Coltivare un orto sul terrazzo può essere un’attività divertente e utile, adatta a tutti, indipendentemente dallo spazio e dal tempo che abbiamo da dedicargli. Anche chi ha poca pazienza può infatti trovare soluzioni per coltivare verdure a rapido sviluppo, riducendo al minimo l’impegno necessario.
COLTIVARE UN ORTO SUL TERRAZZO: LA PRIMA REGOLA
La prima regola è scegliere bene cosa piantare e coltivarlo nel modo adeguato: cioè piante robuste e di buona qualità e condizioni climatiche idonee.
In estate, sotto il sole, sono adatti Pomodori, Peperoni, Peperoncini, Lattughe, Bietolee Rucola. Attenzione però alla scelta delle varietà: ci sono tipi di Pomodori che richiedono regolari interventi per la cura e manutenzione e in particolare per la sfemminellatura, cioè l’eliminazione dei getti laterali, indispensabile nelle varietà a frutto grosso, ma ci sono anche varietà che risultano particolarmente facili e poco esigenti anche in vaso. Come i Ciliegini, i Datterini e i mini Perini. Per sapore e aspetto, non dimenticate il Pomodoro nero a grappoloIndigo Rose e quello di Crimea, color cacao!
Coltivare la Bietola da costa è facile e poco dispendioso e adatto a qualsiasi orto, anche a quelli sul terrazzo.
La Bietola da costa è una pianta a portamento eretto caratterizzata da foglie di medie dimensioni, lisce di colore verde. Il suo ciclo vegetativo è precoce e si adatta a tutte le condizioni climatiche, con possibilità di coltivarla sia in mezz’ombra sia in posizioni più soleggiate.
Questa pianta è solitamente coltivata come annuale, e una volta seminata garantisce continui raccolti per tutto l’anno. La Bietola classica è a costa bianca ma possiamo trovare in commercio alcune varietà a costa rossa, oppure le Bietole a costa sottile dette Erbette.
Coltivare la Cicoria, detta anche Radicchio o Catalogna, è un ottimo modo per contribuire a una dieta sana ed equilibrata. Questo ortaggio, da sempre presente sulla nostra tavola, è dotato di proprietà diuretiche e lassative, stimola l’eliminazione della bile ed è ricco di vitamine.
Oltre che per le sue proprietà terapeutiche, la Cicoria è nota anche per essere gustosa, cotta o cruda, e per essere la protagonista di molte ricette nostrane. Tantissime sono le varietà di Cicoria presenti sul mercato, alcune leggermente amare e altre più dolci, come la Cicoria Rossa di Treviso (detta Radicchio), la Cicoria variegata diChioggia, il Radicchio di Treviso, la Cicoria Catalogna a foglie frastagliate o la Cicoria Catalogna Puntarelle di Galatina.
COLTIVARE LA CICORIA NELL'ORTO
Le Cicorie possono essere seminate tutti i mesi, tranne in inverno, e raccolte dall’autunno fino in primavera. Potendo contare su tante varietà differenti e su ibridi tardivi e precoci, possiamo davvero programmare la coltivazione della Cicoria per quasi tutto l’arco dell’anno.
Curare il Corbezzolo non è difficile e possiamo coltivarlo facilmente sia in vaso sia in giardino. Il Corbezzolo (Arbutusunedo) chiamato anche albatro o arbuto o rossello, è un arbusto sempreverde della famiglia delle Ericaceae molto diffuso in Europa. Fino a qualche decennio fa, il Corbezzolo era un albero molto popolare, usato per l’abbellimento di giardini e per sfruttarne i frutti dolci e aciduli: in autunno sbocciano i fiori bianchi da cui le api suggono il nettare per trarne un dolce miele, e tra novembre e dicembre vengono raccolti i frutti rossi, tondi e granulosi per essere mangiati o cotti con lo zucchero per farne marmellate.
Il Corbezzolo ha anche un’altra caratteristica peculiare. A causa della prossimità del periodo di fioritura rispetto a quello di fruttificazione, capita di vedere sui rami del Corbezzolo i fiori bianchi insieme ai frutti rossi tra le foglie verdi delle fronde. Poiché l’unione di bianco, rosso e verde rappresenta il tricolore italiano, nel Risorgimento il Corbezzolo è stato adottato come simbolo patrio italiano. Anche per questa ragione, i tanti colori offerti dalla pianta, il Corbezzolo viene utilizzato nel giardinaggio ornamentale.
In Italia, fra l’altro, il Corbezzolo è stato apprezzato e coltivato storicamente fin dai tempi antichi. Basti pensare che il monte Conero, vicino ad Ancona, prende il suo nome dal termine kòmaros usato dagli antichi Greci per indicare i Corbezzoli, poiché si presume che in antichità fosse ricco di queste piante.
CURARE IL CORBEZZOLO IN GIARDINO
In natura i Corbezzoli sono diffusi dalle coste del Mediterraneo occidentale fin sulle scogliere irlandesi e la loro altezza varia dai 2 agli 8 metri. È possibile coltivarlo sia in giardino sia in...
Se i sapori delle Cipolle o dell’Aglio sono troppi forti per noi, possiamo provare a piantare lo Scalogno (Allium ascalonicum). Lo Scalogno è a tutti gli effetti una Cipolla (Allium cepa), di cui può essere considerato una varietà. Si differenzia dalle Cipolle per la forma più piccola e un sapore leggermente più delicato, ma si coltiva e viene utilizzato in cucina allo stesso modo.
