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Ottobre 06, 2020
Se vogliamo provare un ortaggio differente e davvero originale, possiamo provare a coltivare la Okra Gombo.
La Okra (Abelmoschus esculentus) è un ortaggio tropicale molto diffuso in sud America, ma lo troviamo anche nelle ricette della cucina indiana, dell’est europeo e dell’Asia minore. È una pianta di origine africana e viene chiamata anche Gombo, per assonanza con il suo nome nelle lingue locali. Oggi viene coltivata anche in Europa e in particolare in Italia.
L’Okra è come il maiale: non si butta via niente: il frutto può essere utilizzato in cucina, con i fusti si ottiene una fibra tessile (la fibra di gombo) mentre i fiori sono davvero spettacolari. La Okra è un parente della Malva e dell’Ibisco, quindi anche i suoi fiori sono molto scenografici: con petali color giallo brillante con centro sui toni del rosso.
I suoi frutti sono simili ai peperoncini verdi e in cucina vengono utilizzati sia crudi all’interno di insalate in miste, ma soprattutto in padella o al vapore insieme ad altre verdure. In molto paesi è un ingrediente tipico del cous cous e viene anche conservato sottaceto. Ha un sapore simile agli asparagi e ai carciofi ed è molto ricco di vitamine (C, K e del gruppo B) e proprietà nutritive.
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Settembre 15, 2020
In questo periodo dobbiamo concimare i piccoli frutti, cioè le piante di Lamponi, Mirtilli, More e Ribes, che molti coltivano in giardino o sul terrazzo.
Da diversi anni, infatti, è cresciuto l’interesse e quindi la diffusione per la coltura dei piccoli frutti . La ragione di questa tendenza è probabilmente il risultato della maggior conoscenza e consapevolezza del valore nutrizionale di questi frutti e del loro sapore e utilizzo in cucina. A questo va aggiunto che si adattano bene ad ambienti di coltivazione tipici del nostro Paese, come le aree di pianura e pedemontane. Se dotati di vasi adeguati, è possibile coltivarli anche in balconi e terrazzi con ottimi risultati sia estetici sia nel raccolto.
CONCIMARE I PICCOLI FRUTTI: GENEROSI E PRODUTTIVI
Sono piante con portamento arbustivo, longeve e molto generose. Quando sono in piena produzione ciascuna di esse può fornire una quantità esorbitante di frutti e con poche piante sarà possibile garantire l’approvvigionamento famigliare di marmellata per l’intero anno.
Per dare una idea ecco di seguito le produzioni ottenibili per unità di superficie e per pianta:
QUANDO E PERCHÉ CONCIMARE?
Una buona produzione di frutti è legata a numerosi fattori: come la varietà, il tipo di allevamento, il clima, l’irrigazione, le cure agronomiche come la potatura, ecc. Ma è evidente che un tale sforzo produttivo, soprattutto considerando che è sostenuto da un piccolo arbusto, richiede un adeguato sostegno nutritivo: perciò è bene concimare i piccoli frutti.
Il quantitativo totale...
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Luglio 24, 2020
Coltivare Uva Fragola è un’ottima soluzione per coprire un pergolato o un gazebo. La Vite (Vitis), della famiglia delle Vitaceae, è un genere di piante che comprende diverse specie, di cui la più diffusa in Europa è la Vitis vinifera, chiamata comunemente Vite europea e utilizzata per produrre il vino.
L’antica specie di Vite, coltivata fin dagli albori della storia ma soprattutto da Etruschi, Greci e Romani, che si presume fosse di natura selvatica, non esiste praticamente più perché distrutta da due avversità particolarmente gravi, ambedue provenienti dall’America del nord. Per mezzo della navigazione a vapore e della conseguente maggior facilità dei trasporti, giunsero infatti in Europa dal secolo XIX la Fillossera (nel 1868) e la Peronospora (nel 1878). La Fillossera è un insetto che attacca l’apparato radicale della Vite europea causando la distruzione della pianta. La Peronospora è invece una malattia fungina che provoca gravi danni all’apparato fogliare, ai giovani germogli, ai grappoli nella fase iniziale dello sviluppo, con conseguente perdita delle foglie, dei giovani rami, degli acini fin dalle prime fasi del loro sviluppo.
L'Uva Fragola (Vitis labrusca, che significa selvatica) dà luogo a vini di scarsa qualità e dal 1931 è vietato produrre vino con Uva Fragola (il cosiddetto Fragolino). Possiamo produrre vino solo con Vitis vinifera: è però permessa la coltivazione della Vitis labrusca per la produzione di uva fragola e la produzione...
