Se i sapori delle Cipolle o dell’Aglio sono troppi forti per noi, possiamo provare a piantare lo Scalogno (Allium ascalonicum). Lo Scalogno è a tutti gli effetti una Cipolla (Allium cepa), di cui può essere considerato una varietà. Si differenzia dalle Cipolle per la forma più piccola e un sapore leggermente più delicato, ma si coltiva e viene utilizzato in cucina allo stesso modo.
Il suo nome deriva dall’antico porto di Ascalona vicino a Gaza, che è stato sede di una battaglia nella prima crociata: l’attuale Scalogno è stato infatti diffuso in Europa in seguito alle crociate. Anche se in Italia e ad Atene era già utilizzato dagli antichi Romani e Greci.
A differenza della Cipolla, lo Scalogno ha un bulbo composito, un po' come l'Aglio.
COME PIANTARE LO SCALOGNO: ATTENZIONE AI RISTAGNI
La Scalogno si coltiva seminando i bulbi. La semina primaverile si effettua da febbraio ad aprile per una raccolta tra giugno e settembre, ma nelle zone con clima mite si può effettuare anche una semina autunnale da settembre a novembre. La pianta germina a una temperatura di 12/15°C e superiore a 5°C. La velocità di crescita dipende dalle condizioni ambientali: quando la temperatura scende troppo il bulbo va in riposo vegetativo per poi tornare a produrre nella successiva primavera. In generale possiamo stimare circa 4 mesi dalla semina alla raccolta.
Lo Scalogno è una pianta molto rustica e si adatta bene ai terreni leggeri e media consistenza: l’importante è che non ci siano ristagni idrici poiché, come tutti i bulbi, tende alla marcescenza in presenza di troppa umidità. Nel caso dello Scalogno, come della Cipolla, consigliamo la rotazione delle colture: evitate di coltivare lo Scalogno ogni anno sempre nella stessa aiuola dell’orto.
È sempre consigliabile preparare un letto di semina almeno una settimana prima dell’interramento dei bulbi. Oltre a una vangatura e rastrellatura superficiale, per togliere le erbacce e i sassi, possiamo stendere un concime pellettato specifico per orto consentito in agricoltura biologica con basso tenore di Azoto (N) e irrigare l’aiuola. Nel lasso di tempo tra la preparazione del letto e la semina vera e propria, avremo modo di verificare che il drenaggio dell’acqua sia ottimale, per esempio in caso di pioggia o di irrigazione, così come potremo estirpare facilmente le erbacce che quasi sicuramente cresceranno.
Tracciamo delle file, mantenendo una distanza di 25-30 cm tra ognuna, e piantiamo i bulbi di Scalogno distanziati di circa 15 cm sulla stessa fila. Il bulbo va posizionato con l’apice verso l’alto e a una profondità di circa 2 cm, in modo da essere totalmente coperto di terra.
Durante il primo sviluppo delle piantine dovremo controllare lo sviluppo di eventuali piante antagoniste.
Al termine del ciclo di produzione, da giugno ad agosto a seconda del clima, i bulbi vanno tolti dal terreno e lasciati asciugare per almeno tre giorni. Si possono conservare in un luogo ventilato e secco per molto tempo.