Formiche, scarafaggi, zanzare, vespe, cimici e altri visitatori molesti che tendenzialmente abitano gli spazi aperti, non rifiutano di certo i nostri ambienti domestici, anzi spesso creano la loro dimora proprio all’interno delle nostre case. Pochi facili accorgimenti ci aiutano a minimizzare e prevenire l’arrivo di questi ospiti indesiderati: in primis assicurarsi di chiudere eventuali fessure nei muri, vicino alle finestre, in soffitta e nei lucernai, controllare con attenzione gli infissi per verificare se le porte si chiudono perfettamente e riparare tutte le crepe per limitare potenziali ingressi a chi non abbiamo invitato. E’ bene inoltre non creare zone umide in casa, potare adeguatamente i rami per non creare ponti tra la pianta e i muri di casa nostra e ricordarsi di spegnere le luci di notte.
L'estate porta con sé il problema degli insetti molesti: vediamo insieme i sistemi di lotta contro le Zanzare che possiamo adottare in casa e in giardino!
Sistemi di lotta contro le zanzare in giardino e in casa
Nel mondo esistono 3.000 specie di Zanzare. In Italia possiamo contarne circa 60, rappresentate da tre grandi famiglie:
le Culex pipiens, dette Zanzare comuni, sono stanziali, attive all’alba e durante il crepuscolo e le loro punture possono essere molto dolorose;
le zanzare Anopheles anche loro sono piuttosto stanziali e sono note per la loro capacità di diffondere la malaria. Prediligono gli ambienti aperti dove possono trovare più facilmente il loro habitat come pozze e ristagni d’acqua. Sono principalmente attive nelle ore notturne dal crepuscolo all’alba.
le zanzare Aedes di recente introduzione nel nostro habitat sono le più temibili, fanno parte di questa specie la famigerata Zanzara tigre (Aedes albopictus) e l’ultima arrivata la Zanzara coreana (Aedes Koereicus)
Sono Zanzare particolarmente aggressive, possono percorrere grandi distanze e sono attive durante l’arco di tutta la giornata con intensificazione della loro attività dall’alba e al tramonto.
La Zanzara tigre ha una vita di quasi 8 mesi, per l’esattezza 36 settimane, nel nostro habitat. Durante questo periodo può compiere un intero ciclo riproduttivo. In 10 giorni possono depositare dalle 100 alle 300 uova a covata. Per questo motivo la Zanzara tigre è divenuta la specie dominante in Italia e in molti paesi europei che si affacciano nel bacino del Mediterraneo.
La presenza di Formiche in casa non va sottovalutata. Pochi esemplari non sono un problema, ma se trovano le condizioni ideali che costruire un formicaio ci troveremo presto a dover affrontare una seccatura. La convivenza con le Formiche è sconsigliata perché sono vettori di batteri e virus ed essendo sempre alla ricerca di cibo possono portarli sugli alimenti. Anche Pulci e Acari sfruttano alcuni tipi di Formiche per spostarsi più velocemente.
Formiche in casa: come evitare il problema in modo naturale
Se viviamo in campagna, di solito le Formiche preferiscono deporre le uova in giardino all’aperto. Ma nelle città è frequente la creazione di formicai nell’intercapedine di muri e pavimenti.
Le Formiche entrano nelle nostre case alla ricerca di cibo. Se le prime “ricercatrici” trovano pavimenti e superfici della cucina pulite e alimenti rigorosamente confezionati, se ne andranno subito alla ricerca di una nuova abitazione.
Quando le temperature iniziano a salire difenderci dalle zanzare diventa un’esigenza, specialmente se abbiamo un giardino o un terrazzo in cui magari vorremmo cenare dopo il tramonto.
È bene però sapere che le zanzare non sono insetti “migranti” e di solito non compiono lunghi spostamenti dal luogo in cui sono nate. Se si trovano bene, cioè trovano cibo e le condizioni per riprodursi, tendono a “piantare le tende”. Se abbiamo delle zanzare in casa o in giardino è quindi possibile che noi o nostri vicini abbiamo creato le condizioni ideali per l’allevamento di questi fastidiosi insetti.
Difenderci dalle zanzare: iniziamo dalla prevenzione e dai larvicidi
Le zanzare si cibano di nettare che trovano sui fiori, mentre per l’ovideposizione hanno necessità di un piccolo specchio d’acqua stagnante e di qualche goccia di sangue. Perciò pungono soltanto le zanzare femmina.
Mentre per i fiori o il sangue non possiamo farci niente, la creazione di “specchi d’acqua” potrebbe essere evitata o controllata. In alcuni casi queste riserve d’acqua vengono infatti create involontariamente: in uno pneumatico lasciato all’aperto, in un telo di plastica nell’orto oppure nei sottovasi. Sarà sufficiente controllare il giardino o il terrazzo ed eliminare queste fonti di possibili focolai.
In altri casi invece gli “specchi d’acqua” sono necessari. Per esempio le ciotole con l’acqua per gli animali domestici, i contenitori per la raccolta dell’acqua piovana ma anche le fontane, gli abbeveratoi per gli uccelli selvatici, i laghetti ornamentali e i tombini che raccolgono l’acqua piovana.
Quello di eliminare le Cimici asiatiche e di prevenirne lo sviluppo sono problemi che coinvolgono molti possessori di giardini. La presenza delle Cimici deve essere infatti controllata poiché sono insetti fitofagi che si nutrono delle nostre piante e della loro linfa. Inoltre è un insetto polifago e quindi si nutre di tantissime piante, sia ornamentali sia dell’orto.
ELIMINARE LE CIMICI ASIATICHE: LE CARATTERISTICHE DELL’INSETTO
Dietro il termine Cimice si celano in realtà tanti insetti differenti. Quelle pericolose per le piante sono soprattutto la Cimice verde (la Nezaraviridula totalmente verde e la Palomena prasina con uno scudetto marrone sul dorso) e la Cimice asiatica (Halyomorphahalys).
Quest’ultima in particolare è un “insetto alieno”, cioè introdotto nel nostro ambiente soltanto in tempi recenti, a causa delle importazioni, e proliferato grazie alla mancanza di nemici naturali. La Cimice asiatica viene dall’Estremo Oriente e rispetto alla Cimice Verde italiana ha una maggiore resistenza al freddo, è molto più vorace e si riproduce maggiormente. È infatti in grado di sviluppare fino a 2 generazione in un anno. Considerando che arrivano a deporre fino a 400 uova è facile comprendere come sia semplice trovarsi fronte a una infestazione in pochi mesi.
Ci possiamo trovare nella condizione di dover togliere un nido di Vespe in giardino, quando la sua presenza può diventare un problema per l’incolumità della nostra famiglia.
