Quella di usare lo Zolfo in giardino per la cura delle colture è una pratica antica. Lo Zolfo è anzitutto un meso-elemento essenziale per la vita delle piante e svolge un importante ruolo nella fotosintesi, intervenendo nella formazione di aminoacidi, vitamine e composti aromatici.
I correttivi a base di Zolfo sono utilizzati in agricoltura biologica per abbassare il pH dei suoli alcalini, facilitando così la disponibilità e l’assimilabilità radicale dei micronutrienti presenti nel terreno.
Inoltre i preparati a base di Zolfo sono un prezioso alleato per limitare le malattie fungine, come Oidio, Peronospora, Ruggine e Ticchiolatura.
I vantaggi dei prodotti a base di Zolfo sono molteplici: è un elemento presente in natura e non lascia residui tossici, ha un ampio spettro d'azione, ha effetti nutrizionali e un basso costo.
Come usare lo Zolfo in giardino
I prodotti a base di Zolfo possono essere granulari o liquidi e li sceglieremo in funzione del tipo di trattamento che desideriamo effettuare.
I loro fiori sono talmente belli che molti desiderano coltivare le pianteacidofile in giardino. Il problema sorge quando verifichiamo l’analisi del terreno poiché queste piante, come suggerisce il loro nome, prediligono un substrato di coltivazione con un pH acido, inferiore a 7.
Le acidofile non sono una famiglia ma una categoria di piante, che hanno in comune l’esigenza di un terreno con pH acido per poter facilmente assorbire alcuni elementi nutritivi. In particolare il Ferro ma anche il Manganese. Le acidofile appartengono quindi a differenti specie, come le Azalee, le Calle, le Camelie, le Ortensie, il Rododendro o la Magnolia.
La carenza di Ferro nelle acidofile produce una tipica fisiopatia di queste piante, detta clorosi, che si manifesta con la sbiadimento delle foglie. Leggi questa notizia per saperne di più! La clorosi si cura con trattamenti con concimi a base di ferro chelato: una forma facilmente assorbibile dalle acidofile.
Il pH del terreno si misura su una scala da 1 a 14, in cui il 7 indica un substrato neutro. Se è superiore a 7 si tratta di un terreno alcalino o basico, se invece è sotto 7 si tratta di un substrato acido. Se vogliamo coltivare le acidofile in giardino dobbiamo garantire questa condizione alle piante.
Per misurare l’acidità del terreno possiamo utilizzare un misuratore da inserire nel suolo o i kit con cartine tornasole.
Possiamo coltivare il Fiore di Loto in giardino, in un laghetto ornamentale, ma anche in grandi contenitori su un terrazzo.
Il Fiore di Loto (Nelumbo) è un genere di piante acquatiche che comprende due specie botaniche: il Nelumbo nuciferaindiano con fiori rosa e il Nelumbo lutea americano con fiori gialli. Da queste due piante nel corso degli anni sono stati ottenuti numerosi ibridi e oggi possiamo scegliere tra più di 500 cultivar diverse. Possiamo così trovare Fiori di Loto di quasi tutti i colori, anche sfumati e con puntinature. Ma soprattutto con fiori semplici o doppi e con petali piccoli, grandi, a cucchiaio, appuntiti, ecc.
Come le Ninfee anche i Fiori di Loto sono piante acquatiche e si coltivate sul fondo di uno specchio d’acqua. A differenza delle Ninfee, il Nelumbo ha foglie che emergono fino a 1 metro sopra il livello dell’acqua e i fiori sbocciano sopra le foglie.
Ricordiamo che le piante acquatiche si distinguono in tre grandi categorie: le paludose, le ossigenanti e le acquatiche vere e proprie. Le piante paludose si coltivano ai bordi dei laghetti e vivono in poca acqua: 10/30 cm. Le piante ossigenanti richiedono una profondità maggiore: dai 30 ai 50 cm di acqua. Mentre le piante acquatiche sono quelle che vivono galleggiando sull’acqua e necessitano di fondali superiori ai 60 cm.
