Non è difficile avere dei fiori in autunno sul balcone o nelle aiuole e bordure in giardino, nonostante il clima tenda a raffreddarsi e le giornate si accorciano. È sufficiente affidarsi a specie che prolungano la fioritura estiva anche nei primi mesi autunnali e a quelle che prediligono il freddo per fiorire.
Oltre ai colori dei fiori, all’atto della scelta dovremo distinguere le piante arbustive da quelle erbacee. Le prime sono indicate per il giardino o sul terrazzo in grandi vasi; le erbacee da fiore invece possono essere utilizzate nelle bordure o sulle balconette del terrazzo.
Possiamo coltivare la Pachysandra terminalis per arricchire le zone ombreggiate del giardino, dove altre specie faticano a svilupparsi generosamente. Inoltre tollera bene il freddo e possiamo coltivarla facilmente in tutta Italia. La capacità di adattarsi a condizioni di scarsa luminosità e la resistenza al freddo la rendono una scelta eccellente per creare un sottobosco rigoglioso o per ricoprire le aiuole ai piedi di alberi e arbusti.
Può essere coltivata anche per creare bordure basse e compatte, per delimitare vialetti o aiuole, o nei giardini rocciosi. Naturalmente possiamo coltivarla anche in vaso, per donare un tocco di colore anche alle zone ombreggiate del terrazzo o del balcone.
La Pachysandra terminalis è una piccola pianta perenne sempreverde della famiglia delle Buxaceae ed è originaria del Giappone e della Cina. Produce steli corti sui quali spuntano delle rosette di foglie lucide, coriacee e dentellate: sono lunghe circa 10 cm e di colore verde scuro. In estate, da giugno, produce tanti piccoli fiori bianchi riuniti in spighe. In giardino viene spesso utilizzata come tappezzante: raggiunge un’altezza e una larghezza di circa 50 cm.
Nei vivai e nei garden center possiamo trovare diverse varietà e ibridi di Pachysandra terminalis, che si differenziano principalmente per la colorazione e la variegatura bianca del fogliame.
Dove coltivare la Pachysandra terminalis
Tollera bene il gelo fino a -15°C e il caldo entro i 30°C. Temperature inferiori o superiori possono provocare stress alla pianta.
Predilige una posizione ombreggiata o semi-ombreggiata.
Se desiderate donare un tocco di colore al giardino in autunno, vi suggeriamo di coltivare il Solidago. Noto anche come Verga d'Oro, offre infatti una generosa fioritura di colore giallo d’orato da agosto fino a ottobre. Oltre alla sua bellezza estetica, il Solidago è anche molto apprezzato per la sua resistenza e facilità di coltivazione.
Il Solidago è un genere di piante erbacee perenni e appartiene alla famiglia delle Asteraceae. In commercio possiamo trovare diverse specie di questa pianta: sono tutte molto simili e differiscono per la forma dei fiori.
Le più comuni sono il Solidago canadensis con piccoli fiori gialli riuniti in pannocchie, il Solidago brachystachys con fiori più piccoli riuniti in spighe (stachys significa spiga) e il Solidago sempervirens.
In giardino possiamo usare il Solidago sia nelle aiuole sia nelle bordure. I fiori possono essere facilmente recisi e coltivati in casa.
Dove coltivare il Solidago
Il Solidago è una pianta estremamente resistente e può tollerare il gelo fino a oltre -20°C. Alcune specie, come il Solidago brachystachys sono meno resistenti ma tollerano fino a -15°C.
Il clima ideale di coltivazione è compreso tra i 15°C e i 25°C, tuttavia la pianta può sopportare temperature anche più alte, fino a 35°C.
È una pianta caducifoglia e perde la parte aerea verso novembre, quando arrivano i primi freddi. Tornerà a germogliare in aprile col ritorno del caldo.