Le Vespe sono insetti utili e non vanno uccise inutilmente. Talvolta però il rapporto diretto con l’uomo può comportare problemi, specialmente in presenza di bambini piccoli, poiché le Vespe femmine attaccano e pungono quando si sentono in pericolo. Quando, per esempio, creano i nidi nei sottotetti, nelle verande e sui camini o quando vengono in massa ad abbeverarsi dagli irrigatori automatici o dalla piscina, il nodo arriva al pettine. Vi ricordiamo che le Vespe non muoiono dopo la puntura, come avviene con le Api: il pungiglione della Vespa rimane al suo posto e può anzi colpire più volte la vittima.
Tra le varie specie di Vespa presenti in Italia, troviamo anche esemplari più grandi e aggressivi, come la Vespa crabo (Calabrone), che arrivano fino a 4 cm di lunghezza. Il veleno del suo pungiglione può provocare shock anafilattico specialmente in presenza di più punture.
Se poi consideriamo che un nido di Vespe può arrivare a contenere fino a 10.000 esemplari, è facile capire che è bene evitare la convivenza con un nido di Vespe nel nostro giardino.
Utilizzare i larvicidi correttamente e meticolosamente ci permette di ridurre le zanzare in modo importante. Se infatti la lotta contro le zanzare adulte risulta più difficile e richiede l’uso di prodotti chimici, quella contro le larve è più semplice e si può affrontare anche con soluzioni naturali. Non è un caso se molte amministrazioni pubbliche hanno introdotto l’obbligo di utilizzare i larvicidi per limitare la presenza delle zanzare.
Una zanzara femmina ha un ciclo vitale di meno di un mese e può deporre fino a 300-400 uova. È ovvio che il vero problema è limitare la riproduzione intervenendo direttamente sulle uova.
QUANDO UTILIZZARE I LARVICIDI
Con l’aumento delle temperature, da maggio a settembre, è bene prevedere un programma di trattamenti larvicidi ogni 3-4 settimane: il prodotto è persistente ma tende a dilavare in caso di pioggia.
I larvicidi si utilizzano in presenza di acque stagnanti ferme, come per esempio laghetti, contenitori, tombini, caditoie, bocche di lupo, sottovasi, serbatoi, ecc. I nuovi...
Usare i larvicidi correttamente è molto importante poiché è uno dei sistemi di contenimento delle zanzare più efficace e meno inquinante. Tutte le specie di zanzare presenti in Italia hanno un ciclo riproduttivo che passa per una fase acquatica della durata di 6-7 giorni, nel corso dei quali, passando attraverso 4 stadi larvali e 1 di pupa, l’uovo si trasforma in una zanzara adulta. Poiché una volta diventate adulte sono più difficili da controllare, il passaggio obbligato in acqua per il loro sviluppo è un punto debole delle zanzare sul quale i ricercatori specializzati nella lotta a questo pericoloso insetto si sono ovviamente concentrati.
Se poi consideriamo che una zanzara adulta vive mediamente 3-4 settimane nel corso delle quali può deporre fino a 300-400 uova, capiamo ancora di più l’importanza di intervenire alla fonte del problema.
USARE I LARVICIDI: INIZIAMO DALLA PREVENZIONE
Prima di usare i larvicidi, il primo consiglio è di eliminare tutti gli oggetti che, a causa della pioggia o dell’irrigazione, possono trasformarsi in piccoli laghetti. Come per esempio annaffiatoi o secchi, pneumatici o teli di plastica che possono trattenere l’acqua.
Nel caso dei sottovasi o delle ciotole per dissetare gli animali da compagnia, cerchiamo di svuotarle entro 4-5 giorni, anche se sarebbe meglio molto meno per la salute sia delle piante sia del cane.
In altri casi è invece impossibile cambiare l’acqua. Per esempio nei laghetti ornamentali, nelle fontane, negli abbeveratoi degli uccelli, nelle cisterne aperte per la raccolta dell’acqua piovana, nelle piante coltivate in idrocoltura e nei tombini e griglie per la raccolta delle acque. In questi casi dobbiamo prevedere un ciclo di trattamenti con un larvicida specifico.
Le Formiche in casa sono un bel problema e tutti sappiamo che ovunque ci sia cibo, lì ci saranno delle Formiche pronte ad approfittarne! Liquidi zuccherini, succhi e sciroppi di frutta, la melata degli Afidi ma anche alimenti solidi sono le prede preferite.
In genere nidificano all’aperto e invadono le case solo per il tempo necessario a raccogliere il cibo, ma possono adattarsi anche all’interno di intercapedini di muri e pavimenti.
In Italia se ne conoscono circa 250 specie che, in grande maggioranza, vivono in terreni aperti o boschi. Quelle che frequentano le aree urbane e le case in particolare rappresentano una piccola percentuale. Agli occhi di un non-esperto possono apparire tutte uguali, invece posseggono preferenze alimentari e comportamenti molto diversi. Individuarne alcune caratteristiche e adottare delle semplici precauzioni ci consentirà di debellarle con successo.
FORMICHE IN CASA: COME PREVENIRE E AFFRONTARE UNA INVASIONE
Iniziamo con il dire che non è sempre necessario effettuare una disinfestazione. Se agiamo in modo preventivo possiamo evitare e limitare il pericolo; è sufficiente adottare alcuni accorgimenti. Come precludere o eliminare i passaggi e le vie di accesso al cibo, conservarlo in contenitori chiusi e mantenere costantemente puliti gli ambienti e i mobili dai residui alimentari (briciole, stoviglie sporche, succhi di frutta o di carni, ecc.): tutte astuzie che inducono rapidamente le Formiche a cercare altrove le fonti di cibo. Ricordiamoci che, essendo insetti opportunisti, nella maggior parte dei casi entrano nelle nostre case solo per raccogliere il cibo e non per impiantare il nido.
Se dopo aver adottato tutte le precauzioni possibili c’è ancora questa presenza indesiderata sarà il caso di utilizzare un prodotto anti-formiche.
Programmare le azioni di lotta alle Zanzare è importante poiché per limitare la loro diffusione dobbiamo sviluppare interventi sia preventivi sia di contenimento.
In Italia sono presenti molte specie di Zanzara ma quelle più diffuse sono:
Culex: detta anche zanzara comune, alcune sono vettore della febbre del Nilo, encefaliti e meningiti.
Anopheles: nota come Zanzara della Malaria, fortunatamente ora molto meno diffusa in Italia.
Aedes albopictus: nota come Zanzara Tigre.
