotalpa possiamo anzitutto creare le condizioni di vita ottimali per i suoi nemici naturali, come i Ricci. Inoltre una vangatura del terreno in giugno in prossimità delle gallerie, visibili anche in superficie, ci permetterà di distruggere le uova.
Per invasioni più importanti possiamo utilizzare un insetticida granulare specifico contro gli insetti che vivono nel terreno, come il Grillotalpa...
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Giugno 05, 2020
Coltivare lo Scalogno è facile e non richiede grande impegno. Lo Scalogno (Allium ascalonicum) è una pianta simile alla Cipolla, di cui è considerato una varietà, con la quale condivide caratteristiche e similitudini di utilizzo. A differenza delle Cipolle però lo Scalogno ha un bulbo composito e non unico.
Ci sono diverse varietà di Scalogno che talvolta differiscono per il colore della buccia: la più diffusa ha una buccia rosso-violacea, ma ci sono anche gialli, grigi e rosa.
COLTIVARE LO SCALOGNO: ATTENZIONE A RISTAGNI ED ERBACCE
La Scalogno si coltiva seminando i bulbi. La semina primaverile si effettua da febbraio ad aprile per una raccolta tra giugno e settembre, ma nelle zone con clima mite si può effettuare anche una semina autunnale da settembre a novembre. La pianta germina a una temperatura di 12/15°C e superiore a 5°C. La velocità di crescita dipende dalle condizioni ambientali: quando la temperatura scende troppo il bulbo va in riposo vegetativo per poi tornare a produrre nella successiva primavera. In generale possiamo stimare circa 4 mesi dalla semina alla raccolta.
Lo Scalogno è una pianta molto rustica e si adatta bene ai terreni leggeri e media consistenza: l’importante è che non ci siano ristagni idrici poiché, tende un bulbo, tende alla marcescenza in presenza di troppa umidità. Nel caso dello Scalogno, come della Cipolla, consigliamo la rotazione delle colture: evitate di coltivare lo Scalogno ogni anno sempre nella stessa aiuola dell’orto.
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Mag 26, 2020
È semplice coltivare il Melograno e questa pianta può essere perfettamente inserita nel concetto di “frutteto facile”.
Il Melograno (Punica granatum) è un arbusto deciduo appartenente alla famiglia delle Punicacee. L’origine del nome “Punica” secondo gli antichi Romani deriva dalla città punica, Cartagine, da cui queste piante vennero portate a Roma, ne sono testimonianza le raffigurazioni nei mosaici romani e bizantini (Mausoleo di Galla Placidia a Ravenna), mentre altri sostengono che il nome sia attribuibile al colore “puniceo” cioè rosso, dei fiori e dei frutti, mentre il nome “granatum” deriva dalla moltitudine dei grani del frutto.
Questa pianta è sempre stata apprezzata dai tempi antichi a oggi per la sua bellezza, la bontà dei frutti che, se lasciati essiccare, vengono usati anch’essi a scopo ornamentale, e le proprietà medicinali conosciute fin dall’antichità. Dal punto di vista paesaggistico è coltivata sia negli ambienti rurali, dove la troviamo per lo più in forma libera a cespuglio, sia nei giardini d'élite, dove la si può ammirare ad alberello usata come pianta esemplare o punto focale di tutto il giardino, forse perché trasmette il fascino della salubrità.
COLTIVARE IL MELOGRANO: CARATTERISTICHE E VARIETÀ COLTIVATE
A seconda della varietà, l’altezza del Melograno varia dai 50 cm per le varietà nane (molto adatte per i bonsai) fino a 5 metri per le varietà da frutto.
La pianta ha i rami spinosi, le foglie medio-piccole opposte e oblunghe di colore verde lucido.
La corteccia è color marroncino chiaro.
La fioritura è scalare, avviene...
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Mag 18, 2020
PROROGA AL 2/11/2021 DELLE MISURE TRANSITORIE PER LA COMMERCIALIZZAZIONE E L’IMPIEGO DEI PRODOTTI FITOSANITARI DESTINATI AGLI UTILIZZATORI NON PROFESSIONALI
Gentile consumatore, la scadenza che vedi sulle confezioni dei prodotti destinati alla difesa delle piante da balcone, giardino e orto non ha niente a che vedere con l’efficacia del prodotto ma è riferita ad una normativa denominata USO NON PROFESSIONALE che stabiliva la possibilità di vendere questa tipologia di prodotti fino al 2 maggio 2020.