Possiamo facilmente coltivarlo in tutta Italia in una posizione soleggiata. Nelle zone del sud Italia, con estati che possono superare facilmente i 35°C, scegliamo una posizione semi ombreggiata o forniamo la...
Possiamo coltivare il Clerodendrum trichotomum se vogliamo stupire i nostri amici con le sue bacche metallizzate, che sembrano venute da un altro mondo!
Il Clerodendrum trichotomum, detto anche Clerodendro, è un arbusto originario della Cina e del Giappone e appartiene alla famiglia delle Lamiaceae. In giardino può superare i 3 metri in altezza ed è caratterizzato da una chioma tondeggiante, con grandi foglie di colore verde scuro. In estate la pianta si riempi di piccoli fiori bianchi, molto profumati in particolare nelle ore serali, riuniti in cime, che in seguito si trasformano in frutti tondeggianti di colore azzurro blu/metallizzato circondati da un calice di color rosso vivo. Il risultato è una bacca estremamente colorata e mai vista prima!
È un alberello deciduo: verso novembre perde le foglie che torneranno in aprile con il ritorno del caldo.
I fiori della pianta sono particolarmente attrattivi per le farfalle e altri impollinatori, rendendola una scelta eccellente per i giardini attenti alla biodiversità.
Quella di coltivare gli Euryops in giardino è una moda abbastanza recente nei giardini italiani. Sono stati introdotti perché sono arbusti robusti e resistenti alla siccità e fioriscono in un periodo di cui fa troppo caldo per molte piante fiorite. Gli Euryops pectinatus fioriscono infatti in estate, da luglio a settembre.
Gli Euryops appartengono alla famiglia delle Asteraceae e sono originarie del sud Africa: sono arbusti sempreverdi perenni con base legnosa caratterizzati da grandi fiori gialli a forma di Margherita e da foglie con margini seghettati. Il nome pectinatus deriva proprio dalla somiglianza ai pettini per capelli. Le foglie sono verdi chiaro con riflessi grigio-argentati.
In giardino viene utilizzata per valorizzare le bordure e le aiuole: la “macchia” gialla dei suoi fiori si nota di sera ed evidenzia anche le zone più nascoste del giardino. Ma possiamo facilmente coltivarla anche in vaso per decorare terrazzi o cortili.
Nota come Albero del Corallo, la Erythrina crista-galli è un piccolo alberello apprezzato per le vistose fioriture di colore rosso corallo che riempiono la pianta da luglio fino ottobre.
È una pianta della famiglia delle Fabaceaeoriginaria del sud America ed è decidua: verso novembre perde le foglie che rispunteranno in aprile e con i primi caldi.
Il Trichoderma asperellum è un fungo benefico antagonista ampiamente utilizzato in agricoltura biologica come bio-fungicida. È un antagonista naturale di alcune malattie fungine, in particolari quelle che generano marciumi radicali.
Il ricorso ad “antagonisti naturali”, come per esempio il Bacillus thuringiensis, si inserisce perfettamente nel contesto dell'agricoltura sostenibile, promuovendo pratiche agricole rispettose dell'ambiente e soluzioni a base di prodotti naturali.
Trichoderma asperellum: di cosa si tratta
Il Trichoderma asperellum è un fungo caratterizzato dalla capacità di colonizzare rapidamente le radici e il suolo, svolgendo così diverse attività salutari per il terreno, l’orto e il giardino. In particolare compete con i funghi patogeni del terreno: nella sua attività di colonizzazione toglie spazio e nutrienti alle altre spore, inibendone lo sviluppo e prevenendo l’insorgere di malattie fungine nel terreno, come i marciumi radicali, la fusariosi o la verticilliosi.
Non solo: svolge anche un’azione di disgregazione dei minerali utili allo sviluppo della pianta, rendendoli così più assorbibili dalle radici. Il Trichoderma asperellum migliora quindi anche la struttura del suolo, promuovendo lo sviluppo delle radici, aumentando l'assorbimento di nutrienti e acqua e migliorando così la resistenza delle piante agli stress ambientali come siccità e salinità del suolo.