LOTTA ALLE ZANZARE: COME SI COMPORTANO
Sono attirate dal respiro dell’uomo, dalla sudorazione e dal calore del corpo. Le femmine pungono per nutrirsi del sangue di cui necessitano per far maturare le uova e generare la prole. Gli effetti delle punture si limitano in genere a una irritazione temporanea, ma quelle di alcune specie (come per esempio la Zanzara Tigre che può pungere anche attraverso i vestiti) arrivano a provocare anche gravi irritazioni e ponfi che tardano a scomparire.
MODALITA’ DI RIPRODUZIONE
Per tutte le specie sopra citate il ciclo riproduttivo passa per una fase acquatica della durata, in condizioni ottimali, di 6-7 giorni nel corso dei quali, passando attraverso 4 stadi larvali e 1 di pupa, l’uovo si trasforma in una zanzara adulta.
Per questo motivo le zone umide e le acque stagnanti costituiscono gli ambienti obbligati in cui le zanzare si riproducono.
L’adulto che si libera vive mediamente 3-4 settimane nel corso delle quali può deporre sino a 300-400 uova. Si capisce bene quindi come con l’avvicendamento delle nuove generazioni, nel solo arco della stagione estiva e in assenza di predatori naturali o di efficaci contromisure, il numero potenziale dei nuovi nati giunga facilmente a qualche...
Eliminare le Cimici dal giardino è importante poiché sono insetti fitofagi, ossia che si nutrono delle nostre piante e della loro linfa in particolare, rovinando sia le ornamentali sia quelle da orto. Si nutre attraverso l’apparato boccale, succhiando la linfa e i liquidi interni della pianta o del frutto oppure attraverso l’asportazione di porzioni della pianta stessa. Inoltre è un insetto polifago, cioè si nutre ai danni di un numero indefinito di specie vegetali, e non di una sola tipologia di piante.
Infine le Cimici sono molto prolifiche e, deponendo fino a 400 uova per adulto, possono nel breve creare una vera e propria infestazione.
I danni alle colture sono provocati sia dalle neanidi che dagli adulti. Sul Pomodoro, in particolare, le punture di nutrizione causano delle tipiche punteggiature clorotiche, di estensione variabile. Altro danno diretto provocato dalle Cimici sui Pomodori, e in generale sui frutti, è il conferimento di un sapore sgradevole. Un gusto amaro e acido allo stesso tempo, che rende la bacca di Pomodoro non più commestibile. Ciò avviene in seguito alla puntura, attraverso la secrezione di un liquido ripugnante.
ELIMINARE LE CIMICI: IMPARIAMO A CONOSCERLE
In effetti in Italia tendiamo ad attribuire il nome “Cimice” a molti animali differenti: le Cimici dei letti, le Cimici dell’Olmo, le Cimici verdi e le Cimici asiatiche sono in realtà insetti molto diversi.
Le Cimici fitofaghe e polifaghe maggiormente diffuse sono la Cimice verde (la Palomena prasina e la Nezaraviridula) e la Cimice asiatica (Halyomorphahalys).
Allontanare le Vespe dai luoghi in cui abitiamo può essere necessario poiché rappresentano un pericolo per i bambini e per gli animali. In caso di ipersensibilità alle punture di Vespa, si può anche verificare uno shock anafilattico con rischi anche mortali, specialmente se si viene attaccati da più Vespe. Inoltre sono abbastanza combattive e, contrariamente alle Api, possono pungere più volte poiché non perdono il pungiglione: questo le rende più pericolose.
ALLONTANARE LE VESPE MA IN MODO CONSAPEVOLE
È bene precisare che le Vespe non vanno uccise inutilmente poiché sono animali utili. Contrariamente alle Api, le Vespe (Vespula vulgaris) non sono insetti impollinatori e si cibano di altri insetti o di sostanze zuccherine, come la polpa di molti frutti ma anche i nostri alimenti. Si nutrono anche di corteccia che usano, mischiata alla saliva, per creare i loro alveari che sono simili a fogli di carta e non cerosi come quelli delle Api. Nonostante ciò, le Vespe sono animali utili poiché si cibano di insetti come ragni, zecche e afidi e ne limitano così lo sviluppo. Inoltre sono il cibo preferito di molti volatili, come rondini e falchi che sono ghiotti di imenotteri.
Va inoltre precisato che le Vespe, come tutti gli animali tranne l’uomo, non sono pericolose e non aggrediscono senza motivo: lo fanno solo per difesa quando si sentono attaccate o quando il loro nido è in pericolo. Ma vediamo come allontanare le Vespe.
I RIMEDI NATURALI
Alcune volte le Vespe sono presenti nei nostri giardini anche se il loro nido non si trova nei paraggi. Magari sono semplicemente attratte dai profumi dei nostri fiori o dai...
Con l’arrivo del caldo tornerà inevitabilmente il problema delle zanzare. Eppure per limitarlo sarebbe sufficiente mettere in pratica delle semplici tecniche di prevenzione: è però importante che lo facciano tutti, privati e pubbliche amministrazioni, altrimenti corriamo il rischio di essere comunque punti dalle zanzare “allevate” dal vicino di casa.
Vediamo come intervenire per limitare lo sviluppo delle larve di zanzare e come limitare la presenza, in casa e in giardino, degli insetti adulti.
A molti sarà capitato di combattere le Formiche, poiché è uno degli insetti infestanti più comuni tra quelli che possono disturbare la nostra quiete quotidiana. Nelle nostre case le Formiche possono diffondersi attraverso le intercapedini alla ricerca di cibo nelle nostre cucine, diventando così un pericolo per la nostra igiene e veicolo di diverse malattie. Nei nostri giardini, le Formiche, golose delle foglie più tenere delle nostre piantine, sono paragonabili alle Limacce come minaccia per il nostro verde.
Negli anni, abbiamo potuto conoscere molto a fondo le varie specie di formiche, le loro abitudini e i diversi ambienti nei quali possiamo trovarle, e sono stati sviluppati sempre più diversi rimedi, adatti ad ogni tipo di circostanza.
COMBATTERE LE FORMICHE NEL GIARDINO
Il giardino, per il suo diretto contatto con la...
Eliminare Topi e Ratti dal giardino e dalle aree al di fuori dell’appartamento può risultare necessario: per esempio se i roditori hanno preso residenza nel nostro box, nelle cantine o nella rimessa degli attrezzi in giardino.
ELIMINARE TOPI E RATTI DAL GIARDINO: LE TRAPPOLE
Nelle aree esterne e semplicemente poco frequentate, come cantine o solai, può capire di accorgersi della presenza di roditori troppo tardi. Per prevenire e risolvere il problema dei roditori in cantine, box o giardini, possiamo utilizzare una trappola meccanica oppure una trappola a cattura protetta.