Avere un giardino fiorito in inverno non è difficile se sappiamo su quali piante puntare! Ecco una guida con 20 specie che fioriscono nei mesi e freddi e due consigli finali per portare un po’ di colore in giardino e sul terrazzo.
20 piante per avere un giardino fiorito in inverno
Bergenia
Periodo di fioritura: da febbraio in poi, ma nei climi miti è in fiore già a gennaio. La Bergeniaè apprezzata per le grandi foglie decorative oltre che per le fioriture rosa brillante.
Bucaneve – Galanthus nivalis
Periodo di fioritura: da dicembre a febbraio. I Bucanevesono piante bulbose e vanno piantati tra settembre e dicembre. I suoi fiori bianchi candidi spuntano anche in mezzo alla neve.
Calicanto - Chimonanthus praecox
Periodo di fioritura: da dicembre a febbraio. Il Calicantoè una pianta decidua e i fiori appaiono sulla pianta quando i rami sono ancora spogli.
Camelia sasanqua - Camellia sasanqua
Periodo di fioritura: da novembre a marzo. La Camellia sasanqua è una varietà di Camelia che fiorisce in inverno e resiste al freddo fino a -10°C. I fiori sono belli e molto profumati.
Ci sono molte ragioni per coltivare un Acanto in giardino. Anzitutto è una pianta mediterranea, quindi si adatta molto bene ai nostri climi e cresce rigogliosa senza particolari cure. È apprezzata anche per le sue foglie sempreverdi molto decorative: sono grandi, frastagliate e ricordano le ali di un angelo. Infine non dimentichiamo la sua fioritura colorata di bianco e viola, che dura per tutta l’estate. Dalla pianta spuntano le lunghe spighe che si riempiono di infiorescenze: il vero fiore ha petali bianchi ed è sovrastato da una brattea, cioè una foglia modificata, violacea. I fiori dell’Acanto sono molto amati da api, farfalle e altri insetti impollinatori.
Possiamo coltivare la Cimicifuga in giardino se desideriamo delle belle fioriture autunnali. La Cimicifuga simplex, oggi chiamata Actaea, è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Ranunculacee, molto rustica e adatta per i giardini italiani. È apprezzata per la fioritura autunnale molto evidente: le infiorescenze lanuginose sono riunite in lunghe pannocchie profumate, amate da farfalle e impollinatori. Il colore delle infiorescenze dipende dalla varietà: dal bianco all’azzurro al rosa.
Anche il fogliame è molto decorativo e ha un colore porpora scuro.
In giardino cresce fino a 100/120 cm e viene utilizzata per realizzare bordure o siepi basse. Oppure come pianta singola per caratterizzare una aiuola. È adatta per le zone in ombra e cresce bene ai piedi di grandi alberi.
Il suo nome, Cimicifuga, è dettato dalla credenza antica, sbagliata, secondo cui l’odore dei suoi fiori tiene lontane le Cimici.
Dove coltivare la Cimicifuga simplex
Tollera il gelo fino a -15°C e può essere facilmente coltivata in tutta Italia.
Scegliamo una posizione semi-ombreggiata, ma come abbiamo scritto cresce bene anche all’ombra totale. In particolare nelle zone del sud evitiamo i raggi solari diretti in estate: la pianta non ama temperature superiori a 35°C. Eventualmente intensifichiamo l’irrigazione.
Se desideriamo una fioritura durante i mesi autunnali possiamo coltivare la Sternbergia lutea. Si tratta di una pianta perenne originaria del Mediterraneo e dei Balcani ed è molto apprezzata proprio per la fioritura sui toni del giallo autunnale, un periodo povero di fiori.
La Sternbergia lutea è una pianta bulbosa ed è conosciuta anche come Zafferano d’autunno o Zafferanastro.