Contro quali malattie fungine è utile?
Il Trichoderma asperellum è efficace contro alcune specie di funghi: il Pythium spp, la Phytophtora capsici, la Rhizoctonia solani e il Verticillium spp.
I nomi scientifici forse dicono poco ma si tratta di malattie fungine molto diffuse sia negli orti sia sui tappeti erbosi. Il Pythium spp provoca macchie nere con aloni giallastri sulle foglie ma è sulle radici che fa i danni maggiori. Può colpire sia le piante dell’orto sia quelle ornamentali.
Il Verticillium, o Verticillosi, è una malattia fungina tipica delle Solanacee, come Melenzane e Pomodori, così come la Phytophtora capsici può colpire i Peperoni.
I tappeti erbosi e in generale i terreni sono invece facilmente colpiti da Pythium spp e Rhizoctonia solani. Lo sviluppo di questi funghi del terreno causano marciumi radicali che la conseguente necrosi e avvizzimento dei fili d’erba. Il risultato è un tappeto erboso con zone decolorate o spoglie.
Possiamo coltivare la Campanula muralis in giardino per ottenere lunghe e vistose fioriture per tutta l’estate nelle bordure, nelle aiuole o nei giardini rocciosi.
La Campanula muralis (Campanula portenschlagiana) è una delle tante specie di Campanula. In questo caso si tratta di una pianta erbacea perenne sempreverde che tollera bene il freddo. Da metà primavera, verso maggio, e fino a settembre produce tantissime campanelle di colore viola riunite in pannocchie.
Ha un portamento tappezzante e il fogliame crea un “cuscino” di foglie. Da cui spuntano i fiori durante la bella stagione. In inverno tende a sparire, ma tornerà a germogliare la prossima primavera.
La pianta non cresce molto in altezza, circa 10/15 cm, e può essere affiancata nelle aiuole ad altre fioriture, come la Cosmea, la Gaillardiao la Agatea.
Scegliere i guanti per il giardinaggio in modo corretto è importante poiché sono tante le opportunità di utilizzo e i fattori da valutare.
Durante i lavori di giardinaggio, infatti, possiamo correre il rischio di tagliarci, di pungerci con le spine o di venire morsi mentre maneggiamo sterpaglie o erba secca. Oppure possiamo avere l’esigenza di proteggere le mani dai calli duranti i lavori più pesanti e continuativi.
In alcuni casi devono avere una funzione soprattutto protettiva, in altri ci devono accompagnare in lavori di precisione e devono garantire una certa sensibilità tattile. Se affrontiamo i trattamenti con prodotti chimici abbiamo bisogno di guanti impermeabili; per le attività di tutti i giorni meglio quelli traspiranti.
Come scegliere i guanti per il giardinaggio: le caratteristiche
In queste poche frasi sono già emerse alcune funzionalità importanti dei guanti da giardino e alcuni ambiti specifici in cui si rilevano un aiuto fondamentale. Proviamo a riassumere quali caratteristiche possono avere i guanti da giardino.
Anti-taglio e anti-graffio. Durante la potatura delle Rose, quando tagliamo la legna o quando maneggiamo le piante grasse spinose i guanti sono un compagno di lavoro affidabile per proteggerci dai tagli e i graffi accidentali. Anche quando maneggiamo gli sfalci d’erba e i residui delle potature è bene proteggere le mani da possibili ferite. Di solito questi guanti sono lunghi e proteggono anche l’avambraccio e sono realizzati in pelle o lattice.
Anti-morso. Tra le foglie secche che dobbiamo raccogliere potrebbe nascondersi un insetto o un piccolo animale che per difendersi potrebbe pungerci o morderci. Meglio affrontare questa attività con un paio di guanti robusti e anti-morso.