Esistono trappole meccaniche per ratti, molto più grandi e resistenti delle mini-trappole che si usano in casa per i topi domestici. La trappola blocca e uccide il roditore ed è molto semplice da attivare, sia a mano sia a pedale. Il contenitore dell’esca risulta protetto all’interno e rimovibile. È sufficiente collocare la trappola nei luoghi dove i roditori di solito transitano o nelle vicinanze del loro nido o di fonti di cibo.
Il modo migliore per monitorare e debellare la presenza di roditori negli spazi al di fuori della casa, prevede l’impiego di trappole a cattura protetta. Si tratta di trappole composte da un contenitore a prova di manomissione, al cui interno dovremo posizionare un’esca. Catturano il topo mantenendolo all’interno del contenitore e completamente nascosto alla vista: lo smaltimento nei rifiuti domestici è semplice e no-touch.
Per un uso in esterno, non usiamo le esche non protette poiché potrebbero essere ingoiate da altri animali oppure dilavarsi nell’ambiente.
È sufficiente collocare la trappola lungo le vie di passaggio o nelle vicinanze della tana dei Topi o di fonti di cibo.
LE ESCHE RODENTICIDE: COME SI SCELGONO E COME SI USANO
I topi in casa o in giardino sono un problema da non sottovalutare. Ma quando si parla di “topi” è facile fare confusione tra animali simili ma diversi. Invece saper riconoscere di quale tipo di animale si tratta, ognuna con abitudini differenti, ci permette di adottare una strategia di difesa migliore. Sono tre le principali specie che possiamo trovare nelle nostre case e nei nostri giardini: il rattogrigiocomune (Rattusnorvegicus), il rattonero (Rattusrattus) e il topodomestico (Mus musculus). Queste tre specie comprendono numerose sottospecie. Tutti hanno gambe corte, coda lunga e due incisivi facilmente riconoscibili: i ratti sono più grandi, i topi domestici più piccoli.
Il Ratto grigio, il tipico topo di fogna, si distingue dal ratto nero poiché è più grande è ha la coda più corta. Nelle nostre case sono più diffusi i Mus musculus...,
Mettere in trappola scarafaggi e blatte è possibile ma è importante conoscere bene il nemico per colpire le sue debolezze.
Iniziamo col dire che gli scarafaggi vivono sulla terra da 300-350 milioni di anni fa, quindi molto tempo prima di noi! I fossili con blattoidei risalgono infatti al periodo Carbonifero e le specie che vivono ancora oggi risalgono al Cretaceo: se sono sopravvissuti fino a oggi, superando glaciazioni e tutti i cataclismi che hanno colpito il nostro pianeta in questi 350 milioni di anni, tanto fessi non devono essere!
COME METTERE IN TRAPPOLA SCARAFAGGI E BLATTE: QUALI SPECIE ARRIVANO NELLE NOSTRE CASE?
Le blatte sono diffuse in tutto il pianeta, a eccezione delle zone polari e sulle vette superiori ai 2.000 metri poiché non tollerano il freddo. Al mondo esistono più di 4.000 specie di blattoidei, ma in Italia ne troviamo solo una quarantina. La maggior parte di queste vive nei boschi e nei giardini e si ciba di piante, ma non abbastanza da rappresentare un problema. Soltanto 3 famiglie vengono definite “commensali dell’uomo”, cioè entrano nelle nostre case alla ricerca di cibo e protezione. Tra queste ci sono 4 specie in particolare: la Blatta orientalis (nera), la Periplaneta americana (rossiccia), la Blattella germanica (grigiastra) e la Supella longipalpa (con una banda marrone). Le ultime due preferiscono temperature vicine ai 30°C, mentre le prime apprezzano anche temperature più basse e perciò possiamo trovarle anche nelle cantine.
Recentemente sono state individuate altre due specie: la Polyphaga aegyptiaca presente soprattutto nel sud e la Blatta lateralis in Sardegna.
CHE BRUTTO CARATTERE!
Gli scarafaggi odiano la luce, girano solo di notte, adorano i posti angusti e sporchi e pur vivendo in colonie sono piuttosto solitari e non disdegnano di cibarsi...
Risolvere il problema delle Cimici è importante poiché sono insetti fitofagi, ossia che si nutrono delle nostre piante, della loro linfa in particolare, rovinando le piante ornamentali e dell’orto.
Le Cimici sono molto prolifiche e, deponendo fino a 400 uova per adulto, possono nel breve creare una vera e propria infestazione.
Prima di scegliere il rimedio più adatto per combatterle, è bene individuare con precisione di quale insetto si tratta. In effetti in Italia tendiamo ad attribuire il nome “Cimice” a molti animali differenti: le Cimici dei letti, le Cimici rossonere, le Cimici dell’Olmo, le Cimici del Platano, le Cimici verdi e le Cimici asiatiche sono infatti insetti completamente diversi.
Quelle maggiormente diffuse sono le Cimici verdi (la Palomena prasina e la Nezara viridula) e la Cimice asiatica (Halyomorpha halys).
Sicuramente il primo motivo che può spingerci a combattere le Zanzare è il fastidioso prurito che possono provocarci con le loro punture e probabilmente ignoriamo i molti pericoli ai quali, attraverso le loro punture, il nostro organismo può essere esposto. Nei loro voli alla ricerca di sangue, necessario per la deposizione delle uova, le Zanzare trasportano nella saliva, che fa da anestetizzante e provoca il prurito sulla pelle, anche diversi virus e batteri, alcuni tra i quali possono essere fatali per l’uomo.
PERCHE’ COMBATTERE LE ZANZARE
Per quanto sottovalutato, il rischio delle zanzare come veicoli di infezione è estremamente concreto; si pensi che, secondo alcune ricerche, il numero di morti dovuto alle malattie che possono trasportare nell’organismo supera le 700 mila vittime, più dell’attacco nei confronti dell’uomo da parte di qualsiasi animale.
Le numerose epidemie presenti nel Terzo Mondo potrebbero riportare alla nostra memoria la famigerata zanzara anofele (Anopheles spp), veicolo della malaria, fortunatamente da qualche secolo non più diffusa in Europa, ma esistono altri generi potenzialmente pericolosi come Culex, responsabile della propagazione di encefalite, filariosi e malattia del Nilo e la Zanzara tropicale (Aedes aegypti), che oltre all’encefalite è veicolo di febbre gialla, zika, dengue e chikungunya.
