La potatura autunnale degli alberi e degli arbusti in giardino è generalmente sconsigliata, ma è bene fare delle distinzioni poiché ogni pianta ha caratteristiche differenti, così come la zona in cui viviamo: l’autunno in Sicilia ha un clima molto differente rispetto al Trentino e negli ultimi anni stiamo assistendo a un innalzamento delle temperature medie.
La potatura generalmente ha due funzioni: per stimolare la pianta a germogliare, con più frutti o fiori, oppure per “frenare” il suo vigore, per esempio nelle siepi o se vogliamo che una pianta assuma una certa forma.
In autunno le piante del frutteto e del giardino si preparano al riposo vegetativo invernale: nelle caducifoglie la chioma tende a ingiallire e a cadere. La clorofilla che rendeva verde la foglia però non “evapora” ma viene restituita alla pianta: è quindi una riserva di sostanze nutritive, utili per entrare in riposo vegetativo e superare l’inverno. Quindi non dobbiamo potare in autunno, quando i rami hanno ancora le foglie, perché togliamo risorse alla pianta. Inoltre, con l’aumento delle temperature degli ultimi anni, la caduta delle foglie tende a spostarsi nel calendario e in ottobre o novembre possiamo ancora trovare il fogliame che non ha ancora concluso il suo ciclo di vita.
Inoltre, come è noto, l’autunno è il periodo migliore per i funghi e le ferite delle potature rappresentano una potenziale “porta d’ingresso” per i patogeni all’interno della pianta. Se tagliamo un ramo grande a una pianta che sta entrando in riposo vegetativo, avrà difficoltà a creare un buon callo di cicatrizzazione.
Anche i periodi più gelidi vanno evitati: la brina ghiacciata potrebbe penetrare nelle ferite con la conseguente riduzione della temperatura della linfa e la perdita del ramo. Per il motivo inverso vanno evitate le potature nelle giornate più calde: la linfa è più fluida e la sua perdita eccessiva rallenta la guarigione.
Meglio aspettare la fine dell’inverno, ma prima della ripresa vegetativa e la comparsa delle prime gemme.
Non esiste un periodo “ideale” per la potatura, perché ogni pianta e ogni zona geografica ha caratteristiche ed esigenze differenti. Per “fine dell’inverno” si intende generalmente tra febbraio e marzo, ma non è escluso che in Sicilia si possa iniziare già a gennaio, così come potrebbe essere utile aspettare in aprile in Trentino in presenza di una primavera particolarmente fredda.
Gli arbusti da fiore si potano al termine della fioritura: se non l’abbiamo fatto in estate, perché la fioritura era ancora florida, possiamo farlo quando termina in autunno.
Gli altri interventi di potatura sono connessi ai trattamenti anti-fungini tipicamente autunnali. In presenza di rami infettati da malattie fungine o secchi dovremo potarli ed eliminarli. Si tratta di residui vegetali che non potremo inserire nel compost, per evitare contaminazioni.
Quando effettuiamo interventi di potatura utilizziamo sempre guanti di protezione e attrezzi con lame ben affilate e disinfettate. Per prevenire l’ingresso di batteri e spore fungine nelle ferite, disinfettiamole con un mastice cicatrizzante: isola la ferita dall’esterno e stimola la creazione del callo. Per piante di piccole dimensioni effettuiamo trattamenti periodici con la Propoli: è un disinfettante naturale.