L’esigenza di eliminare le Lumache e le Limacce dal giardino è comune a molti orticoltori hobbistici. Sono tanti infatti i motivi per cui la nostra convivenza diventa problematica.
Anzitutto i danni alle colture poiché si tratta di animali erbivori che si nutrono di foglie, fiori e frutti delle piante dell’orto e ornamentali. Una piccola perdita sarebbe sopportabile in nome della biodiversità; ma le Lumache sono molto prolifiche e in breve tempo di riprodurranno rendendo difficile il loro controllo. Senza dimenticare che lumache sono animali resistenti e molto abili nel nascondersi: escono solo di notte, di giorno stanno nascoste, spesso sottoterra. Ultimo, ma non per importanza, una presenza eccessiva di Limacce influisce negativamente sull’estetica del giardino.
Come eliminare le Lumache in modo naturale
Le Lumache hanno bisogno di superfici bagnate per spostarsi facilmente sul loro velo di bava. Perciò si fanno notare maggiormente di notte, mentre di giorno rimangono rintanate nel suolo alla ricerca di una maggiore umidità.
Se in giardino abbiamo delle aiuole ombreggiate vi suggeriamo di coltivare la Pulmonaria officinalis.
Si tratta di una pianta erbacea perenne della famiglia delle Boraginaceaecaratterizzata da una fioritura multicolore all’inizio della primavera, da marzo ad aprile. I fiori imbutiformi infatti cambiano colore nel corso del tempo: appena sbocciano sono rosa, poi tendono al rosso e infine all’azzurro. Anche le foglie sono decorative, di colore verde brillante e morbide al tatto.
Il tappeto erboso in primavera torna a rivivere dopo il riposo invernale e i rigori del freddo. L’inizio della primavera è il momento più adatto per alcuni interventi di manutenzione, volti a stimolare la ripresa vegetativa del prato e correggere alcuni difetti che possono essersi manifestati in inverno. Come per esempio i danni causati da calpestio o dalla comparsa di malattie fungine ed erbe infestanti a foglia larga. Anche le zone diradate, magari in zone ombreggiate, andranno riseminate per sfruttare dell’energia della primavera e dell’estate per ricreare il tappeto erboso.
Possiamo usare il Corno Torrefatto in giardino se desideriamo coltivare le nostre piante con soluzioni di origine naturale e consentite in agricoltura biologica. Il Corno Torrefatto è frutto dell’economia circolare e sfrutta i rifiuti del mercato alimentare: si tratta infatti di un fertilizzante organico ottenuto dalla macinatura e torrefazione delle corna bovine.
Il Corno Torrefatto contiene infatti molti nutrienti fondamentali per la crescita delle piante. Come l’Azoto (N), il Fosforo (P) e il Calcio (Ca) ma anche oligoelementi come Rame, Zinco, Manganese e Boro, tutti necessari per una crescita sana ed equilibrata delle colture.
Contrariamente ai concimi minerali, il Corno Torrefatto è un prodotto naturale totalmente sicuro per l’uomo e per l’ambiente. È un prodotto biodegradabile e si decompone naturalmente col passare del tempo, arricchendo il terreno di sostanza organica. Ha una efficacia a lungo termine poiché rilascia gradualmente i nutrienti, garantendo una protezione prolungata alle piante.
Oltre a essere un fertilizzante naturale, il Corno Torrefatto migliora anche le difese naturale delle piante verso alcuni parassiti. Anzitutto favorisce la produzione di lignina, che rafforza le pareti cellulari e le rende meno penetrabili dai parassiti. Inoltre il suo odore naturale è repellente contro Afidi e Mosche bianche.
Può essere usato con successo per la concimazione di fondo di alberi da frutto, arbusti ornamentali, tappeti erbosi e in fase di trapianto. L’alta presenza di Azoto favorisce il radicamento delle giovani piante e stimola la loro crescita. Inoltre svolge un’azione nutritiva lenta e graduale, che dura fino a 3 mesi.
Gli Allium ornamentali sono delle appariscenti piante bulbose che producono grandi fiori rotondi di colore viola o bianco.
Gli Allium sono un genere di piante che comprende più di 500 specie, tra cui molte sono commestibili come le comuni Cipolle (Allium cepa), lo Scalogno (Allium ascalonicum), i Porri (Allium porrum) e l’Aglio (Allium sativum).
Molte però producono dei fiori appariscenti che crescono su gambi molto lunghi: si tratta di specie che vengono coltivate come piante ornamentali e non per i preziosi tuberi.
Tra gli Allium ornamentali ricordiamo l’Allium giganteum con fiori viola sferici e fusti che superano i 150 cm. Interessante anche l’Allium sphaerocephaloncon infiorescenze globose di colore rosso violaceo, l’Allium nectaroscordum siculumcon fiori composti da tante campanelle bianche con sfumature rosacee e l’Allium christophiiche produce palle fiorite grandi fino a 13 cm di diametro.
Quella di usare lo Zolfo in giardino per la cura delle colture è una pratica antica. Lo Zolfo è anzitutto un meso-elemento essenziale per la vita delle piante e svolge un importante ruolo nella fotosintesi, intervenendo nella formazione di aminoacidi, vitamine e composti aromatici.
