Coltivare il Rabarbaro è davvero semplice e richiede pochissimo impegno. Il Rabarbaro (Rheum rhabarbarum)è una pianta erbacea perenne rizomatosa, tipicamente coltivata nel nord Europa perché cresce bene anche a temperature piuttosto basse. Il suo utilizzo in cucina è vario, infatti le coste di questo ortaggio possono essere usate sia per preparare dolci e marmellate, sia per insaporire piatti salati grazie al loro gusto dolciastro e acidulo.
La parte commestibile della pianta è il gambo, mentre le foglie, a causa dell’elevato contenuto di acido ossalico, sono tossiche e non vanno assolutamente consumate. Solo i piccioli fogliari si possono consumare ma ne va fatto un uso moderato per evitare effetti collaterali a causa delle proprietà lassative.
Ci sono vari tipi di Rabarbaro: come il Rheumundulatum e il Rheumrhaponticum ma per la raccolta del rizoma viene più frequentemente coltivato il Rheum palmatum, detto Rabarbaro cinese.
Coltivare il Rabarbaro: attenzione ai ristagni!
La pianta di Rabarbaro esige climi miti e non troppo caldi: resiste bene in zone di montagna, anche durante la stagione invernale. Quindi se coltiviamo il Rabarbaro in luoghi caratterizzati da estati molto calde è consigliabile sistemare questa pianta all’ombra, in posizioni ben ventilate.
È dotata di una grossa radice fittonale, di conseguenza è difficile coltivarla in vaso, ma non impossibile! Se vogliamo cimentarci in questa impresa dovremo munirci di un grosso contenitore, abbastanza profondo da permettere alla pianta di svilupparsi e ben drenato per evitare marciumi.
Per la coltivazione nell’orto, dovremo lavorare il terreno precedentemente, avendo cura di rompere le zolle più dure e compatto e di integrare nel suolo un fertilizzante organico, come lo stallatico pellettato.
Coltivare i Porri richiede poco impegno ma regala molte soddisfazioni. Il Porro (Allium porrum) è una pianta erbacea, simile nel sapore alla comune Cipolla. Molto utilizzati nelle nostre cucine, sono protagonisti di numerose ricette e si possono consumare sia cotti sia crudi.
La pianta cresce in lunghezza, con foglie verdi chiaro disposte a ventaglio, formando alla base uno stelo bianco detto falso bulbo, che è la parte più tenera e quindi edibile.
COLTIVARE I PORRI: LA SEMINA E IL TRAPIANTO
I Porri, a seconda delle varietà prescelte, si possono coltivare in tutti i periodi dell’anno.
Molto resistente al freddo, può essere trapiantato nell’orto da marzo fino a novembre, per essere raccolto dopo circa 4 mesi. Se invece vogliamo partire dal seme, la soluzione più economica, possiamo anticipare la semina in una serra protetta già a febbraio-marzo per poi trapiantare i germogli dopo un mese in aprile, oppure seminare direttamente nell’orto da aprile a luglio con una temperatura minima di 12°C.
Coltivare il Topinambur è facile anche per i principianti grazie alla sua resistenza e adattabilità a qualsiasi clima. L’utilizzo del Topinambur (Helianthus tuberosus) in cucina è sempre più diffuso, ma non è raro trovarlo anche negli orti, col suo bellissimo fiore giallo simile a una margherita che insegue i raggi del sole. Questa caratteristica è contenuta nel nome di questa pianta: infatti Helianthus deriva dalle parole grache helios (sole) e anthos (fiore) che indica proprio la capacità di queste piante di ruotare per seguire il sole (eliotropismo).
Questa pianta bulbosa perenne, fiorisce in estate e raggiunge gli 80 cm di altezza. Il bulbo si pianta tra aprile e giugno e la radice, cioè la parte commestibile della pianta, si raccoglie tra maggio e settembre.
Il Topinambur è caratterizzato da una consistenza simile a quella della patata ma ha un sapore che ricorda il carciofo. Alimento poco calorico, si può preparare al vapore, in padella o fritto ma anche crudo, grattugiato in insalata.
La difesa biologica di un orto punta tutto sulla prevenzione. Cioè mettere in atto le tecniche agronomiche adatte (come l'utilizzo di reti e di pacciamatura) e sfruttare tutte le soluzioni biologiche atte a creare le condizioni affinché non si sviluppino colonie di parassiti o spore fungine. Non volendo utilizzare dei prodotti di sintesi con forte potere abbattente, per difendere un orto dobbiamo lavorare soprattutto sulla prevenzione.
STRATEGIE DI DIFESA BIOLOGICA IN UN ORTO
Un cardine questo approccio preventivo prevede l’uso di corroboranti e potenziatori delle difese naturali delle piante. Quindi prodotti di origine naturale (rocce, altre piante, ecc.) da utilizzare preventivamente e non solo alla comparsa degli insetti o dei funghi.
Il principale vantaggio dei preparati bio è la possibilità di usarli in qualsiasi momento dello sviluppo vegetativo, sia nell’orto sia nel frutteto poiché non hanno tempi di carenza.
Partiamo dalla premessa che le piante coltivate in modo corretto (temperatura, irrigazione, sole, ecc.) sono meno soggette ad attacchi di parassiti e funghi. Le piante vanno in sofferenza per due cause principali: uno stress biotico (attacchi di malattie fungine, insetti, batteri, ecc.) e/o abiotico (sofferenze legate a fattori di temperatura, umidità, luce, acqua, ecc.). Le piante indebolite per stress abiotici risulteranno più fragili verso gli attacchi di funghi e insetti. In particolare la concimazione è molto importante e potete approfondire questo argomento in questo articolo.