Delle malattie elencate, i casi di epidemia in Europa sono ancora sporadici, ma l’aumento degli spostamenti di persone e di merci dovuto alla globalizzazione e il riscaldamento globale rendono favorevole la proliferazione di malattie tropicali anche nel nord del Mondo. Alcuni casi conosciuti sono i contagi in Europa del letale virus Zika, che dal Brasile ha raggiunto l’Europa nel 2015, o della chikungunya, trasmessa...
Eliminare le Cimici dei letti (Cimex lectularius) è importante poiché le loro punture possono provocare reazioni allergiche e pruriti. Inoltre, pur non essendo mortali per l’uomo, si riproducono molto velocemente.
Meno diffuse delle zanzare che rappresentano una delle principali fonti di fastidio delle nostre estati, le Cimici dei letti sono una delle altre specie di insetti ematofagi parassiti dell’uomo. Da secoli prosperano al caldo sotto i nostri vestiti e tra le lenzuola dei nostri letti e si diffondono trasportandosi da un ospite all’altro durante i viaggi aggrappate ai suoi vestiti, stazionando sui suoi bagagli, nascondendosi persino tra le scollature delle carte da parati e nelle fessure dei mobili.
Quasi sparite negli anni Quaranta del XX° secolo, grazie alle condizioni propizie favorite dal riscaldamento globale sono tornate da trent’anni a spargersi per le nostre città, provocando punture e pruriti. Sono diventate un’emergenza per la loro infestazione di aeroporti, stazioni, alberghi e bed and breakfast, influenzando il turismo. Non è provato che possa trasmettere malattie gravi, né che sia pericolosa per l'uomo, ma i suoi morsi sono fastidiosi: non sono dolorosi poiché la Cimice secerne una saliva che ha un effetto anestetico, ma spesso provocano allergie sotto forma di pomfi e arrossamenti della pelle.
Una casa infestata, comunque va bonificata perché si moltiplicano molto velocemente.
La Cimex lectularius è conosciuta con il nome di "Cimice dei letti" perché gli uomini ci passano circa un terzo della giornata: in realtà le Cimici dei letti prosperano anche su divani e tappeti.
Abbiamo tanti rimedi contro Vespe e Calabroni che, con l’arrivo dei mesi caldi dell’anno, escono dai loro nidi per invadere i nostri giardini e le nostre case e turbare i nostri momenti di quiete, diventando un fastidio per noi e persino un pericolo per i nostri bambini e i nostri animali. Per le persone allergiche, la puntura di Vespa può provocare reazioni importanti (anafilassi) e se sono ripetute, cioè se ci sono tante Vespe, anche mortali.
Diciamo subito che Vespe e Calabroni non vanno uccisi inutilmente poiché non sono dannose, ma se hanno fatto un nido in giardino o in casa è bene intervenire poiché l’unione di tanti Calabroni potrebbe rappresentare un serio pericolo.
Conoscere meglio i diversi tipi di Vespe, le loro caratteristiche e le loro abitudini può essere utile per riconoscerle, combatterle o prevenire la loro diffusione.
RIMEDI CONTRO VESPE E CALABRONI: IMPARIAMO A RICONOSCERLI
Simili alle Api solo per la livrea gialla e nera, al contrario dei piccoli insetti che ci donano il loro miele nutrendosi di polline, le Vespe sono degli spietati predatori. Per lo più si nutrono di altri insetti, ma possono anche cibarsi di carcasse di altri animali e di sostanze zuccherine, come la polpa di qualche frutto o diversi tipi di resina che spesso trovano nei bidoni della nostra immondizia.
Le specie più comuni in Italia sono la Vespula vulgaris e la Vespula germanica, che si nutrono di insetti come di frutta e costruiscono nidi mischiando la loro saliva con pezzi di corteccia ricavando una sorta di carta.
Le Vespe pungono solo per difendersi e diventano aggressive solo se vengono disturbate o se il loro nido viene minacciato. Specialmente in primavera, quando...
Iniziamo con il dire che coltivare la Lattuga è facile. Per questo motivo può dare soddisfazioni sia se coltivata nei nostri piccoli orti di casa, sia in una piccola balconette appesa al terrazzo di un condominio.
Un’altra peculiare virtù del coltivare la Lattuga viene dalla grande varietà di specie, che ci permettono di avere questa insalata per tutto l’anno: alcune sono primaverili, altre autunnali, altre invernali. Si sconsiglia la semina in estate: il caldo e la siccità eccessive possono compromettere la crescita della pianta.
COLTIVARE LA LATTUGA: DA SEME O DA TALEA?
La Lattuga cresce velocemente, impiegando poco più di tre mesi tra la semina e il raccolto. Se partiamo dal seme (più economico ma ci vuole più pazienza), possiamo effettuare la semina in un semenzaio, per poi mettere le piantine a dimora nell’orto o in un vaso, circa 30 giorni dopo. Altrimenti possiamo acquistare le piantine già spuntate presso qualsiasi centro giardinaggio e in poche settimane potremo iniziare a raccogliere. In questo caso, vi consigliamo di acquistare piantine da orto coltivate con metodi biologici, possibilmente certificati.
Se siete in presenza di una infestazione di zanzare in giardino, tanto da non poter cenare in giardino in estate, forse è bene prendere alcune precauzioni, poiché con molta probabilità le state allevando voi.
È bene ricordare che la maggior parte della vita delle zanzare ha a che fare con l’acqua: si riproducono nell’acqua, passano in pozze stagnanti la maggior parte della loro fase larvale e dalle pozzanghere spiccano il volo in cerca di cibo o sangue. Se trovano alimentazione e vittime vicine all’acqua, state sicuri che non si sposteranno. Infatti le zanzare non percorrono grandi distanze nella loro vita.
COME PREVENIRE LA NASCITA DELLE ZANZARE IN GIARDINO
Una delle migliori precauzioni per prevenire la diffusione di zanzare è quindi eliminare ogni possibile focolaio larvale, cioè tutti i luoghi in cui l’acqua può ristagnare e incubare nuovi insetti, come sottovasi, recipienti, teli di plastica, grondaie intasate, ecc.
Se nel giardino ci sono specchi d’acqua, come laghetti o giardini d’acqua, possiamo allevare delle Gambusie: simpatici pesciolini ghiotti di larve di zanzara.
Un altro luogo solitamente adatto alla riproduzione delle zanzare sono i prati di erba alta, che possono offrire ombra e umidità ottime per le uova degli insetti. Un altro luogo particolarmente apprezzato dalle zanzare sono le siepi, dove possono rimanere nascoste e con un alto tasso di umidità.
Combattere le zanzare in casa diventerà lo sport di molti italiani, con l’arrivo del caldo dei primi di giugno, che si accompagna con quello di un fenomeno ricorrente ma molto fastidioso: la diffusione delle zanzare. Un problema che aumenta ogni anno, anche in seguito alla riduzione delle disinfestazioni pubbliche, lasciando a carico dei privati questa incombenza.