Questo termine è stato posticipato dal Ministero della Salute fino al 2 novembre 2021 (vedi sotto il dettaglio del Decreto Legge).In alcuni casi troverai indicata sulle etichette una scadenza diversa dal 2 maggio 2020, anche in questo caso, se il prodotto è ancora sugli scaffali, significa che ha avuto una proroga di un ulteriore anno dalla data indicata in etichetta.
Il Ministero non ha previsto la modifica delle etichette ma ai fini di una informazione esaustiva per i
consumatori ha inserito una apposita nota nella pagina di presentazione della banca dati dei
prodotti fitosanitari.Inoltre, nella sezione “Notizie” del sito del Ministero della Salute è possibile trovare indicazione circa le “Nuove disposizioni per i prodotti fitosanitari per uso non professionale”: https://www.salute.gov.it/portale/fitosanitari/dettaglioNotizieFitosanitari.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=4263
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Mag 15, 2020
Usare i Lupini Macinati, così come il Sangue di Bue o il Corno Torrefatto, è utile per coltivare le piante in vaso o del giardino in modo biologico, dando la precedenza a prodotti di origine naturale – organica – sia per la difesa sia per la nutrizione.
Per nutrirsi le piante traggono gli alimenti dal suolo. Ma a poco a poco le risorse tendono a esaurirsi. L’apporto regolare di concime è perciò necessario per ricostituire la riserva nutritiva del terreno e far crescere forti le piante. Questo lo sanno anche i parassiti che preferiscono attaccare le piante più deboli e stentate.
Ogni specie ha esigenze nutritive diverse. È perciò importante che ciascuna coltura riceva il giusto nutrimento nel momento del reale bisogno.
USARE I LUPINI MACINATI CON GLI AGRUMI
Tra i concimi di origine naturale e consentiti in agricoltura biologica, possiamo per esempio...
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Mag 05, 2020
Se volete arricchire il giardino di un bell'albero da frutto, vi suggeriamo di coltivare un Albicocco. L’Albicocco è un albero da frutto appartenente alla famiglia delle Rosacee: è quindi un parente delle Rose e dei Biancospini, ma anche di Meli, Peri, Peschi e Ciliegi. Il suo nome scientifico, Prunus armeniaca, indica la provenienza della pianta, cioè l’Armenia, prima di arrivare in Europa ai tempi dei Romani, anche se in realtà è una pianta originaria dalla Cina. In alcune province del Veneto, come Venezia e Treviso, l’Albicocco viene chiamato in dialetto ancora oggi “armellino”.
È una pianta caducifoglia (cioè rimane spoglia in inverno) e normalmente le varietà che si coltivano per ottenere i suoi dolci frutti non superano i 7-8 metri, ma con opportune potature si fa in modo che non superi i 3-4 metri di altezza per facilitare la raccolta.
Dopo aver perso le foglie in inverno, la pianta si riempie di bellissimi fiori bianco-rosei già a febbraio-marzo, che in seguito diventeranno frutti (drupe) sui toni del verde che diventeranno arancioni a completa maturazione. Generalmente i frutti maturano tra giugno e settembre, ma al sud possono maturare anche a maggio.
All’atto della scelta della pianta nel centro giardinaggio, vi suggeriamo di preferire le varietà autocompatibili che non danno problemi per l’impollinazione. Inoltre potrete scegliere anche tra varietà nane, che non superano i 150 cm di altezza e possono essere coltivate anche in vaso.
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Aprile 21, 2020
Ci sono almeno due buoni motivi per coltivare i Fagioli nell’orto. Anzitutto sono buoni e poi questa particolare pianta ha la capacità di arricchire la qualità del terreno in cui vengono coltivati.
Il Fagiolo (Phaseulus vulgaris) è una pianta annuale appartenente alla famiglia delle Leguminose ed è originaria dell'America centro-meridionale. In seguito ai viaggi di Cristoforo Colombo, si è diffusa immediatamente in Europa, soprattutto per l'alto valore proteico dei suoi semi che gli sono valsi il soprannome di “carne dei poveri”, adatti sia all'alimentazione umana sia a quella degli animali da allevamento.