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Luglio 07, 2020
Da sempre gli italiani amano coltivare il Cardo: è originario della zona mediterranea (Europa meridionale – Africa settentrionale) ma nel tempo si è diffuso anche in aree settentrionali (Pianura Padana) dove è diventato protagonista di piatti tipici (come per esempio la Bagna Cauda piemontese): poiché è sensibile agli abbassamenti di temperatura, soprattutto nelle fasi giovanili, va dovutamente protetto. È una pianta erbacea perenne ma spesso viene coltivata come annuale.
Appartiene alla famiglia delle Composite assieme Carciofo, Radicchio, Topinambur e Girasole. È monoica (cioè con apparati riproduttivi femminile e maschile nella medesima pianta) e i fiori assomigliano a quelli del Carciofo ma sono di dimensioni più piccole. Le foglie, a seconda della varietà, sono più o meno spinose e pennate, aventi il picciolo e le nervature spessi e carnosi che costituiscono il prodotto utilizzato nell’alimentazione.
Si adatta bene a quasi tutti i tipi di terreno ma predilige quelli di medio impasto, profondi, freschi, a reazione neutra o leggermente alcalina.
Si avvantaggia di lavorazioni profonde e di laute concimazioni, sia organiche che inorganiche.
L’avvio della coltura può avvenire in due modi: attraverso la semina o il trapianto di giovani piantine ottenute in semenzaio.
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Luglio 02, 2020
Creare un angolo del terrazzo da dedicare alle piante per il benessere è un’ottima soluzione con coniugare il bello con l’utile.
Le erbe aromatiche e terapeutiche sono facili da coltivare: basta procurarsi dei vasi ampi e profondi da riempire con un buon terriccio specifico per orto e una posizione soleggiata per almeno 3-4 ore al giorno. Con queste condizioni potete coltivare con successo qualsiasi pianta aromatica.
Ecco 8 piante differenti, ma accomunate dalle proprietà terapeutiche e dall’uso in cucina. Oltre naturalmente la bellezza del verde!
ALLORO
Va coltivato in un vaso profondo. Se è in piena terra, non ha bisogno di irrigazioni (ma se viene irrigato cresce più velocemente). Oltre al sapore ottimo, ha molte proprietà utili: l’olio all’Alloro è utile per massaggi che leniscono i muscoli contratti. Clicca qui per scoprire i consigli di coltivazione.
LAVANDA
La fragranza di Lavanda è considerata capace di migliorare le capacità della memoria. Quando sentiamo la testa troppo “piena”, lo stimolante profumo della lavanda ci aiuterà a mettere ordine nella mente e a ricordare meglio, con minore facilità di distrazione e maggiore attenzione per le cose e per le persone che abbiamo intorno.
CORIANDOLO
Il Coriandolo, dal buon aroma fruttato, è una pianta aromatica dotata di un gran numero di proprietà benefiche: è digestivo, depurativo e disinfettante dell’organismo, soprattutto delle vie gastrointestinali.
Svolge un’azione...
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Giugno 26, 2020
Le Carote sono molto facili da coltivare un po’ in tutta Italia. La temperatura ottimale di coltivazione è di 18°C, ma è bene non scendere mai sotto i 6°C e attendere di superare la minima di 8°C prima di seminare o trapiantare le Carote.
Possiamo scegliere se partire da una piantina già cresciuta, oppure se partire dal seme. La prima soluzione è più rapida e semplice, la seconda è più economica e ci permette di scegliere fra tante varietà. Infatti esistono Carote di molti tipi: dal tipico colore arancione ma anche viola, con punta affusolata o tronca, così come esistono carote che raggiungono i 27 cm e altro piccole e rotonde a forma di trottola.
Oggi sappiamo che il tipico colore arancione è determinato da una vitamina, il betacarotene, molto utile per rafforzare la vista, emolliente della pelle e delle mucose, antianemico poiché stimola la produzione di globuli rossi e combatte le malattie dell’apparato respiratorio e i radicali liberi responsabili dell’invecchiamento. Ci sono quindi tanti buoni motivi per coltivare le Carote nel nostro orto e portarle in tavola!
COLTIVARE LE CAROTE IN GIARDINO
Scegliete un’aiuola nell’orto ben assolata, senza dimenticare la consociazione degli ortaggi: le Carote preferiscono la vicinanza di Cipolle, Menta, Lattughe e Pomodoro, mentre non hanno simpatia per il ...
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Giugno 05, 2020
Coltivare lo Scalogno è facile e non richiede grande impegno. Lo Scalogno (Allium ascalonicum) è una pianta simile alla Cipolla, di cui è considerato una varietà, con la quale condivide caratteristiche e similitudini di utilizzo. A differenza delle Cipolle però lo Scalogno ha un bulbo composito e non unico.