Oltre a essere fastidiose per le punture, le zanzare sono pericolose poiché sono veicolo di malattie anche molto gravi. Anche per questa ragione è importante intervenire in caso di infestazione.
Per combattere il nemico, impariamo prima però a conoscerlo.
COMBATTERE LE ZANZARE IN CASA: LE SPECIE PIU’ DIFFUSE IN ITALIA
Sono tre le specie di zanzara più diffuse in Italia:
la Zanzara Comune (Culex pipiens), che sverna nelle case e poi a primavera depone uova. È crepuscolare e notturna.
La Zanzara Tigre (Aedes albopictus), chiamata così per le caratteristiche striature che ricoprono le sue zampe. È diurna e punge 24 ore su 24!
La Aedes caspius, tipica delle zone costiere ed è in grado di percorre in volo anche lunghe distanze, raggiungendo così i centri abitati per procurarsi il nutrimento.
Le zanzare si nutrono di sostanze zuccherine che trovano nei fiori; solo le zanzare femmine pungono alla ricerca di sangue poiché utile per l’ovulazione.
Le uova si schiudono solo nell’acqua, perciò dobbiamo evitare i ristagni acquitrinosi, come per esempio nei tombini, nei sottovasi, nei teli di plastica abbandonati, ecc. In alcuni casi però non possiamo svuotarli, come nel caso delle ciotole d’acqua per abbeverare gli animali o le fontanelle del giardino. In questi casi vale la pena di ricordare che per svilupparsi le uova hanno bisogno di 6/7...
Se stiamo cercando un rimedio contro le formiche forse significa che abbiamo un problema con questi piccoli animaletti. Il modo migliore per combattere un nemico consiste nel conoscerlo a fondo. Conoscere le diverse specie di formiche ci permette di capire le loro abitudini, di cosa si cibano e quindi di essere più efficaci nel prevenire o eliminare l’infestazione.
UN RIMEDIO CONTRO LE FORMICHE? INIZIAMO DAI LORO COMPORTAMENTI
Dovunque ci sia del cibo, lì ci saranno delle formiche pronte ad approfittarne. Un altro tratto in comune tra tutte le specie è l’incessante via vai in fila indiana che creano quando trovano cibo e lo devono trasportare nel nido. Vivono in sistema sociale molto sviluppato dominato da una regina. Le formiche in cui ci imbattiamo in caso o in giardino, sia che svolgano la funzione di operaio o di soldato, sono tutte femmine sterili. I maschi sono allevati solo per accoppiarsi con la regina. Vale la pena di ricordare che le formiche esistono sulla terra da più di 150 milioni di anni, molto prima dei dinosauri e ovviamente degli uomini: se sono sopravvissute per tutti questi anni, tanto stupide non devono essere!
QUALI FORMICHE ESISTONO IN ITALIA
In Italia si conoscono circa 250 specie di formiche. Il modo più noto per distinguerle sono i colori: come la comune formica neradel giardino (Lasius niger) o la formica rossa (Formica rufa), oppure ancora la formica di fuoco (Solenopsis spp) del caratteristico colore ramato o il giallo della formica faraone (Monomorium pharaonis).
Ogni specie può differenziarsi anche per i luoghi che predilige per costruire i formicai: mentre la formica carpentiera (Camponotus spp) prende il nome dalla sua abitudine di scavare i propri nidi nel legno...
Eliminare le Mosche dalla casa è importante poiché sono portatrici di batteri e virus. Con l’avvicinarsi dei mesi caldi, si avvicina anche il timore dell’invasione delle Mosche, specie in quelle case che sono più vicine alla campagna, lontano dalla città e dal suo inquinamento. Questo tipo di infestazione può cominciare a manifestarsi dalla fine della primavera, quando le mosche completano il loro stato larvale e iniziano a volare per procacciarsi il cibo, fino all’autunno inoltrato, quando, incontrando i primi freddi, le Mosche cercano nelle stanze degli appartamenti il luogo ideale per difendersi dal gelo e nutrirsi per il resto della loro vita.
Le Mosche fanno parte dell’insieme onnivoro degli insetti decompositori e si nutrono generalmente di sostanze organiche che trovano negli avanzi del nostro cibo in putrefazione e talvolta negli escrementi degli animali con i quali interagiscono. L’ambiente caldo e umido delle carcasse e dei rifiuti organici è anche quello propizio nel quale le femmine possono deporre le loro uova, affinché le larve si possano a loro volta nutrire dell’ambiente nel quale crescono. Al fastidio provocato dal ronzio, si aggiunge quindi il rischio di malattie causate da batteri e virus di cui le mosche possono riempirsi nella loro ricerca di cibo. E questo ci dà molti motivi in più per combatterle.
ELIMINARE LE MOSCHE DALLA CASA: NON DIMENTICHIAMO LA PREVENZIONE
Possiamo prevenire l’invasione delle Mosche in casa: per esempio intensificando le pulizie degli ambienti, in modo tale da non lasciare in giro rifiuti organici, sacchetti dell’umido o briciole di vario tipo, di cui le Mosche si possano nutrire.
A volte può essere problematico, perché alcuni piccoli animali morti possono trovarsi in sottotetti, cantine e condotti di...
Soprattutto in primavera, quando cominciano a spuntare buona parte dei primi germogli negli orticelli e nelle aiuole, è importante conoscere come combattere in giardino le infestazioni di formiche che, insieme alle lumache, sono tra i principali predatori delle piantine tenere appena spuntate o dei semi appena piantati.
Altre volte le formiche possono scavare gallerie vicino alle radici delle piante, interrompendo il flusso d’acqua delle radici e rischiando di farle seccare.
Una curiosità che in pochi sanno, è relativa allo "stretto legame" tra afidi e formiche. La melata, prodotta dagli afidi attira le api, le vespe e soprattutto le formiche.
In taluni casi il rapporto con gli afidi diventa simbiotico: le formiche ospitano e proteggono gli afidi in cambio della melata ed hanno l'abitudine di sorvegliare queste colonie e di "mungerle" di tanto in tanto delle loro secrezioni mielose, con piccoli colpi di antenne. Per fare questo, le formiche posizionano deliberatamente gli afidi sulle piante, distribuendoli nel giardino, prendendosene cura e persino difendendoli. La secrezione zuccherina si diffonde sulle piante infestate dagli afidi e viene quindi colonizzata dalla fumaggine, che la consuma. Aguzzate la vista: la presenza delle formiche è quindi strettamente connessa agli afidi, perciò è molto probabile che oltre alle formiche ci siano infestazioni di afidi stessi nel vostro giardino!