Dove coltivare la Sternbergia lutea
Scegliamo una posizione soleggiata per stimolare la fioritura.
È una pianta bulbosa e non tollera il gelo. Nelle zone con inverni rigidi la pianta e le foglie tendono a seccare con l’arrivo del freddo. Quando seccano possiamo tagliare la pianta ed estrarre il bulbo dal terreno per conservarlo in un luogo protetto in inverno e ripiantarlo nella prossima primavera. Se coltiviamo la Sternbergia in vaso sarà sufficiente spostare il vaso in casa. Nelle zone con inverni miti invece le foglie rimangono verdi e possiamo lasciare i bulbi sottoterra.
Se vogliamo arricchire il nostro giardino con una bella fioritura invernale possiamo coltivare la Camelia sasanqua. Nei mesi più freddi la maggior parte delle piante entra in riposo vegetativo e le fioriture sono drasticamente ridotte. La Camelia sasanqua rappresenta un’interessante risorsa, anche perché i suoi fiori sono bellissimi.
La famiglia delle Camelie comprende centinaia di specie e la Camelia sasanqua (Camellia sasanqua) ha la particolarità di fiorire nei mesi freddi, contrariamente alla Camelia japonica che fiorisce in primavera.
Un altro plus di questa specie è la resistenza al gelo, che la rende la pianta adatta anche per i giardini del nord e montani.
La fioritura inizia verso novembre e può proseguire fino ai primi caldi in marzo. Alcune varietà hanno fiori molto profumati e possiamo scegliere tra un’ampia gamma di colori: rosa, rossi, crema e bianchi.
Dove coltivare la Camelia sasanqua
Si tratta di un arbusto sempreverde e possiamo coltivare la Camelia sasanqua sia in giardino sia in grandi vasi. In giardino possiamo coltivarla come pianta singola e può superare i 3 metri d’altezza. Oppure possiamo affiancarla ad altre acidofile, magari con fioritura primaverile ed estiva, per ottenere un cespuglio con arbusti che fioriscono nel corso di tutte le stagioni.
Tollera il gelo fino a -12°C e può essere coltivata un po’ in tutta Italia. Ha una buona resistenza anche al caldo, ma non oltre i 35°C. Nelle regioni del nord con inverni rigidi, scegliamo una posizione soleggiata e proteggiamo i piedi della pianta con uno strato di pacciamatura con cortecciain inverno. Se invece abitiamo in una zona molto...
La presenza di Oidio sulle piante ornamentali è un problema da non sottovalutare. Soprattutto in autunno e all’inizio della primavera quando troviamo la concomitanza di due elementi ambientali che stimolano lo sviluppo di questa malattia fungina: l’arrivo dei temporali e quindi un alto tasso di umidità associati a temperature miti.
Ma anche noi possiamo contribuire a peggiorare la situazione. Per esempio quando irrighiamo anche se non c’è bisogno, quando non potiamo i rami interni dei cespugli per migliorare la circolazione dell’aria, ma anche quando irrighiamo direttamente sulle foglie anziché nel terreno. Anche le singole gocce d’acqua, depositate per molto tempo su una foglia, possono generare delle spore.
Odio sulle piante ornamentali: di cosa si tratta
L’Oidio, detto Mal Bianco, si presenta con macchie di spore chiare e farinose. Generalmente colpisce le foglie, ma può estendersi anche agli steli e ai fiori. Le colpite attaccate interrompono l’attività vegetativa e tendono a deperire: sia per l’azione della muffa, sia perché ricoprendo le foglie limita molto la fotosintesi.
Se non interveniamo rapidamente rischiamo di perdere definitivamente la pianta. Ma soprattutto corriamo il rischio che l’epidemia si diffonda ad altre piante. Le spore infatti si spostano con il vento e se trovano le condizioni ottimali, di umidità e temperatura, tenderanno a svilupparsi su altre piante.