Il suo nome deriva dall’antico porto di Ascalona vicino a Gaza, che è stato sede di una battaglia nella prima crociata: l’attuale Scalogno è stato infatti diffuso in Europa in seguito alle crociate. Anche se in Italia e ad Atene era già utilizzato dagli antichi Romani e Greci.
A differenza della Cipolla, lo Scalogno ha un bulbo composito, un po' come l'Aglio.
COME PIANTARE LO SCALOGNO: ATTENZIONE AI RISTAGNI
La Scalogno si coltiva seminando i bulbi. La semina primaverile si effettua da febbraio ad aprile per una raccolta tra giugno e settembre, ma nelle zone con clima mite si può effettuare anche una semina autunnale da settembre a novembre. La pianta germina a una temperatura di 12/15°C e superiore a 5°C. La velocità di...
Creare un angolo dedicato al compostaggio in giardino è un buon modo per aiutare l'ambiente. Nel corso dell’anno le piante del giardino forniscono una grande quantità di materiali organici di scarto: basti pensare alle potature, alle foglie cadute o al taglio dell’erba. Anziché distruggerli o smaltirli come rifiuti, questo “patrimonio” può essere facilmente trasformato in compost, cioè un ammendante utile per il giardino stesso, in primis per l’orto poiché il risultato sarà un materiale totalmente e biologico.
Già in questa premessa ci sono sufficienti motivi per affrontare il compostaggio in giardino: meno rifiuti e ammendanti bio gratis!
COMPOSTAGGIO IN GIARDINO: DI COSA SI TRATTA
Con la pratica del compostaggio, non facciamo altro che riprodurre in forma accelerata e controllata i normali processi naturali che, per esempio in un bosco, trasformano le sostanze organiche, come le foglie che cadono, in fertile humus. La trasformazione avviene grazie all’azione di macro e microrganismi decompositori del suolo, che si attivano in presenza di umidità, ossigeno e nutrienti azotati (molli e umidi) e carboniosi (duri e secchi).
Nel nostro cumulo o composter andremo a riprodurre queste condizioni. In particolare andando a fornire nutrienti azotati, come gli scarti vegetali e verdi del giardino del prato, e carboniosi, come le foglie secche, la paglia o i rami della potatura opportunamente sminuzzati con un biotrituratore. L’umidità verrà fornita dalla decomposizione dei materiali azotati, verdi e umidi, e dall’acqua piovana; mentre l’ossigeno all’interno del composter è garantita dai materiali secchi carboniosi che lasciano passare l’aria.
Si distinguono due fasi, quella attiva e di maturazione. Nella prima fase i microrganismi decompongono...
In queste settimane i Cavolfiori sono i padroni dell’orto, poiché si raccolgono proprio in questa stagione. Anzi possiamo coltivare i Cavolfiori e avere un raccolto per tutto l’anno.
Il Cavolfiore (Brassica oleracea) è una tipo di Brassica che si contraddistingue per un corimbo commestibile, detto anche palla, costituito da tante infiorescenze compatte. Dietro il nome “Cavolfiore” si celano in realtà molte varietà molto differenti fra loro: sia per la forma ma soprattutto per il periodo di raccolta. Le varietà tardive si raccolgono da marzo a maggio, quelle invernali a gennaio e febbraio, quelle precoci a novembre e dicembre mentre quelle precocissime sono pronte già a ottobre. Verificate sulle bustine di sementi quale varietà preferite, tenendo conto che potete programmare una produzione praticamente per tutto l’anno.
Tra i classici Cavolfiori con palla bianca troviamo molte varietà legate al territorio, come il Cavolfiore di Jesi o quello gigante di Verona. Differiscono per il ciclo vegetativo (tardivo, precoce, ecc.) e per le dimensioni della palla. Interessante anche il Cavolfiore siciliano di colore viola.
Anche il Cavolfiore Romanesco, o cavolo broccolo, con il suo corimbo geometricamente perfetto fa parte della grande famiglia dei Cavolfiori. Ci sono varietà ottobrine e nataline in funzione del ciclo vegetativo: le prime si raccolgono in ottobre e novembre mentre le seconde da novembre a gennaio.
Curare i Piselli nell’orto ma anche in vaso non è difficile ed è sufficiente seguire alcuni piccoli accorgimenti.
I Piselli (Pisum sativum) sono conosciuti e utilizzati dagli uomini da oltre duemila anni. Oggi sappiamo che sono ricchi di acido folico e contengono molte vitamine (soprattutto la C) e minerali (calcio, ferro, magnesio e potassio). Nell’orto è molto apprezzato per la rapidità della sua crescita, celebrata anche nelle fiabe dei bambini, e l’abbondanza del suo raccolto.
Non dobbiamo però banalizzare: esistono centinaia di varietà di Piselli. Diverse tra le loro per le dimensioni, tra rampicanti, nane e semi-nane, o per la forma dei semi, lisci o rugosi. Il Pisello nano cresce fino a 40 cm mentre quello tradizionale raggiunge anche i 2 metri. Esistono inoltre varietà a ciclo precoce, medio o tardivo: le varietà precoci maturano in 75 giorni.