Vediamo invece quali frecce abbiamo al nostro arco per difendere le piante da funghi e parassiti. Tengono conto che una strategia di difesa biologica deve considerare tutto l’arco...
Usare il Neem in giardino è una soluzione naturale ed ecologica per curare le nostre amiche piante. Il Neem o Nim è un albero originario dell’India e della Birmania (Azadirachta indica) e produce fiori bianchi e frutti simili alle olive. I frutti e i semi contengono azadiractina, un principio attivo che trova numerosi impieghi in campo cosmetico, veterinario e agrario. In India, dove le sue proprietà sono bene conosciute, l’albero di Neem viene tradizionalmente chiamato “farmacia del villaggio” e hanno la consuetudine di inserire le sue foglie nei libri, negli armadi e nei letti poiché allontanano gli insetti molesti.
Lo studio delle proprietà di questa pianta ha portato alla scoperta di oltre 200 principi attivi contenuti nel Neem che lo proteggono da quasi tutti i parassiti, i funghi e i batteri. Svolgendo un’azione fagorepellente, gli insetti rimangono disgustati e si allontanano. Per questa ragione trova ampio impiego sia come antiparassitario naturale per cani e gatti contro zecche e pulci, sia in agricoltura per proteggere le colture. Una particolarità del Neem è che risulta repellente nei confronti degli insetti defogliatori ma senza influenzare l’azione delle api e degli impollinatori.
PERCHÉ USARE IL NEEM IN GIARDINO: UNA SCELTA NATURALE
Il giardinaggio biologico si basa sull’uso di sostanze presenti in natura utili per proteggere le piante, in modo quindi totalmente naturale. L’albero di Neem è una delle frecce al nostro arco più interessante da utilizzare, specialmente per prevenire l’arrivo dei parassiti. Sostanze che sono in grado di riattivare le difese naturali delle piante e costituire barriere meccaniche per...
Coltivare la Rucola è molto semplice sia nell’orto sia in cassette sul terrazzo. Ortaggio appartenente alla famiglia delle Crucifere, ha un buon contenuto di sali minerali e vitamina C ed è noto per il suo particolare gusto piccantino che lo rende ideale come ingrediente di diverse ricette.
Pianta rustica, ha un ciclo colturale breve e garantisce un buon raccolto per la maggior parte dell’anno. Preferisce un clima temperato con esposizione soleggiata; si adatta facilmente a diverse condizioni climatiche, temendo le gelate persistenti. La temperatura ottimale per la crescita è tra i 15°C e i 20°C, con minima di 5°C.
COLTIVARE LA RUCOLA NELL'ORTO
Per coltivare la Rucola il terreno ideale dovrebbe avere un pH 6/7. Si adatta a diversi tipi di terreno ma è consigliabile la zappatura dell'aiuola per offrire ai semi o alle piantine un substrato soffice e con un buon drenaggio dell'acqua.
Nella fase di lavorazione del terreno e di presemina possiamo incorporare al substrato un concime organico, come lo stallatico...
Diserbare in modo naturale è possibile e la ricerca delle industrie è sempre più impegnata nella creazione di soluzioni che permettano l’uso di sostanza naturali per la cura del giardino e la difesa dei parassiti.
È il caso dell’acido pelargonico che si trova in natura nelle piante di Pelargonium da cui prende il nome, cioè i comuni Gerani. La sua attività corrosiva lo rende un ottimo erbicida da usare contro le infestanti o muschi: agisce per contatto ed è un erbicida totale non selettivo.
Il fatto di essere un agrofarmaco di origine naturale offre molti vantaggi: anzitutto è completamente biodegradabile e non ha una attività residuale. Inoltre non è sistemico, cioè non penetra nelle radici e non danneggia le piante trattate.
DISERBARE IN MODO NATURALE: COME SI USA L’ACIDO PELARGONICO
Quando l’acido pelargonico entra in contatto con la vegetazione, agisce sullo strato ceroso protettivo della foglia provocando la rottura della membrana cellulare...
Quella di usare la polvere di roccia in giardino è una soluzione naturale e consentita in agricoltura biologica per proteggere le piante dagli attacchi delle malattie fungine e dei parassiti.
La lotta biologica sfrutta infatti delle soluzioni utili per limitare l’aggressione di parassiti e funghi, con lo scopo di ridurre o eliminare gli interventi di agrofarmaci. Le soluzioni bio possono essere utili per rafforzare le difese immunitarie delle piante, ma anche per creare le condizioni fisiche non idonee allo sviluppo di malattie fungine o invasioni di insetti. È il caso della polvere di roccia.
Coltivare un orto sul terrazzo può essere un’attività divertente e utile, adatta a tutti, indipendentemente dallo spazio e dal tempo che abbiamo da dedicargli. Anche chi ha poca pazienza può infatti trovare soluzioni per coltivare verdure a rapido sviluppo, riducendo al minimo l’impegno necessario.
COLTIVARE UN ORTO SUL TERRAZZO: LA PRIMA REGOLA
La prima regola è scegliere bene cosa piantare e coltivarlo nel modo adeguato: cioè piante robuste e di buona qualità e condizioni climatiche idonee.
In estate, sotto il sole, sono adatti Pomodori, Peperoni, Peperoncini, Lattughe, Bietolee Rucola. Attenzione però alla scelta delle varietà: ci sono tipi di Pomodori che richiedono regolari interventi per la cura e manutenzione e in particolare per la sfemminellatura, cioè l’eliminazione dei getti laterali, indispensabile nelle varietà a frutto grosso, ma ci sono anche varietà che risultano particolarmente facili e poco esigenti anche in vaso. Come i Ciliegini, i Datterini e i mini Perini. Per sapore e aspetto, non dimenticate il Pomodoro nero a grappoloIndigo Rose e quello di Crimea, color cacao!