In questo periodo dobbiamo concimare i piccoli frutti, cioè le piante di Lamponi, Mirtilli, More e Ribes, che molti coltivano in giardino o sul terrazzo.
Da diversi anni, infatti, è cresciuto l’interesse e quindi la diffusione per la coltura dei piccoli frutti . La ragione di questa tendenza è probabilmente il risultato della maggior conoscenza e consapevolezza del valore nutrizionale di questi frutti e del loro sapore e utilizzo in cucina. A questo va aggiunto che si adattano bene ad ambienti di coltivazione tipici del nostro Paese, come le aree di pianura e pedemontane. Se dotati di vasi adeguati, è possibile coltivarli anche in balconi e terrazzi con ottimi risultati sia estetici sia nel raccolto.
CONCIMARE I PICCOLI FRUTTI: GENEROSI E PRODUTTIVI
Sono piante con portamento arbustivo, longeve e molto generose. Quando sono in piena produzione ciascuna di esse può fornire una quantità esorbitante di frutti e con poche piante sarà possibile garantire l’approvvigionamento famigliare di marmellata per l’intero anno.
Per dare una idea ecco di seguito le produzioni ottenibili per unità di superficie e per pianta:
QUANDO E PERCHÉ CONCIMARE?
Una buona produzione di frutti è legata a numerosi fattori: come la varietà, il tipo di allevamento, il clima, l’irrigazione, le cure agronomiche come la potatura, ecc. Ma è evidente che un tale sforzo produttivo, soprattutto considerando che è sostenuto da un piccolo arbusto, richiede un adeguato sostegno nutritivo: perciò è bene concimare i piccoli frutti.
Il quantitativo totale di concime da distribuire va stabilito sulla base della produzione ottenibile e suddiviso tra le epoche nel corso dell’anno. Alla base del programma vi è la concimazione di post raccolta.
Essa ha un triplice scopo:
- ricostituire le riserve del terreno;
- consentire alla pianta di accumulare al proprio interno tutti gli elementi necessari a predisporre da subito un adeguato numero di gemme e quindi di frutti per la successiva produzione;
- fare riserva di quei meso e micro elementi utili (come per esempio Ferro, Magnesio e Calcio) evitando così la comparsa dei sintomi di carenza in primavera.
Eventuali apporti fuori tempo, anche se utili a migliorare l’aspetto della pianta, non potranno cambiare la sua programmazione produttiva.