Le formiche sono animali sociali che si muovono sempre in gruppi di diversi esemplari: raramente si trovano in un luogo da sole o molto lontane dal loro nido. Per individuare il loro formicaio, e colpirle in modo mirato, si segue la scia delle loro file. Per verificare la loro presenza e la densità dell’infestazione, possiamo lasciare dei cartoncini con...
La lotta alla Cimice asiatica (Halyomorpha halys) è importante poiché si tratta di un insetto originario dell’Estremo Oriente di recente introduzione in Italia. Il primo esemplare è stato notato in provincia di Modena nel 2012. Purtroppo ha un’elevata capacità riproduttiva (ogni adulto depone dalle 250 alle 450 uova) e una spiccata resistenza ai rigori invernali. In Italia è in grado di compiere due generazioni che tendono a sovrapporsi: tant’è vero che già da un paio d’anni assistiamo in molte zone d’Italia e una vera e propria invasione.
LOTTA ALLA CIMICE ASIATICA: I DANNI PROVOCATI
La presenza si nota da maggio all’interno delle aree verdi, siepi in particolare, e in seguito nei frutteti di pesco e albicocco e poi nei pereti e meleti. In pratica segue la maturazione dei frutti, di cui è altamente attratto. Ci sono state recenti segnalazioni anche su colture erbacee di mais e soia.
A causa della sua elevata polifagia, attacca anche le piante ornamentali e forestali, che diventano un serbatoio per le successive infestazioni delle colture agricole.
COME RISOLVERE IL PROBLEMA
In caso di infestazioni possiamo utilizzare un insetticida sistemico, cioè un prodotto che penetra velocemente nella pianta e si diffonde nella vegetazione proteggendo anche quella che si svilupperà dopo il trattamento. Rimane quindi attivo anche in caso di pioggia.
Si tratta di un insetticida selettivo e non interferisce negativamente sulle popolazioni di insetti utili e impollinatori, tanto che può essere applicato anche in prefioritura. L’uso è anche ammesso per molte colture orticole e piante da frutto.
Le Cimici verdi in casa non piacciono a nessuno: sia per motivi igienici che per motivi estetici. A causa dei cambiamenti climatici e del conseguente innalzamento delle temperature, le Cimici verdi stanno letteralmente invadendo l’Italia. Con pochi antagonisti naturali e nidiate da 300/400 uova, le Cimici si trovano ovunque e durante tutto l’anno, in particolare quelle provenienti dall’Asia.
Spesso ci capita di vederle anche in casa, soprattutto se abitiamo in campagna o in zone molto verdi. Le Cimici verdi infatti, per sopravvivere al gelo dell’inverno, tendono a nascondersi in luoghi caldi dove deporre le uova e spesso svernano proprio nelle nostre case, nascoste dietro i mobili e in piccole fessure.
Poiché con il termine “cimice” in Italia indichiamo molti tipi diversi di insetti (cimice delle lenzuola, cimice rossonera, cimice dell’olmo, cimice del platano, ecc.) precisiamo che per “cimice verde” intendiamo la Palomena prasina e la Nezara viridula, simili nella forma e nel colore verde. Assomigliano molto alla “cimice asiatica” (Halyomorpha halys) che però ha un colore sulle tinte del marrone. Tutte sono fitofaghe, cioè si nutrono della linfa delle piante in cui depongono le uova, in particolare pomodori, legumi e nocciole.
Eliminare le Mosche in modo ecologico è possibile, grazie alle esche. La Mosca domestica è la più diffusa in Europa e in Italia, ma non è la sola: ci sono più di 4.000 specie diverse di Mosche che volano per tutto il globo. Possono essere grandi qualche millimetro o più di un centimetro, ma in comune hanno il ronzare fastidioso e la temerarietà: infatti sono insetti che da millenni vivono a stretto contatto con gli esseri umani.
Durante i mesi caldi, mangiare all’aperto o persino in casa può trasformarsi in una vera e propria battaglia, perché le mosche sono legate agli uomini da commensalismo: mangiano le nostre stesse cose e persino i nostri scarti. Insomma, c’è poco da sperare: una volta arrivate a casa nostra, non si allontaneranno da sole.
ELIMINARE LE MOSCHE: COME FUNZIONANO LE TRAPPOLE
Per risolvere il problema delle Mosche, il rimedio più biologico è senz’altro quello di usare delle esche. Si tratta di trappole che attirano le mosche all’interno, grazie all’odore di sostanze alimentari per loro irresistibili. Le esche non contengono sostanze tossiche, né disinfestanti o pesticidi, rispettando perciò il naturale equilibrio del giardino.
Solitamente, all’interno troviamo lieviti fermentati e bicarbonato, di cui questi insetti sono ghiotti: le Mosche sono attratte dall’esca ed entrano nella trappola attraverso delle speciali fessure “one way” (senso unico) che ne impediscono la fuoriuscita.
Le trappole riducono la popolazione di Mosche fino al 90% nel raggio di 30 mq. Per ampliare l’area di protezione, possiamo collocarle lungo il perimetro dell’area che desideriamo proteggere. Vanno appese a un’altezza di circa 1,5 metri da terra e l’esca rimane attiva per oltre un mese.
Eliminare le Vespe è necessario se hanno creato un nido a casa nostra: in generale le Vespe sono insetti utili per l’impollinazione e non devono essere uccise, poiché sono praticamente innocue per l’uomo.
Pur essendo insetti utili, diventano pericolosi se nidificano in luoghi frequentati dall’uomo: il nido tenderà a diventare sempre più grande e un concentrato numero di Vespe genera problemi seri di coabitazione.
ELIMINARE LE VESPE: ATTENZIONE AI NIDI
Non è raro trovare un nido di Vespe in terrazzo, sul tetto o in un’intercapedine del muro, luoghi in cui gli occhi si posano meno frequentemente.
La prevenzione è molto importante: per impedire alle Vespe di nidificare, chiudete questi buchi e cercate di monitorare periodicamente gli spazi all’aperto, soprattutto in primavera. I nidi appena realizzati sono più facili da eliminare.
Se ci accorgiamo del nido troppo tardi, dobbiamo valutarne la grandezza: in caso di nidi di grandi dimensioni, si consiglia di chiamare imprese di disinfestazione, che dispongono di mezzi adatti per affrontare queste emergenze. Lo stesso consiglio vale per nidi posizionati in luoghi non facilmente raggiungibili: è vivamente sconsigliato avventurarsi su scale o su strutture instabili per affrontare un nido di Vespe, senza le protezioni e l’esperienza necessarie.
