La potatura autunnale degli alberi e degli arbusti in giardino è generalmente sconsigliata, ma è bene fare delle distinzioni poiché ogni pianta ha caratteristiche differenti, così come la zona in cui viviamo: l’autunno in Sicilia ha un clima molto differente rispetto al Trentino e negli ultimi anni stiamo assistendo a un innalzamento delle temperature medie.
La potatura generalmente ha due funzioni: per stimolare la pianta a germogliare, con più frutti o fiori, oppure per “frenare” il suo vigore, per esempio nelle siepi o se vogliamo che una pianta assuma una certa forma.
Possiamo coltivare la Corydalis flexuosa in giardino per donare un tocco di colore azzurro alle aiuole e alle bordure posizionate in mezz’ombra. La Corydalis flexuosa offre infatti un lungo periodo di fioritura, da aprile fino a ottobre e ai primi freddi, con tanti fiorellini eleganti di colore blu e azzurro.
La famiglia delle Corydalis è molto ampia e vi abbiamo già parlato della Corydalis solida, ma anche la flexuosa è molto apprezzata sia perché cresce bene in mezz’ombra sia per le infiorescenze blu molto profumate. I suoi fiori attirano gli impollinatori come api e farfalle.
La Corydalis flexuosa è una pianta erbacea perenne sempreverde e possiamo trovare ibridi con fioriture blu chiaro e con foglie azzurrate con sfumature rosse.
Possiamo coltivare il Miscanthus per decorare un giardino o un’area verde creando zone a bassa manutenzione e una forte resistenza al caldo e al freddo. Le graminacee, come il Miscanthus, stanno guadagnando sempre più popolarità nei giardini proprio grazie alla loro versatilità e bassa richiesta di cure. Inoltre producono un fogliame slanciato e spettacolari infiorescenze piumose, rivelandosi un elemento decorativo per tutto l'anno.
Il Miscanthus sinensis è una varietà molto utilizzata nei giardini e nei vivai e nei centri specializzati possiamo trovare moltissimi ibridi, con foglie di colore verde o rosso e striature zebrate o bicolori.
Crea dei cespugli composti da fusti eretti e formano un cuscino di foglie. Le spighe sono flessuose, lunghe fino a 40 cm e sbocciano dall’estate fino all’autunno.
Non è difficile avere dei fiori in autunno sul balcone o nelle aiuole e bordure in giardino, nonostante il clima tenda a raffreddarsi e le giornate si accorciano. È sufficiente affidarsi a specie che prolungano la fioritura estiva anche nei primi mesi autunnali e a quelle che prediligono il freddo per fiorire.
Oltre ai colori dei fiori, all’atto della scelta dovremo distinguere le piante arbustive da quelle erbacee. Le prime sono indicate per il giardino o sul terrazzo in grandi vasi; le erbacee da fiore invece possono essere utilizzate nelle bordure o sulle balconette del terrazzo.
Possiamo coltivare la Pachysandra terminalis per arricchire le zone ombreggiate del giardino, dove altre specie faticano a svilupparsi generosamente. Inoltre tollera bene il freddo e possiamo coltivarla facilmente in tutta Italia. La capacità di adattarsi a condizioni di scarsa luminosità e la resistenza al freddo la rendono una scelta eccellente per creare un sottobosco rigoglioso o per ricoprire le aiuole ai piedi di alberi e arbusti.
Può essere coltivata anche per creare bordure basse e compatte, per delimitare vialetti o aiuole, o nei giardini rocciosi. Naturalmente possiamo coltivarla anche in vaso, per donare un tocco di colore anche alle zone ombreggiate del terrazzo o del balcone.
La Pachysandra terminalis è una piccola pianta perenne sempreverde della famiglia delle Buxaceae ed è originaria del Giappone e della Cina. Produce steli corti sui quali spuntano delle rosette di foglie lucide, coriacee e dentellate: sono lunghe circa 10 cm e di colore verde scuro. In estate, da giugno, produce tanti piccoli fiori bianchi riuniti in spighe. In giardino viene spesso utilizzata come tappezzante: raggiunge un’altezza e una larghezza di circa 50 cm.
Nei vivai e nei garden center possiamo trovare diverse varietà e ibridi di Pachysandra terminalis, che si differenziano principalmente per la colorazione e la variegatura bianca del fogliame.