Oggi sappiamo che queste piante migliorano anche il terreno, grazie a un batterio, il Rizobium leguminosarum, che vive in simbiosi sulle sue radici ed è in grado di fissare l’Azoto atmosferico nel terreno, rendendolo disponibile sia alle piante di Fagioli sia a quelle che verranno coltivate in seguito. I Fagioli, come tutte le leguminose, sono questa ragione una componente importante per la rotazione delle verdure nell’orto.
COLTIVARE I FAGIOLI: IMPARIAMO A SCEGLIERLI
Esistono centinaia di varietà di Fagioli, tutte correlate a linee di miglioramento varietale o a zone tipiche di produzione, che si distinguono per differenza di portamento della pianta, colore dei baccelli, forma e colore dei semi, lunghezza del ciclo di coltivazione, periodo di semina, periodo di raccolta, ecc.
Non potendo elencarle tutte e per semplificare, conviene suddividerle in base alla destinazione di consumo:
- i Fagioli mangiatutto o cornetti o fagiolini, di cui si utilizza il baccello immaturo con i semi...
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Aprile 14, 2020
Possiamo usare il Sangue di Bue in giardino se vogliamo aiutare lo sviluppo delle nostre piante con un prodotto totalmente naturale e ovviamente consentito in agricoltura biologica.
In particolare il Sangue di Bue è un concime organico a base di Azoto (N) e ricco di Ferro: ha un’azione rapida e duratura e favorisce la fioritura e lo sviluppo di un bel fogliame. Inoltre oltre a nutrire ha anche un effetto rinverdente. Una volta si utilizzava davvero sangue animale mentre oggi si utilizzano melasse ricavate dai vegetali oppure sangue secco.
L’Azoto è un elemento fondamentale per la crescita di tutte le piante e il Sangue di Bue si può utilizzare sulle colture dell’orto (come Pomodori, Patate, Carote, Zucchine, Agrumi, ecc.), sulle erbe aromatiche, sui cespugli ornamentali (come Rose, Ortensie, Oleandri, ecc.) e sui tappeti erbosi. In quest’ultimo caso si usa specialmente per la sua capacità di rinverdire i prati. È particolarmente indicato per i Pomodori, quando le foglie tendono a ingiallire, e per gli Agrumi che richiedono un alto fabbisogno di Azoto per crescere bene.
Il Sangue di Bue è anche indicato per le piante acidofile per correggere la presenza di Azoto nei terreni troppo calcarei e quindi non adatti per coltivare queste particolare piante.
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Aprile 07, 2020
Coltivare le Barbabietole o Bietole da orto è un’attività che gli uomini praticano da millenni e ci sono testimonianza sia nella cultura greca sia in quella romana nei testi di Plinio il Vecchio. La Beta, infatti, allora si coltivava sia come ortaggio ma anche come pianta medicinale. Il loro sviluppo si è accentuato nel XV secolo, quando abbiamo iniziato a mangiare anche il frutto rosso della radice, e con la scoperta dell’estrazione della sua componente dolce per ottenere zucchero che risale al 1747.
Le Barbabietole, o meglio dette Bietole da orto (Beta vulgaris), fanno parte della famiglia delle Chenopodiaceae e comprende varietà da orto, da zucchero ma anche destinate all’alimentazione degli animali.
È una pianta annuale con grosse radici fittonanti e in superficie produce delle foglie a forma di cuore lunghe 5-20 cm. Negli orti familiari si coltiva per la radice, molto gustosa: di solito si mangia cotta ma è buona anche cruda, per esempio grattugiata su un’insalata. Si possono cucinare anche le foglie, simili agli Spinaci.
Oggi possiamo contare su tante varietà di Bietola da orto, come quella d’Egitto con una polpa rosso-nerastra, la Detroit con polpa rosso scuro o quella di Chioggia con una polpa rosa chiaro con cerchi concentrici rossi. Meno diffuse, ci sono anche le varietà Albina Vereduna con polpa bianca e la Golden Burpee’s con polpa gialla.
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