Ci sono diverse varietà di Scalogno che talvolta differiscono per il colore della buccia: la più diffusa ha una buccia rosso-violacea, ma ci sono anche gialli, grigi e rosa.
COLTIVARE LO SCALOGNO: ATTENZIONE A RISTAGNI ED ERBACCE
La Scalogno si coltiva seminando i bulbi. La semina primaverile si effettua da febbraio ad aprile per una raccolta tra giugno e settembre, ma nelle zone con clima mite si può effettuare anche una semina autunnale da settembre a novembre. La pianta germina a una temperatura di 12/15°C e superiore a 5°C. La velocità di crescita dipende dalle condizioni ambientali: quando la temperatura scende troppo il bulbo va in riposo vegetativo per poi tornare a produrre nella successiva primavera. In generale possiamo stimare circa 4 mesi dalla semina alla raccolta.
Lo Scalogno è una pianta molto rustica e si adatta bene ai terreni leggeri e media consistenza: l’importante è che non ci siano ristagni idrici poiché, tende un bulbo, tende alla marcescenza in presenza di troppa umidità. Nel caso dello Scalogno, come della Cipolla, consigliamo la rotazione delle colture: evitate di coltivare lo Scalogno ogni anno sempre nella stessa aiuola dell’orto.
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Giugno 02, 2020
Il giardinaggio fa bene alla salute e tutti lo sappiamo: l’attività fisica connessa alla coltivazione mantiene in forma il corpo, specialmente se si è sedentari e non sportivi. Ma il giardinaggio fa bene anche allo spirito e all’ambiente che ci circonda. Da un certo punto di vista, chi cura il proprio giardino e pianta alberi fa un’opera di bene anche per i vicini, il quartiere, la città.
IL GIARDINAGGIO FA BENE ANCHE IN TEMPI DI LOCKDOWN
L’emergenza sanitaria generata della pandemia ha prodotto in molti di noi un senso di stress e di stanchezza. Pur non esistendo bacchette magiche, molti si stanno dedicando alla cura del verde con risultati positivi.
Non deve stupire: molti studi scientifici hanno confermato che chi vive a stretto contatto con il verde e la natura ha il 30% di probabilità in meno di soffrire di depressione (Centre for Food Policy dell’Università di Londra).
PIÙ VERDE PER COMBATTERE LE ISOLE DI CALORE
Gli alberi e i prati sono uno strumento importantissimo per combattere le pericolose isole di calore, cioè le aree urbane cementificate dove il calore si moltiplica anziché disperdersi. È scientificamente dimostrato che la presenza di molti parchi, con alberi e prati, sia la soluzione più efficace e più economica per abbattere le temperature.
Oltre a ombreggiare, gli alberi, grazie al processo di evapotraspirazione, disperdono umidità nell’aria contribuendo al raffreddamento dell’ambiente. Studi scientifici ci dicono che la presenza di alberi e prati può diminuire le temperature dai 2 ai 9°C, in base alla grandezza del parco.
Senza dimenticare che gli alberi sono anche in grado di assorbire alcune sostanze inquinanti nocive come ossido e biossido di azoto e biossido di zolfo, rilasciando al contempo ossigeno nell’ambiente: funzionano come un purificatore...
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Mag 18, 2020
PROROGA AL 2/11/2021 DELLE MISURE TRANSITORIE PER LA COMMERCIALIZZAZIONE E L’IMPIEGO DEI PRODOTTI FITOSANITARI DESTINATI AGLI UTILIZZATORI NON PROFESSIONALI
Gentile consumatore, la scadenza che vedi sulle confezioni dei prodotti destinati alla difesa delle piante da balcone, giardino e orto non ha niente a che vedere con l’efficacia del prodotto ma è riferita ad una normativa denominata USO NON PROFESSIONALE che stabiliva la possibilità di vendere questa tipologia di prodotti fino al 2 maggio 2020.
Questo termine è stato posticipato dal Ministero della Salute fino al 2 novembre 2021 (vedi sotto il dettaglio del Decreto Legge).In alcuni casi troverai indicata sulle etichette una scadenza diversa dal 2 maggio 2020, anche in questo caso, se il prodotto è ancora sugli scaffali, significa che ha avuto una proroga di un ulteriore anno dalla data indicata in etichetta.
Il Ministero non ha previsto la modifica delle etichette ma ai fini di una informazione esaustiva per i
consumatori ha inserito una apposita nota nella pagina di presentazione della banca dati dei
prodotti fitosanitari.Inoltre, nella sezione “Notizie” del sito del Ministero della Salute è possibile trovare indicazione circa le “Nuove disposizioni per i prodotti fitosanitari per uso non professionale”: https://www.salute.gov.it/portale/fitosanitari/dettaglioNotizieFitosanitari.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=4263
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