Possiamo coltivare la Ravenala Madagascariensis per stupire i nostri ospiti con una pianta che cattura immediatamente l’attenzione nel nostro giardino. Viene chiamata Albero del viaggiatore per la disposizione delle sue foglie a forma di ventaglio simile alle vele di una nave.
Quest'albero è noto per la sua somiglianza con le Palme, ma non è effettivamente una Palma. Più che un albero possiamo definirla una pianta erbacea gigante, che da adulta raggiunge un’altezza di 6/8 metri.
È una pianta della stessa famiglia della Strelitzia, originaria del Madagascar, e da maggio ad agosto produce fiori simili a quelli delle Strelitzie ma senza un profumo particolare. I fiori in seguito si trasformano in frutti di colore blu.
Dove coltivare la Ravenala
Il suo clima ideale è quello delle zone molto miti: possiamo quindi vederla crescere rigogliosa se abitiamo sulle coste tirreniche, della Sardegna, della Sicilia e del Meridione.
E se abitiamo nelle regioni settentrionali a clima rigido? Possiamo coltivarla in vaso e spostarla in un’area luminosa ma riparata da gelo e correnti fredde quando la temperatura scende sotto i 15°C.
Scegliamo una posizione soleggiata, anche per riscaldare la pianta durante l’inverno.
Riempiamo la buca con un terriccio di qualità e pressiamo delicatamente con i piedi per eliminare eventuali bolle d’aria. Al termine irrighiamo generosamente per stimolare il contatto tra le radici e il terreno.
Per mezzo della sua struttura fogliare e della disposizione delle foglie, la Ravenala è in grado di catturare l’acqua. Osservando la sua composizione si capisce come cioè avvenga. Le foglie crescono a partire da una sorta di falso tronco, disposte a ventaglio attorno a esso, formando un “contenitore” per la pioggia. Scorrendo lungo le foglie, l’acqua si incanala alla base della pianta e le radici possono assorbirla. Anche l’inclinazione delle foglie agevola questo deflusso.
Altro pregio di questa pianta è che l’acqua può essere trattenuta grazie alla base del falso tronco e così fare da riserva per i periodi di siccità.
Le piante adulte coltivate in giardino sono autosufficienti per quasi tutto l’anno e dovremo irrigare regolarmente in estate e in presenza di lunghi periodi senza precipitazioni.
Le piantine appena trapiantate in giardino e quelle coltivate in vaso vanno invece irrigate con regolarità per mantenere il terriccio sempre inumidito.
La frequenza delle irrigazioni delle piante coltivate in vaso dipende da molti fattori: come la grandezza del contenitore, la temperatura e l’esposizione solare. La soluzione migliore è infilare un dito nel terriccio: se è umido, rimandiamo; se è secco e asciutto, irrighiamo.
Per le piante coltivate in giardino possiamo ripetere la concimazione di base effettuata all’atto del trapianto. Usiamo un fertilizzante granulare a lenta cessione, ogni 6 mesi, all’inizio della primavera e dell’autunno.
Per le piante coltivate in vaso possiamo optare per un fertilizzante liquido, da diluire nell’acqua dell’irrigazione ogni 15/30 giorni.
Come potare la Ravenala
Non richiede potature. Per garantire una crescita sana è sufficiente eliminare le foglie secche o danneggiate.
Come curare la Ravenala
Cocciniglie e Acari sono i suoi nemici principali. Contro le Cocciniglie possiamo ricorrere a rimedi biologici come l’Olio di Colza, da spruzzare su entrambe le superfici delle foglie.
Su Acari (ragnetti rossi delle piante) e Afidi possiamo intervenire con un Estratto di Ortica da irrorare sulla chioma e direttamente sui parassiti.