I correttivi a base di Zolfo sono utilizzati in agricoltura biologica per abbassare il pH dei suoli alcalini, facilitando così la disponibilità e l’assimilabilità radicale dei micronutrienti presenti nel terreno.
Inoltre i preparati a base di Zolfo sono un prezioso alleato per limitare le malattie fungine, come Oidio, Peronospora, Ruggine e Ticchiolatura.
I vantaggi dei prodotti a base di Zolfo sono molteplici: è un elemento presente in natura e non lascia residui tossici, ha un ampio spettro d'azione, ha effetti nutrizionali e un basso costo.
Come usare lo Zolfo in giardino
I prodotti a base di Zolfo possono essere granulari o liquidi e li sceglieremo in funzione del tipo di trattamento che desideriamo effettuare.
I loro fiori sono talmente belli che molti desiderano coltivare le pianteacidofile in giardino. Il problema sorge quando verifichiamo l’analisi del terreno poiché queste piante, come suggerisce il loro nome, prediligono un substrato di coltivazione con un pH acido, inferiore a 7.
Le acidofile non sono una famiglia ma una categoria di piante, che hanno in comune l’esigenza di un terreno con pH acido per poter facilmente assorbire alcuni elementi nutritivi. In particolare il Ferro ma anche il Manganese. Le acidofile appartengono quindi a differenti specie, come le Azalee, le Calle, le Camelie, le Ortensie, il Rododendro o la Magnolia.
La carenza di Ferro nelle acidofile produce una tipica fisiopatia di queste piante, detta clorosi, che si manifesta con la sbiadimento delle foglie. Leggi questa notizia per saperne di più! La clorosi si cura con trattamenti con concimi a base di ferro chelato: una forma facilmente assorbibile dalle acidofile.
Il pH del terreno si misura su una scala da 1 a 14, in cui il 7 indica un substrato neutro. Se è superiore a 7 si tratta di un terreno alcalino o basico, se invece è sotto 7 si tratta di un substrato acido. Se vogliamo coltivare le acidofile in giardino dobbiamo garantire questa condizione alle piante.
Per misurare l’acidità del terreno possiamo utilizzare un misuratore da inserire nel suolo o i kit con cartine tornasole.
Possiamo coltivare il Fiore di Loto in giardino, in un laghetto ornamentale, ma anche in grandi contenitori su un terrazzo.
Il Fiore di Loto (Nelumbo) è un genere di piante acquatiche che comprende due specie botaniche: il Nelumbo nuciferaindiano con fiori rosa e il Nelumbo lutea americano con fiori gialli. Da queste due piante nel corso degli anni sono stati ottenuti numerosi ibridi e oggi possiamo scegliere tra più di 500 cultivar diverse. Possiamo così trovare Fiori di Loto di quasi tutti i colori, anche sfumati e con puntinature. Ma soprattutto con fiori semplici o doppi e con petali piccoli, grandi, a cucchiaio, appuntiti, ecc.
Come le Ninfee anche i Fiori di Loto sono piante acquatiche e si coltivate sul fondo di uno specchio d’acqua. A differenza delle Ninfee, il Nelumbo ha foglie che emergono fino a 1 metro sopra il livello dell’acqua e i fiori sbocciano sopra le foglie.
Ricordiamo che le piante acquatiche si distinguono in tre grandi categorie: le paludose, le ossigenanti e le acquatiche vere e proprie. Le piante paludose si coltivano ai bordi dei laghetti e vivono in poca acqua: 10/30 cm. Le piante ossigenanti richiedono una profondità maggiore: dai 30 ai 50 cm di acqua. Mentre le piante acquatiche sono quelle che vivono galleggiando sull’acqua e necessitano di fondali superiori ai 60 cm.
Avere un giardino fiorito in inverno non è difficile se sappiamo su quali piante puntare! Ecco una guida con 20 specie che fioriscono nei mesi e freddi e due consigli finali per portare un po’ di colore in giardino e sul terrazzo.
20 piante per avere un giardino fiorito in inverno
Bergenia
Periodo di fioritura: da febbraio in poi, ma nei climi miti è in fiore già a gennaio. La Bergeniaè apprezzata per le grandi foglie decorative oltre che per le fioriture rosa brillante.
Bucaneve – Galanthus nivalis
Periodo di fioritura: da dicembre a febbraio. I Bucanevesono piante bulbose e vanno piantati tra settembre e dicembre. I suoi fiori bianchi candidi spuntano anche in mezzo alla neve.
Calicanto - Chimonanthus praecox
Periodo di fioritura: da dicembre a febbraio. Il Calicantoè una pianta decidua e i fiori appaiono sulla pianta quando i rami sono ancora spogli.
Camelia sasanqua - Camellia sasanqua
Periodo di fioritura: da novembre a marzo. La Camellia sasanqua è una varietà di Camelia che fiorisce in inverno e resiste al freddo fino a -10°C. I fiori sono belli e molto profumati.