Dove coltivare la Pachysandra terminalis
Tollera bene il gelo fino a -15°C e il caldo entro i 30°C. Temperature inferiori o superiori possono provocare stress alla pianta.
Predilige una posizione ombreggiata o semi-ombreggiata.
Se desiderate donare un tocco di colore al giardino in autunno, vi suggeriamo di coltivare il Solidago. Noto anche come Verga d'Oro, offre infatti una generosa fioritura di colore giallo d’orato da agosto fino a ottobre. Oltre alla sua bellezza estetica, il Solidago è anche molto apprezzato per la sua resistenza e facilità di coltivazione.
Il Solidago è un genere di piante erbacee perenni e appartiene alla famiglia delle Asteraceae. In commercio possiamo trovare diverse specie di questa pianta: sono tutte molto simili e differiscono per la forma dei fiori.
Le più comuni sono il Solidago canadensis con piccoli fiori gialli riuniti in pannocchie, il Solidago brachystachys con fiori più piccoli riuniti in spighe (stachys significa spiga) e il Solidago sempervirens.
In giardino possiamo usare il Solidago sia nelle aiuole sia nelle bordure. I fiori possono essere facilmente recisi e coltivati in casa.
Dove coltivare il Solidago
Il Solidago è una pianta estremamente resistente e può tollerare il gelo fino a oltre -20°C. Alcune specie, come il Solidago brachystachys sono meno resistenti ma tollerano fino a -15°C.
Il clima ideale di coltivazione è compreso tra i 15°C e i 25°C, tuttavia la pianta può sopportare temperature anche più alte, fino a 35°C.
È una pianta caducifoglia e perde la parte aerea verso novembre, quando arrivano i primi freddi. Tornerà a germogliare in aprile col ritorno del caldo.
Possiamo facilmente coltivarlo in tutta Italia in una posizione soleggiata. Nelle zone del sud Italia, con estati che possono superare facilmente i 35°C, scegliamo una posizione semi ombreggiata o forniamo la...
Possiamo coltivare il Clerodendrum trichotomum se vogliamo stupire i nostri amici con le sue bacche metallizzate, che sembrano venute da un altro mondo!
Il Clerodendrum trichotomum, detto anche Clerodendro, è un arbusto originario della Cina e del Giappone e appartiene alla famiglia delle Lamiaceae. In giardino può superare i 3 metri in altezza ed è caratterizzato da una chioma tondeggiante, con grandi foglie di colore verde scuro. In estate la pianta si riempi di piccoli fiori bianchi, molto profumati in particolare nelle ore serali, riuniti in cime, che in seguito si trasformano in frutti tondeggianti di colore azzurro blu/metallizzato circondati da un calice di color rosso vivo. Il risultato è una bacca estremamente colorata e mai vista prima!
È un alberello deciduo: verso novembre perde le foglie che torneranno in aprile con il ritorno del caldo.
I fiori della pianta sono particolarmente attrattivi per le farfalle e altri impollinatori, rendendola una scelta eccellente per i giardini attenti alla biodiversità.
Quella di coltivare gli Euryops in giardino è una moda abbastanza recente nei giardini italiani. Sono stati introdotti perché sono arbusti robusti e resistenti alla siccità e fioriscono in un periodo di cui fa troppo caldo per molte piante fiorite. Gli Euryops pectinatus fioriscono infatti in estate, da luglio a settembre.
Gli Euryops appartengono alla famiglia delle Asteraceae e sono originarie del sud Africa: sono arbusti sempreverdi perenni con base legnosa caratterizzati da grandi fiori gialli a forma di Margherita e da foglie con margini seghettati. Il nome pectinatus deriva proprio dalla somiglianza ai pettini per capelli. Le foglie sono verdi chiaro con riflessi grigio-argentati.
In giardino viene utilizzata per valorizzare le bordure e le aiuole: la “macchia” gialla dei suoi fiori si nota di sera ed evidenzia anche le zone più nascoste del giardino. Ma possiamo facilmente coltivarla anche in vaso per decorare terrazzi o cortili.
Nota come Albero del Corallo, la Erythrina crista-galli è un piccolo alberello apprezzato per le vistose fioriture di colore rosso corallo che riempiono la pianta da luglio fino ottobre.
È una pianta della famiglia delle Fabaceaeoriginaria del sud America ed è decidua: verso novembre perde le foglie che rispunteranno in aprile e con i primi caldi.