Se il nido è a portata di mano ed è di piccole dimensioni, possiamo provare a rimuoverlo da soli, prestando attenzione ad alcune precauzioni.
Anzitutto proteggete viso e mani, in modo che le Vespe non vi pungano, con guanti e mascherine. Inoltre è consigliabile agire nelle ore notturne, quando le Vespe sono meno attive.
Per rendere inoffensive le Vespe, possiamo utilizzare un insetticida specifico, caratterizzato...
Eliminare gli scarafaggi dalla casa è importante perché possono contaminare gli alimenti, con relativo danno economico, ma soprattutto possono essere portatori di altre malattie.
I Blattoidei, comunemente conosciuti con il nome di scarafaggi o blatte, sono un ordine di insetti che comprende più di 4.000 specie: la stragrande maggioranza vive in natura, nascosta sotto le pietre o in prossimità di specchi d’acqua, alcune invece trovano riparo in edifici e condomini a caccia di alimenti.
Quelle di maggiori dimensioni, come la Blatta orientalis (il classico scarafaggio nero) o la Periplaneta americana (più sul rossiccio), preferiscono luoghi come garage, cantine o magazzini con derrate alimentari. Di solito all’interno delle abitazioni e dei condomini si possono trovare scarafaggi di minori dimensioni, come laBlattella germanica.
ELIMINARE GLI SCARAFAGGI DALLA CASA: COME PREVENIRE
Gli scarafaggi sono insetti fastidiosi e molto difficili da allontanare, a causa della loro incredibile resistenza e della loro elevata capacità di riprodursi. Inoltre sono animali notturni e preferiscono luoghi angusti, quindi sono anche difficili da individuare e quando lo facciamo spesso è troppo tardi.
Le formiche sono insetti innocui ma spesso fastidiosi quando decidono di prendere residenza a casa nostra. Così con l’arrivo della primavera, non è raro scoprire intere file di formiche vicino a casa o alla cucina, che cercano di entrare attraverso piccole fessure, per nutrirsi di briciole e cibi dolci.
Con il termine “formiche” in realtà alludiamo a un’ampissima famiglia di imenotteri che comprendono le formiche lottatrici Myrmecia, le formiche rosse del Golfo del Messico (Solenopsis invicta) o le innocue formiche che troviamo in Italia. Si tratta comunque di un imenottero che è presente sulla Terra da molto prima dell’uomo e se è sopravvissuto fino ad oggi non sarà così stupido o indifeso. È noto anzi che alcune formiche svolgono azioni “evolute”, come le formiche Atta sud americane che allevano e proteggono gli Afidi per cibarsi della melata dolce che loro producono.
La presenza di questi simpatici animaletti nelle nostre case è però da evitare, un po’ perché non è il massimo accogliere gli ospiti circondati da insetti, ma soprattutto perché possono trasportare svariati organismi potenzialmente contaminanti per gli alimenti nella dispensa.
In caso di una “invasione”, il vero problema sarà eliminare le regine, che non escono quasi mai dal formicaio.
ELIMINARE LE FORMICHE DALLA CASA: INIZIAMO DALLA PREVENZIONE
Il primo modo per evitare il problema delle formiche in casa è eliminare le cause: cioè i residui di cibo che le formiche vanno cercando. Curare una corretta igiene e pulizia della casa è il primo modo per allontanare le formiche che, non trovando pane per i loro denti, andranno a cercarlo altrove. Evitate i residui di cibo, ma attenti anche alle perdite d’acqua. Un altro consiglio preventivo:...
Eliminare un nido di vespe in modo tempestivo è importante. Le Vespe, sono insetti sociali dal corpo bruno o nero a strisce gialle, lunghi circa 1,5 cm. Sono diffuse un po' ovunque, ma è più comune incontrarle in mezzo alla natura, a ridosso di boschi, prati fioriti e vicino a fonti d'acqua. Spesso le Vespe entrano in contatto con noi perchè costruiscono i loro nidi nei nostri camini, nelle verande o nei sottotetti oppure perchè cercano di abbeverarsi nelle piscine o dagli irrigatori automatici. Le vespe non sono pericolose, ma se si sentono minacciate, gli esemplari di sesso femminile possono difendersi, pungendo l'aggressore con un aculeo velenoso che causa dolore e in alcuni casi allergie. A differenza dell'Ape, la Vespa non muore dopo la puntura e mantiene il suo pungiglione con cui può attaccare più volte la vittima.
È chiaro che trovarsi davanti un nido di vespe può essere molto pericoloso, anche perchè il numero dei suoi abitanti può arrivare fino a 10.000 esemplari. Quindi: come eliminare un nido di vespe pericolosamente vicino alla vostra casa?
COME ELIMINARE UN NIDO DI VESPE: NIENTE MOSSE AZZARDATE!
E' altamente sconsigliato cercare di eliminare il nido da soli: meglio rivolgersi a una ditta di disinfestazione specializzata. Se però il nido è di piccole dimensioni si può provare a rimuoverlo di notte, quando l'attività delle Vespe cessa, con l'ausilio di un bastone, proteggendovi volto e mani.
Alcune volte le Vespe sono presenti nei nostri giardini anche se il loro nido non si trova nei paraggi, perchè attirate da profumi floreali molto intensi, avanzi di cibi zuccherini oppure da piante ricche di nettare di cui vanno ghiotte. In questi casi, per evitare di essere punti, uno dei modi meno invasivi per eliminare le Vespe è posizionare in vari punti del giardino delle trappole per Vespe...
Sono tante e fastidiose e con il caldo afoso cominciano a farsi sentire: sono le zanzare! E' la domanda di molti: come eliminare le zanzare?
L'elevata umidità ambientale e le continue piogge di questi giorni, sono l'habitat ideale per questi insetti che depositano le loro uova nell'acqua stagnante. Se avete eliminato ogni possibile focolaio di infestazione e non sapete più come fare ad arginare il problema, l'unica soluzione e fare ricorso a degli insetticidi abbattenti.
COME ELIMINARE LE ZANZARE CON GLI INSETTICIDI ABBATTENTI
Questi prodotti, una volta nebulizzati nell'ambiente, agiscono velocemente sul sistema nervoso degli insetti, impedendogli di muoversi già dopo pochi minuti dall’applicazione. In commercio troverete prodotti sia per uso domestico, a minore tossicità, sia prodotti da usare in esterni, più efficaci e persistenti. I principi attivi di questi insetticidi sono formulati in basse concentrazioni e questo li rende praticamente innocui per esseri umani e animali domestici. Ovviamente in grandi dosi si può rischiare l'avvelenamento ed è per questo motivo che quando si utilizzano questi prodotti e bene seguire alcuni accorgimenti.